Scoiattolo rosso: nessuna traccia di squirrelpox virus in Italia
Le principali popolazioni italiane di scoiattolo grigio non invasivo di origine nordamericana non sono portatrici di squirrelpox virus, patogeno all’origine della pericolosa infezione che minaccia l’intera popolazione continentale di scoiattolo rosso.
A rivelarlo uno studio, guidato dall’Università Statale di Milano e pubblicato su Animal Conservation, nato da una vasta indagine per verificare la presenza dello squirrelpox virus nella popolazione di scoiattoli grigi nordamericani introdotti in Italia nel 1948.
Il patogeno, che non è dannoso per la specie americana, è invece letale nella maggior parte dei casi per il nativo scoiattolo rosso, già a rischio di estinzione per la dura competizione in atto con lo scoiattolo grigio per le risorse alimentari. La comparsa dell’infezione virale in Gran Bretagna e successivamente in Irlanda ha provocato in questi territori il rapido declino dello scoiattolo rosso, e una sua eventuale presenza in Italia metterebbe a rischio la sopravvivenza della specie anche in tutta l’Europa continentale.
L’indagine volta a verificare la presenza dello squirrelpox virus in Italia è stata condotta grazie al supporto delle organizzazioni National Trust, European Squirrel Initiative e Red Squirrel Trust Wales e ha fatto uso di metodiche diagnostiche all’avanguardia per l’individuazione del virus e dell’esperienza dei colleghi britannici, partner dello studio, nell’affrontare questa pericolosa infezione.
“Grazie all’impegno di molti colleghi d’oltremanica, il ruolo determinante giocato dallo squirrelpox virus nel rapido declino dello scoiattolo rosso in Gran Bretagna e Irlanda era noto da tempo” – spiegano Claudia Romeo e Nicola Ferrari, ricercatori del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università Statale di Milano. “Tuttavia, l’eventuale presenza del virus nelle popolazioni di scoiattolo grigio introdotte in Italia fino ad oggi non era mai stata indagata“.
Il risultato della ricerca è positivo per lo scoiattolo rosso. “Dimostrare l’assenza di qualcosa non è mai un’impresa semplice” – dichiara la dottoressa Romeo – “ma oggi abbiamo finalmente delle buone notizie per gli scoiattoli rossi italiani e per tutta la popolazione continentale: sembra, infatti, che siano stati risparmiati da questa minaccia aggiuntiva che uccide ogni anno centinaia di animali nelle Isole Britanniche“.
I ricercatori sottolineano, però, come questo non significhi certo che gli scoiattoli rossi in Italia siano al sicuro dallo scoiattolo grigio: le due specie competono comunque per le risorse alimentari, e la presenza del grigio porta inevitabilmente all’estinzione locale del rosso. L’assenza dello squirrelpox virus concede, però, più tempo alle attuali attività di controllo e conservazione, perché, in assenza della malattia, la sola competizione alimentare è un processo molto più lento.
“Non dobbiamo comunque abbassare la guardia” – spiega infine il dottor Ferrari – “perché nuovi nuclei di scoiattolo grigio di origine non ben documentata sono stati individuati lungo la penisola, e questo non ci permette di escludere una futura comparsa del virus nel nostro paese”.
L’attività di sorveglianza per lo squirrelpox virus deve quindi continuare, in modo da proteggere lo scoiattolo rosso da questa pericolosa infezione.
Fonte: Università degli Studi di Milano
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