Veterinari europei, canadesi e statunitensi insieme contro l’AMR

Veterinari europei, canadesi e statunitensi insieme contro l’AMRL’American Veterinary Medical Association (AVMA), la Federation of Veterinarians of Europe (FVE) e la Canadian Veterinary Medical Association (CVMA) — che rappresentano complessivamente oltre 400.000 veterinari in tutto il mondo — hanno pubblicato oggi due dichiarazioni congiunte di rilievo che riaffermano il loro impegno condiviso verso un uso responsabile degli antimicrobici e la lotta globale contro la resistenza agli antimicrobici (AMR).

La prima dichiarazione sul Monitoraggio Continuo dell’Uso e della Resistenza agli Antimicrobici delinea raccomandazioni complete per i responsabili politici, i regolatori e l’industria della salute animale per rafforzare la gestione degli antimicrobici a livello mondiale. Le raccomandazioni chiave includono:

  • Mantenere la supervisione veterinaria degli antimicrobici di importanza medica.
  • Garantire una regolamentazione basata sulla scienza e specifica per settore dell’uso degli antimicrobici.
  • Bilanciare la salute e il benessere animale con quelli umani nelle analisi del rischio AMR.

 La seconda dichiarazione sul rafforzamento della gestione antimicrobica veterinaria sottolinea l’importanza di un monitoraggio continuo dell’uso e della resistenza agli antimicrobici in tutti i settori e regioni. Richiede di:

  • Sistemi di sorveglianza globali robusti.
  • Standard armonizzati per la raccolta e l’analisi dei dati.
  • Approcci coordinati One Health integrano prospettive di salute umana, animale e ambientale.

Sebbene la maggior parte del carico globale di AMR umano sia legata a infezioni acquisite in ambito sanitario, affrontare la resistenza antimicrobica richiede un’azione coordinata in tutti i settori. La professione veterinaria continua a contribuire nel settore della salute animale attraverso la prevenzione, le misure di biosicurezza e pratiche di prescrizione giudiziate.

Una gestione efficace della RAM richiede un vero approccio One Health, in cui ogni settore si assume la responsabilità delle proprie pratiche lavorando in modo collaborativo“, afferma Siegfried Moder, Presidente della FVE.

Le dichiarazioni congiunte evidenziano la necessità globale di diagnostiche accessibili, finanziamenti sostenibili per la ricerca e la sorveglianza della RAM in tutti i settori, e l’accesso continuo a antimicrobici efficaci per proteggere la salute e il benessere animale—minimizzando al contempo il rischio di sviluppo di resistenza.

entrambe le dichiarazioni congiunte sono disponibili sul sito web della FVE:

 




Passi avanti

AntibioticoresistenzaSebbene l’uso degli antimicrobici sia ancora molto elevato in zootecnia, il sistema veterinario del nostro Paese ha fatto negli ultimi anni notevoli progressi

L’antimicrobicoresistenza (Amr) continua a rappresentare una delle principali minacce per la salute pubblica a livello globale. Nello scenario europeo i dati più recenti evidenziano progressi significativi nella riduzione del consumo di antimicrobici negli animali da produzione alimentare, ma una sostanziale stabilità nel settore umano.

In Europa. Il rapporto congiunto delle tre agenzie europee (Efsa, Ema ed Ecdc), noto come Jiacra IV, analizza in modo integrato i dati su consumo di antimicrobici (Amc) e Amr in batteri isolati da esseri umani e animali, raccolti tramite le reti di sorveglianza Ue tra il 2019 e il 2021. Lo studio adotta l’approccio One Health, riconoscendo l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale.

Nel 2021, il consumo di antimicrobici è stato pari a 125 mg/kg di biomassa umana (nei 28 paesi Ue/See analizzati) e 92,6 mg/kg di biomassa animale (29 paesi), con ampie variazioni nazionali. Come si evince dal report, l’Italia è fra i paesi con il più alto consumo di antibiotici sia in medicina umana che in veterinaria.

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Fonte: panoramadellasanita.it




Ferri al Webinar della SIFO su AMR

Oggi 15  settembre il dott. Maurizio Ferri partecipa alla FAD Webinar dal titolo “Prevenzione e gestione delle malattie infettive e dell’antimicrobico-resistenza in ottica One Health”, con un  intervento  sugli antibiotici in ambito veterinario e  su AMR in ottica One Health.

