Corrette prassi alimentari per una sana e sicura ristorazione collettiva

Scuola alberghieraLa corretta gestione della ristorazione collettiva è stata individuata come strumento prioritario per promuovere salute ed educare ad una corretta alimentazione.

In virtù del numero sempre più ampio di persone che mangiano fuori casa, la ristorazione commerciale rappresenta uno degli aspetti più rilevanti sia per migliorare lo stile alimentare della popolazione sia sotto il profilo igienico sanitario.

Considerata l’importanza di stabilire strategie atte al miglioramento dello stato di salute e la necessità di seguire con attenzione la situazione nutrizionale e incentivare le corrette prassi per tutelare la popolazione anche sotto il profilo della sicurezza alimentare, si è ritenuto particolarmente utile prevedere un protocollo d’intesa tra Ministero della Salute e Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), al fine di accrescere la conoscenza tecnica e professionale degli operatori di settore coinvolti nelle attività di conservazione, preparazione e distribuzione degli alimenti.

Tale collaborazione riguarda la programmazione, promozione e realizzazione di attività comuni e risulta compatibile con le esigenze e le priorità definite dal ministero della Salute sulla promozione di una corretta alimentazione e l’adozione di sani stili di vita.

Consulta il Protocollo di intesa 05/12/2018

Fonte: Ministero della salute




Consumo consapevole dei prodotti ittici, campagna informativa Assoittica

Per diffondere il consumo consapevole di prodotti ittici,  Assoittica Italia – l’Associazione Nazionale delle Aziende Ittiche che riunisce Aziende operanti, in tutto o in parte, nel settore ittico – ha lanciato in questi giorni una campagna d’informazione rivolta ai consumatori sui numerosi effetti positivi per la salute apportati da una dieta ricca di prodotti ittici.

Le informazioni inerenti la filiera ittica divulgate dai media spesso lasciano il consumatore in balia di allarmismi che disorientano e destabilizzano; sono state quindi predisposte  una serie di locandine semplici, fruibili e immediate che vengono pubblicate in momenti diversi in concomitanta con le festività natalizie con l’intento di raggiungere e informare il più possibile un consumatore sempre più attento ai prodotti, alla loro origine, alla biodiversità, alle caratteristiche nutrizionali e agli aspetti di sostenibilità.

La prima locandina pubblicata è dedicata al consumo di pesce e prodotti ittici in età scolare:

La seconda è sull’importanza del consumo di pesceper lo sviluppo del bambino, sia durante la gravidanza che nei primi anni di vita:

 

Le successive sono dedicate al contributo che il consumo regolare di prodotti ittici apporta all’invecchiamento sano, alla pratica sportiva, all’attività della serotonina, al contrasto dell’osteoporosi, allo sviluppo della vista nel bambino.

La campagna rientra nel progetto europeo SEAFOOD TOMORROW  acui Assoittica Italia, insieme a 35 partner europei, partecipa.

A cura della segreteria SIMeVeP




Focolaio epidemico plurinazionale di Salmonella Poona legato al consumo di un alimento per lattanti

salmonella poonaUn focolaio epidemico plurinazionale di Salmonella Poona che ha colpito alcuni bambini piccoli in Francia, Belgio e Lussemburgo sembra avere, in base alle valutazioni effettuate, una comune fonte alimentare.

Funzionari sanitari di Francia, Belgio e Lussemburgo hanno segnalato casi di Salmonella Poona in alcuni bambini piccoli. I casi sono tutti geneticamente legati al medesimo focolaio. Complessivamente sono stati riferiti nell’UE 32 casi confermati: 30 in Francia, 1 in Belgio, 1 in Lussemburgo. Tutti i pazienti hanno manifestato i sintomi tra l’agosto del 2018 e il febbraio del 2019.

Una valutazione dell’EFSA e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) indica che la fonte comune del focolaio è costituita da tre alimenti per lattanti a base di riso prodotti da una fabbrica in Spagna tra l’agosto e l’ottobre del 2018 e commercializzati da una società francese.

Tutti i soggetti interessati per i quali sono disponibili informazioni hanno consumato tali prodotti (30 su 32).

I prodotti sono stati venduti anche in altri Paesi (dell’UE, dell’EFTA e altro) tramite vendite online e grossisti. La società francese ha venduto i prodotti anche in quattro Paesi extraeuropei.

