‘Medicina hominem curat, veterinaria humanitatem’, l’intervento di Perrone a Green Zone

zoonosiVitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP, ha parteciparato alla trasmissione “Green Zone” condotta da Mario Tozzi e Francesca Malaguti su Radio Rai 1, andata in onda domenica 6 dicembre per parlare di Covid-19 e zoonosi.

La medicina cura l’uomo, la veterinaria cura l’umanità” ha ricordato Perrone in apertura, citando S.S. Evseenko, veterinario russo dei primi del 900.

 

Dal minuto 7.20 l’intervento del Vice Presidente




Covid e altre zoonosi, Perrone a Green Zone

zoonosiVitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP, è stato invitato a partecipare alla trasmissione “Green Zone” condotta da Mario Tozzi e Francesca Malaguti su Radio Rai 1.

Il programma andrà in onda domenica 6 dicembre alle ore 10.00 ed è possibile ascoltarla anche da qui




Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius

E’ pubblicato sul n° 2/2020 di Argomenti l’articolo”Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius” di Eleonora Marti, Antonio Gelati, Luca Ferri, Lucia Romagnoli, Maurizio Ferraresi, Salvatore Criscione, Daniela Bulgarelli, Sabrina Tellini, Monica Buratti, Paolo Guerra.

La cimice dei letti, Cimex lectularius  è l’insetto più noto della famiglia degli Eterotteri (Heterop-tera). Probabilmente di origine asiatica, è oggi diffusa in tutto il mondo al seguito dell’uomo, il cui sangue costituisce il suo quasi esclusivo nutrimento. Divenuta piuttosto rara dopo gli anni ’50, è recentemente ricomparsa quale agente infestante anche in nazioni con un elevato livello di indu-strializzazione. Il ritorno della cimice dei letti è dovuto a un aumento dei viaggi internazionali, alla comparsa di resistenza agli insetticidi e alle loro modalità d’impiego e ha preso alla sprovvista i disinfestatori, gli albergatori e le nuove generazioni. Infestazioni massicce vengono riportate durante gli ultimi conflitti mondiali, legate sempre alle scarse condizioni igieniche. In seguito, grazie alla disponibilità di efficaci insetticidi, come per esempio il DDT, e grazie al progressivo miglioramento delle condizioni igieniche e strutturali degli edifici, la presenza dell’insetto si è ridotta drasticamente con il passare del tempo. Il presente articolo riporta la gestione, il trattamento e le modalità operative adottati dal Servizio veterinario dell’Azienda Unità sanitaria locale di Modena, in collaborazione con il Servizio di Igiene pubblica, il Servizio sociale dell’Unione delle terre d’Argine, l’Ufficio tecnico del Comune di Carpi, ASP (Azienda pubblica dei servizi alla persona), Domus coop sociale, ACER (Azienda casa dell’Emilia Ro-magna) e SANIF SRL durante un’infestazione da cimici dei letti che ha interessato un condominio in centro città a Carpi, Modena.

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Il contributo dei medici veterinari per la sanità animale e per la gestione dell’infezione umana Covid-19 in un’ottica one-health

SIMeVeP sostiene progetti volti a ridurre le future epidemie zoonotiche attraverso la conoscenza dei fattori che determinano la potenziale trasmissione di agenti patogeni dagli animali all’uomo. Questi progetti basati sull’evidenza sono ben sintonizzati con l’approccio multidisciplinare One-Health.

Nel contesto attuale di pandemia Covid-19, caratterizzato dall’incertezza sugli sviluppi epidemiologici ed esacerbata da una infodemia dilagante, è prioritario fornire al pubblico e al consumatore informazioni scientifiche verificate sull’origine e diffusione delle zoonosi, rimarcando la differenza tra i patogeni presenti negli animali selvatici con potenziale pandemico e quelli che colpiscono gli animali domestici (es. bovini e suini). Questo esercizio comunicativo si propone in sostanza di confutare le teorie prive di fondamento scientifico che fanno dell’agricoltura zootecnica su larga scala, più o meno intensiva, il capro espiatorio dell’attuale pandemia di Covid-19 e di evidenziare il contributo della veterinaria, in un sistema globale di prevenzione, a garanzia della protezione sanitaria degli allevamenti, della salute degli animali, del loro benessere e della sicurezza degli alimenti di origine animale.
Il documento SIMeVeP




Nuove zoonosi virali, fenomeni prevedibili

zoonosi virale“La previsione che da tempo l’OMS va fornendo, e cioè che il 75% delle malattie emergenti e ri-emergenti che interessano l’uomo, a partire dal XXI secolo, sono rappresentate da zoonosi deve davvero rappresentare un monito per tutti i governi che troppo spesso non danno il giusto credito agli organismi sovranazionali”.

Il contributo del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone, per La Settimana Veterinaria




Non solo coronavirus. Zoonoosi in aumento. Sorice: fondamentali i sistemi di sorveglianza

Uomo Animale AmbienteNon solo coronavirus. «Le zoonosi conosciute sono numerose, secondo l’Oms sono oltre 200 e comprendono un gruppo molto diverso d’infezioni o di infestazioni, che possono  essere di natura batterica, virale, parassitaria e da agenti non convenzionali, i prioni. Negli ultimi anni, a causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali di animali e prodotti d’origine animale tra i vari
paesi del mondo, stanno acquistando un’importanza crescente ed il loro studio costituisce uno dei settori di maggior interesse della medicina, umana e veterinaria».

