Il COVID-19 nella filiera produttiva della carne. Descrizione di un cluster in Trentino

coronavirusA cavallo tra fine agosto ed inizio settembre 2020  in provincia di Trento si è verificato un focolaio in alcune aziende appartenenti alla filiera della carne.

L’origine del focolaio è da ricondurre ad una delle 5 aziende coinvolte, molto carente dal punto di vista dell’implementazione delle misure
anticovid. Da questa azienda il contagio ha potuto diffondersi alle altre aziende a causa della condivisione della manodopera precaria fornita da diverse agenzie intermediarie. Nell’azienda che ha dato origine al focolaio la manodopera precaria interinale (“avventizia”19), rappresenta il 71% dei lavoratori. L’unica azienda rimasta indenne dal contagio aveva realizzato ottimali ed efficaci protocolli anticovid e non aveva lavoratori in comune con le altre aziende.

Durante una prima campagna di screening nelle prime settimane di settembre, dei 591 lavoratori testati 161 (27%) sono risultati positivi, una percentuale significativa, anche in considerazione della bassa prevalenza della positività nella popolazione generale all’epoca (percentuale di positività attorno al 2%). Nelle 3 aziende risultate carenti rispetto alle misure anticovid queste percentuali hanno raggiunto punte del 70-77%.

Considerato che la dinamica e le caratteristiche del focolaio COVID-19 nelle aziende della filiera della carne del Trentino, confermano alcuni aspetti generali della propagazione della pandemia e danno preziose indicazioni di prevenzione e controllo della pandemia nei settori lavorativi, anche oltre a quello specifico della carne, il personale del Dipartimento di Prevenzione APSS, Trento ha descritto gli interventi messi in atto, partendo dal contesto generale e proponendo spunti per l’azione futura.

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Registrazioni dei Webinar su esportazioni e Reg. 625/2017 in promozione per gli iscritti

Sono disponibili per l’acquisto le registrazioni dei webinar “Esportare prodotti di origine animale verso Paesi terzi” e “Controlli ufficiali, il regolamento (UE) 2017/625 ad un anno dall’applicazione” che si sono tenuti il 3 novembre e il 14 dicembre 2020.

Il costo, riservato agli iscritti SIVeMP e SIMeVeP, è di 8,00 € per ogni acquisto.

La registrazione acquistata sarà disponibile per la visione, anche ripetuta, direttamente sul portale Pointvet.

Esportare prodotti di origine animale verso Paesi terzi

L’importanza dell’export di prodotti alimentari verso Paesi terzi è ben presente a tutti gli attori delle diverse filiere.
Nel contesto di un mercato nazionale sostanzialmente ‘‘maturo’’, l’accesso a nuovi mercati costituisce una condizione imprescindibile di sviluppo per il nostro Paese.
La celebrata qualità dei nostri prodotti e il rispetto delle pertinenti normative dell’Unione Europea non sono peraltro condizioni sufficienti per assicurare i flussi commerciali verso i Paesi extra comunitari.
Le barriere doganali, considerate di ostacolo allo sviluppo del commercio internazionale, sono state, infatti, spesso sostituite da barriere sanitarie, altrettanto efficaci nel ‘‘proteggere’’ le produzioni nazionali.
La conoscenza dei requisiti sanitari stabiliti dai Paesi destinatari e il loro rispetto costituisce, quindi, una condizione imprescindibile al fine di garantire il successo delle nostre esportazioni.

Obiettivo del webinar è introdurre alla conoscenza dei principali requisiti igienico-sanitari che possono ostacolare le nostre esportazioni, soprattutto di prodotti di origine animale

Temi trattati

  • Export e sicurezza alimentare: modelli a confronto
  • Requisiti igienico-sanitari comunitari e dei Paesi terzi
  • Fonti internazionali: il Codex Alimentarius
  • Un unico modello di Haccp e di Ssop o più modelli?

Relatore: dott. Filippo Castoldi

Medico Veterinario, specialista in Igiene degli Alimenti di Origine animale, si occupa da più di vent’anni delle problematiche legate alle esportazioni verso i Paesi terzi. In quest’ambito, collabora con il Ministero della Salute, partecipa alla stesura dei documenti nazionali di indirizzo a supporto dell’attività delle aziende alimentari interessate a esportare e delle autorità di controllo che ne devono certificare la conformità ai requisiti dei diversi Paesi di sbocco, partecipa all’organizzazione e allo svolgimento delle missioni delle delegazioni ispettive condotte in Italia dai Paesi terzi, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti igienico-sanitari necessari per l’esportazione dei nostri prodotti alimentari, svolge attività di formazione nel settore a livello nazionale.

