L’Ue verso il divieto per tre neonicotinoidi killer delle api

Il Comitato permanente dell’Ue su piante, animali, cibi e mangimi (Paff) ha approvato il 27 aprile la proposta della Commissione europea di estendere il campo d’applicazione del divieto parziale di tre pesticidi della classe dei “neonicotinoidi” (Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam) dannosi per le api, proibendone ogni uso esterno nel territorio dell’Unione.

I tre pesticidi, indicati in molte ricerche scientifiche come i principali responsabili del fenomeno della moria delle api e degli altri insetti impollinatori, erano già stati proibiti nel 2013 per gli usi esterni su determinate colture e in determinati periodi dell’anno. Ora sarà possibile continuare a usarli solo nelle serre.

A favore della proposta della Commissione hanno votato 16 Stati membri: Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Austria, Svezia, Slovenia, Portogallo e Regno Unito. Solo quattro i paesi contrari: Repubblica ceca, Danimarca, Ungheria e Romania, mentre si sono astenuti i restanti otti Stati membri: Bulgaria, Belgio, Croazia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacca, Finlandia.

Da anni l’uso massiccio in agricoltura dei pesticidi, e in particolare di quelli “sistemici” come i neonicotinoidi, che penetrano all’interno dell’organismo delle piante, è sotto accusa per il fenomeno della morìa delle api, che ha assunto dimensioni estremamente preoccupanti in tutti i continenti. Con questa misura, l’Ue si pone all’avanguardia nel mondo nella protezione delle api e degli altri insetti impollinatori, che è essenziale, oltre che per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche per la produzione alimentare, visto il ruolo nell’impollinazione delle piante coltivate dall’uomo, oltre che nella maggior parte delle piante selvatiche.

Il regolamento che vieta i tre neonicotinoidi, basato su una rigorosa valutazione dei rischi dell’Efsa, l’Autorità europea di sicurezza alimentare di Parma, sarà ora adottato formalmente dalla Commissione nelle prossime settimane, per entrare in vigore entro la fine dell’anno.