Report annuale Rasff 2016

La Commissione Europea ha pubblicato il report 2016 sulle attività del Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed) il Sistema di allerta rapido europeo per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute pubblica dovuto ad alimenti o mangimi.

Anche nel 2016 l’Italia è stato il paese europeo che ha inviato il maggior numero di notifiche originali cioè di notifiche di allerta (notifica di un rischio che richiede o potrebbe richiedere un’azione rapida in un altro paese membro) e notifiche di informazione per follow-up (notifica di un rischio che non richiede un’azione rapida, relativa a un prodotto già presente o che potrebbe essere immesso sul mercato in un altro paese membro)

 

In generale nel 2016 si è registrato un aumento dell’attività del sistema con oltre 10mila scambi di informazioni: 2993 notifiche originali di cui il 28% (847) cassificate come notifiche di allerta, il 13% (378) notifiche di informazione per follow-up, 20% (598) notifiche a di informazione per attenzione e il 39% (1170) «notifica di respingimento alla frontiera.

Queste notifiche originali hanno generato  7288 notifiche di follow-up, cioè notifiche contenenti informazioni supplementari rispetto a ciascun evento originario notificato. In media quindi ogni notifica originale ha dato luogo a 2,4 notifiche supplementari.  Per le sole notifiche di allerta ci sono state, in media, 5.5 notifiche di follow up per ogni notifica originale.

Rispetto al 2015 le notifiche originali sono calate dell’1.8%, ma sono aumentate le notifiche, ma sono aumentate le notifiche di follow up (+17,5%) per un aumento generali di scambi di informazioni pari all’11.1%.

Tra i paesi membri Ue la Spagna è stata origine dei prodotti che sono stai maggiormente oggetto di notifica, seguita da Polonia, Francia, Germania, Olanda e Italia.

Le notifiche più frequenti nel 2016 hanno riguardato salmonella (prodotti originati in India), mercurio nel pesce (Spagna), residui di pesticidi sopra i limiti in verdura e ortaggi (Turchia) e aflatossine in diverse tipologie di frutta secca e semi (da Iran, Turchia, Cina, Egitto, Usa).

 

Country fact sheets relativo all’italia (in inglese)

Domande e risposte: sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) (in italiano)

Le basi legali del Rasff:

– Regolamento (CE) N. 178/2002  che stabilisce i Principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare

– Regolamento (UE) 16/2011 recante disposizioni di applicazione relative al sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi

A cura della segreteria SIMeVeP




Tutti i dati sul mercato del miele in Europa in un infografica

L’Unione europea è il secondo produttore di miele al mondo dopo la Cina. Ogni anno circa 600.000 apicoltori producono 250.000 tonnellate di miele usando 17 milioni di arnie.

Tuttavia la produzione non riesce a soddisfare la domanda interna di miele. L’UE ha importato circa 200.000 tonnellate di miele nel 2016, soprattutto dalla Cina.

Rispetto ai concorrenti, gli apicoltori dell’UE affrontano costi di produzione molto alti e quindi le -limitate- esportazioni di miele sono più care di quando costino le importazioni. Nel 2016, ad esempio, in media un chilo di miele importato costava €2,23 mentre un chilo di miele europeo esportato verso paesi terzi costava €5,69.

(Clicca qui per l’immagine ingrandita)

La salute delle api, una sfida per tutto il settore
Anche se il settore dell’apicoltura ha dimensioni ridotte nell’UE ha comunque un’importanza estrema per l’agricoltura e la biodiversità, perché la api impollinano le piante.

Malattie, agricoltura intensiva, esposizione a sostanze chimiche nocive, perdita degli habitat naturali e condizioni climatiche avverse minacciano seriamente la capacità produttiva delle arnie.

Proteggere le api e i produttori di miele
Il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea e agli stati membri nuove azioni per proteggere le api e aiutare gli apicoltori. Gli eurodeputati chiedono che ci sia una migliore protezione delle varietà di api, un maggiore sostegno finanziario agli apicoltori, un divieto di usare pesticidi e azioni concrete contro le importazioni di miele contraffatto.

La relazione del deputato ungherese Norbert Erdos (Partito popolare europeo) viene dibattuta il 28 febbraio, la plenaria vota sull’argomento il 1° marzo.

Fonte: Parlamento Europeo

I dati per l’infografica sono stati tratti dal documento della Commissione Europea Honey Market Presentation




Le guide Oms contro Campylobacter, Salmonella ed Escherichia Coli

L’Oms ha elaborato una serie di schede informative con relative indicazioni su quelle che giudica le principali cause delle malattie alimentari che danno diarrea: le più comuni causate da alimenti non sicuri, con 550 milioni di persone che si ammalano annualmente (di cui 220 milioni di bambini sotto i 5 anni).

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