Resistenza agli antimicrobici e ambienti di produzione degli alimenti: fonti e opzioni per il controllo

Antibioticoresistenza

La resistenza agli antimicrobici (AMR) negli alimenti di origine vegetale e/o nell’acquacoltura ha origine per lo più da fertilizzanti di origine fecale e acque (compresa quella usata per irrigare). Secondo l’EFSA in zootecnia le fonti potenziali di resistenza sono riconducibili a mangimi, esseri umani, acqua, aria o polvere, suolo, fauna selvatica, roditori, artropodi e attrezzature.

Per la prima volta gli esperti dell’EFSA hanno valutato il ruolo svolto dagli ambienti destinati alla produzione alimentare nell’insorgenza e diffusione dell’AMR, mappando le principali fonti dei relativi batteri e geni, anche se i dati attuali non consentono di quantificare il contributo specifico di ciascuna di esse a questo problema di portata mondiale.

L’EFSA ha individuato i batteri e i geni resistenti di massima priorità per la salute pubblica che possono essere trasmessi tramite la catena alimentare, vagliando la letteratura scientifica per documentarne la presenza nelle suddette fonti ambientali.

Tra le misure volte a limitare la comparsa e la diffusione di resistenza negli ambienti per la produzione alimentare vi sono la riduzione della contaminazione microbica di origine fecale nei fertilizzanti, nell’acqua e nei mangimi nonché l’adozione di buone pratiche igieniche in genere . Gli esperti hanno inoltre formulato raccomandazioni per proseguire la ricerca nei settori ritenuti prioritari onde contribuire a colmare le lacune nei dati, affiancando così i responsabili dell’UE in materia di gestione del rischio nell’attuare il piano d’azione europeo «One Health» contro la resistenza agli antimicrobici.

Per elaborare il parere, gli esperti hanno lavorato a stretto contatto con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA).

Fonte: EFSA




OIE: pubblicata la “Quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli animali a livello globale”

valutare_antibioticiL’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) ha pubblicato la sua quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli animali a livello globale (in inglese).

Sulla base dei dati comunicati da 69 paesi per gli anni tra il 2015 e il 2017, è stata rilevata una diminuzione complessiva del 34% dell’indicatore globale mg/kg che indica una tendenza verso un uso sempre più razionale degli antimicrobici negli animali.

L’OIE sta attualmente sviluppando un sistema IT interattivo e automatizzato che fornirà ai paesi accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rivedere, analizzare ed utilizzare i propri dati nazionali, consentendo all’OIE di mantenere il proprio impegno a fornire analisi dei dati globali al pubblico.

Fonte: alimenti-salute.it




Ancora alti i livelli di resistenza nei batteri che provocano infezioni alimentari

antibioticoresistenzaCome negli anni precedenti una parte considerevole dei batteri Salmonella Campylobacter è tuttora resistente agli antibiotici comunemente usati nell’uomo e negli animali, si afferma in un rapporto pubblicato oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Nell’uomo elevate percentuali di resistenza alla ciprofloxacina, un antibiotico comunemente usato per trattare diversi tipi di infezione, sono state riferite in un tipo specifico di Salmonella noto come S. Kentucky (82,1%). Negli ultimi anni S. Enteritidis resistente all’acido nalidixico e/o alla ciprofloxacina è stato segnalato sempre più spesso in parecchi Paesi. La crescente presenza di resistenza al fluorochinolone e/o al chinolone in questi tipi di Salmonella rispecchia probabilmente la diffusione di ceppi particolarmente resistenti.

Nel Campylobacter la resistenza alla ciprofloxacina è ormai così comune nella maggior parte dei Paesi che questo antibiotico è ormai di uso limitato nel trattamento delle infezioni da Campylobacter nell’uomo.

Il rapporto cita però anche alcuni risultati positivi. Nel periodo 2015-2019 è stato osservato in isolati umani di Salmonella un calo della resistenza all’ampicillina e alle tetracicline rispettivamente in otto e undici Stati membri.

