10 settembre Webinar FNOVI sullo spreco alimentare con Antonio Sorice

Il 10 settembre il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, parteciperà in qualita di relatore, insieme alle dott.sse Daniela Mulas, Carlotta Bernasconi, al webinar “Dio non spreca la luce: accende le lampadine nel momento del bisogno, ma sempre nel tempo opportuno. Lo Spreco alimentare”. organizzato dalla Federazione Nazionale Ordini Vetrinari Italiani attraverso la  Sala Meeting Zoom della federazione.

I meeting di settembre sono aperti a tutti gli iscritti agli Ordini, per partecipare sarà necessario collegarsi e accedere alla propria area riservata e iscriversi ai singoli eventi. Sul portale saranno indicate le date entro le quali sarà possibile iscriversi e, una volta elaborate le liste dei partecipanti, verrà inviata ai nominativi presenti in elenco una mail contenente il link nonché il codice di invito necessario per partecipare all’incontro e valorizzare lo stesso nel sistema SPC.

Il seminario inizierà alle ore 14.00 con collegamento dalle ore 13.30




EMA: in italiano l’infografica sulla categorizzazione degli antibiotici

E’ stata pubblicata in italiano l’infografica elaborata dall’Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group (AMEG) dell’EMA – Agenzia europea per i medicinali, “Categorizzazione degli antibiotici destinati all’impiego negli animali per un uso prudente e responsabile”.

L’infografica riassume il parere del gruppo AMEG che classifica gli antibiotici in base all’effetto che il possibile sviluppo della resistenza antimicrobica dovuto al loro utilizzo negli animali può avere sulla salute pubblica e in base alla necessità di utilizzarli nella medicina veterinaria.

I medici veterinari sono esortati  consultare la categorizzazione AMEG prima di prescrivere antibiotici agli animali che hanno in cura.

Scarica l’infografica in pdf




Ricerca della PrPSc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza Sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie

Pubblichiamo il testo integrale della tesi “Ricerca della PrPSc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza Sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie” del dott. Domenico Sciota, relatore il Prof. Giovanni Di Guardo, Università di Teramo, vincitrice ex aequo del Premio tesi di laurea 2018

Scarica la tesi




L’EFSA lancia la campagna “Stop alla peste suina africana” nell’Europa sud-orientale

L’EFSA ha avviato un’importante campagna di sensibilizzazione per contribuire ad arrestare la diffusione della peste suina africana nell’Europa sudorientale.

La campagna è rivolta ai Paesi individuati dall’EFSA nel 2019 collettivamente come “area di preoccupazione” per la loro vicinanza a quelli in cui è presente la malattia, ovvero: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Kosovo*, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Slovenia.

La campagna intende affiancare le misure in atto presso la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali per eradicare la malattia dall’Europa.

Cos’è la peste suina africana?

La peste suina africana (PSA in breve) è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali selvatici. Il virus, innocuo per l’uomo, ha causato notevoli perdite economiche in diversi Paesi. Attualmente non esistono vaccini contro la PSA, quindi in caso di epidemia è necessario abbattere un gran numero di maiali d’allevamento nelle zone colpite.

Obiettivi e pubblico

La campagna mira ad accrescere la conoscenza e la comprensione della PSA in tutti i nove Paesi succitati. Si rivolge a gruppi di persone e individui che sono spesso a contatto con maiali domestici e cinghiali selvativi, come ad esempio allevatori di suini e cacciatori. Con la campagna l’EFSA vuole raggiungere anche le organizzazioni veterinarie, le associazioni venatorie, vari gruppi di allevatori, i funzionari doganali, la polizia di frontiera, i governi locali, gli operatori turistici e i viaggiatori.

Rilevare, prevenire, segnalare

Poiché un’epidemia di PSA può avere effetti devastanti, per poter contenere questa malattia sono essenziali l’individuazione, la prevenzione e la segnalazione, che sono le tre parole chiave della nostra campagna.

