La SIMeVeP tra le società di cui può avvalersi Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanita’

SIMeVePLa Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva ha superato la selezione per l’individuaizone delle società e associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie per l’avvalimento da parte dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, prevista dal comma 3 dell’art. 2 del DM 29/09/217

L’Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla sicurezza nella Sanità potrà quindi avvalersi della SIMeVeP negli ambiti di competenza

  • Igiene e Sanità Pubblica
  • Infezioni correlate all’assistenza e all’antibioticoresistenza



Api e Ambiente, corso Fad disponibile dal 10 maggio

E’ disponibile dal 10 maggio 2021 sulla piattaforma e-learning di PVI il corso di Formazione a Distanza “Apicoltura e ambiente” organizzato da SIMeVeP e SVETAP in collaborazione con PVI e il patrocinio SIVeMP, accreditato per medici veterinari per 13,5 crediti Ecm.

Il corso affronta i principali aspetti metodologici per l’impiego delle api e dei prodotti dell’alveare nel monitoraggio ambientale. Le api infatti sono in grado con molta prontezza di percepire dinamiche di trasformazione in atto negli ambienti da loro frequentati e con altrettanta prontezza sono in grado di segnalarle. Diventa perciò di fondamentale importanza, e rappresenta la condizione essenziale al  fine di attuare
azioni atte a ridurre o eliminare l’impatto di “stressori di un ecosistema”, la capacità di osservare, organizzare e interpretare questi segnali. I programmi di biomonitoraggio a lungo termine oltre ad aumentare le conoscenze scientifiche danno informazioni cruciali per le politiche ambientali e dovrebbero essere considerati componenti fondamentali delle politiche economiche.

Responsabile Scientifico del corso è il Prof. Carlo D’Ascenzi, Professore associato presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie, settore scientifico disciplinare Ispezione degli Alimenti di Origine Animale”, dell’Università di Pisa

Il corso ha una durata indicativa di 9 ore e ha validità fino al 9 maggio 2022 e ha un costo riservato agli iscritti SIVeMP/SIMeVeP e di SVETAP di € 48,80 (IVA 22% inclusa)

 




Potenziale ottimizzazione della sorveglianza COVID-19, integrando approcci di sorveglianza veterinaria

E’ pubblicato su sardegnasoprattutto.com un contributo di Maurizio Ferri (Coordinatore scientifico SIMeVeP) e Alessandro Foddai (National Food Institute, Technical University of Denmark) sulla opportunità dell’applicazione una strategia di sorveglianza veterinaria veterinaria per la sorveglianza COVID-19, come supporto aggiuntivo alle altre professionalità in virtù della condivisione di esperienze sul controllo delle infezioni animali, comprese le zoonosi trasmissibili dall’animale all’uomo, come appunto COVID-19.

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Spillover e contenimento popolazioni animali, 2 articoli SIMeVeP per Repubblica

Lo spillover all’origine della pandemia COVID19 e  il contenimento demografico delle popolazioni animali sono i temi al centro di due articoli usciti su La Repubblica (ed. Roma e Centro sud) del 30 aprile 2020 a cura rispettivamente di Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP e Maurizio Ferri, Coordinatore Scientifico SIMeVeP e di Vitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP.

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Potenziale protocollo base veterinario in chiave One Health per la sorveglianza epidemiologica Covid-19

E’ pubblicato su Sanità Informazione il documento “Potenziale protocollo base veterinario in chiave One Health per la sorveglianza epidemiologica COVID-19” a cura di Maurizio Ferri (Coordinatore scientifico SIMeVeP) e Alessandro Foddai (National Food Institute, Technical University of Denmark), un contributo dal punto di vista veterinario e in una prospettiva “One Health” per la gestione della pandemia COVID-19, partendo dai parametri, vantaggi e svantaggi che vengono considerati quando un piano di sorveglianza veterinario viene settato o valutato nella sua sostenibilità ed efficacia.

Viene pertanto descritto per COVID-19 un protocollo veterinario di base per la sorveglianza casuale attiva in tempo reale con l’obiettivo di valutare i focolai in modo coerente e obiettivo ed avere un impatto positivo sulla gestione delle epidemie a lungo termine.

Il lavoro è diviso in due parti: la prima si sviluppa in quattro sezioni contenenti spiegazioni generali propedeutiche per la comprensione delle restanti due sezioni relative alle potenziali applicazioni del protocollo veterinario per il COVID-19.

