Iter autorizzativo per l’immissione sul mercato di alimenti contenenti derivati da insetti
L’attuale regolamentazione per la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti contenenti materie prime derivanti dagli insetti rientra nel più ampio contesto delle norme che disciplinano i cosiddetti “nuovi alimenti” (novel food), la cui norma principale è il Regolamento (UE) n. 2015/2283.
Per “nuovo alimento” si intende qualunque prodotto alimentare che non fosse consuetudine consumare nei territori dell’Unione Europea prima del 1997, ricomprendendo quindi sia i prodotti “innovativi” (frutto di nuove ricerche e/o di nuove tecnologie), sia i prodotti “tradizionali” (in uso presso culture e/o territori extra-europei).
Il consumo di insetti rappresenta un argomento di stretta attualità, per via delle recenti autorizzazioni emanate dalla Commissione Europea e per il conseguente acceso dibattito che ha coinvolto media e istituzioni, vedendo polarizzare l’opinione pubblica in correnti a favore o contro tale innovazione.
Al netto degli argomenti dibattuti, il consumo di insetti ha destato l’interesse del mondo produttivo sotto la spinta di due tendenze molto attuali:
- il generale orientamento delle politiche governative, e di conseguenza industriali, verso processi produttivi più sostenibili sotto il profilo ambientale;
- la peculiare tendenza di mercato che sta vedendo aumentare la domanda e l’offerta di prodotti alimentari ad alto contenuto proteico.
Per tale motivo, il CeIRSA ha elaborato un documento che riassume alcune fasi del processo autorizzativo cui un “nuovo alimento” (in questo caso farine o altri derivati degli insetti) deve essere sottoposto prima dell’immissione sul mercato.
Leggi il documento del CeIRSA
Fonte: CeIRSA.org
Aedes albopictus è una zanzara originaria del sud est Asiatico. Estremamente diffusa a livello globale, rappresenta non solo una fonte di fastidio durante gran parte dell’anno, ma anche una seria minaccia per la salute umana, essendo un vettore competente di molti virus come dengue, Zika e chikungunya. Arrivata in Italia negli anni ’90, questa specie è oramai diffusa in tutto il nostro paese; le larve riescono a svilupparsi sfruttando piccole raccolte d’acqua presenti in ambiente peridomestico (es., sottovasi, tombini, secchi, ecc.). Per cercare di ridurre la popolazione della zanzara tigre e mitigarne gli impatti negativi, sono in corso numerose ricerche focalizzate sull’utilizzo di organismi o sostanze naturali che siano al contempo efficaci e rispettosi dell’ambiente.
Secondo gli scienziati dell’EFSA, i mangimi fibrosi a taglio lungo, come il fieno, dovrebbero essere somministrati ai vitelli non prima delle due settimane di età e aumentati gradualmente nel tempo. Per coprire il fabbisogno di ruminazione e ferro è necessario un elevato apporto di fibre.
Sono queste le risultanze della valutazione EFSA sui rischi per la salute pubblica connessi alla presenza di nitrosammine negli alimenti: dieci nitrosammine presenti negli alimenti sono cancerogene (possono provocare il cancro) e genotossiche (possono danneggiare il DNA).
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha avviato un progetto di ricerca denominato CONNETTI-CAT (
Anche quest’anno l’associazione COLOSS (Prevention of honey bee COlony LOSSes,
Un pesce istrice Chilomycterus reticulatus, conosciuto anche come pesce porcospino punteggiato, è l’esemplare di circa 60 cm spiaggiato a Santa Marinella e segnalato da un pescatore grazie alla campagna “