Le decisioni adottate dal Codex Alimentarius

Codex AlimentariusLa Commissione del Codex Alimentarius per le norme alimentari delle Nazioni Unite si è riunita presso la FAO a Ginevra dall’ 8 al 12 luglio 2019 per adottare standard di sicurezza alimentare e di qualità.

Il Codex Alimentarius, incaricato di proteggere la salute dei consumatori e di assicurare pratiche corrette nel commercio alimentare, è un’iniziativa congiunta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La Commissione del Codex Alimentarius è composta da delegati di 188 paesi più l’Unione Europea e si riunisce annualmente.

Queste le decisioni di interesse veterinario, anche non diretto, che sono state adottate nella 42° Sessione della Commissione:

  • Piano strategico 2020-2025
    APPROVATO – 10 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha approvato il piano strategico per il periodo 2020-2025. Il piano strategico fornisce un orientamento e una guida di alto livello per il lavoro della Commissione (CAC). Si basa sul documento attuale e conferma quanto sia importante gestire le questioni critiche ed emergenti, supportare gli standard con analisi dei rischi e prove scientifiche, nonché promuovere e agevolare la partecipazione di tutti i membri nella fase di impostazione degli standard.

Il piano prevede un nuovo obiettivo – incentrato sull’uso e sull’impatto degli standard del Codex – che mira a sensibilizzare ed esplorare come possano essere dosati l’uso e l’impatto degli standard del Codex e come questi potrebbero essere adattati al meglio in base alle esigenze dei membri. I piani di implementazione saranno discussi dai Comitati di coordinamento FAO/OMS, che si riuniranno nelle sei regioni del Codex tra settembre e novembre 2019.

  • Nuovo lavoro sullo sviluppo di linee guida per il controllo dell’Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC) nella carne di manzo, verdure a foglia verde, latte crudo, formaggi prodotti con latte crudo e germogli
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha approvato il nuovo lavoro sullo sviluppo di linee guida per il controllo dell’Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC) nella carne di manzo, verdure a foglia verde, latte crudo, formaggi prodotti con latte crudo e germogli (semi germogliati). Le infezioni da STEC sono un’importante causa di malattie trasmesse dagli alimenti e sono state associate a una serie di patologie, dalla leggera diarrea all’insufficienza renale. Il Comitato del Codex per l’igiene alimentare svilupperà le linee guida a supporto della gestione del rischio di infezione da STEC in queste materie prime.

  • Linee guida per composti a basso rischio per la salute pubblica che potrebbero essere esclusi dalla definizione dei livelli massimi di residui (MRL)
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Vista la crescente preoccupazione per la salute pubblica espressa da organismi scientifici, consumatori, associazioni per la tutela dei consumatori ed agenzie preposte alla gestione del rischio in tutto il mondo, lo scenario normativo globale per i pesticidi di origine chimica impone restrizioni sempre maggiori su questa tipologia di prodotti. Tuttavia altri tipi di prodotti fitosanitari – ad esempio i biopesticidi – stanno diventando sempre più disponibili. Negli ultimi 5 anni il mercato dei biopesticidi è cresciuto tra il 12 e il 17% all’anno – una crescita due o tre volte più rapida rispetto a quella del mercato dei pesticidi chimici – e gli strumenti di controllo non chimico e biologico svolgono un ruolo sempre più importante nell’implementazione degli approcci per la gestione integrata delle specie nocive (IPM, Integrated Pest Management). Questi prodotti sono generalmente a basso rischio per la salute pubblica, tuttavia è nondimeno importante stabilire standard internazionali per garantirne l’uso sicuro. Questo nuovo lavoro mira a stabilire linee guida per armonizzare i concetti e i criteri per il riconoscimento dei pesticidi a basso rischio per la salute pubblica e che potrebbero essere esclusi dalla definizione dei livelli massimi di residui del Codex.

