Grasselli: Salute del G20 resterà come una pietra miliare nella storia della sanità globale

Siamo orgogliosi di avere avuto l’onore di ospitare a Roma questa importante iniziativa che si conclude con un documento di 33 punti in cui si rinnova l’impegno già emerso nel recente Global Health Summit affinché si possa “aumentare e diversificare la capacità produttiva di vaccini globale, locale e regionale, sviluppando competenze per i Paesi a reddito medio-basso.

Il ministro Speranza ha giustamente affermato che: «Nessuno deve restare indietro nella campagna di vaccinazione e i paesi del G20 devono aiutare gli altri in un’ottica One Health».

Il tema One Health – ha dichiarato Aldo Grasselli, Presidente onorario della SIMeVeP Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva- assume finalmente una dimensione reale, esce dalle tavole dei convegni per diventare prassi operativa. Lo spill over delle malattie animali, il degrado ambientale, i mutamenti climatici, le migrazioni conseguenti, sono fattori di rischio che non hanno frontiere.

Agire in un’ottica One World – One Health – One Medicine significa mettere a frutto e integrare tutte le conoscenze e le professionalità che concorrono a mantenere sani uomini, animali e ambiente.

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One Health: modelli di prevenzione a 360°. Grasselli al Congresso SItI

Dal 3 al 6 novembre 2021 a Lecce si terrà il 54° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica  – SItI “La sanità pubblica nel post-Covid. Occasioni di rilancio per una prevenzione integrata“.

Fra i principali temi che verranno trattati: l’approccio one health nello scenario attuale di transizione ecologica ed epidemiologica, i nuovi modelli organizzativi e la preparedness come funzione essenziale della Sanità Pubblica, le prospettive di innovazione dell’assistenza territoriale e della prevenzione alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la revisione delle reti ospedaliere, la centralità delle risorse umane per la Sanità Pubblica, lo sviluppo del Piano Nazionale della Prevenzione 2021-2025 e dei relativi piani regionali, la buona comunicazione in era pandemica, nonché l’attualità e le opportunità di innovazione in campo vaccinale nel post-Covid.

Temi che saranno affrontati attraverso plenarie, tavole rotonde, simposi e letture,workshop, comunicazioni orali e poster/pitch.

Nel pomeriggio della giornata di apertura il Presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli interverrà alla Sessione Plenaria 1 “One Health, se non oggi quando? Dalla transizione ecologica alla transizione epidemiologica” con una relazione su “One Health: modelli di prevenzione a 360″.

 




La nuova variante Delta

La nuova variante Delta di SARS-CoV-2, identificata per la prima volta ad ottobre 2020 in India e segnalata ad oggi in 98 paesi, sta disegnando una nuova fase della pandemia Covid-19 nell’era post-vaccinazione a causa di una trasmissibilità aumentata dal 40 al 60% rispetto alla variante Alfa (B1.1.7 o inglese), capacità di evadere il sistema immunitario e resistenza ai vaccini.

L’analisi di Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico Società italiana di medicina veterinaria preventiva, pubblicata su sanitainformazione.it




I veterinari, l’antibioticoresistenza e lo spreco alimentare

Sono pubblicati su La Repubblica – Focus Sanità del 24 gennaio 2021 due contributi sul ruolo dei Veterinari di Medicina Pubblica e sull’impegno della SIMeVeP nel campo dell’antibioticoresistenza e dello spreco alimentare.

Nell’immaginario comune il concetto di medicina veterinaria è legato alla cura degli animali da compagnia. In realtà il tema della salute nel mondo animale copre uno spettro ben più ampio di tematiche, strettamente legate al benessere globale anche della popolazione umana.

Da qui la necessità di un’opera di azione e sensibilizzazione, volta a mettere sotto la lente d’ingrandimento gli aspetti dell’interazione uomo-animale-ambiente.

In questo senso l’impegno della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, è diretto all’incremento del livello di salute del Paese perseguendo il modello One World-One Medicine—One Health.

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Integrazione della Citizen Science nell’approccio One Health

Il 28 luglio Maurizio Ferri, coordinatore scientifico SIMeVeP, ha partecipato in qualità di relatore alla One Health EJP Summer School, organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, con una relazione dedicata a “One Health e Citizen Science”.