Tra il 2015 e il 2019 è stata inoltre osservata una tendenza alla diminuzione della prevalenza di E. coli produttore di β-lattamasi a spettro esteso (ESBL) in campioni di animali da reddito prelevati in 13 Stati membri. Si tratta di un dato importante poiché particolari ceppi di Escherichia coli produttore di ESBL provocano gravi infezioni  nell’uomo.

Resta bassa la resistenza congiunta a due antibiotici di prima linea: i fluorochinoloni associati alle cefalosporine di terza generazione in Salmonella e i fluorochinoloni associati ai macrolidi in Campylobacter. Questi antibiotici di prima linea sono comunemente usati per trattare infezioni gravi da Salmonella Campylobacter nell’uomo.

Nei campioni di animali da reddito è aumentato anche il tasso di batteri E. coli sensibili a tutti gli antibiotici testati. Ciò è stato osservato in nove Stati membri nel periodo 2014-2019.

Il rapporto è basato sui dati di monitoraggio dell’antibiotico-resistenza raccolti dagli Stati membri nell’ambito dei loro obblighi normativi nei confronti dell’UE e analizzati congiuntamente dall’EFSA e dall’ECDC con l’assistenza di contraenti esterni.

 




Di Guardo: usiamo troppi antibiotici, ci saranno conseguenze

AntibioticoresistenzaSecondo un recente rapporto dell’OMS, nonostante il 15% dei pazienti con forme lievi o medio-gravi di Covid-19 necessiti della loro somministrazione, gli antibiotici sarebbero stati assunti dai tre quarti di essi, andando inevitabilmente ad alimentare l’antibiotico resistenza.

Ne parla, in un lettera pubblicata da Il Corriere della Sera, il Prof. Giovanni Di Guardo, già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo.

Andando avanti di questo passo, è probabile che buona parte, se non addirittura l’intero arsenale dei farmaci attualmente disponibili per combattere le infezioni batteriche, annovererà al proprio interno, di qui a breve, solo armi spuntate!

Afferma Di Guardo.




ISS: Approccio ambientale all’antimicrobico-resistenza

E’ stato recentemente pubblicato il Rapporto ISTISAN 21/3 “Approccio ambientale all’antimicrobico-resistenza”.

Ad oggi, il ciclo dell’antibiotico-resistenza in ambiente è ancora in parte oscuro, non tanto nell’identificazione delle sorgenti di contaminazione e del rischio per l’uomo che questa sottende, ma piuttosto per una corretta conoscenza dei fenomeni naturali e delle interazioni ecologiche e  ambientali che promuovono la stabilizzazione e anche la proliferazione di resistenze di origine umana in ambiti naturali” si legge nel rapporto che sostiene un approccio One Health al problema.

Considerato l’attuale contesto pandemico, l’elevato consumo di antibiotici nel mondo e la necessità di misure condivise e intersettoriali per il contrasto alla resistenza antimicrobica, il rapporto raccoglie le evidenze disponibili in Italia in tema di AMR e ambiente, e fornisce
indicazioni sugli elementi prioritari d’intervento quali l’informazione e l’educazione della popolazione ad un corretto uso e smaltimento degli antimicrobici, l’attività di ricerca e training specifico per colmare lacune conoscitive, l’uso di sistemi innovativi di depurazione dei reflui
civili e ospedalieri, oltre alle prospettive di innovazione nella gestione degli allevamenti intensivi..




AMR: relazione sullo stato di avanzamento del piano d’azione dell’UE

Antibioticoresistenza

La Commissione europea ha pubblicato la sua quinta relazione sullo stato di avanzamento dell’attuazione del piano d’azione europeo One Health contro la resistenza agli antimicrobici, adottato nel giugno 2017. Gli obiettivi chiave di questo piano si basano su tre pilastri principali: rendere l’UE una regione esempio delle best practice; stimolare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, nonché dare forma all’agenda globale. Affrontare la resistenza antimicrobica attraverso un approccio One Health è una delle priorità per questa Commissione, come indicato nella lettera d’incarico del Commissario Kyriakides a novembre 2019.

