I cluster di infezione Covid-19 tra i lavoratori

L’emergenza Covid-19 ha causato profonde ripercussioni sanitarie, sociali ed economiche a livello globale, senza precedenti, con effetti
a medio e lungo termine difficilmente quantificabili per i livelli elevati di incertezza che condizionano l’origine, l’epidemiologia, la clinica e la terapia, incluso i vaccini.

Non ne è immune la catena di approvvigionamento alimentare che ha subito effetti distorsivi non previsti a partire dalla produzione primaria attraverso le fasi successive della fi liera fi no alla distribuzione e commercio di prodotti alimentari.

In questo contesto, aggravato dai focolai di contagio umano Covid-19 verificatesi nei macelli e impianti di sezionamento carni, sull’industria delle carni si sono accessi i riflettori dei media e della società (tra interessi e posizioni contrapposte, a volte animate da estremismi
alimentari e politicizzazioni) per le preoccupazioni indebitamente amplificate circa il ruolo potenziale degli animali da reddito e dei prodotti da essi derivati (es. carni) nella trasmissione dell’infezione Covid-19 all’uomo.

Il tema è stato affrontato dal Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice e dal Coordinatore scientifico SIMeVeP, Maurizio Ferri, nell’articolo “I cluster di infezione Covid-19 tra i lavoratori” pubblicato sul n°2/2020 di Argomenti.




Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius

E’ pubblicato sul n° 2/2020 di Argomenti l’articolo”Approccio multidisciplinare in corso di infestazione da Cimex lectularius” di Eleonora Marti, Antonio Gelati, Luca Ferri, Lucia Romagnoli, Maurizio Ferraresi, Salvatore Criscione, Daniela Bulgarelli, Sabrina Tellini, Monica Buratti, Paolo Guerra.

La cimice dei letti, Cimex lectularius  è l’insetto più noto della famiglia degli Eterotteri (Heterop-tera). Probabilmente di origine asiatica, è oggi diffusa in tutto il mondo al seguito dell’uomo, il cui sangue costituisce il suo quasi esclusivo nutrimento. Divenuta piuttosto rara dopo gli anni ’50, è recentemente ricomparsa quale agente infestante anche in nazioni con un elevato livello di indu-strializzazione. Il ritorno della cimice dei letti è dovuto a un aumento dei viaggi internazionali, alla comparsa di resistenza agli insetticidi e alle loro modalità d’impiego e ha preso alla sprovvista i disinfestatori, gli albergatori e le nuove generazioni. Infestazioni massicce vengono riportate durante gli ultimi conflitti mondiali, legate sempre alle scarse condizioni igieniche. In seguito, grazie alla disponibilità di efficaci insetticidi, come per esempio il DDT, e grazie al progressivo miglioramento delle condizioni igieniche e strutturali degli edifici, la presenza dell’insetto si è ridotta drasticamente con il passare del tempo. Il presente articolo riporta la gestione, il trattamento e le modalità operative adottati dal Servizio veterinario dell’Azienda Unità sanitaria locale di Modena, in collaborazione con il Servizio di Igiene pubblica, il Servizio sociale dell’Unione delle terre d’Argine, l’Ufficio tecnico del Comune di Carpi, ASP (Azienda pubblica dei servizi alla persona), Domus coop sociale, ACER (Azienda casa dell’Emilia Ro-magna) e SANIF SRL durante un’infestazione da cimici dei letti che ha interessato un condominio in centro città a Carpi, Modena.

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Sorice: Tamponi? Mettiamo un veterinario in ogni task force

Sarebbe opportuno un Medico Veterinario in ogni Task Force, a livello ministeriale, regionale e in ogni ASL”  questa la risposta del Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, alla proposta del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di affidare ai medici veterinari la somministrazione dei tamponi per il rilevamento  di  SARS-CoV-2 negli uomini.

“I veterinari del Sistema Sanitario Nazionale sono coinvolti a supporto della professione medica nell’emergenza COVID-19 sin dai primissimi giorni dell’epidemia, ma il tampone agli esseri umani è una pratica che il veterinario non può svolgere. Il punto è che la veterinaria andava conivolta, sin dall’inizio, per quello che sono le proprie competenze ed esperienze decennali nel campo delle malattie infettive e delle epidemie. Il nostro apporto sarebbe utile  in temrni di approccio, metodologia e azioni da mettere in campo per contrastare l’emergenza. Da questo punto di vista siamo sempre disponibili perché quando il Paese chiama i Veterinari rispondono… sempre!!!” ha detto Sorice in un video intervento per RCS Salute.




