EFSA: “Parere sulla sicurezza delle forme congelate, essiccate e in polvere di verme giallo intero della farina”
A seguito di una richiesta della Commissione Europea, è stato chiesto al gruppo di esperti scientifici dell’ (EFSA) su nutrizione, nuovi alimenti e allergeni alimentari (NDA) di esprimere un parere sulla sicurezza delle forme congelate, essiccate e in polvere di verme giallo intero della farina (larva di Tenebrio molitor) come nuovo alimento (NF) ai sensi del Regolamento (UE) 2015/2283.
Il termine verme giallo della farina si riferisce alla forma larvale della specie di insetto T. molitor .
Il novel food (NF) è costituito dalle forme congelate ed essiccate del verme giallo intero della farina. La forma congelata è composta principalmente da acqua, proteine grezze, carboidrati e grassi, mentre le forme essiccate sono costituite da proteine grezze, grassi e carboidrati.
Le etichette degli alimenti possono trarre in inganno i consumatori dell’UE
I consumatori possono facilmente perdersi in un labirinto di etichette degli alimenti, avverte la Corte dei conti europea in una relazione pubblicata in data odierna. L’etichettatura degli alimenti dovrebbe aiutare le persone a prendere decisioni consapevoli al momento dell’acquisto. I consumatori dell’UE sono però esposti ad un numero crescente di indicazioni, loghi, slogan, etichette e punteggi che possono non solo creare confusione, ma anche risultare fuorvianti.
Le etichette forniscono informazioni sul contenuto e sulle proprietà degli alimenti. Spesso sono utilizzate anche per rendere i prodotti più attraenti, sottolineandone presunti benefici, come il fatto di essere salutari, biologici o senza glutine. Le norme dell’UE prevedono che le etichette forniscano ai consumatori alcune informazioni di base, il che è certo un buon punto di partenza. La Corte ha però rilevato una serie di lacune preoccupanti nella normativa, nonché problemi per quanto riguarda i controlli e le sanzioni pecuniarie.
“Invece di fare chiarezza, le etichette degli alimenti creano spesso confusione: esistono centinaia di regimi, loghi e indicazioni che il consumatore deve saper decifrare”, ha dichiarato Keit Pentus-Rosimannus, il Membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit. “Le imprese sanno essere molto creative su cosa riportare sugli imballaggi e le norme dell’UE non stanno al passo con un mercato in continua evoluzione: circa 450 milioni di consumatori dell’UE sono quindi indifesi di fronte a messaggi volontariamente o involontariamente fuorvianti”.
Il problema è che le lacune della normativa UE possono lasciare i consumatori in balia di informazioni ingannevoli. Ad esempio, le norme dell’UE permettono l’utilizzo di indicazioni nutrizionali e sulla salute anche per prodotti ad alto contenuto di grassi, zuccheri e/o sale, il che fa sì che alimenti dolci, come le barrette energetiche, possono essere pubblicizzate evidenziando l’“alto contenuto di proteine”. Analogamente, i consumatori sono sempre più esposti a indicazioni sulla salute non regolamentate relative a sostanze vegetali o “botaniche” (come “contribuisce al recupero energetico” o “migliora le prestazioni fisiche”) anche se non sono suffragate da prove scientifiche.
Un’etichettatura come il nutri-score per benessere animale
Diversi studi lo confermano: i consumatori europei vogliono che gli animali da allevamento siano trattati meglio possibile, e che le confezioni rechino in etichetta informazioni specifiche. Secondo un sondaggio effettuato dall’organizzazione di consumatori europei BEUC, reso noto a inizio 2024, per esempio, oltre il 90% dei cittadini supporterebbe nuove leggi finalizzate a migliorare il benessere animale. E ora la Francia, attraverso la sua agenzia per la sicurezza alimentare ANSES, fa un passo in questa direzione, pubblicando le linee guida per una sorta di di Nutri-Score dedicato, con lettere dalla A alla E, e colori dal verde all’arancio.
Un’etichetta complessa
L’idea è quella di un’indicazione il più possibile completa, e cioè che non tenga conto, come accade ora nella maggior parte dei casi commerciali, solo del sistema di allevamento (con diciture che sottolineano: a terra, all’aria aperta e così via). In concreto, ciò significa valutare le situazioni nella loro complessità, attraverso 14 parametri in sei ambiti per le tre fasi fondamentali (allevamento, trasporto e macellazione) della vita degli animali. Il tutto alla luce di ciò che dicono gli studi scientifici, e avendo sempre presente la definizione di benessere data dalla stessa agenzia nel 2018: “Il benessere di un animale è lo stato mentale e fisico positivo legato alla soddisfazione dei suoi bisogni fisiologici e comportamentali, nonché delle sue aspettative. Questo stato varia a seconda della percezione che l’animale ha della situazione.”.