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Controlli ufficiali, il regolamento (UE) 2017/625 ad un anno dall’applicazione

Il regolamento (UE) 2017/625, entrato in applicazione lo scorso 14 dicembre, ha abrogato il regolamento (UE) 882/2004 ed altri atti normativi relativamente al controllo ufficiale per le verifiche dell’attuazione delle norme comunitarie in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale nonché sulla salute delle piante.
La legge 4 ottobre 2019, n. 117, di delegazione europea 2018, al suo articolo 12 ha delegato il Governo ad adottare, entro dodici mesi dall’entrata in applicazione del regolamento, i decreti legislativi per l’adeguamento della normativa nazionale a quanto previsto dal regolamento stesso.
Nello specifico, il webinar ha trattato i quattro decreti legislativi ad oggi approvati in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri e riguardanti:

  • disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 ai sensi dell’articolo 12, lettere a), b), c), d) della legge 4 ottobre 2019, n. 117;
  • adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 in materia di controlli ufficiali sugli animali e le merci provenienti dagli Stati membri dell’Unione e delle connesse competenze degli uffici veterinari per gli adempimenti comunitari del Ministero della Salute in attuazione della delega contenuta nell’articolo 12, comma 3, lettere f) e i), della legge 4 ottobre 2019, n. 117;
  • disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 ai sensi dell’articolo 12, comma 3, lettera g), della legge 4 ottobre 2019, n. 117;
  • adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 in materia di controlli sanitari ufficiali sugli animali e sulle merci che entrano nell’Unione e istituzione dei posti di controllo frontalieri del Ministero della Salute, in attuazione della delega contenuta nell’articolo 12, comma 3, lettere h) e i), della legge 4 ottobre 2019, n. 117.

Relatore: Silvio Borrello
Già direttore generale della Direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute

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‘Medicina hominem curat, veterinaria humanitatem’, l’intervento di Perrone a Green Zone

zoonosiVitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP, ha parteciparato alla trasmissione “Green Zone” condotta da Mario Tozzi e Francesca Malaguti su Radio Rai 1, andata in onda domenica 6 dicembre per parlare di Covid-19 e zoonosi.

La medicina cura l’uomo, la veterinaria cura l’umanità” ha ricordato Perrone in apertura, citando S.S. Evseenko, veterinario russo dei primi del 900.

 

Dal minuto 7.20 l’intervento del Vice Presidente




Covid e altre zoonosi, Perrone a Green Zone

zoonosiVitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP, è stato invitato a partecipare alla trasmissione “Green Zone” condotta da Mario Tozzi e Francesca Malaguti su Radio Rai 1.

Il programma andrà in onda domenica 6 dicembre alle ore 10.00 ed è possibile ascoltarla anche da qui




Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius

E’ pubblicato sul n° 2/2020 di Argomenti l’articolo”Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius” di Eleonora Marti, Antonio Gelati, Luca Ferri, Lucia Romagnoli, Maurizio Ferraresi, Salvatore Criscione, Daniela Bulgarelli, Sabrina Tellini, Monica Buratti, Paolo Guerra.

La cimice dei letti, Cimex lectularius  è l’insetto più noto della famiglia degli Eterotteri (Heterop-tera). Probabilmente di origine asiatica, è oggi diffusa in tutto il mondo al seguito dell’uomo, il cui sangue costituisce il suo quasi esclusivo nutrimento. Divenuta piuttosto rara dopo gli anni ’50, è recentemente ricomparsa quale agente infestante anche in nazioni con un elevato livello di indu-strializzazione. Il ritorno della cimice dei letti è dovuto a un aumento dei viaggi internazionali, alla comparsa di resistenza agli insetticidi e alle loro modalità d’impiego e ha preso alla sprovvista i disinfestatori, gli albergatori e le nuove generazioni. Infestazioni massicce vengono riportate durante gli ultimi conflitti mondiali, legate sempre alle scarse condizioni igieniche. In seguito, grazie alla disponibilità di efficaci insetticidi, come per esempio il DDT, e grazie al progressivo miglioramento delle condizioni igieniche e strutturali degli edifici, la presenza dell’insetto si è ridotta drasticamente con il passare del tempo. Il presente articolo riporta la gestione, il trattamento e le modalità operative adottati dal Servizio veterinario dell’Azienda Unità sanitaria locale di Modena, in collaborazione con il Servizio di Igiene pubblica, il Servizio sociale dell’Unione delle terre d’Argine, l’Ufficio tecnico del Comune di Carpi, ASP (Azienda pubblica dei servizi alla persona), Domus coop sociale, ACER (Azienda casa dell’Emilia Ro-magna) e SANIF SRL durante un’infestazione da cimici dei letti che ha interessato un condominio in centro città a Carpi, Modena.