  • Nuovo lavoro sulle vendite via internet/e-commerce
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Internet e l’e-commerce stanno cambiando le modalità di commercializzazione e vendita diretta ai consumatori, affermandosi come nuove piattaforme per gli alimenti e ponendo nuove sfide su come trasmettere ai clienti le informazioni sulla qualità e sulla salubrità degli alimenti. A tutt’oggi non esistono indicazioni standardizzate per l’etichettatura dei prodotti alimentari venduti via internet/e-commerce, il che solleva notevoli problemi in termini di salute, salubrità alimentare e tutela delle norme corrette nel commercio alimentare. Mentre alcuni Paesi hanno adottato norme specifiche per l’e-commerce, la crescita di questa piattaforma e la sua natura transfrontaliera indicano che è importante mantenere una certa coerenza a livello globale per garantire la tutela dei consumatori e ridurre al minimo gli ostacoli agli scambi commerciali che potrebbero insorgere da approcci diversi. In linea con il piano strategico per la gestione delle problematiche del caso, la Commissione ha accettato di affrontare la questione – quanto mai di grande attualità – avviando un nuovo lavoro sull’etichettatura dei prodotti alimentari venduti via internet/e-commerce. Il nuovo testo verrà integrato nello Standard generale per l’etichettatura degli alimenti preconfezionati.

  • Nuovo lavoro sull’etichettatura degli allergeni
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La dichiarazione degli alimenti o ingredienti che notoriamente causano ipersensibilità (detta etichettatura degli allergeni) ha lo scopo di fornire informazioni chiare e precise sulla presenza di allergeni (o sostanze) negli alimenti, affinché i consumatori possano fare scelte alimentari sicure. Ciò è particolarmente importante date le potenziali conseguenze letali per i soggetti affetti da allergie alimentari, in quanto la prevalenza di questi disturbi è in aumento in molte parti del mondo.

Data la gravità delle allergie alimentari e le loro conseguenze sulla salute – nonché la crescente complessità della filiera alimentare – questo nuovo lavoro verrà integrato nelle attuali disposizioni sull’etichettatura degli allergeni dello Standard generale per l’etichettatura degli alimenti preconfezionati. Fornirà maggiori informazioni per il settore su come andrebbero indicati gli allergeni sulle etichette degli alimenti per garantire la tutela dei consumatori e promuovere l’armonizzazione dell’etichettatura degli allergeni.

Questo nuovo lavoro integra inoltre il recente lavoro del Comitato del Codex sull’igiene alimentare (CCFH) relativo alla proposta di un Codice di condotta per operatori del settore alimentare per la gestione degli allergeni alimentari, che fornisce indicazioni sulla gestione degli allergeni lungo l’intera filiera alimentare e promuove l’inclusione delle pratiche di gestione degli allergeni come buone pratiche igieniche (GHP) e, a seconda dei casi, il sistema HACCP relativo alla produzione, alla vendita e ai servizi di ristorazione.

  • Proposta di linee guida per la rapida analisi dei rischi in seguito a casi di rilevamento di contaminanti negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Il numero di rilevamenti di contaminanti chimici negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione è in aumento a causa della diversità delle forniture alimentari e anche grazie alle avanzate funzioni di analisi. In caso di rilevamento i risk manager devono intervenire in modo da garantire la corretta tutela della salute pubblica, tenendo inoltre conto dell’equità commerciale. Le nuove linee guida forniscono un approccio per assistere i governi nella rapida analisi dei casi di rilevamento di contaminanti negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione. Applicando l’analisi rapida dei rischi, le autorità sono in grado di tutelare adeguatamente la salute pubblica, garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare e riducendo gli sprechi al minimo.

 

  • Livelli massimi per i residui di pesticidi negli alimenti
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha adottato i livelli massimi per i residui di oltre 30 pesticidi diversi in vari alimenti, tra cui colture (orzo, segale e riso), verdure (aglio, cetrioli e piselli), frutta (banane, arance e uva) e prodotti di origine animale (latte, uova e pollame). Tradurre in meno di un anno i risultati delle riunioni degli esperti FAO/OMS sui residui di pesticidi nel relativo elenco (LMR) del Codex è stato un risultato notevole.