Prorogato l’obbligo di indicare l’origine in etichetta per alcuni alimenti
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto 19 dicembre 2023, viene prorogata fino al 31 dicembre 2024 l’obbligo di indicare l’origine in etichetta per alcune categorie di prodotti alimentari.
Il provvedimento, che recepisce le disposizioni contenute nel decreto-legge 23 dicembre 2023, n. 178, riguarda nello specifico:
Carne suina fresca e trasformata: obbligatorio indicare l’origine della materia prima e il luogo di allevamento e di macellazione.
Latte e prodotti lattiero-caseari: obbligatorio indicare l’origine della materia prima, ovvero il Paese di mungitura e di trasformazione.
Pasta di semola di grano duro: obbligatorio indicare l’origine del grano duro.
Riso: obbligatorio indicare l’origine del riso.
Pomodoro trasformato: obbligatorio indicare l’origine del pomodoro.
La proroga, disposta in attesa dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sull’etichettatura degli alimenti, mira a:
Garantire la continuità informativa ai consumatori che apprezzano la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti alimentari.
Valorizzare le produzioni nazionali di qualità, tutelando i consumatori da possibili pratiche ingannevoli.
‘Filiera agroalimentare pugliese. Sicuramente buona’, uno spot sui risultati del Piano di controllo regionale
“Filiera agroalimentare pugliese: sicuramente buona!”è il titolo del video promozionale e transmediale sulla sicurezza alimentare e sanità animale realizzato da Alessandro Piva e Tancredi Di Paola, che illustra l’importanza della performance raggiunta dalla Regione Puglia, da Arpa Puglia, dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Puglie e Basilicata, che è stato presentato a Bari nel corso di una conferenza stampa nella Sala Di Jeso della Presidenza della Regione Puglia.
Prevenire le malattie dell’uomo e degli animali è un obiettivo importante per creare salute nella collettività. Secondo il principio One Health (una sola salute), lo stato di benessere degli esseri umani, degli animali, delle piante e degli ecosistemi è strettamente interconnesso; in sintesi un uomo è sano se vive in un ambiente sano, si nutre di cibi sani, vive a contatto con animali sani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 60% delle malattie infettive emergenti segnalate a livello globale proviene da animali e ogni anno una persona su dieci si ammala per aver ingerito del cibo contaminato.
Le malattie trasmesse dagli alimenti, le cosiddette Mta, sono causate infatti da pericoli biologici, chimici, fisici e zoonosi trasmesse dagli animali. Rappresentano un problema di sanità pubblica per le gravi conseguenze in termini sanitari, economici e di impatto sulla fiducia dei consumatori. Argomento particolarmente importante per un territorio, come la Puglia, che vanta negli ultimi anni importanti flussi di presenze turistiche.
Nel 2022 in Puglia sono stati campionati dai Sian (Servizi Medici) e Siav B (Servizi Medico Veterinari) dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali, complessivamente 5.424 campioni (escluse acque potabili) su cui sono state eseguite 281.642 ricerche analitiche.
La Regione Puglia, nel rispetto del programma nazionale, attua un Piano di Controllo Pluriennale Regionale che descrive per intero il complesso sistema di controlli effettuati su tutta la filiera agroalimentare che, dalla produzione primaria (coltivazioni e allevamenti), porta gli alimenti sulle nostre tavole (“From farm to fork”). Controlli che non riguardano strettamente solo gli alimenti, i mangimi, la salute ed il benessere degli animali, ma anche gli oggetti ed i materiali a contatto con gli alimenti, prescrizioni per l’immissione in commercio e l’uso di prodotti fitosanitari.
Etichettatura degli alimenti: i consumatori sono ben informati?
La normativa UE prescrive che le informazioni sugli alimenti siano esatte, chiare, di facile comprensione e non fuorvianti. La Corte verificherà con l’audit l’impostazione della politica dell’UE in materia di etichettatura degli alimenti e le azioni intraprese dalla Commissione europea e dagli Stati membri tra il 2011 e il 2023. L’attenzione si concentrerà sugli alimenti preconfezionati. Gli auditor si recheranno anche in tre Stati membri (Belgio, Italia e Lituania) per incontrare i portatori di interessi coinvolti al fine di individuare le buone pratiche e gli aspetti insidiosi.