Finora tutti i test eseguiti presso lo stabilimento spagnolo e su campioni dei lotti coinvolti sono risultati negativi per Salmonella Poona. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che Salmonella è in genere difficile da rilevare nei prodotti secchi e richiede metodiche di campionamento e di laboratorio caratterizzate da un alto grado di sensibilità.

Nei Paesi in cui i prodotti sono stati distribuiti sono stati emanati avvisi per il pubblico ed effettuati richiami del prodotto, il che dovrebbe, secondo gli esperti dell’EFSA e dell’ECDC, ridurre il rischio di nuove infezioni.

•Rapporto: Multi-country outbreak of Salmonella Poona infections linked to consumption of infant formula

Fonte: EFSA




Andriukaitis al festival del giornalismo alimentare

AndriukaitisAl Festival del Giornalismo Alimentare è attesa una delle massime autorità europee nel campo della salute. È il lituano Vytenis Andriukaitis, membro della Commissione Europea con delega alla salute e sicurezza alimentare.

Il commissario parteciperà a un panel nella mattinata di giovedì 21 febbraio dal titolo “Ci possiamo fidare? La tutela della salute alimentare dei cittadini in Italia e in Europa”. Sarà l’occasione per fare il punto sugli strumenti che le istituzioni hanno per favorire la creazione di strumenti legislativi utili a tutelare i consumatori.

La sicurezza alimentare e la qualità degli alimenti hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana degli europei ed è quindi positivo notare il loro impegno crescente in questi ambiti – ha dichiarato Andriukaitis – Nell’era della disinformazione e delle notizie false è essenziale disporre di un giornalismo di elevata qualità che garantisca che le informazioni trasmesse al pubblico siano sempre veritiere e accurate“.
Andriukaitis, già ministro della salute della Lituania, nel 2014 è entrato a far parte della Commissione guidata dal lussemburghese Jean Claude Juncker.

Fonte: Festival giornalismo alimentare




Cosa sai dei materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA)?

MocaGli alimenti vengono normalmente a contatto con molti materiali e oggetti durante le fasi di produzione, trasformazione, conservazione, preparazione e somministrazione e nel cosumo finale.

Questi sono denominati appunto “materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA)”. Vi rientrano, ad esempio, i contenitori per il trasporto degli alimenti, i macchinari per la trasformazione dei prodotti alimentari, i materiali da imballaggio, i sacchetti, le pellicole per la conservazione, utensili da cucina e posate e stoviglie, bottiglie, etichette alimentari.

Nell’ambito di un progetto finalizzato a valutare i rischi legati ai MOCA, gestito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta con la collaborazione dell’ASL TO5 e del CeIRSA, è stata prevista un’indagine conoscitiva per valutare le conoscenze e i comportamenti dei consumatori sull’argomento.

Il questionario non richiede più di 4 minuti e assicura l’anonimato

Pagina della Commissione Ue sui Materiali a contatto con alimenti

Opuscolo informativo della Commissione europea (in Italiano)

I consigli per i consumatori del CeIRSA

A cura della segreteria SIMeVeP




Indagine nazionale sulla temperatura dei frigoriferi domestici in Italia

La temperatura è considerata uno dei fattori più importanti in grado di determinare ed influenzare la capacità di moltiplicazione e di sopravvivenza dei microrganismi negli alimenti, in particolare in quelli pronti al consumo (Ready To Eat).

Un Progetto di Ricerca (finanziato dal Ministero della Salute, e realizzato dalla rete nazionale degli istituti Zooprofilattici Sperimentali – II.ZZ.SS. coordinati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna – Izsler), attraverso l’utilizzo di strumenti di rilevazione e registrazione (datalogger), consentirà di registrare la temperatura in continuo all’interno di un numero statisticamente significativo di frigoriferi domestici sull’intero territorio nazionale; l’insieme dei dati raccolti permetterà di valutare l’impatto che la conservazione domestica degli alimenti ha sulla sicurezza igienico sanitaria degli stessi.