I pesticidi sono sostanze chimiche utilizzate per eliminare insetti, erbe infestanti e altri parassiti per evitare danni alle colture. Anche se utilizzati secondo le migliori pratiche, bassi livelli di residui di pesticidi possono finire negli alimenti. I livelli massimi mirano a garantire che i residui di pesticidi non nuociano alla salute umana e si basano sulla valutazione del rischio fornita dal Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sui residui di pesticidi (JMPR).

  • Allineamento degli additivi alimentari e piena integrazione nello Standard generale per gli additivi alimentari (GSFA)
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Il compromesso raggiunto dal Comitato del Codex sugli Additivi Alimentari ha dato alla Commissione del Codex Alimentarius l’opportunità di riconoscere le variazioni geografiche nell’uso degli additivi alimentari, concordando al tempo stesso gli standard globali per la loro salubrità.

Per gli additivi alimentari sono previste 27 classi funzionali, tra cui: conservanti, che prolungano la durata di conservazione di un alimento proteggendo dal deterioramento causato dai microrganismi; antiossidanti, che prolungano la durata della conservazione degli alimenti proteggendoli dal deperimento causato dall’ossidazione; stabilizzanti, che consentono di mantenere uniforme la dispersione di due o più componenti; coloranti, che aggiungono o ridanno colore agli alimenti. La salubrità degli additivi alimentari è valutata dal Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA). La Commissione del Codex Alimentarius (CAC) ha convenuto che l’uso di citrato di trisodio nel latte fluido dovrebbe essere riconsiderato dal Comitato del Codex sugli Additivi Alimentari (CFFA).

A cura della segreteria SIMeVeP




Funghi, nuovo parere del CNSA

Funghi secchiLa Sezione 1 del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA) ha rivalutato la problematica già esaminata nel parere n. 21 del 24/01/2018: “Rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati”, a seguito di una nuova richiesta di valutazione da parte della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti (DGISAN) alla luce della relazione finale dello studio svolto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), commissionato dall’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (AIIPA), e del Piano Regionale Integrato dei controlli di sicurezza Alimentare (PRISA) della Regione Piemonte che propone come criterio di accettabilità: “una infestazione media non superiore a 100 o più larve di lunghezza pari o superiore a 2mm per 15 grammi di funghi secchi o 100 grammi di funghi sgocciolati e relativa quantità di liquido” e “una presenza media non superiore a 20 o più larve di lunghezza pari o superiore a 4 mm per 100 grammi di funghi sgocciolati e relativa quantità di liquido oppure 15 grammi di funghi secchi”.

L’analisi attuale consente di confermare le conclusioni del parere del 2018 riguardo l’assenza, ad oggi, di dati scientifici che dimostrino un possibile rischio chimico-tossicologico e/o microbiologico correlato alla presenza di larve di ditteri nei funghi conservati, evidenziando per contro il potenziale e importante rischio allergologico determinato dalla presenza nelle larve di ditteri di tropomiosina (pan-allergene), o di suoi epitopi, anche dopo cottura e anche per minime quantità. La Sezione 1 del CNSA ritiene, pertanto, importante cercare di minimizzare il potenziale rischio allergologico attraverso le seguenti azioni: – informare i consumatori circa l’esposizione a potenziali allergeni a seguito del consumo di funghi conservati; Ministero della Salute 2 – raccomandare di non superare (fino a scadenza dei due anni a partire dal 24 gennaio 2018) il n. di larve di ditteri nei funghi già riportato nel parere CNSA n. 21 del 24 gennaio 2018, con il limite già previsto per il n. di larve di ditteri ≥ a 2 mm, ma comunque non superiori a 4 mm; – ridurre, dopo il 24 gennaio 2020, a valori compresi fra 0 e 5 larve ≤ a 2 mm il n. di larve di ditteri presenti in 15 g di fungo secco/100 g sgocciolati e relativa quantità di liquido.