L’intento di questo articolo non è quello di bypassare l’autorità di sanità pubblica umana, alla quale va tutto il riconoscimento e plauso per gli sforzi sostenuti nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria, quanto piuttosto di fornire un punto di vista addizionale per la lotta alla pandemia presente o a quelle (eventualmente) future.




Anche in Francia si discute sul sovranismo alimentare

Una recente sentenza del Consiglio di Stato francese – facendo seguito a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea – ha reso illegale il contenuto del Decreto sull’origine del latte e della carne adottato dal Governo francese nel 2016 che disponeva che nell’etichetta dei prodotti
lattiero-caseari trasformati fosse obbligatoria l’indicazione del Paese d’origine del latte utilizzato.

Stando alla sentenza, il Decreto emanato nel 2016 dà credito al fatto che è plausibile collegare la provenienza della materia prima latte a presupposti di qualità e particolari proprietà, e che quindi tale indicazione è importante per il consumatore francese.

L’articolo completo, a firma del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone, è pubblicato su La Settimana Veterinaria




Gli strumenti diagnostici nella strategia di sorveglianza epidemiologica di COVID-19

Maurizio ferri, Coordinatore Scientifico SIMeVeP, analizza gli strumenti diagnostici oggi disponibili all’interno dei programmi di sorveglianza per COVID-19, come la loro scelta dipenda dal contesto epidemiologico, l’accuratezza degli stessi e l’ effetto delle varianti su test diagnostici e vaccinazioni.

E’ chiaro – sostiene Ferri in conclusione – che per garantire in futuro l’accuratezza dei test diagnostici (molecolare ed antigenico) è di fondamentale importanza portare avanti i programmi di vaccinazione il più rapidamente possibile, catalogare gli obiettivi genomici della diagnostica SARS-CoV-2 e sequenziare in maniera regolare e diffuso i campioni clinici”.

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Aziende Trichinella free, perché così poche?

suinoIl Vice Presidente SIMeVeP,  Vitantonio Perrone, come già sostenuto in una mozione congressuale del SIVeMP, ribadisce  – alla luce dei dati e delle evidenze scientifiche, che l’esame sistematico dei suini domestici ai fini della prevenzione della trichinellosi nell’uomo sia di fatto una metodica obsoleta, che comporta un consistente impegno operativo in termini di risorse tecniche e umane, quindi economiche, negli stabilimenti di macellazione dei suini, che potrebbero essere risparmiate o destinate ad altri scopi.

E’ infatti dal 1958 che non vengono segnalati casi umani di trichinellosi ascrivibili al consumo di carni suine derivanti da soggetti provenienti da allevamenti a stabulazione controllata, tanto che, a differenza del ciclo silvestre, in termini di sanità pubblica, il rischio di tale zoonosi è stato praticamente annullato grazie alla scomparsa del ciclo domestico della trichinellosi.

Sono inoltre poche le aziende che ricorrono al “Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1375 della Commissione che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni” in base al quale gli allevamenti intensivi possono essere classificati, su richiesta degli Operatori del Sistema Alimentare (OSA) “ufficialmente esenti” da Trichine (Trichinella free).

In questa direzione può essere importante il ruolo dell’informazione svolto dai servizi veterinari, che potrebbero farsi maggiormente
promotori/facilitatori nel sensibilizzare gli allevatori – operatori alimentari a tutti gli effetti – nell’intraprendere percorsi di miglioramento
che, oltre a quelle sanitarie, comporterebbero positive ricadute economiche.

L’articoo pubblicato su La Settimana Veterinaria




I veterinari, l’antibioticoresistenza e lo spreco alimentare

Sono pubblicati su La Repubblica – Focus Sanità del 24 gennaio 2021 due contributi sul ruolo dei Veterinari di Medicina Pubblica e sull’impegno della SIMeVeP nel campo dell’antibioticoresistenza e dello spreco alimentare.

Nell’immaginario comune il concetto di medicina veterinaria è legato alla cura degli animali da compagnia. In realtà il tema della salute nel mondo animale copre uno spettro ben più ampio di tematiche, strettamente legate al benessere globale anche della popolazione umana.

Da qui la necessità di un’opera di azione e sensibilizzazione, volta a mettere sotto la lente d’ingrandimento gli aspetti dell’interazione uomo-animale-ambiente.

In questo senso l’impegno della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, è diretto all’incremento del livello di salute del Paese perseguendo il modello One World-One Medicine—One Health.

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COVID-19, serve azione unitaria. Presto un piano pandemico internazionale