Pubblicheremo schede informative, infografiche, post sui social media da poter riutilizzare e tanto altro materiale. Per saperne di più vedere il sito web della campagna: www.efsa.europa.eu/StopASF

[*] Tale designazione non intende arrecare pregiudizio a posizioni di stato, ed è in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite UNSCR 1244 e con il parere della Corte internazionale di giustizia (ICJ) sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

Fonte: EFSA




SARS-CoV2 OIE: indicazioni per il campionamento, test e monitoraggio degli animali

Il “Preparedness and Resilience Department” e il  “Ad hoc Group on COVID-19 and the human-animal interface” delll’Oie, Organizzazine mondiale per la salute animale, hanno elaborato delle indicazioni per lo svolgimento dei test per la diagnosi del virus SARS-CoV2 negli animali d’affezione, di allevamento e selvatici e per il trattamento dei risultati.

Sebbene  il virus SARS-CoV2 sia stato isolato sporadicamente negli animali (ad oggi i casi segnalati all’Oie sono due cani a Hong Kong, un gatto in Belgio, alcune tigri e leoni da zoo negli Usa, due gatti negli Usa, dei visoni da allevamento in Olanda, 2 gatti in Francia il primo il 2 maggio il secondo il 12 maggio, un gatto in Spagna), tutti infettati dall’uomo a seguito di contatti stretti e/o ripetuti, conoscere lo stato di infezione degli animali è funzionale al mantenimento dello stato di salute unica, nella prospettiva One Health, secondo la quale tutte le specie del pianeta e l’ambiente sono interconnesse.

I risultati delle indagini di laboratorio ed epidemiologiche sul campo possono fornire informazioni per valutare meglio le implicazioni della diffusione umana delle infezioni da SARS CoV 2 e per supportare le misure di mitigazione del rischio.

Tuttavia, la decisione di effettuare il campionamento negli animali dovrebbe basarsi su una forte motivazione e prendere in considerazione la più ampia risposta della sanità pubblica a COVID 19, compresa la disponibilità di risorse per il campionamento umano e le misure di sanità pubblica in atto.

Il campionamento negli animali è consigliato quindi solo nel caso in cui siano necessarie informazioni provenienti dagli animali per completare il quadro epidemiologico a supporto delle decisioni di sanità pubblica.

Il documento verrà aggiornato sulla base di nuove evidenze scientifiche che dovessero emergere.

A cura della segreteria SIMeVeP




SARS-CoV-2 e animali da compagnia: cosa sapere e come comportarsi

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, in qualità di Medico Veterinario dell’Ats Bergamo,  fa parte del Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19 che ha elaborato il “Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi”

Gli animali da compagnia possono essere potenzialmente esposti al virus SARS-CoV-2 in ambito domestico e contrarre l’infezione attraverso il contatto con persone infette. Ciononostante, allo stato attuale, non esistono evidenze che gli animali da compagnia svolgano un ruolo epidemiologico nella diffusione all’uomo di SARS-CoV-2.

Anzi, il rapporto con gli animali è importante per il nostro benessere in questo periodo di forzato isolamento.
Tuttavia per proteggerli è necessario adottare precauzioni per un accudimento sicuro, soprattutto se si è contagiati.

L’ultimo Rapporto Tecnico dell’ISS, realizzato dal Gruppo Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, fa il punto sugli studi più recenti relativi alla suscettibilità di alcune specie animali e offre indicazioni su come migliorare le conoscenze per la gestione degli animali da compagnia nell’attuale contesto epidemico.

Leggi il Rapporto Tecnico

Scarica l’infografica con i consigli dell’ISS

 




CoViD-19 e mucca pazza, cosi’ diversi eppure cosi’ uguali

laboratorioProprio in un momento come questo, in cui il mondo intero sta combattendo il virus SARS-CoV-2, responsabile della più grande emergenza sanitaria globale, è quanto mai importante fare memoria delle lezioni apprese nel corso di emergenze sanitarie passate.

Una di queste è senz’altro rappresentata dall’encefalopatia spongiforme bovina (BSE), popolarmente nota come “morbo della mucca pazza”. CoViD-19 e BSE infatti, pur nelle colossali differenze che caratterizzano le due malattie, la prima causata da un virus a tropismo respiratorio, l’altra di origine alimentare e causata da un prione, un agente “sui generis” di natura proteica, presentano tuttavia una serie di analogie estremamente interessanti.