Parere CNSA sul rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati

Fonte: Ministero della salute




Residui di pesticidi negli alimenti, la situazione in Ue

pesticidiÈ disponibile l’ultima edizione della relazione annuale dell’UE sui residui di pesticidi negli alimenti. Poco meno del 96% dei campioni di alimenti raccolti nell’Unione Europea è risultato privo di residui di pesticidi o con tracce contenute nei limiti di legge.

Il dato è tratto dall’analisi di circa 88 000 campioni raccolti dai 28 Stati membri dell’UE nonché da Islanda e Norvegia.

I risultati principali possono essere visualizzati per Paese e per alimento utilizzando la pagina di visualizzazione dati sviluppata appositamente dall’EFSA.
Relazione UE 2017 sui residui di pesticidi negli alimenti
In sintesi: i residui di pesticidi negli alimenti
Domande frequenti: 10 cose da sapere sul rapporto di quest’anno

Fonte: EFSA




Relazione annuale RASFF 2018

RASFFE’  stata pubblicata la relazione del Sistema di Allerta Rapido per gli Alimenti e i Mangimi (RASFF Rapid Alert System for Food and Feed) relativa all’attività del 2018.

Lo scorso anno gli Stati membri hanno trasmesso alla Commissione europea un totale di 3699 notifiche di rischi per l’alimentazione umana o animale.

1118 di queste notifiche sono state classificate come “allerta”, poiché rappresentavano un grave rischio per la salute per il quale era richiesto un rapido intervento degli operatori del settore alimentare o delle autorità competenti.

I fattori di rischio segnalati più frequentemente a seguito dei controlli eseguiti sugli alimenti alle frontiere e sul mercato dell’UE sono stati le aflatossine contenute nella frutta a guscio e il mercurio contenuto nel pesce spada. Come negli anni precedenti, solo una piccola percentuale delle notifiche del 2018 riguarda i mangimi (9%) e i materiali a contatto con gli alimenti (4%). Sempre nel 2018, un numero significativo di notifiche concerne un focolaio di tossinfezione di Listeria monocytogenes derivante da mais surgelato, che ha interessato vari paesi. Il sistema di allarme rapido è stato funzionale per rintracciare i prodotti colpiti e per rimuoverli dal mercato.

Il maggior numero di notifiche riguarda microorganismi (979), micotossine (655) e residui di pesticidi (276).

Il commissario Vytenis Andriukaitis responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare ha dichiarato: “Nel 2019 ricorre il 40° anniversario del sistema di allarme rapido, riconosciuto sia all’interno che all’esterno dell’UE come strumento fondamentale per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari immessi sul mercato dell’UE. La tracciabilità degli alimenti e, se necessario, la rapida rimozione delle merci dal mercato costituiscono il nostro impegno nei confronti dei consumatori. L’intensificarsi dell’attività del sistema, emerso dalla relazione di quest’anno, conferma il rafforzamento della cooperazione tra gli operatori del settore alimentare e le autorità degli Stati membri: senz’altro un segnale positivo per i consumatori“.

Con 400 notifiche originali e oltre 750 notifiche di follow up, l’Italia si conferma uno dei Paesi più attivi nel network.

Rasff 2018

L’anno in corso è un anno molto importante per il RASFF, che è nato nel 1979 e festeggerà quindi il 40° anniversario della sua creazione. In quest’occasione, per dare maggiore spinta al sistema verrà implementato il Sistema di trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali (IMSOC) che, come previsto dal nuovo regolamento sui controlli ufficiali (Regolamento (UE) 2017/625), è dedicato al funzionamento integrato dei meccanismi e degli strumenti attraverso i quali sono elaborati, trattati e scambiati in modo automatico i dati, le informazioni e i documenti relativi ai controlli ufficiali e ad altre attività ufficiali.

Un primo passo sarà la fusione della rete di Assistenza Amministrativa e Cooperazione (AAC) – il sistema nato a seguito dello “scandalo carni equine”  del 2013 quando, pur in assenza di rischi sanitari si utilizzò il Rasff per la condivisione di informazioni sulle frodi permettendo di rintracciare e ritirare dal mercato i prodotti adulterati – con la rete RASFF.

