Dossier – Contaminazione fisica e sicurezza alimentare: i rischi globali si disvelano
La prevenzione della contaminazione fisica rappresenta una pietra angolare della sicurezza alimentare, con implicazioni che spaziano dalla salute del singolo consumatore alle complesse dinamiche del commercio internazionale.
Questo dossier propone un’analisi mirata che va oltre una semplice panoramica generale. Pur riconoscendo il ruolo fondamentale degli standard internazionali (Codex Alimentarius, ISO) e la convergenza osservata nei contesti normativi globali, il testo esamina in modo critico la realtà operativa, soffermandosi in particolare sull’ampio ‘iceberg’ costituito dagli episodi di contaminazione fisica non segnalati, che non vengono registrati nei database pubblici dei richiami a causa delle modalità con cui vengono gestite le azioni regolatorie.
Il confronto tra sistemi normativi e di controllo nelle principali aree geografiche mette in relazione questi approcci con le lacune informative attualmente esistenti. Inoltre, approfondisce l’applicazione degli standard consolidati per la gestione della sicurezza alimentare e analizza il potenziale offerto dalle tecnologie innovative e dalla ricerca scientifica, strumenti fondamentali per il miglioramento della rilevazione e prevenzione dei pericoli fisici lungo tutta la filiera alimentare.
La contaminazione fisica nella sicurezza alimentare si riferisce alla presenza di materiali estranei, spesso visibili, non destinati al consumo umano. I corpi estranei più diffusi nei prodotti alimentari sono:
- frammenti di vetro, pezzi metallici, schegge di plastica, nonché
- materiali naturali quali pietre, schegge di legno, insetti e parti di animali, ovvero
- unghie e capelli umani.
Le cause della contaminazione fisica degli alimenti possono venire ricondotte a:
- fattori accidentali, legati a contaminazioni delle materie prime, guasti nelle attrezzature, presenza di parassiti, errori umani (incluse scarse pratiche igieniche e carenza di controlli);
- adulterazioni volontarie, con intenti di frode o di danno (alla reputazione degli operatori e/o alla salute pubblica).
La contaminazione fisica dei prodotti alimentari è a sua volta fonte di diversi pericoli e richiede un’analisi concreta, caso per caso, dei rischi di:
- causare danni diretti ai consumatori, che vanno da lesioni minori a esiti gravi tra cui soffocamento o danni interni;
- fungere da vettori per la contaminazione biologica o chimica, potenzialmente ospitando batteri nocivi e altre sostanze.
Oltre ai rischi per la salute, gli incidenti di contaminazione fisica possono provocare significative conseguenze economiche per gli operatori delle filiere alimentari, inclusi costosi richiami di prodotti, danni alla reputazione del marchio e potenziali responsabilità legali.
Fonte: foodtimes.eu