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La Politica di Sanità Animale nell’Unione Europea

Bandiera Unione EuropeaLe fasi iniziali di gestione dell’emergenza Covid-19 nell’UE sono state infelicemente caratterizzate da interventi sanitari degli stati membri non coordinati e talvolta in competizione e dalla mancanza di armonizzazione delle strategie di sorveglianza e misure di contenimento. Questa risposta frammentata appare essere il risultato inevitabile della competenza esclusiva degli stati membri per la tutela della salute umana (es. gestione dei servizi sanitari e dell’assistenza medica e assegnazione delle relative risorse), stabilita dall’art. 168 del Trattato sul funzionamento dell’unione europea, e su cui l’UE non può incidere direttamente tramite atti normativi propri. Purtuttavia la stessa UE in virtù del suddetto articolo può mantenere seppure limitatamente, la competenza per il sostegno, coordinamento e completamento dell’azione degli stati membri, con particolare riguardo alle misure comunitarie coordinate tra le autorità sanitarie per la gestione delle emergenze transfrontaliere [1]. Questo intervento è purtroppo mancato nella gestione dei focolai di Covid-19.

In aggiunta a ciò gli eventi hanno segnalato l’incapacità dell’UE di sfruttare appieno lo strumento rappresentato dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC), che non è riuscito a svolgere un ruolo più attivo in questa crisi nell’interesse della Commissione e degli stati membri, con il risultato di aver indirettamente alimentato comportamenti isolazionisti.

La cacofonia prodotta dalle variegate misure di controllo nazionali dei focolai di Covid-19, seppure limitatamente alla fase esponenziale della curva epidemica [3] ci spinge a fare un confronto con le strategie di sorveglianza epidemiologica e controllo utilizzate per la sanità animale, che a livello comunitario discendono dalla ‘Strategia di sanità animale’ e sono supportate da disposizioni normative consolidate e uniformi. E’ evidente come l’esistenza di un quadro normativo armonizzato per la sanità animale abbia costituito un punto di forza per la gestione efficace delle passate epidemie infettive animali (es. influenza aviaria, afta epizootica).

In un breve contributo di Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP, viene presentato e commentato un quadro sinottico delle principali componenti della Strategia comunitaria in materia di sanità animale, ispirata al principio “prevenire è meglio che curare”, come ampiamente declinato dal regolamento (UE) 2016/429 di sanità animale.




Il contributo dei medici veterinari per la sanità animale e per la gestione dell’infezione umana Covid-19 in un’ottica one-health

SIMeVeP sostiene progetti volti a ridurre le future epidemie zoonotiche attraverso la conoscenza dei fattori che determinano la potenziale trasmissione di agenti patogeni dagli animali all’uomo. Questi progetti basati sull’evidenza sono ben sintonizzati con l’approccio multidisciplinare One-Health.

Nel contesto attuale di pandemia Covid-19, caratterizzato dall’incertezza sugli sviluppi epidemiologici ed esacerbata da una infodemia dilagante, è prioritario fornire al pubblico e al consumatore informazioni scientifiche verificate sull’origine e diffusione delle zoonosi, rimarcando la differenza tra i patogeni presenti negli animali selvatici con potenziale pandemico e quelli che colpiscono gli animali domestici (es. bovini e suini). Questo esercizio comunicativo si propone in sostanza di confutare le teorie prive di fondamento scientifico che fanno dell’agricoltura zootecnica su larga scala, più o meno intensiva, il capro espiatorio dell’attuale pandemia di Covid-19 e di evidenziare il contributo della veterinaria, in un sistema globale di prevenzione, a garanzia della protezione sanitaria degli allevamenti, della salute degli animali, del loro benessere e della sicurezza degli alimenti di origine animale.
Il documento SIMeVeP




SARS-CoV-2 e animali da compagnia: cosa sapere e come comportarsi

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, in qualità di Medico Veterinario dell’Ats Bergamo,  fa parte del Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19 che ha elaborato il “Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi”

Gli animali da compagnia possono essere potenzialmente esposti al virus SARS-CoV-2 in ambito domestico e contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette. Ciononostante, allo stato attuale, non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2.