La relazione sullo stato di avanzamento mostra che negli ultimi mesi è stata messa in atto una serie di iniziative in materia di resistenza antimicrobica. Ad esempio, la Commissione ha adottato nella strategia Farm to Fork un obiettivo volto a ridurre del 50% entro il 2030 le vendite complessive di antimicrobici per animali da allevamento e in acquacoltura dell’UE. Questo obiettivo sarà supportato dall’attuazione dei recenti regolamenti sui farmaci ad uso veterinario e mangimi medicati per i quali sono attualmente in fase di elaborazione atti delegati e di attuazione.

Un altro dei principali aggiornamenti del piano d’azione include la nuova decisione di esecuzione (UE) 2020/1729 della Commissione sul monitoraggio e la comunicazione dell’antibiotico resistenza nei batteri responsabili delle zoonosi e in quelli commensali. Anche la Strategia farmaceutica per l’Europa adottata di recente ha indicato la lotta contro la resistenza antimicrobica come un obiettivo chiave. La prossima relazione sullo stato di avanzamento dovrebbe essere pubblicata a metà del 2021.

Il testo della relazione (in inglese)

Fonte: DG Health and Food Safety




Le infezioni resistenti ai medicinali rischiano di diventare la prossima pandemia

Di fronte al drammatico aumento della resistenza agli agenti antimicrobici (AMR), che rischia di trasformarsi nella prossima pandemia, con gravi ripercussioni per la salute globale, i sistemi agroalimentari e le economie, la FAO si rivolge ai soggetti interessati di tutti i settori, dagli agricoltori agli chef, dai produttori ai consumatori, affinché accelerino gli interventi volti a impedire la diffusione di microrganismi farmacoresistenti.

Nel corso della Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica (18-24 novembre), l’Organizzazione rende pubbliche le sue raccomandazioni per limitare la diffusione dell’AMR, sottolineando che tutti possono giocare un ruolo nella lotta contro tale fenomeno.

Con l’espressione “resistenza agli agenti antimicrobici” si fa riferimento alla capacità di alcuni microbi di sopravvivere o proliferare in presenza di medicinali concepiti per eliminarli o inibirne l’azione. Tale resistenza è favorita dall’uso di antimicrobici diretti a debellare agenti patogeni indesiderati nell’uomo, negli animali e nelle colture. A scatenare l’AMR è soprattutto l’impiego di antimicrobici nel settore della salute umana e animale.

Al giorno d’oggi sono almeno 700 000 le persone che muoiono ogni anno a causa di patologie resistenti ai medicinali, mentre cresce in maniera costante il numero delle malattie comuni che risultano sempre più difficili da curare, tra cui le infezioni delle vie respiratorie, le infezioni sessualmente trasmesse e le infezioni delle vie urinarie. La resistenza ai medicinali sta anche mettendo sempre più a repentaglio i nostri sistemi agroalimentari e la sicurezza alimentare globale.

La pandemia COVID-19 ci ha dimostrato che la salute degli esseri umani è più che mai strettamente correlata alla salute degli animali e dell’ambiente. Gli agenti patogeni che colpiscono una di queste sfere possono esacerbare le criticità di altri settori e avere un impatto enorme sulla nostra capacità di prevenire e controllare le minacce sanitarie per la salvaguardia del pianeta.  L’AMR rappresenta una di queste minacce globali e potrebbe essere ancor più pericolosa della pandemia COVID-19. Essa sta già profondamente cambiando la vita come noi la conosciamo.

“Al pari della pandemia COVID-19, l’AMR non è più una minaccia futura: si tratta di un pericolo che riguarda tutti noi nell’immediato”, ha dichiarato il Vicedirettore Generale Maria Helena Semedo. “In tutto il mondo vi sono persone, animali e piante che stanno già morendo a causa di infezioni che non possono essere curate, nemmeno con i medicinali antimicrobici più potenti di cui disponiamo. Senza una levata d’armi contro l’AMR, la prossima pandemia potrebbe essere di natura batterica e di gran lunga più letale, qualora i medicinali destinati a combatterla non dovessero funzionare”.

La FAO svolge le proprie attività nel campo dell’AMR in coordinamento con l’OMS e con l’OIE, in linea con la strategia di approccio congiunto denominata “One Health”.

