Filiera ittica, incontro con gli operatori

itticaIl Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, interverrà il 27 marzo presso il Mercato ittico all’ingrosso di Milano, ad un incontro con gli operatori della filiera ittica nazionale organizzato da Assoittica.

L’evento è il primo di un ciclo di incontri gratuiti previsti in tutta italia fino a giugno, organizzati da Assoittica nell’ottica di assicurare alle aziende del comparto, l’analisi di specifiche questioni, come l’etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici, i rapporti con le autorità di controllo, il sistema di allerta, i contaminanti etc. tramite il confronto diretto con le autorità competenti e istituzioni.

Eventuali criticità, esigenze e segnalazioni potranno così trovare risposta nel corso dei lavori oppure potranno rappresentare lo spunto per iniziative rappresentate dall’associazione alle competenti Autorità ed Enti.

Questo il programma degli incontri:

27 marzo 2019 Milano
02 aprile 2019 Genova
08 aprile 2019 Cagliari
10 aprile 2019 Venezia
30 aprile 2019 Bari
14 maggio 2019 Pescara
21 maggio 2019 Livorno
28 maggio 2019 Napoli
04 giugno 2019 Cesenatico
11 giugno 2019 Roma

Il programma della giornata




40 anni di Servizio Sanitario Nazionale 1978-2018. La sfida continua

Si sono svolte il 12 dicembre al Ministero della Salute le celebrazioni per i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, istituito con la  legge n.833 del 1978.

L’intervento del Ministro Grillo:

L’intervento del ministro Grillo
“È un grande onore essere qui con voi tutti per celebrare i 40 anni del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Grazie Presidente Mattarella a nome mio e di tutti gli Italiani per averci onorato della Sua presenza. Per me è motivo di orgoglio aver riunito qui nel nostro ministero tutte le anime che compongono il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Ho ritenuto fosse doveroso ospitare qui, a casa nostra, le più alte cariche dello Stato per dare un segno di vicinanza agli oltre due milioni di cittadini che ogni giorno lavorano nelle corsie, negli ambulatori, nei presìdi sul territorio, nelle farmacie, nelle amministrazioni della sanità del nostro Paese, di tutto il Paese al servizio dei cittadini e della loro salute.

I nostri padri costituenti hanno scritto a chiare lettere nella carta costituzionale che quello alla salute è un diritto “fondamentale”. Solo così ogni cittadino può vivere nella certezza che la Repubblica tutela la Salute nel pieno rispetto della persona umana, nell’interesse della collettività e indipendentemente dalle condizioni sociali e di reddito.

Siamo qui per celebrare l’istituzione del nostro Servizio sanitario grazie alla legge 833 del 1978, firmata dalla prima donna ministro della Repubblica, Tina Anselmi, che voglio oggi ricordare per il suo luminoso impegno. È anche grazie a questo impegno se oggi abbiamo il sistema sanitario, che è un organismo vivo, che si evolve ed è destinato a cambiare ancora per rispondere sempre meglio alle esigenze dei cittadini.

Oggi celebriamo un patrimonio di idee e di organizzazione, di lavoro e di strutture, di scienza, ma anche di umanità che dà corpo al nostro Sistema Sanitario Nazionale. Un progetto che diventa reale ogni giorno, soltanto grazie al lavoro delle donne e degli uomini che lo rendono concreto ad ogni livello e che ne fanno la storia. A loro va il nostro grazie.

Nell’Italia delle mutue, migliaia di italiani, i più poveri, non avevano spesso accesso alle cure. Il paziente non era protagonista delle scelte di salute che lo riguardavano, ma per lo più passivo destinatario di indicazioni dirette dall’alto.
Tutto questo era destinato a mostrare i segni del tempo, in un’Italia che dopo aver consolidato un diffuso benessere economico voleva consolidare il sistema dei diritti.

Negli anni ‘70, i tempi erano ormai maturi perché anche il sistema dell’assistenza si dotasse di regole nuove, di una visione moderna e finalmente equa, attraverso un’organizzazione che attuasse pienamente i principi della Costituzione.

Al termine di un anno travagliato come il 1978, il Paese riuscì tuttavia a esprimere tre fondamentali leggi sanitarie, che dopo 40 anni sono ancora patrimonio sociale: la legge 180, la cosiddetta legge Basaglia che permise la chiusura dei manicomi e la legge 194 sulla maternità che eliminò il dramma degli aborti clandestini.