Se da una parte la pandemia COVID-19 ha messo in luce l’estrema precarietà delle nostre infrastrutture e una governance non in grado di gestire efficacemente l’emergenza di sanità pubblica, dall’altra ha generato fenomeni transformazionali con ricadute positive nel campo scientifico ed ha promosso una collaborazione senza precedenti tra gli scienziati. La  natura di questa pandemia, che riconosce una stretta interconnessioni tra il mondo animale, l’uomo e l’ambiente,  ha offerto una grande opportunità di collaborazione multidisciplinare tra i diversi  settori della sanità pubblica e le parti interessate in chiave One Health.  La  comunità One Health ha allargato i propri confini ed ha incorporato la citizen science per facilitare la comprensione di sistemi socio-ecologici sempre più complessi.

La La relazione “One Health e Citizen Science”

Citizen science to expand One Health community and engage stakeholdersSlide




Post COVID-19: panoramica delle soluzioni per prevenire future epidemie zoonotiche

Maurizio Ferri, coordinatore scientifico SIMeVeP è coautore di un articolo in inglese pubblicato su “Biological reviews” dal titolo “Post COVID-19: a solution scan of optionsfor preventing future zoonotic epidemics“.

La crisi generata dall’emergenza e dalla diffusione della pandemia daCOVID 19 ha posto all’attenzione globale i pericoli associati a nuove malattie, nonché il ruolo chiave degli animali, in particolare degli animali selvatici, come potenziali fonti di agenti patogeni per l’uomo.

L’emergente richiesta di un nuovo rapporto con gli animali selvatici e domestici sembrerebbe suggerire soluzioni semplici a un problema complesso. Lo studio identifica 161 possibili opzioni per ridurre i rischi di un’ulteriore trasmissione di malattie epidemiche dagli animali all’uomo, inclusa la potenziale ulteriore trasmissione di SARS CoV 2 (originale o varianti), prendendo in esame tutte le categorie di animali (es. fauna selvatica, in cattività, bestiame non gestito/selvaggio e domestico e animali domestici) concentrandosi sugli agenti patogeni (soprattutto virus) che, una volta trasmessi dagli animali all’uomo, potrebbero acquisire potenziale epidemico con alti tassi di trasmissione da uomo a uomo.

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COVID-19, serve azione unitaria. Presto un piano pandemico internazionale




SIMeVeP alla Summer School 2021 – One Health: l’ambiente e la salute umana ed animale

E’ tutto pronto per la prima Summer School specificamente dedicata ai fattori di rischio ambientali nella One health, il moderno approccio multidisciplinare basato sulla consapevolezza che per raggiungere la salute globale occorra agire contemporaneamente su quella umana, animale e dell’ambiente, indissolubilmente legate. Eppure, mentre grande attenzione è stata dedicata alla trasmissione di malattie fra esseri umani e animali (le “zoonosi”), il “terzo pilastro” della One health, l’ambiente, rimane la componente meno indagata. Si tratta di affrontare la complessità di rischi che vanno dai cambiamenti climatici alla diffusione di contaminanti tossici, dall’antibiotico-resistenza alla perdita di biodiversità.

L’evento formativo è infatti dedicato al tema degli Environmental issues in One Health: from risk assessment to surveillance” e si svolge nell’ambito del più importante progetto europeo in corso sulla One Health , lo One Health European Joint Programme di cui l’ISS è uno dei partner principali.

L’iniziativa, a tutt’oggi unica in Europa, è organizzata dal Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria e coinvolge altre strutture dell’ISS (Dip. Ambiente e Salute, Dip. Malattie Infettive, Centro per la Salute Globale). L’evento si svolgerà in modalità virtuale a causa dell’ancora attuale emergenza pandemica e coinvolgerà in modo intensivo 35 partecipanti, provenienti dai diversi paesi europei, ma anche dal resto del mondo. Molti ricercatori dell’ISS e di prestigiosi istituti di altri Stati europei si alterneranno come relatori e docenti nel corso del programma ricco di spunti che si svilupperà nelle giornate dal 26 luglio al 6 agosto 2021. Interverranno le principali Agenzie europee per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’ambiente (EEA) nonché i principali organismi internazionali: FAO, OIE, WHO.

