Triennio formativo 2014-2016, è ancora possibile recuperare crediti ECM

EcmI professionisti sanitari che hanno soddisfatto l’obbligo formativo per il triennio 2014-2016, anche a causa di ragioni contingenti derivanti dalla carenza dei professionisti nelle aziende a seguito dei piani di rientro regionali, sono poco più del 50% , per questo la Commissione nazionale per la formazione continua, nel corso della riunione del 27 settembre scorso, ha adottato una delibera finalizzata a incentivare i professionisti sanitari nell’assolvimento del proprio percorso di aggiornamento continuo, puntando ad una maggiore semplificazione e chiarezza del sistema di regolamentazione dell’ECM.

Viene quindi data la possibilità a tutti coloro che nel triennio 2014/2016 non abbiano soddisfatto l’obbligo formativo individuale di completare il conseguimento dei crediti con la formazione ECM svolta nel triennio 2017/2019 (al netto di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni).

I crediti maturati entro il 31 dicembre 2019, acquisiti quale recupero del debito del triennio 2014/2016 non varranno per il triennio 2017/2019.

Il recupero dei crediti per il triennio 2014/2016 è una facoltà del professionista sanitario che potrà procedere autonomamente allo spostamento della competenza dei crediti direttamente tramite il portale COGEAPS.

I crediti indicati quali recupero dell’obbligo formativo per il trienno 2014/2016 possono essere spostati per l’intero valore della partecipazione e agli stessi verrano applicate le regole del trienno 2014/2016. Lo spostamento è irreversibile e i crediti spostati non verranno più conteggiati nel triennio in cui sono stati originariamente acquisiti.

Fra le altre modifiche approvate è stato deliberato anche l’ampliamento della percentuale di crediti formativi acquisibili mediante autoformazione per il triennio 2017-2019 che passa dal 10 al 20%.

Il testo della delibera approvata

A cura della segreteria SIMeVeP




Master SPVIA edizione 2018/2019 – Perugia 31 maggio 2019

Il giorno 31 maggio 2019 si svolgerà  il Master SPVIA edizione 2018/2019 dal titolo “Macellazione inconsapevole, telecamere nei macelli e carni halal. Come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione”. Il Master si terrà presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Perugia con il patrocinio della SIMeVeP.

Le recenti notizie sul pronunciamento dei giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea per cui le carni halal non possono avere la certificazione biologica e sulle ipotesi di dotare i macelli di sistemi di videosorveglianza hanno aperto il dibattito su come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione.La macellazione rituale islamica, autorizzata per garantire la libertà religiosa, non prevede lo stordimento prima dell’abbattimento dell’animale. Per questo secondo i giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea le carni così ottenute non possono avere la certificazione biologica. La sentenza mette fine a un contenzioso nato in Francia nel 2012, quando l’Oaba (Oeuvre d’Assistance aux Bêtes d’Abattoirs), un’associazione animalista, aveva chiesto al ministero dell’Agricoltura di vietare la dicitura ‘agricoltura biologica’ sulle pubblicità e sulle confezioni di hamburger di carne bovina certificati halal e provenienti da animali macellati senza stordimento.

Dopo diversi passaggi, la Corte d’Appello amministrativa di Versailles si è rivolta alla Corte di Giustizia per dirimere la questione. La suprema corte ha quindi bocciato il logo di produzione biologica per le carni halal.Nel nostro Paese la pubblicazione dell’audit sulla valutazione dei controlli sul benessere degli animali effettuati durante la macellazione e le operazioni correlate condotto nel 2014 dall’Ufficio alimentare e veterinario (UAV) della Direzione Generale Salute e Consumatori della Commissione europea ha evidenziato che la macellazione di animali senza dolori o sofferenze inutili non è sempre garantita rilevando diverse criticità.Per porre rimedio a questa situazione, molti Stati hanno installato un sistema di videosorveglianza nei macelli e in alcuni Paesi l’installazione è obbligatoria come: in Israele, dal 2016. Nel Regno Unito sono state installate volontariamente telecamere nei macelli – nel 53% dei macelli di carne rossa e nel 71% di macelli di carne bianca – e anche nei Paesi Bassi, soprattutto nei macelli di pollame e suini.
Oltre alle istanze etiche, la protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento è una questione di interesse pubblico che incide sull’atteggiamento del consumatore per cui un’elevata protezione degli animali durante la macellazione contribuisce a migliorare la qualità̀ della carne e indirettamente produce un impatto positivo sulla sicurezza del lavoro nei macelli.
Allo stato attuale, in Italia, la normativa di riferimento è costituita da:-) Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio del 24 settembre 2009 relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento. In base a questo, poiché l’abbattimento degli animali può provocare dolore, ansia, paura o sofferenze di altro tipo agli animali anche nelle migliori condizioni tecniche, è opportuno che gli operatori o il personale addetto adottino i provvedimenti necessari a evitare e a ridurre al minimo l’ansia e la sofferenza degli animali durante il processo di macellazione o abbattimento, tenendo conto delle migliori pratiche nel settore e dei metodi consentiti dal regolamento; se gli operatori o il personale addetto all’abbattimento violano una delle disposizioni del regolamento 1099/2009 o ricorrono alle pratiche consentite senza applicare i metodi più avanzati, procurando per negligenza o intenzionalmente dolore, ansia o sofferenza agli animali, verranno puniti in base al d.lgs. 131/2013, con delle sanzioni amministrative pecuniarie.-) Art. 544 ter del codice penale, rubricato “Maltrattamento di animali”; la Corte di Cassazione ha sancito la responsabilità penale in capo agli operatori o al personale del macello che cagionano sofferenze psicofisiche in animali destinati alla macellazione.
Nel corso ECM saranno quindi affrontati gli aspetti medico-veterinari, etici e sociali del benessere animale congiuntamente a quelli di tutela della privacy.

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Itinerari innovativi in Medicina Veterinaria Preventiva: le sfide che attendono la professionalità veterinaria

Ecm

La SIMeVeP ha concesso il patrocinio al corso “Itinerari innovativi in medicina veterinaria preventiva: le sfide che attendono la professionalità veterinaria, protagonista nei sistemi di allevamento ed in igiene urbana animale” che si svolgerà tra maggio e giugno presso il Comune di Sommacampagna, Verona.

L’intervento multidisciplinare del veterinario pubblico lungo tutta la filiera delle produzioni alimentari e le competenze espresse nei confronti della gestione degli animali da compagnia necessitano di continue stimoli e confronti con il mondo scientifico, in un processo evolutivo di conoscenze che devono
poi tramutarsi in risposte pratiche all’utenza, al mondo imprenditoriale e produttivo, al consumatore

Ecco dunque la necessità di una occasione di arricchimento culturale e tecnico per medici veterinari e tecnici della prevenzione, in un’ottica di crescita professionale e di arricchimento delle competenze, che
spazi da uno sguardo sul futuro della veterinaria in senso lato, per arrivare al farmaco veterinario, al traffico illecito di animali da compagnia, alla cura ed al benessere degli animali confinati.

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