L’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale diventa un punto d’arrivo quasi naturale per un Paese che chiedeva di entrare pienamente nella contemporaneità, ponendosi all’avanguardia nella difesa e valorizzazione dei diritti di cittadinanza.

Le legge 833 fu una rivoluzione, perché sancì la responsabilità pubblica della tutela della salute, l’universalità e l’equità di accesso ai servizi sanitari, una globalità di copertura in base ai livelli essenziali di assistenza, il finanziamento pubblico dei servizi attraverso la fiscalità generale, la titolarità dei diritti in tutto il territorio nazionale e la reciproca assistenza tra le regioni.

Oltre all’aspetto curativo e terapeutico, assunsero rilevanza la prevenzione e la riabilitazione.

Questa legge rese l’Italia un modello di civiltà e di avanguardia nelle politiche sanitarie e sociali in Europa e, lo affermo con molto orgoglio, in tutto il mondo. Oggi siamo chiamati a mantenere vivo lo spirito che originò questa grande riforma.

Il SSN resta la più grande infrastruttura del nostro Paese, la più grande opera pubblica mai costruita. Ma come tutte le opere ha necessità di essere periodicamente ristrutturata. In 40 anni l’Italia è mutata profondamente.

È mutata la società, sono mutate le regole di convivenza civile, è mutata la sensibilità con cui ci approcciamo alle sfide di salute. Oggi si vive di più. La qualità media dei nostri servizi assistenziali non è paragonabile a quella di 40 anni fa. La preparazione dei professionisti della salute è a livelli d’eccellenza che ci vengono riconosciuti in ambito internazionale.

La giornata di oggi deve rappresentare un’occasione per riflettere sulla contemporaneità del SSN e rilanciarne il messaggio di universalismo e coesione territoriale.

Perché oggi il problema non è spendere meno, ma spendere meglio. Mi piacerebbe che affrontassimo il tema della salute dei cittadini in termini di investimento per il futuro.

Il sistema salute rappresenta oltre l’11% dell’intero PIL, e quindi costituisce una grande opportunità per i cittadini e per lo sviluppo virtuoso del Paese.

Noi oggi abbiamo dovuto limitare le testimonianze per ragioni di organizzazione, ma le sette persone che hanno qui raccontato la propria storia, rappresentano gli oltre 2 milioni di persone che ogni giorno lavorano nella prima impresa del Paese, quella della salute. E a tutti loro va il nostro profondo ringraziamento.

Questo Governo e questo Ministero si sono impegnati ad apportare un cambiamento, teso a garantire un potenziamento e un ampliamento dei diritti di salute e a rendere possibile un nuovo paradigma capace di favorire l’accessibilità al SSN e migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni. Un accesso che deve essere equo, tempestivo e non eccessivamente oneroso.

Il Sistema Sanitario Nazionale ha dimostrato, dati alla mano, di poter reggere il confronto con quello di altri Paesi europei che, con una spesa maggiore, non riescono a garantire la stessa efficienza e il nostro universalismo.

Il successo o l’insuccesso sarà determinato esclusivamente dalla capacità di individuare un nuovo modello e rimediare alle storture oggi presenti, eliminando le dispersioni di denaro pubblico e soppesando attentamente quale sia la migliore qualità delle prestazioni per ogni livello di spesa.

Non possiamo permetterci sbagli né alcune debolezze del passato.

Abbiamo già iniziato a rivedere il modello della governance nel settore farmaceutico e quello dei dispositivi medici. Non è sufficiente.

Non agiremmo in modo corretto se ci limitassimo semplicemente a raccogliere il testimone che ci è stato consegnato. È nostro compito migliorare il Sistema sanitario, con un visione per il futuro. Possiamo fare questo innanzitutto puntando sui nostri giovani: il capitolo della formazione in ambito medico e sanitario è strettamente connesso al futuro del Servizio sanitario.

Dobbiamo mettere in pratica ogni sforzo necessario, superando lo scontro politico, per dare prospettive al nostro Paese. Occorre trovare soluzioni pratiche in breve tempo.

Senza le nuove generazioni, il servizio sanitario non ha futuro.

