David Quammen: «Questo virus è più pericoloso di Ebola e Sars»
Il quotidiano Il Manifesto ha intervistato David Quammen, il divulgatore scientifico autore nel 2014 di «Spillover» che risponde a queste domande:
- Come avviene lo «spillover»?
- Una delle sezioni del suo libro si chiama «Tutto ha un’origine», in che modo la distruzione della biodiversità da parte dell’uomo e l’interferenza dell’uomo nell’ambiente creano le condizioni per la comparsa di nuovi virus come il coronavirus?
- La distinzione tra zoonosi e non zoonosi aiuta in qualche modo a spiegare perché l’uomo ha sconfitto certe malattie e non altre? In altre parole, è più difficile “curare” le zoonosi? E se sì, perché?
- Quindi, se un virus ci arriva dai pipistrelli, qual è la soluzione? Dovremmo uccidere tutti i pipistrelli?
- Riguardo ai pipistrelli, il fatto che siano mammiferi come gli esseri umani rende più facile la trasmissione del virus da loro a noi? È proprio perché siamo entrambi mammiferi che lo «spillover» è più probabile?
- Da quanto ho capito le epidemie della storia non sono indipendenti l’una dall’altra ma, in qualche modo, sono collegate e ricorrenti per i motivi di cui abbiamo parlato prima, quindi dove vanno a finire i virus quando non presentano una minaccia diretta agli esseri umani?
- C’è una correlazione tra l’aumento del tasso di inquinamento in alcune zone e un impatto più forte del virus sulla popolazione di quella zona?
- Un altro aspetto è che i sintomi arrivano più tardi del contagio. Quindi non c’è nessun allarme da parte dell’organismo che dice: «Sei infetto». Questo può rendere il Covid-19 più pericolosa di altre malattie che mostrano i sintomi prima?
- Ho notato che la disinformazione scientifica che riguarda il coronavirus ha molti punti di contatto con le dinamiche della disinformazione climatica. Qual è la sua opinione al riguardo? E quanto è importante affrontare la disinformazione scientifica?
- Dov’è la soglia limite tra l’offerta di notizie accurate, credibili, trasparenti e accessibili a tutti e il bombardamento continuo di “notizie” sul virus?
- Che ruolo ha il sentimento di paura nelle dinamiche di comportamento collettivo durante una pandemia?
- Cosa possiamo imparare da questa pandemia?
- Ovviamente nessuno conosce davvero la risposta a questa domanda, ma come vede il mondo dopo il coronavirus? Cosa pensa che cambierà per le società e per la vita delle persone?
- Leggi l’intervisa completa
Per acquisire informazioni rilevanti su Sars Cov 2 sarebbero necessari approfondimenti diagnostici post mortem che permetterebbero di comprendere come l’agente virale colonizza l’apparato respiratorio e gli altri distretti dell’organismo umano, le dinamiche della risposta immunitaria e la presenza di eventuali fattori di suscettibilita’/resistenza dell’ospite nei confronti dell’infezione.
Nelle persone decedute positive al Covid-19 la terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%), più raramente la terapia steroidea (27%). Lo afferma il
E’ stato a pubblicato ieri sulla prestigiosa rivista “New England Journal of Medicine” lo studio “
Il Prof. Giovanni Di Guardo, Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo, è stato intervistato da “La Verità” sull’impatto che farmaci denominati “ACE-inibitori” – utilizzati per combattere l’ipertensione – potrebbero avere sullo sviluppo delle forme più gravi di Covid-19, sull’importanza della ricerca e sul perchè un medico veterinario sia interessato ai coronavirus e alle malattie umane.
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