Consulta il report (in inglese)

Country fact sheets relativo all’italia (in inglese)

A cura della segreteria SIMeVeP




In arrivo nuove norme per la trasparenza in materia di sicurezza alimentare

In futuro, le informazioni scientifiche a sostegno della valutazione del rischio nella filiera alimentare e la comunicazione in materia di sicurezza alimentare saranno più trasparenti e più facilmente accessibili per i cittadini. Sarà inoltre rafforzata la governance dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con una maggiore partecipazione degli Stati membri al suo consiglio di amministrazione.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato il 13 giugno una revisione del “regolamento sulla legislazione alimentare generale”, ispirato all’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato. Il nuovo regolamento, che modifica anche otto atti legislativi riguardanti settori specifici della filiera alimentare, sarà presto pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, ma si applicherà per lo più a partire dal 2021.

In base alle nuove norme, gli studi e le informazioni a sostegno di una richiesta di produzione scientifica dell’EFSA dovranno essere resi pubblici automaticamente non appena la domanda presentata da un operatore del settore alimentare sia convalidata o ritenuta ammissibile. Le informazioni riservate saranno protette in circostanze debitamente giustificate e le richieste di riservatezza saranno valutate dall’EFSA.

Tra le altre misure introdotte dalla revisione della legislazione alimentare generale figurano:

  • la possibilità per la Commissione di chiedere all’EFSA di commissionare studi in circostanze eccezionali per verificare gli elementi di prova utilizzati nel processo di valutazione del rischio
  • una nuova banca dati degli studi commissionati dagli operatori del settore alimentare
  • un ruolo più attivo degli Stati membri nell’assistere l’EFSA a stimolare un maggior numero di scienziati ai massimi livelli a partecipare ai gruppi di esperti scientifici
  • una migliore comunicazione del rischio tra tutti gli attori – la Commissione, l’EFSA, gli Stati membri e le parti interessate del settore pubblico
  • missioni di accertamento dei fatti della Commissione per garantire la conformità dei laboratori e degli studi alle norme pertinenti

Fonte: Consiglio dell’Unione Europea




Giulia Grillo: “l’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”

“L’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”, ha detto il Ministro della Salute Giulia Grillo in occasione della I Giornata Mondiale della sicurezza degli alimenti celebrata il 7 giugno 2019.

L’Italia è all’avanguardia nel mondo nella sicurezza alimentare. Il nostro sistema di controlli dispone di eccellenti professionalità e delle regole più avanzate“, ha dichiarato sul sito istituzionale. “Siamo un punto di riferimento internazionale e se i nostri prodotti sono i migliori al mondo è anche grazie al contributo di qualità del sistema salute, che si avvale del preziosissimo supporto dei Carabinieri del Nas che ringrazio perché assicurano controlli costanti e una vigilanza attiva. Il ministero della Salute e i Nas sono ogni giorno dalla parte dei cittadini perché la filiera del cibo sia sempre sicura dalla produzione a quando arriva nelle nostre case, ma anche nei ristoranti, nelle mense e in tutte le esportazioni”.

Il ministro ha ricordato le diverse articolazioni che nel nostro paese costituiscono l’organizzazione a garanzia della sicurezza degli alimenti lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola e della salute dei cittadini italiani, europei e dei Paesi destinatari delle numerose esportazioni nel settore agro-alimentare:  ministero della Salute, Regioni, Aziende sanitarie locali, con i servizi veterinari e di igiene degli alimenti. Attività potenziata dall’attività dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che contrastano e reprimono i reati contro la salute pubblica, tra cui anche quelli alimentari.

Le attività del Servizio Sanitario Nazionale

Nel 2017:
circa 849mila ispezioni effettuate presso gli stabilimenti di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, vendita al consumatore finale e somministrazione
oltre 100mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti prelevati e analizzati
oltre 400mila analisi effettuate (compresa la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari, come ad esempio pesticidi e antiparassitari)
circa 195mila partite di alimenti di origine animale e vegetale controllate all’importazione in Italia.