Macellazione rituale: attualità e aspetti normativi nell’Unione Europea

E’ pubblicato sul n° 2/2020 di Argomenti l’articolo “Macellazione rituale: attualità e aspetti normativi nell’Unione Europea” di Giuseppe Cito, Carlo Giuliani, Vitantonio Perrone

Quello del benessere animale è un valore condiviso nell’Unione Europea, anche attraverso un percorso normativo costante che è stato ampiamente confermato anche nel trattato istituito dall’Unione Europea e in particolare dalla modifica apportata con il trattato di
Lisbona, firmato nel 2007 e in vigore dal 2010. Tale trattato ha previsto importanti effetti per la protezione degli animali convenendo, quando necessario, che nella redazione delle norme unionali si dovesse tenere in debito conto il loro status di “esseri senzienti”.

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Nuova variante del Covid da visoni a uomo in Danimarca? Grasselli: «Situazione da monitorare»

Aldo Grasselli, Presidente della Federazione Veterinari e Medici e Presidente Onorario SIMeVeP spiega a Sanità Informazione cosa sta succedendo in Danimarca: «I virus mutano per resistere agli anticorpi. È quel che succede ogni anno con l’influenza stagionale. Il vaccino? Non dovrebbe essere un problema»

Presidente Grasselli, cosa sta succedendo in Danimarca?
«Sappiamo ciò che è uscito sugli organi di stampa in questi giorni e di cui hanno preso atto anche dalle istituzioni danesi. In sostanza, in Danimarca esiste un fiorente allevamento di visoni per via di una tradizione molto consolidata. Stiamo parlando di milioni di visoni. Questo tipo di attività comporta una forte concentrazione di animali all’interno degli allevamenti e, conseguentemente, maggiori possibilità per i virus di diffondersi tra gli animali presenti una volta entrati. Il SARS-CoV-2 è dunque entrato ed è riuscito a provocare una infezione alla quale i visoni hanno risposto con una reazione immunitaria. Tra gli animali infetti si è innescata quindi una reazione anticorpale che probabilmente ha esercitato una pressione selettiva sul virus che, per sopravvivere agli anticorpi, ha cominciato a mutare. Questo ha reso possibile la selezione di una popolazione di virus dotata di qualche variante protettiva. Si tratta di un fenomeno che conosciamo già nell’influenza umana: ogni anno ci sono varianti e noi sappiamo già che il virus dell’influenza del prossimo anno probabilmente si presenterà con caratteristiche leggermente diverse».

Leggi l’intervista integrale su Sanità Informazione




Grasselli: Se un vaccino che funziona è stato fatto da un veterinario, Bassetti non si vaccinerà?

Aldo Grasselli, Presidente Onorario SIMeVeP, è stato ospite di Selvaggia Lucarelli e Chicco Giuliani a “Le mattine” di Radio Capital, per parlare di veterinari e la “polemica Bassetti-Capua“.

I veterinari sono conosciuti ai più come i medici dei cani e dei gatti, ma bisogna tener presente che molte delle malattie che colpiscono gli animali colpiscono anche l’uomo e addirittura il 75% delle infezioni emergenti, come Sars-Cov- 2, sono di origine animale quindi agire in prevenzione in Sanità Pubblica Veterinaria vuol dire impedire che quei virus colpiscano l’uomo. Per far questo fra i veterinari ci sono degli ottimi virologi, c’è la rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali dove si fa ricerca e ci si occupa di vaccini contro le malattie animali e la tecnologia che si utilizza è la stessa e generalmente nei laboratori che si occupano di ricerca e vaccini si mettono a frutto le competenze delle varie professionalità, senza steccati” ha detto Grasselli

“In questo momento nelle aziende che stanno lavorando ai vaccini per COVID-19 hanno ai vertici dei veterinari: l’amministratore Pfizer è un veterinario, ma anche Peter Doherty, – premio Nobel per la Medicina per le ricerche sulle reazioni del sistema immunitario quando è attaccato da un virus, quindi utili alla produzione di vaccini, è un veterinario. Se un vaccino che funziona è stato fatto da un veterinario, Bassetti non si vaccinerà? Il problema è che i veterinari non fanno audience, fanno audience le polemiche” ha concluso Grasselli

Dal minuto 12 al minuto 19.20 è possibile riascoltare l’intervento




Online Argomenti n° 2/2020

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One health day al tempo del Covid-19, Ferri all’evento degli Emirati Arabi

Si celebra oggi, 3 novembre la quinta giornata mondiale One Health – Salute unica. L’iniziativa intende promuover e diffondere l’applicazione di un approccio multidisciplinare per affrontare i rischi che hanno origine dall’interfaccia uomo animale ambiente.