Dal 2001, con la riforma del Titolo V, le Regioni hanno giocato un ruolo sempre più importante come motore della sanità italiana. Si è trattato di un percorso lungo e che ancora non può dirsi compiuto.

Dobbiamo lavorare insieme per sanare le intollerabili disparità tra diverse aree del Paese nell’accesso a trattamenti fondamentali.

Il divario di accesso, soprattutto tra Regioni, ma anche all’interno di una stessa Regione, ci costringe a riconoscere come rimangano aree del Paese in cui i cittadini non sono ancora equamente tutelati. E questo non è tollerabile.

Lo Stato “determina i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”. Il nuovo modello disegnato dall’articolo 117 della Costituzione ha spostato il centro di assunzione delle scelte organizzative e gestionali in una sede più vicina al cittadino e al territorio.

Questa straordinaria opportunità ha però anche enfatizzato le differenze tra le Regioni che hanno garantito un’efficiente amministrazione e quelle in cui, per un ritardo di partenza o per incapacità delle classi dirigenti, la qualità delle prestazioni è rimasta immutata o è peggiorata.

Ciò si è tradotto non soltanto in un’emigrazione sanitaria che in certi territori ha assunto caratteri allarmanti, ma nel rischio di una disgregazione del Sistema.

Oggi da parte di alcuni territori arriva forte la richiesta di maggiore autonomia, ma queste istanze devono necessariamente tener conto dell’assetto costituzionale esistente, i cui capisaldi sono rappresentati proprio dalla necessità di una tutela uniforme del diritto alla salute.

Questo giusto processo tuttavia, e lo voglio dire chiaramente, non può tradursi in un allentamento del vincolo solidaristico, senza il quale diverrebbe sempre più inarrestabile la deriva delle realtà più svantaggiate.

L’attuale equilibrio di poteri può essere rimesso in discussione, ma soltanto se alla fine consentirà di continuare a garantire un Sistema sanitario autenticamente nazionale, in cui ogni cittadino possa venire curato e assistito allo stesso modo, indipendentemente da dove egli viva.

La trasparenza e il merito sono armi già a disposizione delle amministrazioni per effettuare nomine nella sanità di alto livello morale e scientifico, che spingano sull’acceleratore del cambiamento.

Possiamo cambiare: i Governatori siano alleati del ministero per vincere la battaglia della lotta alla corruzione, al malgoverno, per promuovere servizi migliori. Siamo dalla stessa parte, non importa con quale bandiera di riferimento, dobbiamo dare risposte ai cittadini e garantire la tenuta del sistema.

È una sfida ad alta complessità. Ma deve essere affrontata, senza protagonismi, con il concorso di tutti gli attori che oggi danno vita all’offerta sanitaria, sia a livello politico sia a livello gestionale. Ancora una volta, come 40 anni fa, siamo chiamati tutti assieme a costruire il futuro del nostro sistema sanitario.

Mi piacerebbe che il prossimo patto della Salute fosse un patto di solidarietà per trovare soluzioni condivise e arginare le disparità territoriali.

Il ministero sta facendo la sua parte, facilitando il dialogo tra gli interlocutori nei vari livelli.

Devono partecipare, in ottica di sussidiarietà, la Pubblica amministrazione, le Regioni, i Comuni, i sindacati, le associazioni di categoria, le associazioni, il privato-sociale, insieme a tutti i cittadini. Dobbiamo sentirci tutti protagonisti del futuro del prossimo Sistema Sanitario Nazionale.

Solo così la sanità potrà continuare a essere fiore all’occhiello del nostro Paese ed essere considerata un settore produttivo ad alto valore aggiunto per la nostra economia, valorizzando la ricerca, anche attraverso lo sviluppo competitivo di idee e brevetti e promuovendo la cultura scientifica.

Vi posso assicurare che non cederemo alla privatizzazione dei diritti fondamentali dei cittadini: universalismo, gratuità ed equità continueranno a essere la base del nostro sistema di cure.

Auguri al Servizio Sanitario Nazionale, auguri all’Italia che guarda al futuro senza tradire i propri principi fondanti che sono vivi nella nostra Costituzione e nel nostro cuore.”

Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

“Questi quarant’anni rappresentano una storia importante per il nostro Paese, una pagina ampiamente positiva – come è stato ricordato dai protagonisti che hanno parlato prima del ministro – che davvero ci pone all’avanguardia nella comunità internazionale.

