CONNETTI-CAT, valutare la circolazione di Lyssavirus nei gatti di proprietà
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha avviato un progetto di ricerca denominato CONNETTI-CAT (RC IZSVe 07/22) che ha lo scopo di valutare l’esposizione ai lyssavirus nei gatti di proprietà. Il progetto è finanziato dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Dipartimento di medicina animale, produzioni e salute dell’Università di Padova, l’IZS Lombardia Emilia-Romagna e l’IZS Lazio e Toscana, e avrà una durata di due anniCONNETTI-CAT è un progetto di ricerca che ha lo scopo di valutare l’esposizione ai lyssavirus nei gatti di proprietà, finanziato dal Ministero della Salute e condotto dall’IZSVe in collaborazione con IZSLER, IZS Lazio e Toscana e Dipartimento di medicina animale, produzioni e salute dell’Università di Padova.
CONNETTI-CAT prende le mosse dal caso di West Caucasian Bat Lyssavirus (WCBV), un virus tipico dei pipistrelli, notificato nel giugno 2020 ad Arezzo in un gatto domestico che aveva manifestato sintomatologia neurologica compatibile con la rabbia. Si tratta quindi di un salto di specie dal pipistrello al gatto.
Gli obiettivi del progetto sono:
- aumentare la sorveglianza per lyssavirus nei gatti con sintomatologia neurologica da encefalomielite acuta afferenti alle strutture veterinarie, attraverso il supporto del laboratorio alla clinica;
- definire l’esposizione ai lyssavirus ai gatti afferenti alle strutture veterinarie, attraverso indagini epidemiologiche mirate che coinvolgano sia gli individui con sintomatologia neurologica da encefalomielite acuta sia quelli asintomatici;
- caratterizzare gli agenti patogeni oggetto di studio circolanti nei gatti di proprietà, mediante analisi delle sequenze virali identificate e mediante la caratterizzazione della reattività sierologica dei gatti nei confronti dei lyssavirus noti;
- favorire una corretta gestione sanitaria e relazionale con tali animali grazie ad azioni di formazione e comunicazione ponendo le basi per la prevenzione dei focolai e per l’attivazione dei sistemi di allerta precoce.
Alla luce delle scarse conoscenze disponibili e delle gravi conseguenze di questa infezione, è fondamentale valutare la probabilità e quantificare l’effettiva circolazione di queste infezioni nel gatto, nonché la capacità stessa del gatto di trasmettere secondariamente l’infezione ad altri animali e all’uomo.
Attraverso la collaborazione dei medici veterinari che si occupano di animali da compagnia e che aderiranno su base volontaria, saranno raccolti dati aggiornati sulla presenza e sulle caratteristiche cliniche dell’infezione da lyssavirus e verrà inoltre valutata le presenza di immunità specifica nei gatti di proprietà, indicativa di avvenuta esposizione.
Il progetto prevede la raccolta di campioni biologici, già prelevati per scopi diagnostici, dagli animali da compagnia. Poiché l’intento dello studio è solo epidemiologico, non è previsto l’uso di protocolli terapeutici né profilattici.
Fonte: IZS Venezie
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