Anzi, il rapporto con gli animali è importante per il nostro benessere in questo periodo di forzato isolamento.
Tuttavia per proteggerli è necessario adottare precauzioni per un accudimento sicuro, soprattutto se si è contagiati.

L’ultimo Rapporto Tecnico dell’ISS, realizzato dal Gruppo Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, fa il punto sugli studi più recenti relativi alla suscettibilità di alcune specie animali e offre indicazioni su come migliorare le conoscenze per la gestione degli animali da compagnia nell’attuale contesto epidemico.

Leggi il Rapporto Tecnico

Scarica l’infografica con i consigli dell’ISS

 




Nuove zoonosi virali, fenomeni prevedibili

zoonosi virale“La previsione che da tempo l’OMS va fornendo, e cioè che il 75% delle malattie emergenti e ri-emergenti che interessano l’uomo, a partire dal XXI secolo, sono rappresentate da zoonosi deve davvero rappresentare un monito per tutti i governi che troppo spesso non danno il giusto credito agli organismi sovranazionali”.

Il contributo del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone, per La Settimana Veterinaria




VetNeve 2020 – I nuovi regolamenti europei: sanità animale e sicurezza alimentare

Vetneve 2020VetNeve 2020 “I nuovi regolamenti europei: sanità animale e sicurezza alimentare”si svolgerà a Folgaria dal 8 al 15 febbraio.
La 20ª edizione sotto la regia del dr. Mario Tita, una delle più solide tradizioni della comunità scientifica e professionale dei medici veterinari italiani.

Grazie alla impareggiabile capacità organizzativa dell’ormai pensionato dr. Mario Tita, grazie alla disponibilità della segreteria provinciale del SIVeMP, grazie alla consueta ospitalità dei veterinari Trentini e alla calorosa amicizia degli alpini di Folgaria quest’anno si svolgerà la 20ª edizione di Vet Neve.
Prenotatevi numerosi.
Sarà una edizione memorabile.

Il Regolamento UE n. 625/2017 del 15 marzo 2017 “relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali”, in vigore a decorrere dal 14 dicembre 2019, viene ad innovarsi il rapporto tra Unione Europea e Stati Membri per quanto riguarda gli aspetti legislativi e applicativi dell’attività di controllo ufficiale; in questo ambito, la giornata di formazione si prefigge:

  • di approfondire le novità legislative destinate alle Autorità Competenti degli Stati Membri nella gestione delle loro attività riguardo ai controlli ufficiali a garanzia della sicurezza in campo agro-alimentare;
  • di valutare i sistemi organizzativi degli altri Stati Membri;
  • di individuare i punti di forza e le criticità del sistema italiano in relazione alle novità contenute nel regolamento 625/2017;
  • di esaminare le principali novità che verranno introdotte dal Regolamento UE 625/2017 con particolare riguardo a:
    • Estensione del campo di applicazione riferito alla intera catena agroalimentare;
    • Adozione di atti delegati e atti di esecuzione da parte della Commissione, per quanto concerne la operatività prevista dall’art. 18 in ordine alle competenze per i controlli ufficiali sui prodotti di o.a.
    • Attivazione del sistema informatico comunitario IMSOC per la gestione centralizzata da parte della Commissione dei dati sui controlli ufficiali svolti dagli stati membri.

Con il Regolamento UE 2016/429  del 9 marzo 2016, relativo alle malattie animali trasmissibili – Animal Health Law –  viene riordinata la materia della Sanità Animale, in un quadro legislativo che sarà per la prima volta generale e applicabile agli Stati Membri, definitivamente dal 21 aprile 2021; in questo ambito nella giornata di formazione verranno presi in considerazione gli aspetti che vanno  dal commercio intracomunitario all’ingresso nell’Unione di animali e prodotti di O.A.,  dall’eradicazione delle malattie ai controlli veterinari, passando per la notifica delle malattie fino al sostegno finanziario in relazione alle differenti specie animali.

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