Nel 2018:
l’Italia ha trasmesso, attraverso il sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 398 notifiche di rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti e mangimi.

Le attività dei Carabinieri NAS

La lotta alle frodi, sofisticazioni e contraffazioni nel settore dell’alimentazione è una delle attività di controllo e contrasto di fenomeni illeciti che possono ledere la salute dei cittadini eseguite dal Comando per la Tutela della Salute (NAS), d’intesa con il ministero della Salute e con il supporto specialistico degli organi dipendenti dal Dicastero (Istituto Superiore di Sanità, Uffici periferici e doganali, Istituti Zooprofilattici Sperimentali).

In particolare, in tema di sicurezza alimentare, ecco i principali risultati delle attività dei Carabinieri NAS nel 2018:
31.479 controlli (nel 34% dei casi è stato registrato un esito non conforme)
18.529 illeciti amministrativi e 2.137 illeciti penali
13 persone arrestate, 1.605 denunciate all’Autorità giudiziaria e 10.006 segnalate all’Autorità amministrativa
1.652 strutture sequestrate e 24mila tonnellate di alimenti
elevate sanzioni per un totale di 16 milioni di euro.

 

A cura della segreteria SIMeVeP




Ristorazione, il rapporto 2018

E’ stato presentato ieri dalla FIPE  – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, il Rapporto Ristorazione 2018 con i dati strutturali del settore e con un approfondito focus sul cambiamento degli stili alimentari degli italiani, compreso il ruolo del food delivery.

All’evento di presentazione ha partecipato il Ministro della Salute Giulia Grillo che ha fatto il punto sul valore del cibo come fonte di benessere e salute.

E’ importante mangiare bene e nutrirsi bene. Se c’e’ una cosa sulla quale non si deve risparmiare assolutamente e’ il cibo. Naturalmente il costo alto non e’ sempre sinonimo di alta qualita’. Noi insistiamo molto sull’etichettatura, sulla filiera, sulla provenienza dei cibi. Bisogna avere conoscenza e consapevolezza e in questo senso l’informazione conta moltissimo” ha detto Grillo che ha aggiunto “Abbiamo anche firmato un’intesa con il Miur per diffondere informazioni relative alla salute nelle scuole. L’equilibrio e’ fondamentale: non essere ‘esaltati’ sulla salubrita’ dei cibi, ma essere moderati nel consumo di alimenti potenzialmente nocivi“.

L’edizione di quest’anno fa il punto anche sulla lotta allo spreco alimentare nella ristorazione collettiva.

Sintesi del rapporto

Il rapporto integrale

A cura della segreteria SIMeVeP




Gli europei si pronunciano sulle questioni alimentari: indagine in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare

Due europei su cinque s’interessano attivamente alla sicurezza degli alimenti e solo uno su cinque afferma di ritenerla la preoccupazione principale nello scegliere il cibo. Per la maggior parte degli europei è solo uno dei tanti fattori che, insieme al prezzo, al gusto, alla componente nutrizionale e all’origine dell’alimento, influenzano le abitudini e scelte alimentari.

Sono queste alcune delle tante informazioni emerse da un nuovo sondaggio Eurobarometro curato dall’EFSA, i cui risultati vengono pubblicati in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare.

Secondo le Nazioni Unite, la Giornata mondiale della sicurezza alimentare offre “ai consumatori, produttori e governi la possibilità di riflettere su un aspetto dato spesso per scontato”. I risultati della nostra indagine indicano che la maggior parte degli europei (il 55%) ha un alto livello di conoscenza dei temi che riguardano la sicurezza alimentare e due terzi ha cambiato il proprio comportamento dopo aver ricevuto informazioni su argomenti di sicurezza alimentare.