La riccorenza quest’anno acquista ancor più significato: di fronte alla pandemia di COVID 19, l’approccio One Health viene riconosciuto e accolta come necessario ora più che mai.

Molti gli eventi vengono dedicati al tema, in particolare si conclude oggi il One Health World Congress .

Il Coordinatore Scientifico SIMeVeP, Maurizio Ferri, interverrà domani alle ore 16.00 al webinar su Covid-19 e One Health organizzato dall’Università degli Emirati Arabi, con un intervento su “COVID-19 Management through a One Health Perspective”.




Salute, alimentazione e benessere animale: settore unico, aliquota unica

ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, SIMeVeP – Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva, ENPAV – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari, ASSALCO – Associazione Nazionale Imprese Alimentazione e Cura Animali da Compagnia, Federchimica AISA – Associazione Italiana Industrie Salute Animale, ASCOFARVE – Associazione Nazionale Distributori Medicinali Veterinari e ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici hanno sottoscritto una lettera aperta rivolta a Governo e Parlamento per chiedere l’istituzione di uno scaglione unico dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) al 10% per:

• prestazioni veterinarie (oggi al 22%)
• medicinali veterinari (già al 10%)
• alimenti per animali da compagnia (oggi al 22%).

Si tratta di misure importanti anche per la salute pubblica”  – ha commentato il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice.

Gli animali d’affezione non sono ‘beni superflui o di lusso’  ma sono sempre più parte della vita delle persone, lo dimostrano i numeri e  ne abbiamo avuto conferma anche nel periodo di forzato isolamento dovuto all’emergenza COVID- 19 durante il quale il rapporto con gli animali domestici si è rilevato un importante fattore di benessere per i proprietari e di compagnia per i tanti, ad esempio gli anziani, che sono spesso anche i meno abbienti, che si sono ritrovati soli per tutto il lockdown. Ecco che l’abbassamento dell’IVA sugli alimenti per gli animali da compagnia può contribuire a contrastare il randagismo e l’abbandono con conseguenti risparmi di spesa pubblica”.

“Ricordiamo inoltre – ha aggiunto Sorice – che le prestazioni veterinarie sono prestazioni mediche che agendo sulla salute degli animali agiscono  anche sulla salute delle persone, e hanno quindi ricadute sulla salute pubblica per l’importante principio di One Health, Salute unica, cioè di una salute connessa uomo-animale-ambiente”.

Le attività veterinarie, dei veterinarii di  sanità pubblica e dei liberi professionisti, sono state giustamente considerate essenziali, durante il lockdown, e hanno contribuito al mantenimento della salute delle popolazioni animali del nostro paese. Perchè continuare a considerare le prestazioni veterinarie e il possesso di animali da compagnia alla stregua di beni di consumo?” ha concluso il Presidente.




Assemblea SIMeVeP: bilanci approvati, ma abbiamo voglia di vederci ancora

Si è svolta il 22 ottobre, per la prima volta in modalità webinar, l’Assemblea dei Soci SIMeVeP.

Convocata principalmente per gli adempimenti statutari e obblighi di legge come l’approvazione dei bilanci, l’Assemblea è stata comunque l’occasione di confronto sulle attività presenti e future della Società, e sulle tematiche più attuali.

Il 2020 è stato senza dubbio condizionato dall’emergenza dovuta alla circolazione del virus Sars Cov 2 e alla conseguente pandemia di Covid-19 che ha stravolto le vite personali e professionali dei medici veterinari con ripercussioni inevitabili anche sulle attività della SIMeVeP.

Lo hanno ribadito tutti, nel corso degli interventi e in particolare il presidente Antonio Sorice che ha ricordato in apertura come, proprio a causa del Covid-19, l’Assemblea inizialmente prevista per la primavera 2020 è stata rinviata.