Dobbiamo mantenere e sempre più migliorare questa condizione. E so bene che questa condizione passa attraverso l’opera, l’impegno, la passione e la dedizione di coloro che fanno parte, a vero titolo e con varie funzioni, del Servizio Sanitario Nazionale.

Quindi vorrei ringraziarli molto. La Repubblica vi è grata. Buon lavoro”.




ECM Medicina Veterinaria Forense in Campania

Il 18 ottobre 2018 si terrà a Nocera Inferiore il corso “Medicina Veterinaria Forense in Campania”.Il corso ha lo scopo di fornire un approfondimento teorico-pratico nell’ambito delle scienze forensi, applicate sia all’approccio alla scena del crimine che alle metodiche di laboratorio, e di formare professionisti ed esperti in grado di essere validi supporti alla Magistratura e agli organi di Polizia Giudiziaria, fornendo le prove per individuare il colpevole di atti criminosi contro gli animali, provarne la responsabilità e la volontarietà.

Programma e scheda di iscrizione




Assemblea degli aderenti EMERVET

logo emervetL’assemblea degli aderenti a Emervet è convocata per il giorno 10 aprile 2019 alle ore 23.00 in prima convocazione e il giorno 11 aprile alle ore 16.00 in seconda convocazione, presso la sede nazionale della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, in via Nizza 11 a Roma per gli adempimenti statutari.




Cooperazione: visita di una delegazione bielorussa nella nostra sede

Nell’ambito delle attività del gruppo di lavoro SIMeVeP “Cooperazione decentrata”, da sempre impegnato nella realizzazione di progetti di collaborazioni con istituzioni della Repubblica della Bielorussia, una delegazione di dirigenti del Sindacato dei professionisti del settore Agroindustriale della città di Minsk è stato in visita nella sede nazionale della SIMeVeP a Roma il 7 giugno.

La visita si inserisce in un viaggio formativo che la delegazione ha condotto in Italia dal 5 al 9 giugno volto a conoscere la struttura e l’organizzazione del settore agro-zootecnico-alimentare italiano nelle sue realtà produttive, istituzionali ed educative, effettuato su richiesta della Dott.ssa  Zoja Kavaliova, Direttrice del Sindacato  in occasione delle attività organizzate dal GdL SIMeVeP per la II “Settimana di cucina italiana nel mondo” nel 2016 .

La delegazione era composta dalla Direttrice Zoja Kavaliova accompagnata dal Dott. Shyt Vadzim, Direttore del Dipartimento di Biochimica e di Micetologia, Ente d’Istruzione Centro Bielorusso Statale di Veterinaria e dalla Prof. Valeryia Skramblevich, Docente di lingua italiana dell’Università Internazionale MITSO, in qualità di interprete.

Per la SIMeVeP erano presenti il Vice Presidente, Vitantonio Perrone e il referente nazionale del GdL Cooperazione Decentrata, Dott. Massimo Platini. L’incontro è stato introdotto dai saluti di Mauro Gnaccarini a nome della segreteria nazionale del SIVeMP.

Durante il confronto sono state scambiate numerose informazioni culturali e professionali; in particolar modo gli ospiti hanno mostrato interesse ad approfondire in dettaglio l’organizzazione della veterinaria pubblica nel nostro paese, da sempre inserita nelle attività di sanità pubblica e in particolare nelle attività di medicina preventiva. In questo ambito è stata ribadita la disponibilità a continuare il percorso di cooperazione intrapreso soprattutto tenendo conto che la Repubblica di Belarus, dopo l’ultimo allargamento dei paesi membri, si trova ai confini dell’UE e ha molto interesse a incrementare gli scambi commerciali con l’Europa.

Il giorno precedente la delegazione bielorussa era stata a Bologna per una visita al  “FICO  Eataly Word”, il parco agroalimentare inaugurato da pochi mesi e struttura di eccellenza  del mondo agricolo e alimentare. Il  7 giugno dopo visita alla sede di SIMeVeP, è stata visitata la sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio, mentre l’8 giugno si è spostata a Napoli per la visita della Facoltà di Medicina Veterinaria “Federico II”.

