L’Intelligenza Artificiale nel monitoraggio delle zanzare
Il monitoraggio e la corretta identificazione degli artropodi (insetti e acari) di interesse medico sono attività fondamentali per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse dalle specie aventi attività vettoriale.
Il Laboratorio di Entomologia Sanitaria IZSPB, grazie a un recente accordo di collaborazione tra la Direzione Generale IZSPB e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), partecipa – con 18 Istituzioni/Enti Ricerca nazionali da 16 regioni- al progetto Mosquito Artificial Intelligence Control (MosAICo), finanziato dalla fondazione INF- ACT.
Il progetto MosAICo è stato ideato e sviluppato nei laboratori dell’ISS da un Team multidisciplinare di esperti afferenti al Centro Nazionale Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale
(Gigante G., Tubito A., Dante V., Ciardiello A.) e al Dipartimento di Malattie Infettive di detto Istituto (Alano P, Sarleti N., Di Luca M., Severini F., Silvestrini F.), con l’obiettivo di creare uno
strumento basato sulla Intelligenza Artificiale (IA) che, utilizzando tecniche avanzate di Deep Learning e Computer Vision, fosse in grado di effettuare una identificazione accurata dei vettori.
Nella primavera di quest’anno, le dott.sse M. Assunta Cafiero e M. Grazia Cariglia (Entomologia Sanitaria, IZSPB) hanno partecipato al Workshop tenutosi presso la sede dell’ISS, dedicato alla
presentazione e dimostrazione pratica del sistema MosAICo; nell’occasione, l’IZSPB ha ricevuto in dotazione dall’ISS uno dei 10 prototipi a disposizione, al fine di partecipare alla validazione del
modello di intelligenza artificiale, seguendo i protocolli di lavoro condivisi con il coordinatore (ISS).
In sintesi, il sistema MosAICo permette di catturare, analizzare e trasmettere a un data-base interattivo immagini multiple di zanzare, fornendo simultaneamente e in tempo reale la
classificazione fino a 82 esemplari di culicidi adulti, cosi ottimizzando il lavoro degli esperti di entomologia medica, a supporto delle attività di sorveglianza entomologica. Inoltre, l’analisi è
interattiva e i feedback offrono la possibilità di correggere di volta in volta eventuali errori di identificazione dello strumento, migliorandone la precisione.
Fonte: IZS Puglia e Basilicata

Le microplastiche non risparmiano nemmeno gli ambienti più isolati del pianeta. Una ricerca condotta dall’Università del Kentucky e dall’Università di Modena e Reggio Emilia ha rilevato per la prima volta frammenti di plastica nel tratto digestivo del Belgica antarctica, unico insetto endemico dell’Antartide e specie fondamentale per il ciclo dei nutrienti del suolo. Secondo Elisa Bergami, ecologista dell’Università di Modena e Reggio Emilia, “l’ingestione di microplastica, pur limitata al 7% degli esemplari, dimostra che la plastica raggiunge i suoli antartici”.
Nell’ambito del progetto finanziato dall’UE “
Per anni si è pensato che le profondità oceaniche potessero offrire una protezione naturale dall’inquinamento generato dall’uomo. Una nuova ricerca pubblicata su Science of the Total Environment, però, dimostra che non è così. I mammiferi marini non sono immuni dai cosiddetti forever chemicals, sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) note per la loro resistenza alla degradazione e per la loro presenza crescente negli ecosistemi terrestri e marini.
Si è chiusa la COP 30, come previsto senza menzionare nel testo finale (il
Le cosiddette ‘Nature Based Solutions’, le “Soluzioni Basate sulla Natura”, che offrono benefici tangibili per la salute nelle infrastrutture e il tema della decarbonizzazione in sanità saranno oggetto di due eventi a cui parteciperà l’Iss con il dipartimento Ambiente e Salute durante i lavori della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – COP 30, che si svolge a Belém, Brasile, dal 10 al 21 Novembre 2025.
“La crisi climatica è una crisi sanitaria.” Con queste parole, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ribadito l’urgenza di integrare la salute pubblica nei negoziati internazionali sul clima.
La tutela delle acque e dei mari rappresenta una delle grandi sfide del nostro tempo: cambiamenti climatici, inquinamento, diffusione di plastiche e specie aliene, resistenza antimicrobica e nuove esigenze produttive dell’acquacoltura mettono alla prova la salute degli ecosistemi acquatici e, con essa, la sicurezza alimentare e la salute collettiva. In questo scenario, la Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani è impegnata, anche con progetti di cooperazione internazionale, in un ampio programma di sorveglianza epidemiologica, diagnostica, monitoraggio e ricerca per la salvaguardia del benessere delle acque e degli ambienti marini, un ambito in cui ambiente, salute animale e salute umana si intrecciano profondamente.