L’AMR nel settore agroalimentare

L’alimentazione e l’agricoltura possono svolgere un ruolo fondamentale nella lotta all’AMR. In molte parti del mondo il ricorso agli agenti antimicrobici è una pratica di gran lunga più comune negli animali che non nell’uomo e tale consuetudine si sta allargando a macchia d’olio parallelamente all’incremento demografico e alla crescente domanda di generi alimentari. 

La diffusione dell’AMR avviene a un ritmo più serrato rispetto alla capacità della scienza di sviluppare nuovi antimicrobici e minaccia i sistemi alimentari, la sicurezza alimentare, la salubrità degli alimenti, i sistemi sanitari e le economie di tutto il mondo. L’unica soluzione di cui disponiamo consiste nell’adottare un’azione strategica per conservare l’efficacia degli agenti antimicrobici già in uso. È quanto ha raccomandato in data odierna la FAO, ammonendo che ci rimane ancora poco tempo per scongiurare un peggioramento della situazione, che già di per sé appare alquanto critica.

Il 23 novembre l’Agenzia delle Nazioni Unite inaugurerà una nuova comunità di professionisti specializzati in comportamenti sociali e motivazione al cambiamento affinché concepiscano soluzioni che aiutino le persone a utilizzare gli agenti antimicrobici in maniera appropriata per poter migliorare l’efficacia della prevenzione delle malattie. Avvalendosi del sapere e dei contributi di agricoltori e altri operatori della catena alimentare, veterinari, epidemiologi, esperti di AMR e comportamentalisti, questa comunità di pratiche collaborerà in maniera sinergica per indurre, a livello sia agricolo che politico, l’adozione di comportamenti che favoriscono un rallentamento dell’evoluzione dell’AMR.

La Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica (WAAW)

Per celebrare la Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica sono organizzate attività e iniziative in tutto il mondo, tra cui una Twitter Chat programmata da WAAW Africa il 21 novembre dal titolo “Come è possibile in Africa sensibilizzare la popolazione verso la resistenza agli agenti antimicrobici?”,  un evento InfoPoint previsto a Bruxelles il 24 novembre e destinato a responsabili politici e al pubblico in generale, il cui scopo è comunicare all’opinione pubblica l’urgenza di contrastare l’AMR e un vertice “One Health” sull’AMR nonché una serie di webinar, ospitati nel corso dell’intera settimana dalle Filippine.

Partecipa alla lotta contro l’AMR!

La FAO ha illustrato le azioni fondamentali da intraprendere nella lotta contro l’AMR, suddividendole in base alle categorie di soggetti interessati:

Agricoltori:  

1.    Lava sempre accuratamente le mani, le scarpe e gli indumenti prima e dopo il contatto con gli animali. Questa abitudine contribuisce a uccidere i germi che causano malattie negli animali e nell’uomo.

2.    Abbi cura della salute degli animali. Un animale sano ha bisogno di assumere meno farmaci antimicrobici, il che si traduce in una diminuzione delle spese veterinarie, in una maggiore salubrità degli alimenti e sicurezza dei mezzi di sussistenza e in un minor numero di perdite di animali. In ambito agricolo, gli allevatori possono adottare le seguenti misure per preservare la salute dei propri animali:

• Tieni pulite le strutture adibite al ricovero degli animali e le aree esterne a loro riservate.

• Riduci il rischio di diffusione di germi. Adotta misure di biosicurezza appropriate.

• Applica il sistema “all-in, all-out” (“tutto dentro, tutto fuori”) nella tua azienda agricola per ridurre la trasmissione di infezioni nell’allevamento in seguito all’introduzione di nuovi animali.

• Conserva i mangimi animali in ambienti asciutti e protetti dall’accesso di roditori, uccelli, insetti e altri animali infestanti che possono trasmettere batteri o altri germi.

• Evita situazioni di stress per i tuoi animali.

• Promuovi il benessere dei tuoi animali ed evita l’insorgenza di malattie attraverso una buona alimentazione e l’accesso ad acqua pulita.

• Vaccina i tuoi animali! Rivolgiti al tuo veterinario di fiducia per la somministrazione di importanti vaccini secondo un corretto calendario vaccinale.