La Summer School avrà come filo conduttore l’ambiente – nei suoi molteplici riflessi sulla sicurezza degli alimenti, sulle dinamiche di diffusione degli agenti zoonosici e dei microorganismi antibiotico-resistenti e allargherà l’approccio One Health ai cambianti climatici e ai rischi da sostanze tossiche come micotossine, PFAS, metalli. Questi fattori saranno  analizzati attraverso la prospettiva della valutazione del rischio, della sorveglianza, della sostenibilità per contribuire alla formazione di esperti con una visione di ampio respiro, ispirata al paradigma One Health.

Fra i relatori, Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP.

Pagina web della Summer School

 




Potenziale protocollo base veterinario in chiave One Health per la sorveglianza epidemiologica Covid-19

E’ pubblicato su Sanità Informazione il documento “Potenziale protocollo base veterinario in chiave One Health per la sorveglianza epidemiologica COVID-19” a cura di Maurizio Ferri (Coordinatore scientifico SIMeVeP) e Alessandro Foddai (National Food Institute, Technical University of Denmark), un contributo dal punto di vista veterinario e in una prospettiva “One Health” per la gestione della pandemia COVID-19, partendo dai parametri, vantaggi e svantaggi che vengono considerati quando un piano di sorveglianza veterinario viene settato o valutato nella sua sostenibilità ed efficacia.

Viene pertanto descritto per COVID-19 un protocollo veterinario di base per la sorveglianza casuale attiva in tempo reale con l’obiettivo di valutare i focolai in modo coerente e obiettivo ed avere un impatto positivo sulla gestione delle epidemie a lungo termine.

Il lavoro è diviso in due parti: la prima si sviluppa in quattro sezioni contenenti spiegazioni generali propedeutiche per la comprensione delle restanti due sezioni relative alle potenziali applicazioni del protocollo veterinario per il COVID-19.

L’intento di questo articolo non è quello di bypassare l’autorità di sanità pubblica umana, alla quale va tutto il riconoscimento e plauso per gli sforzi sostenuti nella difficile gestione dell’emergenza sanitaria, quanto piuttosto di fornire un punto di vista addizionale per la lotta alla pandemia presente o a quelle (eventualmente) future.




Covid-19, One Health e PNRR

Sulla strategia di gestione dell’emergenza pandemica COVID-19, in molte dichiarazioni pubbliche di esponenti delle associazioni professionali mediche emerge l’assenza di una visione olistica-globale e di relazioni multi-sistemiche che sono alla base di un modello sanitario ispirato alla cultura One Health.  Questa si fonda sull’integrazione coordinata e trasparente delle professionalità che operano in settori diversi della sanità pubblica, ma che condividono gli stessi interessi ed obiettivi sanitari. Una sua assenza determina a livello periferico (regioni e dipartimenti di prevenzione delle ASL), e ciò non costituisce una novità, contesti organizzativi caleidoscopici con forti eterogeneità e separazione degli assetti istituzionali e con anacronistiche polarizzazioni sulle competenze mediche.

È evidente che su siffatta situazione pesano la mancanza di una volontà istituzionale per la promozione di una cultura di sanità pubblica ed ambientale in chiave preventiva One Health e di un linguaggio comune che possano aiutare a svelare la rete complessa di interazioni tra persone, animali selvatici e domestici, agricoltura e ambiente.

Il rilancio della sanità previsto dal PNRR per i diversi livelli della relativa filiera, comprensivi a ragione delle attività di prevenzione umana primaria, diagnosi, e cura (es. assistenza di prossimità e telemedicina, innovazione,  ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, potenziamento delle attrezzature ospedaliere, ricerca scientifica, trasferimento tecnologico e preparazione dei medici), non sembra assicurare progetti integrati e programmi centralizzati di previsione pandemica, ma tende ad essere focalizzato sulla risposta. Non si tiene conto che con il 60% delle infezioni umane trasmesse da animali (zoonosi), la prevenzione della salute umana si basa anche in larga misura sulla prevenzione e controllo delle infezioni animali.

Leggi il contributo integrale di Maurizio Ferri, Responsabile Scientifico SIMeVeP e Paola Romagnoli, Veterinario Ufficiale ASL Roma 1 pubblicato su sanitainformazione.it