I dati acquisiti permetteranno di colmare le attuali carenze circa la mancanza di informazioni relative al corretto grado di conservazione degli alimenti in ambito domestico e, soprattutto, consentiranno di poter definire negli anni futuri una corretta valutazione della shelf life degli alimenti RTE secondo parametri appropriati e rispondenti alla reale situazione territoriale italiana.

Il progetto prevede la creazione di una lista su base volontaria di Famiglie disponibili ad eseguire il test per la rilevazione della temperatura del proprio frigorifero domestico; quindi dalla lista sarà estratto un numero statisticamente significativo di Famiglie che eseguiranno il test, secondo le modalità indicate nel documento di reclutamento nell’arco di un periodo compreso tra Settembre 2018 e Settembre 2019.

Per informazioni sulle modalità di partecipazione alla campagna di reclutamento per la rilevazione della temperatura dei frigoriferi ad uso domestico, è possibile consultare il documento di reclutamento in allegato o inviare una mail a info.arsalimentaria@izsler.it

La domanda va presentata entro il 15 giugno 2018

 




Nuova consultazione sull’etichettatura degli alimenti

Etichettatura alimentiISMEA e Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo hanno lanciato una seconda consultazione pubblica sul tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari, per poter valutare,  a 3 anni di distanza dalla prima, quanto sia maturato l’interesse dell’opinione pubblica italiana sulla trasparenza delle informazioni sull”origine della materia prima e dell’indicazione in etichetta del luogo di trasformazione.

La consultazione pubblica è parte integrante di un progetto più ampio che mira a valutare l’impatto delle recenti norme nazionali sull’etichettatura in particolare dei derivati dei cereali e dei prodotti lattiero caseari, in sperimentazione sino alla prossima entrata in vigore del Regolamento Comunitario che disciplinerà la materia in tutti gli Stati membri.

Il primo sondaggio del 2015 ha visto la partecipazione di oltre 26.500 cittadini e i risultati sono stati alla base dei successivi provvedimenti normativi riguardanti l’etichettatura di origine di alcuni alimenti come pasta, latte e conserve di pomodoro.

La consultazione pubblica ha come destinatari tutti coloro che sono direttamente o indirettamente interessati al tema e hanno voglia di esprimere la propria opinione, siano essi singoli cittadini-consumatori o operatori delle filiere agroalimentarisarà ed è isponibile fino al 30 novembre.

Compila il questionario

A cura della segreteria SIMeVeP




Banca dati particolareggiata EFSA sui consumi alimentari in Europa

L’EFSA ha pubblicato una nuova versione della sua “banca dati esaustiva sui consumi alimentari in Europa”, che per la prima volta include dati raccolti grazie al progetto EU Menu dell’EFSA. Grazie a questo aggiornamento, la banca dati comprende ora i dati più recenti raccolti negli Stati membri su diverse fasce della popolazione e su nuove categorie di alimenti, come ad esempio le bevande energetiche.

Il progetto EU Menu si prefigge di aumentare ulteriormente la qualità, il livello di dettaglio e l’armonizzazione dei dati, e copre tutte le fasce della popolazione di età tra 3 mesi e 74 anni. Ciò rende i dati più facili da confrontare tra loro.

Sin dal 2011 l’EFSA ha fornito sostegno finanziario e guida per la raccolta di tali dati a 21 Paesi europei nell’ambito del progetto EU Menu.

Tutti i dati contenuti nella banca dati sono ora classificati in base a FoodEx2, un sistema che offre una descrizione di alimenti e bevande consumati in tutta l’UE più dettagliata e precisa rispetto alla prima versione.

Sofia Ioannidou, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Mettere a disposizione dati armonizzati e dettagliati sul consumo di alimenti in tutta l’UE è stato uno degli obiettivi di lunga data dell’EFSA. Oggi questo è diventato realtà grazie al duro lavoro degli Stati membri“.

EU Menu

EU Menu rappresenta l’ultima fase evolutiva di un processo avviato dal comitato scientifico EFSA nel 2005.

L’EFSA iniziò a raccogliere dati sui consumi alimentari degli adulti europei a livello nazionale nel 2008, per includerli in una sua banca dati sintetica.

A ciò fece seguito la cosiddetta “banca dati particolareggiata dell’EFSA sui consumi alimentari in Europa”, contenente informazioni più estese e più dettagliate sulla maggior parte dei Paesi UE, suddivise per categorie alimentari più mirate e con un maggior numero di fasce della popolazione.