3.    Richiedi il parere di specialisti in salute animale per una corretta diagnosi e cura delle malattie, perché l’impiego di farmaci inadatti espone la tua azienda, la tua famiglia e te stesso al rischio di infezioni resistenti agli agenti antimicrobici.

4.    Diffondi informazioni, non microbi! Spiega agli altri agricoltori e ai membri della tua comunità l’importanza di utilizzare gli agenti antimicrobici in maniera responsabile.

5.    Ricorri ai pesticidi soltanto come ultima risorsa: i prodotti fitosanitari non sono l’unico rimedio disponibile. Per il trattamento delle colture usa questi prodotti soltanto come ultima ratio nel controllo degli organismi nocivi.

Operatori della filiera alimentare e consumatori: 

1.     Osserva la regola delle “Quattro C” della salubrità degli alimenti per aiutare a contenere la diffusione di batteri multiresistenti e microrganismi potenzialmente responsabili di malattie nell’uomo.

Cleaning (Igiene) – Lava accuratamente le mani prima e dopo il contatto con alimenti e animali (soprattutto dopo aver maneggiato carne cruda) e dopo essere andato in bagno. Provvedi regolarmente alla pulizia delle superfici adibite alla preparazione dei cibi.

Cooking (Cottura) – Un corretto sistema di cottura dei cibi distrugge i germi nocivi. Fai attenzione, tuttavia, a non ricuocere il cibo più volte.

Chilling (Refrigerazione) – Tieni il cibo al fresco alla giusta temperatura, sia in frigorifero che durante il trasporto.

Cross contamination (Contaminazione crociata) – Tieni pulite le zone adibite alla preparazione e alla conservazione del cibo per evitare contaminazioni crociate. Assicurati che la carne cruda sia conservata e lavorata separatamente da altri alimenti.

2.     Avvia una conversazione! Parla dell’AMR con colleghi, familiari, amici e altri membri della tua comunità. Nel tuo luogo di lavoro promuovi l’introduzione e l’adozione di misure che concorrono a ridurre la diffusione dell’AMR.

3.     Aiutaci a mantenere gli agenti antimicrobici efficaci per tutti! Se tu o un tuo familiare avete bisogno di un antibiotico, seguite le indicazioni del vostro medico curante. Prima di assumere un antibiotico è sempre necessario richiedere un parere medico.

Responsabili politici: 

1.      Inserisci l’AMR tra le tue priorità.  Destina immediate risorse alla lotta contro l’AMR e al conseguimento degli obiettivi del piano d’azione nazionale contro l’AMR. Assicurati che l’AMR faccia parte integrante dell’agenda politica.

2.      Coinvolgi le parti interessate nel processo decisionale: i contributi delle parti interessate dell’intera filiera alimentare e dei settori sia pubblico che privato possono assistere nella definizione di politiche e norme più efficaci.


Partner fornitori di risorse: 

1.     Sostieni le iniziative dell’Alleanza tripartita sull’AMR: il Fondo fiduciario multi-partner delle Nazioni Unite per l’AMR, guidato dalla FAO, dall’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è stato creato per intensificare il sostegno ai singoli paesi nella lotta contro l’AMR attraverso uno sforzo congiunto secondo il principio “One Health”. Aiuta l’Alleanza tripartita a espandere le sue attività in nuovi territori e a condurre la lotta contro l’AMR.

2.    Contribuisci a colmare le lacune a livello di conoscenze: sostieni la ricerca e i progetti sull’AMR che lavorano al conseguimento di prove dove ancora mancano.

Educatori e ricercatori in ambito sanitario, agricolo, ambientale e veterinario:  

1.    Sensibilizza le persone all’interno della tua istituzione sul tema chiave dell’AMR: inserisci l’AMR tra le tematiche obbligatorie del piano di studi. Organizza attività ed eventi interdisciplinari, tra cui conferenze, webinar e seminari, per informare colleghi e studenti di altri ambiti disciplinari in merito alla diffusione dell’AMR.