“Il 2020 è stato un anno che ha visto una forte riduzione delle “normali” attività della SIMeVeP – ha detto il Presidente. “Da febbraio ad oggi è stato impossibile, ad esempio, completare il programma dei corsi di formazione progettato per l’anno. Stiamo vivendo un’esperienza che può anche insegnarci moltissimo e, volendo cogliere la crisi come occasione di cambiamento, possiamo fare tesoro dell’esperienza, spingendoci a trasformare alcune modalità di lavoro, modificando in meglio la nostra progettualità”.
“Se si sono quasi azzerate le attività a breve termine, non siamo comunque stati fermi”, ha detto il presidente ricordando come alcuni progetti impostati negli anni precedenti e che vedono i veterinari di sanità pubblica protagonisti e attori indispensabili, sono proseguiti, Fra gli altri ha ricordato il progetto sullo spreco alimentare e quello a sostegno della protezione civile, in particolare a supporto delle unità cinofile utilizzate nelle emergenze non epidemiche.
“Il 2020 è stato anche l’anno che ha visto la ripresa delle pubblicazioni dei Quaderni di Veterinaria Preventiva con la pubblicazione del Manuale Operativo “Api e ambiente”. A tutto questo si è accompagnata la produzione di articoli e contributi importanti proprio sul tema COVID-19”.

L’Assemblea ha approvato all’unanimità sia il bilancio consuntivo 2019 che il bilancio preventivo 2020, presentati dal Segretario Tesoriere Massimo Platini

Il Vice Presidente Vitantonio Perrone ha sottolineato come ancor di più in epoca COVID-19, la pubblicazione dei Quaderni di Veterinaria Preventiva sia uno strumento per arricchire la “cassetta degli attrezzi” dei veterinari di sanità pubblica, ma non solo, in grado di fornire e meglio catalogare informazioni, sia teoriche che pratiche, per affrontare e quindi gestire tutti quegli input, non solo normativi, che coinvolgono in maniera sempre più pressante i colleghi che operano nei Dipartimenti di Prevenzione. Perrone ha inoltre rilanciato la proposta di affrontare nelle prossime pubblicazioni i grandi temi della gestione della fauna selvatica e del benessere animale.

Il Presidente Onorario dott. Aldo Grasselli ha ringraziato il Consiglio Direttivo per il lavoro svolto, anche in termini di visibilità della professione, nonostante le difficoltà del presente, e ha invitato a portare lo sguardo sul futuro attraverso il dibattito, il confronto e l’elaborazione collettiva, come Società Scientifica, sulla dinamica genetica del COVID-19 e dei fattori determinanti delle malattie infettive.

Nessun medico veterinario del Servizio Sanitario Nazionale può influenzare direttamente le dinamiche economico-sociali, climatiche o commerciali globali – ha detto Grasselli – ma la SIMeVeP ha il dovere di aprire un dibattito sulla genesi di fenomeni che sono ampiamente in atto e su temi cruciali come il Green Deal el’Agenda 2030”.

Anche Maurizio Ferri, coordinatore scientifico, ha sottolineato la necessità di trasformare l’emergenza in momento di crescita e di sviluppo, raccogliendo l’invito del Presidente Senior allo slancio intellettuale e alla contestualizzazione del COVID-19. “L’approccio One health è connaturato alla medicina veterinario, approccio che non è stato pienamente operativo nel raccordo con le altre professionalità e a livello istituzionale, che probabilmente vanno ulteriormente sollecitate” ha detto Ferri.

Il COVID-19 ci ha fatto capire che è necessario investire ancora di più nel medio e nel lungo termine, anche finanziariamente, nelle attività di sorveglianza degli animali selvatici, tenuto conto che quasi tutte le pandemie, anche quelle del passato sono partite dalla fauna selvatica. La componente veterinaria è chiamata in prima linea ad affrontare il problema, partendo dall’origine” ha sottolineato Ferri invitando i Gruppi di lavoro a incrementare le proprie attività, alla produzione di contributi e alla partecipazione a progetti che abbiano ricadute pratiche sulle attività dei colleghi, anche attraverso lo strumento dei Quaderni di veterinaria preventiva”.

In conclusione Il Presidente, raccogliendo quanto emerso, ha ribadito l’impegno della SIMeVeP ha incrementare le attività sul tema della gestione, sorveglianza e controllo della Fauna Selvatica, a partire dalla gestione dei cinghiali, anche nei centri urbani, fino ai piani di emergenza sulla Peste Suina Africana per essere pronti a intervenire nel momento in cui la malattia si presenterà nel paese attraverso linee guida che possano essere utili ai colleghi, proseguendo anche il progetto sulla valorizzazione delle carni della selvaggina che è comunque collaterale e di supporto al tema generale.

Raccogliendo la voglia di partecipazione da parte dei partecipanti all’incontro e per dare ampio spazio al dibattito, il Presidente ha annunciato la convocazione di una prossima Assemblea dedicata esclusivamente ai temi professionali.