“L’etichettatura degli alimenti è un argomento che riguarda ogni singola persona in Europa. Tutti vogliamo sapere che cosa c’è nel nostro cibo, da dove viene e come viene preparato”, ha dichiarato Keit Pentus-Rosimannus, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “La quantità di informazioni riportate nelle etichette è aumentata nel tempo: ad esempio, in Europa ci sono più di 200 marchi di qualità ecologica, molti dei quali sono utilizzati per i prodotti alimentari. Noi intendiamo valutare se le informazioni fornite rispondano alle esigenze delle persone e consentano loro di prendere la decisione giusta su quel che mangiano”.
Ai sensi del trattato sul funzionamento dell’UE, quest’ultima deve assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori, tutelandone la salute, la sicurezza e gli interessi economici, nonché promuovendone il diritto all’informazione. Il regolamento sulla legislazione alimentare generale stabilisce un quadro di ampio respiro per lo sviluppo della legislazione alimentare a livello sia dell’UE che nazionale. In base al regolamento relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori(opens in new window), ogni etichetta sugli alimenti deve contenere una serie di informazioni obbligatorie (riguardanti, ad esempio, gli allergeni, gli ingredienti e la data di scadenza), consentendo al contempo alle imprese alimentari di aggiungere anche informazioni facoltative (ad esempio, etichettatura biologica).
Iter autorizzativo per l’immissione sul mercato di alimenti contenenti derivati da insetti
L’attuale regolamentazione per la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti contenenti materie prime derivanti dagli insetti rientra nel più ampio contesto delle norme che disciplinano i cosiddetti “nuovi alimenti” (novel food), la cui norma principale è il Regolamento (UE) n. 2015/2283.
Per “nuovo alimento” si intende qualunque prodotto alimentare che non fosse consuetudine consumare nei territori dell’Unione Europea prima del 1997, ricomprendendo quindi sia i prodotti “innovativi” (frutto di nuove ricerche e/o di nuove tecnologie), sia i prodotti “tradizionali” (in uso presso culture e/o territori extra-europei).
Il consumo di insetti rappresenta un argomento di stretta attualità, per via delle recenti autorizzazioni emanate dalla Commissione Europea e per il conseguente acceso dibattito che ha coinvolto media e istituzioni, vedendo polarizzare l’opinione pubblica in correnti a favore o contro tale innovazione.
Al netto degli argomenti dibattuti, il consumo di insetti ha destato l’interesse del mondo produttivo sotto la spinta di due tendenze molto attuali:
il generale orientamento delle politiche governative, e di conseguenza industriali, verso processi produttivi più sostenibili sotto il profilo ambientale;
la peculiare tendenza di mercato che sta vedendo aumentare la domanda e l’offerta di prodotti alimentari ad alto contenuto proteico.
Per tale motivo, il CeIRSA ha elaborato un documento che riassume alcune fasi del processo autorizzativo cui un “nuovo alimento” (in questo caso farine o altri derivati degli insetti) deve essere sottoposto prima dell’immissione sul mercato.
Kyriakides, allineare etichette nutrizionali e di origine
E’ arrivato il momento di “allineare” i diversi sistemi di etichettatura in Europa, tenendo conto sia del “parere dell’Efsa che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea”, sia del fatto che i consumatori preferiscono etichette nutrizionali “semplici e colorate”.
Lo ha detto la Commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides durante il pranzo dei ministri dell’agricoltura Ue, in cui si è discusso in particolare del Nutriscore.
“Molti di voi hanno introdotto raccomandazioni o leggi nazionali sull’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione, l’origine di determinati alimenti e l’etichettatura delle bevande alcoliche – ha sottolineato Kyriakides – tuttavia, questi sistemi non sono allineati” e “possono creare confusione nei consumatori, ostacoli alla libera circolazione delle merci e costi aziendali aggiuntivi”.
“Sarete quindi d’accordo sul fatto che è giunto il momento di una soluzione europea”, ha aggiunto.
“Stiamo attualmente finalizzando un’approfondita valutazione d’impatto” per “la “futura proposta di revisione delle norme”, ha spiegato Kyriakides, tenendo conto del “parere dell’Efsa che sottolinea il ruolo della dieta mediterranea” e degli studi del Centro comune di ricerca della Commissione “che dimostrano come i consumatori generalmente apprezzino le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione e utilizzino in modo più efficace quelle semplici e colorate”.