SIMeVeP desidera continuare a favorire i rapporti di collaborazione tra le istituzioni dei due paesi e rimane disponibile a portare il proprio contributo all’Ambasciata italiana di Minsk nella prossima “Settimana di cucina italiana nel mondo” come in occasione delle due precedenti, anche attraverso l’organizzazione di un convegno dedicato ai professionisti e studenti del settore alimentare.

A cura della segreteria SIMeVeP

 

 




Assemblea dei soci SIMeVeP 2019

L’Assemblea dei Soci della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva è convocata il giorno 10 aprile 2019 alle ore 23.00 in via ordinaria in prima convocazione e il giorno 11 aprile alle ore 14.00 in seconda convocazione, presso la sede nazionale della SIMeVeP in via Nizza 11 a Roma.

L’Assemblea, oltre ad adempiere a quanto previsto dallo Statuto, rappresenta un’importante occasione di confronto fra Consiglio direttivo, soci, referenti regionali e gruppi di lavoro, anche in vista dell’approvazione del programma annuale delle attività SIMeVeP.

Vi chiediamo di comunicarci la vostra participazione inviando una mail a segreteria@veterinariapreventiva.it

 




Valorizzazione della selvaggina cacciata – Pubblicati gli atti del Convegno di Bagno Vignoni

Pubblicati gli atti del Convegno di Bagno Vignoni (SI) “Valorizzazione della selvaggina cacciata – Una scelta buona, sana e sostenibile – Da problema a opportunita’”.

In tutto il territorio nazionale, in particolare in Regione Toscana, negli ultimi decenni, si registra  la presenza di popolazioni di selvatici in progressivo e costante aumento, in particolare il cinghiale e a seguire capriolo, cervo, daino.

Questo comporta la necessità di conoscere e di gestire gli aspetti critici dell’equilibrio territorio/uomo/animali in relazione ai problemi di natura faunistica, sanitaria e di sicurezza alimentare.

In questo senso recentemente la Regione Toscana ha sentito la necessità di produrre una norma specifica, la L.R.T. n.10/2016 per ridurre il numero degli ungulati sul territorio e quindi il loro impatto sull’ambiente, su tutte le attività antropiche, sull’economia rurale e sulla sicurezza stradale.

Le norme che regolano la Filiera della Carne di Selvaggina sono di competenza di diversi settori di gestione delle risorse pubbliche quali Sanità, Ambiente, Agricoltura, Caccia, Pubblica Sicurezza.

Scopo del corso è approfondire le conoscenze/competenze necessarie per delineare una rete di operatività  nella quale i medici veterinari attivino strategie di lavoro per la gestione sanitaria della fauna selvatica e per la sicurezza delle carni di selvaggina cacciabile attraverso tutti gli strumenti del Controllo Ufficiale; così da trasformare un problema – la sovrappopolazione di ungulati – in una risorsa economica del settore agroalimentare Toscano.




CNSA, un errore nel bando?

La SIMeVeP ha inviato una lettera al  Ministro della Salute in relazione al bando per la manifestazione di interesse per l’incarico di esperto negli organi collegiali del Ministero, fra cui Comitato tecnico sanitario e Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (CNSA).

Il bando, per un probabile errore materiale, individua correttamente, il Medico Veterinario specializzato in sanità animale/benessere animale per quanto riguarda la salute, il benessere degli animali e per il settore degli additivi e prodotti e sostanze usate nei mangimi, ma non prevede il Medico Veterinario specializzato in igiene degli alimenti di origine animale per ciò che riguarda i settori dei pericoli biologici, contaminanti della catena alimentare e degli additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici e materiali a  contatto con gli alimenti.

Il Presidente, dott. Antonio Sorice,  chiede che nella costituzione del CNSA venga quindi prevista la presenza della figura professionale del Medico veterinario specialista in igiene e  controlli degli alimenti di origine animale e cioè di una figura professionale del SSN che si occupa quotidianamente di sicurezza alimentare e esplica la sua attività professionale nel controllo di tutte le filiere produttive degli alimenti di origine animale a garanzia dei consumatori, e che, di conseguenza, siano riaperti i termini  di presentazione della “manifestazione di interesse”.