La prima di esse riguarda il “principio di precauzione”, un “minimo comune denominatore” applicato alla gestione di qualsivoglia emergenza, non meramente sanitaria e dalle conseguenze imprevedibili in quanto se ne hanno conoscenze imprecise e frammentarie se non largamente deficitarie.

Leggi il contributo integrale a cura di Cristina CASALONE Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte
Liguria e Valle d’Aosta e Giovanni DI GUARDO Universita’ di Teramo, Facolta’ di Medicina Veterinaria




Oie, Faq su COVID-19

L’organizzazione Mondiale della salute mondiale ha aggiornato il 23 marzo la pagina dedicata alle domande e risposte sulla malattia da coronavirus COVID-19

Queste le domande a cui Oie fornisce risposte:

  • Che cosa causa COVID-19
  • Gli animali sono responsabili del COVID-19 nelle persone?
  • L’uomo può trasmettere il virus COVID-19 agli animali?
  • Che cosa sappiamo riguardo agli animali domestici e al virus COVID-19?
  • Quali misure precauzionali devono essere prese dai proprietari quando animali domestici o altri animali entrino in contatto con persone malate o sospette di infezione da virus COVID-19?
  • Cosa possono fare i Servizi Veterinari nazionali per quanto riguarda gli animali domestici?
  • Ci sono delle precauzioni da adottare con gli animali vivi o i loro prodotti?
  • Quali sono le responsabilità internazionali dell’Autorità veterinaria in questo evento?
  • Che cosa sta facendo L’OIE?

Sul sito dell’IZS Lombardia e Emilia Romagna è disponibile, a cura dell’Osservatiorio epidemiologico, una traduzione accurata delle domande e delle risposte e delle altre informazioni riferite dall’Oie.




Le nuove sfide nella gestione del COVID-19: l’esperienza dei Servizi di prevenzione

Nella fase di convivenza con il COVID-19, la comunità rappresenta il luogo dove si “gioca” il controllo dell’epidemia ma dove, allo stesso tempo, si possono trovare nuove opportunità per interventi di prevenzione e promozione della salute. Ciò è confermato dall’esperienza sul campo dei professionisti che, nella fase di emergenza e in quella successiva al lockdown sono stati impegnati sul territorio.

I ricercatori ISS hanno raccolto le riflessioni di alcuni operatori che lavorano nei Dipartimenti di Prevenzione di Regioni diverse (Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria) e che svolgono attività differenziate in base alle loro specifiche professionalità.

Contattati telefonicamente o per e-mail, gli operatori hanno raccontato la propria esperienza professionale all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione, mettendo in evidenza aspetti e questioni che sarebbe opportuno prendere in considerazione per affrontare l’attuale fase di emergenza. Le riflessioni raccolte, organizzate e raggruppate per argomenti, riflettono quanto pubblicato in diversi documenti e articoli scientifici e rappresentano una risorsa da non disperdere in quanto strumenti preziosi per individuare nodi problematici e punti di forza, che possono incidere sulla capacità di risposta dei servizi del territorio, alla luce dell’impatto diversificato della pandemia tra le Regioni e delle differenze di risorse umane ed economiche di cui dispongono i Dipartimenti di Prevenzione nelle diverse realtà locali.

Questi i temi affrontati:

  • Il ruolo fondamentale dell’organizzazione
  • L’importanza del lavoro in équipe e della comunicazione
  • La contaminazione delle competenze
  • L’importanza di un sistema gestionale informatizzato
  • I punti di forza per la gestione dello stress
  • I problemi da affrontare



Consultazione pubblica su 7 piani di gestione di specie esotiche invasive

Scoiattolo_grigioTerminerà l’8 agosto la consultazione pubblica su 7 piani di gestione delle specie esotiche invasive:

Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis)

Scoiattolo del Pallas (Callosciurus erythraeus)

Procione (Procyon lotor)

Ibis Sacro (Threskiornis aethiopicus)

Tartaruga palustre ame (Trachemys scripta)

Calabrone asiatico (Vespa velutina nigrithorax)

Panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum)

I piani sono stati elaborati dal Ministero dell’ambient con in supporto di ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Le osservazioni devono essere inviate a:  esoticheinvasive@minambiente.it