ECM Brescia ONE HEALTH: malattie emergenti dalla Fauna selvatica all’uomo – 24 ottobre
Il 24 ottobre si terrà a Brescia il corso dal titolo “ONE HEALTH: malattie emergenti dalla Fauna selvatica all’uomo”.
Il corso, organizzato da SIMeVeP in collaborazione con SIEF (Società di Ecopatologia della Fauna selvatica), è in fase di accreditamento ed è aperto a 80 partecipanti tra Medici Veterinari e Medici Chirurghi (Igiene epidemiologia e sanità pubblica/Igiene degli alimenti e nutrizione/Medicina del lavoro/Malattie infettive). Al corso saranno assegnati 6 crediti ECM.
La sede del corso è IZS Lombardia ed Emilia Romagna sede di Brescia, Sala Gualandi Via A. Bianchi 9.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie emergenti sono quelle malattie infettive recentemente identificate oppure già note, ma che hanno mostrato un aumento dell’incidenza o un’espansione della loro diffusione geografica e rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica, soprattutto quando presentano un potenziale epidemico o pandemico.
La fauna selvatica gioca un ruolo cruciale nella diffusione e nel mantenimento di molte malattie infettive. Ne sono un chiaro esempio i virus influenzali, il virus dell’encefalite da zecche e numerosi virus trasmessi e conservati dai chirotteri.
I virus influenzali ad alta patogenicità, appartenenti alla famiglia degli Orthomyxoviridae, sono stati rilevati negli ultimi anni in diverse specie animali e sono ormai responsabili di epidemie annuali tra gli allevamenti avicoli italiani.
I chirotteri costituiscono un importante serbatoio naturale di virus ad alto potenziale zoonotico e con elevata patogenicità per l’uomo.
Anche il virus dell’encefalite da zecche, da tempo endemico in alcune aree del Nord-Est italiano, è stato recentemente segnalato in Lombardia, con conseguente aumento del rischio di trasmissione all’uomo.
In un’ottica di “One Health”, questa giornata di studio si propone di aggiornare i partecipanti su alcune patologie dall’elevato potenziale zoonotico grazie al contributo di esperti del settore.
L’EFSA in un rapporto scientifico del 4 Dicembre 2024 dal titolo ‘Fattori di rischio e di protezione per la Peste suina africana nei suini domestici e nei cinghiali nell’UE e misure di mitigazione per la gestione della malattia nei cinghiali’, utilizzando revisioni delle pubblicazioni scientifiche, studi sul campo, questionari e modelli matematici, individua e valuta cinque aspetti epidemiologici della PSA.
Il virus dell’influenza aviare H5N1 corre e acquisisce mutazioni di adattamento ai mammiferi con il rischio di una nuova potenziale pandemia.
Giovedì 9 maggio alle ore 13.00 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati sarà presentato il Manuale operativo del progetto “Selvatici e buoni – Una filiera alimentare da valorizzare” sostenuto dalla Fondazione UNA Onlus (Uomo Natura Ambiente) che vede capofila l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con il Dipartimento di Medicinaveterinaria dell’Università degli Studi di Milano e la Società italiana di Medicina veterinaria preventiva.
Il cervo è un ungulato selvatico diffuso su tutta la penisola italiana, con una popolazione in crescita favorita dalla carenza di predatori e dal progressivo abbandono delle aree marginali da parte dell’uomo. L’aumento della sua presenza comporta un parallelo aumento delle interazioni con l’uomo e con gli animali domestici sia in modo diretto che indiretto; ne sono un esempio la condivisione dei pascoli montani con il bestiame domestico e l’uso della sua carne nell’alimentazione umana. Questo animale è sospettato di diffondere e mantenere la tubercolosi bovina, malattia per la quale alcuni Paesi europei non riescono ad ottenere lo status di indennità nonostante i notevoli sforzi e investimenti.
Antropocene è il nome proposto per l’attuale epoca geologica, epoca nella quale l’essere umano con le sue attività è riuscito a incidere sui processi naturali e modificare ambiente ed ecosistemi.
Giunta (SIMeVeP): “Carne sicura. Basta cuocerla. I Medici Veterinari della Asl Foggia stanno controllando le macellerie locali: nessun caso di positività alla trichinosi tra i campioni esaminati”.
Sorice (SIMeVeP): «La vaccinazione destinata agli animali è già pronta all’uso. Non escluso che, presto, per evitare il diffondersi di altri focolai, le autorità competenti decideranno di mettere a disposizioni le dosi necessarie per vaccinare gli animali presenti nei nostri allevamenti»
Come già affermato in diverse occasioni proprio in questa rubrica, nel nostro Paese, le questioni legate all’esplosione demografica delle popolazioni di cinghiali sono sempre di estrema attualità con prese di posizione, quasi sempre divergenti, tra chi si ritiene danneggiato dalla loro esuberante presenza – in primis gli agricoltori – e chi invece – in primis le associazioni animaliste – osteggia qualunque intervento venga anche solo ipotizzato per ridurne la invadente e assai spesso pericolosa presenza (in primis incidenti stradali).