La resistenza agli antibiotici (AMR) è una grave minaccia per la salute pubblica, specialmente in Italia, a causa degli alti tassi di infezioni correlate all’assistenza sanitaria e delle conseguenze che queste hanno sulle cure mediche. I farmacisti, medici umani, veterinari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) hanno un ruolo cruciale nel combattere l’AMR attraverso diversi interventi nei relativi settori, come la promozione dell’uso appropriato degli antibiotici e il monitoraggio dei consumi in una prospettiva OneHealth, che riconosce il legame tra la salute umana, animale e ambientale. Questo approccio permetterà loro di espandere il proprio campo d’azione e di collaborare con altri professionisti per affrontare l’AMR in modo più efficace.

Con il webinar organizzato da SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici farmaceutici delle Aziende Sanitarie) verrano trattati questi temi e la mia relazione avrà un focus sugli interventi nel settore veterinario tra cui le azioni di prevenzione, monitoraggio armonizzato AMR e la sorveglianza integrata veterinaria e di medicina umana.

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Ridurre la diffusione della resistenza agli antimicrobici durante il trasporto di animali: l’EFSA descrive misure attenuative

Ridurre al minimo la durata del trasporto e pulire accuratamente i veicoli, le attrezzature e gli spazi in cui gli animali vengono caricati e scaricati sono alcune delle misure considerate efficaci per ridurre la trasmissione di batteri resistenti durante il trasporto di animali.

Sono queste le risultanze di un parere scientifico dell’EFSA che valuta il rischio di diffusione di  resistenza agli antimicrobici (AMR) tra pollame, suini e bovini durante i trasferimenti tra allevamenti o ai mattatoi.

“Nonostante i dati disponibili evidenzino una riduzione del consumo di antibiotici negli ultimi anni, la resistenza agli antimicrobici rimane un’emergenza di salute pubblica che deve essere affrontata a livello mondiale e in tutti i settori”, ha dichiarato Frank Verdonck, responsabile dell’unità EFSA “Rischi biologici e salute e benessere degli animali”.

“Individuando i principali fattori di rischio, le misure di attenuazione e le esigenze di ricerca in relazione al trasporto di animali, la valutazione dell’EFSA segna un altro passo avanti nella lotta alla resistenza agli antimicrobici in base al principio di salute unica globale ‘One Health’, che integra la valutazione del rischio per l’animale e quello per l’uomo”.

Il parere sottolinea poi quanto sia essenziale un’adeguata organizzazione dei trasporti. Inoltre è molto probabile che qualsiasi misura che migliori la salute, il benessere e la biosicurezza degli animali immediatamente prima e durante il trasporto riduca il rischio di trasmissione di AMR. Le risultanze del parere vanno a integrare le indicazioni dell’EFSA recentemente pubblicate nell’insieme di raccomandazioni per migliorare il benessere degli animali durante il trasporto.

Principali fattori di rischio

La valutazione individua nella presenza di batteri resistenti negli animali prima del trasporto uno dei principali fattori di rischio che contribuiscono alla trasmissione di resistenza agli antimicrobici. Altri fattori di rischio che quasi certamente contribuiscono alla trasmissione sono l’aumento del rilascio di batteri resistenti attraverso le feci, l’esposizione ad altri animali portatori di più o diversi tipi di batteri resistenti, la scarsa igiene dei veicoli e delle attrezzature nonché la durata del trasporto.

Viaggi lunghi che richiedano soste nei centri di raccolta e nei posti di controllo sono associati a rischi più elevati, a causa di fattori specifici come lo stretto contatto con animali provenienti da allevamenti diversi, la contaminazione ambientale e lo stress.

Il quadro generale: le implicazioni per la salute pubblica

L’impatto della valutazione dell’EFSA va oltre la salute e il benessere degli animali, perché molti batteri possono essere trasmessi dagli animali all’uomo. Quando tali batteri diventano resistenti agli antimicrobici, l’efficacia della cura delle malattie infettive nell’uomo può essere compromessa.

Necessaria ulteriore ricerca

Mancano studi scientifici specifici sulla diffusione della resistenza agli antimicrobici tra gli animali durante il trasporto. Il parere evidenzia varie lacune nei dati e raccomanda di focalizzare la ricerca su determinati aspetti.

La valutazione è stata richiesta dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo (ENVI) nel settembre 2021, a seguito di discussioni sull’argomento tra Parlamento europeo, Commissione europea ed EFSA.

Fonte: EFSA