2.    Condividi il sapere al di là dei confini nazionali: invita ricercatori di tutto il mondo a intervenire come relatori in un evento presso la tua istituzione e a condividere idee.


Associazioni giovanili e gruppi studenteschi:
 

1.      Fai sentire la tua voce! Inserisci l’AMR tra gli argomenti prioritari da discutere all’interno della tua associazione giovanile o del tuo gruppo studentesco e organizza iniziative di sensibilizzazione come camminate, dibattiti ed eventi nelle comunità di cui fai parte.

2.     Fai conoscere le tue attività: condividi esempi delle tue iniziative sui social media e con i giornalisti. Sii motivo d’ispirazione per altri giovani e invoglia i tuoi coetanei a seguire le tue orme e a diventare “eroi nella lotta all’AMR”.

Portatori di interessi del settore privato:

1.      Sostieni le iniziative di lotta all’AMR sul luogo di lavoro: nella tua azienda, nel tuo stabilimento e nei tuoi locali metti a disposizione mezzi e strutture che consentano ai tuoi dipendenti di contrastare l’AMR.

2.      Sii un fabbricante responsabile: assicurati che la tua azienda e i tuoi fornitori smaltiscano i rifiuti e le acque reflue correttamente per contribuire a ridurre la diffusione di batteri multiresistenti.


ONG e gruppi della società civile:
 

1.         Integra progetti nuovi ed esistenti con azioni di contrasto all’AMR: molte iniziative intese a ridurre la diffusione di batteri multiresistenti hanno ricadute positive sulla salute, la sanità, il controllo delle malattie e la gestione dei rifiuti. Alcune di tali iniziative possono essere avviate senza costi aggiuntivi. Integra i progetti in corso con queste attività.

2.       Promuovi il dialogo: parla dell’AMR e dei batteri multiresistenti all’interno della comunità in cui operi e fai capire alle persone l’importanza di mantenere efficaci i farmaci antimicrobici che già sono a nostra disposizione.


Esperti di salute animale

1.         Avvia una conversazione sulle buone pratiche da osservare nel trattamento degli animali con medicinali antimicrobici: quando visiti un’azienda agricola e prescrivi un farmaco, solleva il tema dell’AMR e della salute animale con gli agricoltori per avviare un dialogo sull’argomento.

2.        Entra a far parte del movimento per la lotta all’AMR!  Aderisci a un’associazione o a un’organizzazione per la salute animale nella tua zona, o creane tu stesso una, e partecipa alle sue riunioni. Porta ad esempio il tuo operato nel campo della lotta all’AMR per invogliare gli altri a svolgere anch’essi un ruolo attivo contro tale fenomeno.

Fonte: FAO




18 novembre, Giornata sull’uso consapevole degli antibiotici

Il 18 novembre ricorre la “Giornata europea degli antibiotici” (European Antibiotic Awareness Day – EAAD) nell’ambito della contestuale Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica (World Antimicrobial Awareness Week – WAAW) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 18 al 24 novembre 2020.

L’iniziativa ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici e sull’importanza di un loro uso prudente. Gli ultimi dati confermano che nell’Unione europea il numero di pazienti infettati da batteri resistenti è in aumento. L’uso prudente degli antibiotici può contribuire a fermare l’insorgenza dei batteri resistenti e ad aiutare a mantenere l’efficacia degli antibiotici perché possano essere utilizzati dalle generazioni future.

Questi gli slogan della campagna di sensibilizzazione 2020: “Antimicrobici: maneggiare con cura” applicabile a tutti i settori e “Uniti per preservare gli antimicrobici” destinato al settore umano.

Alcuni punti importanti

  • L’OMS ha dichiarato la resistenza antimicrobica (AMR) uno dei 10 principali problemi sanitari mondiali.
  • L’AMR è un problema di salute globale e di sviluppo che richiede un approccio multisettoriale.
  • L’uso inappropriato o eccessivo degli antimicrobici rappresenta la causa principale dello sviluppo di organismi patogeni resistenti.
  • Misure inadeguate di prevenzione e controllo delle infezioni, mancanza di acqua potabile e di servizi igienici rappresentano fattori che favoriscono la diffusione di microrganismi, fra cui quelli resistenti.
  • Il costo dell’AMR è molto elevato: oltre ai decessi e disabilità, causa ospedalizzazioni prolungate, uso di farmaci più costosi e possibili problemi finanziari nelle persone affette.
  • Senza antimicrobici efficaci, il successo della medicina moderna potrebbe essere a rischio, ad esempio per interventi chirurgici gravi o per il trattamento chemioterapico di tumori.