La prima indagine UE sulla sicurezza alimentare dal 2010

Sono lieto che ci sia finalmente una giornata in cui si celebra l’importanza della sicurezza alimentare e si riconosce il lavoro prezioso di donne e uomini, agricoltori, veterinari, agronomi, cuochi e molti altri, che ogni giorno lavorano sodo per garantire che il cibo che finisce nei nostri piatti sia sicuro“, ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare. “I risultati di questo studio dimostrano che gli europei hanno un alto livello di conoscenze sui temi di sicurezza alimentare e ci tengono a ciò che mangiano. Ciò ci motiva ancora di più a proseguire nella nostra opera di garantire che i nostri elevati standard siano mantenuti e cercare di raggiungere modelli produttivi e di consumo più sostenibili“.

Ha dichiarato al proposito Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA: “Sono passati quasi 10 anni dall’ultimo sondaggio a dimensione europea condotto su questo tema. In questo lasso di tempo la società è molto cambiata e si è evoluto anche il modo in cui produciamo e consumiamo cibo“.

Il sondaggio del 2019 è stato sviluppato in collaborazione con gli Stati membri dell’UE per recepire nuovi punti di vista e garantire un contatto più ravvicinato con i cittadini. Permette tuttora alcuni utili raffronti con i sondaggi precedenti.

È rassicurante vedere che gli europei non si preoccupano troppo dei cibi nel loro piatto. Credo che ciò non sia un caso, ma avvenga piuttosto grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, che hanno contribuito a migliorare gli standard alimentari e le pratiche igieniche“, ha aggiunto il dottor Url.

In termini di salubrità nessuna preoccupazione prevalente

Quando la sicurezza alimentare è un dato di fatto, non vi è una singola preoccupazione che predomina in tutti i Paesi dell’UE. Tuttavia vi sono tre questioni che emergono con maggiore frequenza in 20 o più Stati membri dell’UE: l’uso improprio degli antibiotici, ormoni e steroidi negli animali da allevamento (44%), residui di pesticidi negli alimenti (39%) e additivi alimentari (36%).

Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dall’Eurobarometro del 2010 sulla sicurezza alimentare. Tuttavia gli europei sembrano meno preoccupati di prima su questioni come gli OGM mentre questioni nuove come le microplastiche appaiono per la prima volta sul radar della sicurezza alimentare.

Informazione e credibilità

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, le agenzie delle Nazioni Unite hanno sottolineato la fiducia che i cittadini ripongono in governi e produttori nel garantire la sicurezza degli alimenti.

In Europa, gli scienziati (l’82%, con un aumento rispetto al 73% del 2010), le organizzazioni dei consumatori (il 79%) e gli agricoltori (il 69%) godono tra gli europei dei più alti livelli di credito per quanto riguarda l’informazione sui rischi da alimenti.

La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell’Unione europea (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia però che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell’UE.

Come nel 2010 è la televisione la principale fonte di informazioni sui rischi da alimenti per sette su dieci europei. Tuttavia, mentre un maggior numero di giovani si rivolge ai social media dopo la televisione (45% di quelli tra i 15 e i 24 anni), gli anziani scelgono fonti tradizionali come i giornali (46%) e la radio (30%).

C’è ancora lavoro da fare

Il dr Url ha poi aggiunto: “I risultati positivi ci sono, ma non dobbiamo riposare sugli allori. Dobbiamo tenere il passo con le preoccupazioni e i comportamenti degli europei, come previsto dalla recente riforma della legislazione alimentare generale. Non dobbiamo dare per scontata la loro fiducia.

“Il fatto che ci sia un’elevata fiducia negli scienziati è incoraggiante. Potremo aumentare ulteriormente la fiducia degli europei nei prodotti alimentari se ascoltiamo meglio le loro preoccupazioni e incrementiamo le opportunità di dialogo, in modo che essi possano comprendere meglio il contributo che la scienza apporta al sistema UE“.

N.B. Lo studio ha rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell’UE, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri dell’UE in apposite schede informative (disponibili in inglese e nelle lingue locali).