Il commento del Presidente SIMeVeP sulle zoonosi, in un ottica One Health, raccolto da La “Provincia”




L’Epidemia da Coronavirus 2019-nCoV tra mille incertezze e preoccupazioni

Ad oggi, due settimane da quando le autorità di Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus 2019-nCoV, hanno imposto le misure di quarantena ed isolato la città, il bilancio sale a 31.514 casi confermati (31202 in Cina e 312 in 23 paesi) e 638 decessi (636 in Cina), numeri che superano quelli dell’epidemia SARS. In n Cina, le autorità sanitarie nazionali hanno dichiarato che solo nelle precedenti 24 ore ci sono stati oltre 70 nuovi decessi e 3.100 nuovi casi con un incremento del 35% ogni due giorni.

Maurizio Ferri, coordinatore scientifico, propone l’aggiornamento al 7 febbraio sull’epidemia da coronavirus 2019-CnV.




L’epidemia cinese di 2019-CnV, cosa sappiamo e cosa non sappiamo ad oggi

Al 30 Gennaio 2020 i numeri dell’epidemia da coronavirus 2019-CnV sono i seguenti: 7.915 casi confermati a livello globale, di cui 7.801 in Cina, inclusi 170 decessi (solo in Cina).

I casi confermati negli altri paesi (15) sono 114 (USA, Tailandia, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud, Malesia, Singapore, Giappone, Francia, Canada, Vietnam, Nepal, Cambogia e Germania). Il virus mostra segni di diffusione all’estero e cioè Germania, Giappone, Taiwan e Vietnam, in persone che non hanno mai visitato la Cina.
Non sono stati segnalati decessi al di fuori della Cina.

Ma cosa sappiamo e cosa ancora non sappiamo del nuovo virus? Come si stanno muovendo le autorità cinesi e quelle internazionali? Quale il serbatoio animale dell’infezione umana?

Approfondimento a cura di Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP




Emergenza West Nile disease: l’esperienza veneta

ArgomentiE’ pubblicato sul n° 3/2018 di Argomenti l’articolo “Emergenza West Nile disease: l’esperienza veneta” di di S. Adami, M. Foroni, S. Martini.

Nonostante i notevoli progressi conseguiti nell’ambito della prevenzione, le malattie infettive continuano a rappresentare per la Regione del Veneto una priorità in ambito di sanità pubblica, in virtù della loro peculiare trasmis-sibilità, considerando anche che rappresentano attualmente la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari.Il mutamento degli assetti sociali ed epidemiologici, il grande aumento dei viaggi internazionali in zone tropicali, possono contribuire alla riaccensione di patologie infettive ormai in via di eradicazione. A complicare ulteriormente lo scenario, negli ultimi anni si è avuta la comparsa di patologie fino a quel momento sconosciute o normalmente non presenti sul territorio, talvolta con caratteristiche tali da rappresentare un rilevante rischio per la salute dell’uomo e degli animali.Tra queste malattie, denominate “emergenti”, viene annovera-ta la West Nile disease, rilevata per la prima volta in Veneto nel 2008 e per questo definita “arbovirosi autoctona”. A dieci anni di distanza, il 2018, che oramai sta volgendo al termine, è considerato a ragion veduta annus horribilis a causa dell’eleva-ta presenza di vettori in grado di trasmettere tale malattia agli uomini e agli animali e a motivo della persistente circolazionedel virus sul territorio regionale

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Peste suina africana – Corso di aggiornamento ad Agrigento

Il 10 maggio si terrà ad Agrigento il corso  “Peste Suina Africana ed altre patologie da Arbovirus”.

E’ ormai ben noto che i possibili effetti dei cambiamenti climatici in interazione con altri fattori di carattere biologico, socio-economico, ecologico, possono condizionare la comparsa o la ricomparsa di malattie infettive emergenti o riemergenti in determinate aree geografiche.

Nell’ultimo decennio in Italia ed in Europa, si è assistito, in sanità pubblica umana e veterinaria, all’aumento delle segnalazioni di casi importati ed autoctoni di alcune arbovirosi molto diffuse nel mondo, tra cui West Nile, Blue Tongue, Dengue, febbre Chikungunya ed oggi vediamo avvicinarsi sempre più pressantemente il rischio dell’ingresso in Italia della Peste Suina Africana, sino ad ora circoscritta alla sola Sardegna.

La diffusione delle malattie infettive trasmesse da vettori sono ritenute legate ai cambiamenti climatici ed in particolare all’aumento della temperatura media che poterebbe avere come conseguenze:

– un ampliamento dell’area di distribuzione dei vettori indigeni e/o una riduzione della durata dei cicli di sviluppo degli stessi;

– una riduzione della durata della riproduzione dei patogeni negli artropodi vettori e/o un prolungamento della stagione idonea alla trasmissione degli agenti patogeni;

– un agevolazione all’importazione e all’adattamento di nuovi artropodi vettori e/o un agevolazione all’importazione ed all’adattamento di nuovi agenti patogeni attraverso vettori o serbatoi.

L’Italia, ed in particolare la Sicilia, a motivo della sua peculiare ubicazione geografica, che la pone a sud dell’Europa rappresenta un ponte ideale tra l’Europa e l’Africa e potrà, quindi, essere particolarmente coinvolta in questo fenomeno. Con l’aumento previsto della temperatura media, si potrebbe assistere ad un’amplificazione della densità dei vettori di malattie infettive, come zanzare, zecche, pappataci ed a variazioni significative nella loro distribuzione geografica, che determinerebbe una maggiore diffusione degli agenti patogeni da essi trasportati.

I partecipanti al corso avranno modo di acquisire conoscenze su alcune patologie da arbovirus ed al loro controllo. In particolar modo per la Peste Suina Africana, affinché, nell’eventualità di una sua comparsa all’interno del nostro territorio, i Colleghi Medici Veterinari e Medici Chirurghi abbiano le opportune

conoscenze e possano, quindi, prontamente emettere un sospetto di diagnosi procedendo all’applicazione delle misure di controllo nel territorio di interesse.

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