Un evento da remoto sull’antibiotico-resistenza

Il Ministero, quest’anno, supporta un evento da remoto dedicato alla problematica dell’antibiotico-resistenza con un approccio One Health che si tiene il 18 novembre 2020 dalle 14 alle 16.30.

In tale occasione verrà presentato il rapporto “Gli italiani e gli antibiotici: informazione, utilizzo e consapevolezza del fenomeno dell’antimicrobico resistenza”. La ricerca, realizzata dal Censis, su incarico e in collaborazione con il Settore di Igiene dell’Università di Foggia, nell’ambito di un Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute – CCM, rientra nelle attività previste dal Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) e si è posta l’obiettivo di analizzare l’informazione diffusa tra la popolazione sugli antibiotici e il loro uso insieme alle opinioni, gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani su questo tema.

L’indagine è stata effettuata su un campione nazionale rappresentativo di italiani adulti, nel cui ambito sono state focalizzate tre categorie maggiormente coinvolte e interessate all’uso degli antibiotici:

  1. i genitori di figli piccoli (da 0 a 11 anni)
  2. gli anziani (dai 65 anni in su)
  3. i possessori di animali domestici.

L’evento prevede l’accreditamento ECM per tutte le professioni sanitarie.

Per partecipare

Per approfondire

Consulta le notizie di Antibiotico-resistenza

Fonte: Ministero della salute




Di Guardo: Spagnola e Covid, un confronto sbagliato

Con una lettera al Direttore di quotidianosanità.it, il Prof. Giovanni Di Guardo – Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria,  Università di Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria – propone una riflessione sulla correttezza dei parallelismi e confronti che spesso vengono proposti fra COVID-19 e influenza Spagnola e le pandemie causate rispettivamente dalla circolazione dei virus  SARS-CoV-2 e IAV-H1N1, a partire dall’esistenza di terapie antibiotiche, del tutto assenti nel caso dell’influenza spagnola, disponibili per curare le complicanze dovute a batteri d’irruzione secondaria.

Sarebbe interessante, purtuttavia – afferma Di Guardo – acquisire dati affidabili in merito alla reale prevalenza delle complicanze settiche nei pazienti CoViD-19-affetti, al precipuo fine di poter stabilire quale sia stato l’effettivo ruolo svolto dai batteri d’irruzione secondaria negli oltre 880.000 casi di malattia ad esito letale ufficialmente accertati su scala globale.

Alle succitate opzioni terapeutiche oggigiorno disponibili per gli individui SARS-CoV-2-infetti colpiti da sindromi respiratorie complicate da germi d’irruzione secondaria fa da “contraltare”, infatti, l’allarmante escalation delle infezioni sostenute da batteri antibiotico-resistenti, responsabili di almeno 10.000 decessi su base annua in Italia, fattispecie quest’ultima che “conferisce” al nostro Paese un triste primato per tale parametro nel Vecchio Continente”.




EMA: in italiano l’infografica sulla categorizzazione degli antibiotici

E’ stata pubblicata in italiano l’infografica elaborata dall’Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group (AMEG) dell’EMA – Agenzia europea per i medicinali, “Categorizzazione degli antibiotici destinati all’impiego negli animali per un uso prudente e responsabile”.

L’infografica riassume il parere del gruppo AMEG che classifica gli antibiotici in base all’effetto che il possibile sviluppo della resistenza antimicrobica dovuto al loro utilizzo negli animali può avere sulla salute pubblica e in base alla necessità di utilizzarli nella medicina veterinaria.

I medici veterinari sono esortati  consultare la categorizzazione AMEG prima di prescrivere antibiotici agli animali che hanno in cura.

Scarica l’infografica in pdf