 




La tracciabilità per la Valorizzazione della selvaggina cacciata

Si è concluso con successo e partecipazione il corso ECM “Valorizzazione della selvaggina cacciata. Una scelta buona, sana e sostenibile: da problema a opportunità” organizzato dalla SIMeVeP dal 3 al 5 dicembre a Bagno Vignoni San Quirico d’Orcia (SI) per approfondire le conoscenze e competenze necessarie a delineare una rete di operatività nella quale i medici veterinari attivino strategie per la gestione sanitaria della fauna selvatica e per la sicurezza delle carni di selvaggina cacciata attraverso tutti gli strumenti del Controllo Ufficiale, così da trasformare un problema – la sovrappopolazione di ungulati– in una risorsa economica del settore agroalimentare.

L’evento è stato occasione di confronto fra le varie istituzioni e attori della filiera.

I veterinari pubblici sono molto coinvolti nella gestione della fauna selvatica anche per motivazioni sanitarie e per tutelare la salute umana è indispensabile garantire un equilibrio delle popolazioni animali selvatiche e contrastare la sovrappopolazione e la migrazione in areali sub urbani di animali in cerca di cibo. Inoltre è indispensabile consentire ai cacciatori di introdurre nel circuito della ristorazione delle carni provenienti dai prelievi venatori garantendo una corretta gestione dei processi e la più elevata sicurezza alimentare dei consumatori.

L’emersione e la regolazione di questa filiera, grazie alle politiche di medicina veterinaria preventiva e sanità pubblica, potrà dare più opportunità di valorizzazione e commercializzazione delle carni degli animali cacciati generando anche un indotto nelle economie locali e, soprattutto, più elementi di informazione per una conoscenza epidemiologica della fauna per favorire la tutela della salute e la conservazione delle popolazioni animali e degli ecosistemi” ha affermato il Presidente Onorario SIMeVeP nel suo intervento.

L’attività di formazione che proponiamo a cacciatori, macellatori e ristoratori intende incentivare la creazione di Centri di Lavorazione della Selvaggina, strutture autorizzate che prevedono l’obbligo del controllo sanitario da parte dei veterinari pubblici e consentono, proprio per questo, da un lato il monitoraggio delle patologie della fauna selvatica come la trichinellosi e la temibile Peste Suina Africana, dall’altra la commercializzazione di un prodotto tracciato e salubre”. Ha detto il presidente Sorice sottolineando il ruolo del medico veterinario anche nel campo della fauna selvatica.

Il progetto “Selvatici e Buoni”, a cui partecipa attivamente la Società Scientifica, è un esempio virtuoso che potrebbe essere applicato anche in Toscana a vantaggio dell’economia del territorio. “Attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, è possibile far giungere al consumatore finale un prodotto di eccellenza, ottimo sotto il profilo nutrizionale, sano e sicuro e affermare al tempo stesso un modello di sviluppo in grado di coniugare esigenze ambientali e socio-economiche” ha concluso Sorice




Contaminanti e Produzioni Zootecniche, pubblicati gli atti

Pubblicati gli atti del Convegno dal titolo “Contaminanti e Produzioni Zootecniche” che si è tenuto ad Olbia (OT) il giorno 8 giugno 2018.

L’inquinamento ambientale nel senso più ampio del termine rappresenta uno dei più grossi fattori di rischio per la sicurezza alimentare e un fattore prioritario per la salvaguardia della stessa vita umana sulla Terra.

Un gran numero di sostanze chimiche ma anche sostanze e agenti di origine biologica possono essere annoverati tra i contaminanti di acqua, aria , terreno, alimenti e mangimi:  residui di pesticidi nelle produzioni foraggere, aflatossine nelle granaglie utilizzate nell’alimentazione degli animali da reddito, antibiotici in dosi sub -terapeutiche, anabolizzanti utilizzati nelle pratiche zootecniche, metalli pesanti e composti chimici residuati dall’industria civile e militare, elementi radioattivi  da attività belliche e industriali ed altro ancora.

Il corso ha permesso di discutere e chiarire il ruolo delle buone pratiche veterinarie nella sicurezza delle produzioni animali e della sicurezza alimentare in generale.

Tutti i giorni i veterinari con la loro attività di gestione del farmaco, applicazione dei piani di monitoraggio e di controllo ufficiale su mangimi, animali e derrate alimentari, nonché con l’attività di educazione e formazione dell’OSA  possono incidere notevolmente sui meccanismi che legano la disponibilità e l’uso di alimenti sani e sicuri per gli animali e le produzioni derivate che diventeranno cibo per l’uomo.