Eurobarometro 91.3: Rapporto sulla sicurezza alimentare nell’UE
Schede informativa per Paese
Mappe delle preoccupazioni in tema di sicurezza alimentare nei Paesi dell’UE
WFSD 2019: “La sicurezza degli alimenti riguarda tutti”

Risultati scelti dal sondaggio Eurobarometro (per la media dell’UE):

    • I fattori più importanti per gli europei nell’acquisto degli alimenti sono la provenienza (53%), il costo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Il contenuto nutrizionale è leggermente meno importante (44%), mentre etica e convinzioni personali sono al posto più basso (19%). Nel complesso il 41% degli intervistati dichiara di essere “interessato in prima persona al tema della sicurezza alimentare”. Solo appena più di un quinto degli europei (il 22%) afferma che la sicurezza è la sua principale preoccupazione nella scelta degli alimenti.
    • Due terzi degli europei (il 66%) ha cambiato le proprie abitudini di consumo dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare. Per il 33% la variazione è stata permanente; per il restante 33% solo per un po’ di tempo.
    • I cambiamenti nelle abitudini di consumo sono più comuni tra le donne, nelle fasce di mezza età e nei soggetti con livelli di istruzione più elevati.
    • e preoccupazioni più frequentemente citate sono “residui di antibiotici, ormoni o steroidi nelle carni” (44%), “residui di pesticidi negli alimenti” (39%), “inquinanti ambientali nel pesce, nella carne o nei latticini” (37%) e “additivi come coloranti, conservanti o aromi utilizzati in alimenti o bevande” (36%).
    • a fiducia è risposta in massimo grado negli scienziati (82%) e nelle organizzazioni dei consumatori (79%) per le informazioni sui rischi legati agli alimenti, seguiti dagli agricoltori (69%), dalle autorità nazionali (60%), dalle istituzioni dell’UE (58%), dalle ONG (56%) e dai giornalisti (50%). Meno persone hanno fiducia in supermercati e ristoranti (43%), industrie alimentari (36%) e celebrità, blogger e influencer (19%).
    • Poco più di 2 intervistati su 5 (il 43%) affermano che “ci sono regolamenti in vigore per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro”. Tre persone su dieci (il 28%) sanno che “per decidere quanto possa essere rischioso mangiare un determinato alimento, l’UE si affida alla consulenza di esperti scientifici”.

Fonte: EFSA




Valutazione e comunicazione del rischio alimentare, le relazioni

Rischio alimentareIl Ministero della salute rende disponibili le relazioni del workshop “La valutazione e la comunicazione del rischio nella catena alimentare: l’EFSA e le Autorità nazionali europee. Modelli di collaborazione”, organizzato dalla Direzione Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute (DGOCTS), quale autorità nazionale di riferimento di EFSA, e che che si è tenuto a Roma il 10 dicembre 2018

Durante l’evento sono state illustrare le attività di EFSA e di alcuni Paesi dell’UE in relazione alla valutazione e comunicazione del rischio nella catena alimentare, i rapporti con l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare e alcuni esempi di collaborazione fra Istituti di ricerca nazionali e comunitari.




Francia: tossinfezione alimentare causata da Salmonella poona

Il Ministero della salute comunica che attraverso il sistema di allerta RASFF è stata comunicata una tossinfezione alimentare avvenuta in Francia causata da Salmonella poona probabilmente correlata dal consumo di latte di riso per la prima infanzia a marchio Modilac, prodotto in Spagna.

Sebbene non risulta allo stato attuale l’esistenza di lotti spediti verso il nostro Paese, il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha comunque già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati.

Benché, allo stato attuale le Autorità francesi non abbiano indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari dei lotti contaminati, il Ministero comunica, per eventuali verifiche da parte delle autorità territoriali e per una completa informazione ai consumatori, anche in caso di eventuali acquisti online, gli elenchi di tutti i prodotti e i lotti ritirati dal mercato dall’azienda Modilac.

Gli elenchi dei prodotti richiamati in via precauzionale sono riportati anche nel sito del Ministero della Salute francese.