Banca dati particolareggiata EFSA sui consumi alimentari in Europa




CNSA: Rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati

La Direzione generale per l’igiene, la sicurezza alimentare e la nutrizione (DGISAN), ha rivolto alla Sezione sicurezza alimentare del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA), la richiesta di parere sull’eventuale rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati

I funghi spontanei forniscono un micro-habitat eccellente per la proliferazione di diversi insetti fornendo loro cibo e riparo. La contaminazione avviene negli ambienti naturali di crescita ed è un fenomeno inevitabile e incontrollabile da parte dell’uomo. Tutti i funghi commestibili più pregiati, con l’eccezione dei finferli, sono particolarmente predisposti all’attacco di larve di ditteri micetofilidi; in particolare i porcini, i chiodini e gli ovoli risultano sempre più o meno attaccati.

Le larve dei ditteri tendono ad abbandonare il fungo durante l’essicazione, in modo variabile in base a diversi fattori: l’umidità del fungo, lo spessore delle fette, la dimensione delle larve, le modalità di essicazione e i sistemi di conservazione.

I funghi (freschi e conservati) sono ampiamente consumati in Italia e pertanto sono oggetto di attenzione sia degli addetti preposti al controllo igienico delle derrate alimentari sia di specifici gruppi di studio. Benchè non esistano chiare evidenze di pericoli diretti per la salute umana nel caso di assunzione di larve micetofilidi e la normativa stabilisca dei limiti di accettabilità della presenza di “tramiti” (gallerie), sarebbe più opportuno stabilire dei limiti relativi alla presenza delle larve stesse.

In ogni caso, per la qualità del prodotto resta di fondamentale importanza il ruolo dell’operatore del settore alimentare (OSA), relativamente al rispetto del proprio sistema HACCP ed all’attuazione di misure di prevenzione, quali, in particolare: il controllo della materia prima, la selezione dei fornitori, la disponibilità di personale specificatamente formato al controllo e l’adozione di accorgimenti atti a rallentare o ad interrompere il ciclo biologico degli infestanti.

Infine, è importante considerare l’aspetto allergizzante della tropomiosina presente nel tegumento esterno delle larve, non tanto per il consumatore, poichè la tropomiosina è termolabile, quanto per gli addetti alla lavorazione dei funghi, poichè la via inalatoria e il contatto cutaneo costituiscono le principali vie di esposizione. A tal riguardo si ritiene opportuno che l’OSA fornisca adeguate istruzioni ai lavoratori che manipolano i funghi e fornisca loro un idoneo equipaggiamento di protezione costituito da mascherine, guanti ed occhiali, al fine di minimizzare il rischio di un’esposizione diretta.

Parere CNSA n. 21 – Rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati

Fonte: Ministero della salute




Sicurezza alimentare: cosa desiderano sapere i consumatori?

L’EFSA ha chiesto agli Europei cosa pensano dei rischi emergenti nella catena alimentare e come vorrebbero venirne informati.

Abbiamo intervistato oltre 6 200 consumatori di 25 Stati membri dell’UE con domande su potenziali rischi emergenti legati alla sicurezza alimentare.

Nel complesso gli intervistati si sono detti più preoccupati dei rischi già noti agli scienziati che di quelli emergenti. Tuttavia i risultati del sondaggio hanno importanti conseguenze per la comunicazione sui nuovi rischi.

I consumatori hanno espresso il desiderio di venire informati sui rischi emergenti sin dall’inizio del processo di individuazione, anche in presenza di incertezza scientifica. Hanno inoltre espresso preferenza per ricevere le informazioni tramite canali tradizionali come TV e giornali, e tramite i siti Internet degli enti nazionali. Anche i social media e i siti web delle autorità europee sono stati citati come canali preferenziali tra i soggetti di età compresa tra i 18 e i 34 anni.

Le opinioni espresse dai consumatori aiuteranno l’EFSA e i suoi partner presso gli enti nazionali di sicurezza alimentare a sviluppare strategie e materiale per la comunicazione sulle questioni emergenti.

EU Insights – Consumer perceptions of emerging risks in the food chain

Rischi emergenti – Approfondimento