Fonte: ansa.it
L’EFSA avvia la campagna « EU Choose Safe Food »
Gli alimenti si presentano in varie forme. Alcuni sono di grandi dimensioni. Alcuni minuscoli. Alcuni belli e brillanti. Altri, non molto. Alcuni sono squisiti. Altri, insomma…è una questione di gusti. Che siano di proprio gusto o meno, a prescindere dalla loro provenienza, ci si può fidare della sicurezza dei nostri alimenti. E questo grazie alla scienza.
I consumatori europei sono tra i più protetti e informati al mondo riguardo ai rischi presenti nella catena alimentare. Il sistema di sicurezza alimentare dell’UE conferisce a ogni cittadino eropeo il diritto di sapere come viene prodotto, trattato, confezionato, etichettato, e venduto il cibo che consuma. Nell’ambito di tale sistema, gli esperti imparziali dell’EFSA esaminano i dati e gli studi scientifici per valutare i rischi alimentari. E, in una catena alimentare interconnessa, l’EFSA collabora con le autorità nazionali per la sicurezza alimentare di tutta l’Europa, partner nazionali e organismi internazionali affinché gli europei possano gustare i pasti con la massima tranquillità.
#EUChooseSafeFood
In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare di quest’anno, l’EFSA avvia la campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood che si svolgerà per tutta l’estate 2021. La campagna si prefigge di sensibilizzare i cittadini alla scienza alla base dei nostri alimenti e di raccontare la storia degli scienziati che si adoperano per garantirne la sicurezza. L’obiettivo generale è incoraggiare i cittadini a pensare in modo critico alle loro scelte quotidiane riguardanti gli alimenti.
Per maggiori informazioni, consultare il nuovo sito web #EUChooseSafeFood
Fonte: EFSA
L’EFSA dà indirizzi ai produttori di alimenti riguardo le informazioni per i consumatori
E’ ora disponibile una nuova guida per aiutare i produttori di alimenti a fornire informazioni corrette ai consumatori sulla conservazione degli alimenti e sulle relative scadenze.
Una volta che una confezione sia stata aperta, può accadere che alcuni batteri si trasferiscano agli alimenti da mani, piani di lavoro o utensili contaminati. Stabilire un limite di tempo per il consumo è complesso ma lo strumento di supporto sviluppato dagli esperti dell’EFSA aiuterà i produttori a decidere se sia il caso di fornire ai consumatori istruzioni supplementari oltre alle diciture “da consumare entro il ” o “da consumarsi preferibilmente entro il”.
Per quei prodotti nei quali l’apertura della confezione può indurre una proliferazione di batteri pericolosi lo strumento evidenzia che il tempo limite per il consumo può essere più breve della data originariamente indicata sulla confezione tramite la dicitura “da consumare entro il ” o “da consumarsi preferibilmente entro il”.
Il parere scientifico contiene anche consigli sul modo corretto di scongelare in sicurezza gli alimenti. Il congelamento arresta la proliferazione dei batteri; tuttavia essi possono riattivarsi durante lo scongelamento e quindi proliferare nei cibi a livelli tali da provocare tossinfezioni alimentari. Gli esperti hanno individuato le pratiche corrette per ridurre al minimo la proliferazione microbica durante lo scongelamento.
Per esempio lo scongelamento dovrebbe essere effettuato a basse temperature, in frigorifero; gli alimenti scongelati dovrebbero essere conservati nella confezione originale o in un contenitore pulito per evitare contaminazioni; i consumatori dovrebbero sempre seguire le istruzioni del produttore sulla conservazione e la preparazione per essere certi che il cibo rimanga sicuro; e gli alimenti scongelati non dovrebbero essere ricongelati.
L’apposizione della data in etichetta fornisce una guida utile sul periodo di tempo in cui il cibo può essere conservato prima che cominci a deteriorarsi o a diventare pericoloso per il consumo. Informazioni chiare sulle confezioni possono anche aiutare a ridurre gli sprechi alimentari nell’UE.
Nel dicembre 2020 gli esperti hanno sviluppato anche un altro strumento per aiutare gli operatori del settore alimentare a decidere quando è opportuno apporre sui loro prodotti la dicitura “da consumare entro il” oppure “da consumarsi preferibilmente entro il”.