Prevenzione dello spreco alimentare, un impegno consolidato della SIMeVeP

Si celebra oggi, 5 febbraio l'”VIII giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare”  quest’anno dedicata in particolare al tema “Stop food waste. One health, one planet” in linea con l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e, in tempo di pandemia, un’occasione ulteriore per  guardare alla prevenzione e riduzione degli sprechi come elemento chiave per presidiare la salute dell’uomo e dell’ambiente.

La SIMeVeP si è impegnata attivamente a partire dal 2016 nel proporre il superamento del concetto di “spreco” sostituendolo con quello di “eccedenza”, maggiormente ricco di possibilità e potenzialità.

Un impegno che si è consolidato negli anni, puntando sempre alla sinergia con i diversi soggetti istituzionali e privati coinvolti, e che ha portato la nostra Società Scientifica ad essere una realtà rilevante delle iniziative in questo campo.

In questi anno abbiamo messo in atto numerose iniziative di sensibilizzazione e comunicazione sull’argomento, rivolta ai consumatori e agli attori della filiera alimentare, di  formazione per gli operatori delle associazioni beneficiarie che acquisiscono le eccedenze alimentari e le distribuiscono, e di  formazione dei medici veterinari stessi che intervengono lungo gli interi processi produttivi di alimenti di origine animale, tramite controlli sullo stato degli allevamenti e il rispetto degli standard igienico sanitari.

Un esempio concreto di collaborazione virtuosa che ci fa piacere citare quest’anno è il programma Harvest Program di KFC che, grazie alla  collaborazione tra KFC, SIMeVeP e Bancoalimentare, sin dal suo avvio nel 2017  ha permesso al  di donare circa 36.000  pasti tramite il  recupero dell’invenduto.

I medici veterinari nel campo del contrasto allo spreco alimentare favoriscono infatti l’incontro fra domanda e offerta di alimenti in eccedenza, assicurando la salubrità degli alimenti recuperati e donati, contribuendo così a trasformare gli sprechi in risorse, grazie al paradosso illuminato dell’economia circolare, che rappresenta l’unica strada sostenibile dal punto di vista etico, ambientale, economico e sociale per affrontare il tema della disponibilità alimentare.

“Un impegno che i medici veterinari svolgono con senso di responsabilità civica e sociale. Con orgoglio mettiamo a disposizione le nostre competenze per far arrivare cibo buono e sicuro a chi ne ha bisogno, perché se il cibo non è sicuro, non è cibo”

ha affermato il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice nell’occasione




Covid-19, One Health e PNRR

Sulla strategia di gestione dell’emergenza pandemica COVID-19, in molte dichiarazioni pubbliche di esponenti delle associazioni professionali mediche emerge l’assenza di una visione olistica-globale e di relazioni multi-sistemiche che sono alla base di un modello sanitario ispirato alla cultura One Health.  Questa si fonda sull’integrazione coordinata e trasparente delle professionalità che operano in settori diversi della sanità pubblica, ma che condividono gli stessi interessi ed obiettivi sanitari. Una sua assenza determina a livello periferico (regioni e dipartimenti di prevenzione delle ASL), e ciò non costituisce una novità, contesti organizzativi caleidoscopici con forti eterogeneità e separazione degli assetti istituzionali e con anacronistiche polarizzazioni sulle competenze mediche.

È evidente che su siffatta situazione pesano la mancanza di una volontà istituzionale per la promozione di una cultura di sanità pubblica ed ambientale in chiave preventiva One Health e di un linguaggio comune che possano aiutare a svelare la rete complessa di interazioni tra persone, animali selvatici e domestici, agricoltura e ambiente.

Il rilancio della sanità previsto dal PNRR per i diversi livelli della relativa filiera, comprensivi a ragione delle attività di prevenzione umana primaria, diagnosi, e cura (es. assistenza di prossimità e telemedicina, innovazione,  ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, potenziamento delle attrezzature ospedaliere, ricerca scientifica, trasferimento tecnologico e preparazione dei medici), non sembra assicurare progetti integrati e programmi centralizzati di previsione pandemica, ma tende ad essere focalizzato sulla risposta. Non si tiene conto che con il 60% delle infezioni umane trasmesse da animali (zoonosi), la prevenzione della salute umana si basa anche in larga misura sulla prevenzione e controllo delle infezioni animali.

Leggi il contributo integrale di Maurizio Ferri, Responsabile Scientifico SIMeVeP e Paola Romagnoli, Veterinario Ufficiale ASL Roma 1 pubblicato su sanitainformazione.it




Covid-19 e salvataggio degli animali domestici, il ruolo dei veterinari nella relazione uomo-animale-ambiente

logo emervetE’ stato pubblicato sulla rivista internazionale “Journal of Applied Animal Ethics Research” l’articolo “COVID-19 Pandemic and Rescue of Pets. The Role of Veterinarians in the Human-Animal-Environment Relationship at the Time of the Coronavirus” di Serena Adamelli, Antonio Tocchio e Carlo Brini,  una riedizione di quanto già presente con il titolo “Pandemia Covid19:Codice della Protezione Civile e soccorso degli animali domestici. Il ruolo dei Medici Veterinari nella relazione uomoanimaleambiente al tempo del Coronavirus” nella raccolta  Contributi per capire la Pandemia da Sars-Cov-2 lanciata da SIMeVeP e SIVeMP a inizio pandemia.

“Le attività di salvataggio degli animali richiede capacità di formazione e collaborazione per tutte le figure professionali coinvolte. Al giorno d’oggi la vera sfida per tutti i soccorritori è considerare i molteplici aspetti del rapporto uomo-animale-ambiente che sono cambiati profondamente nel corso della storia e che rendono unica nel suo genere la pandemia di COVID-19. In questo periodo l’emergenza da affrontare consiste nel fornire l’assistenza agli animali appartenenti a persone decedute, ricoverate in ospedale o costrette a isolarsi. Un’attenta analisi dei diversi scenari rivela che non esiste un’unica soluzione per intervenire, ma che è necessario trovare l’alternativa più adatta ai singoli casi. Lo scopo del documento proposto è di offrire indicazioni specifiche a volontari, veterinari e non, in diversi scenari non perdendo di vista l’obiettivo: proteggere il benessere dell’animale e del suo proprietario, evitando la diffusione dell’infezione”.




Potenziale ottimizzazione della sorveglianza COVID-19, integrando approcci di sorveglianza veterinaria

E’ pubblicato su sardegnasoprattutto.com un contributo di Maurizio Ferri (Coordinatore scientifico SIMeVeP) e Alessandro Foddai (National Food Institute, Technical University of Denmark) sulla opportunità dell’applicazione una strategia di sorveglianza veterinaria veterinaria per la sorveglianza COVID-19, come supporto aggiuntivo alle altre professionalità in virtù della condivisione di esperienze sul controllo delle infezioni animali, comprese le zoonosi trasmissibili dall’animale all’uomo, come appunto COVID-19.

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Codici zoom per partecipare all’Assemblea SIMeVeP

Assemblea SIMeVePPubblichiamo i codici per partecipare all’Assemblea dei Soci SIMeVeP che si terrà alle ore 17.00 sulla piattaforma Zoom.

CODICI ZOOM 

https://us02web.zoom.us/j/88948097759

ID: 889 4809 7759

 

 




La scienza prevale sugli ideologismi: respinta la mozione che prevedeva di vietare alcuni antibiotici per gli animali

Ieri il Parlamento europeo in seduta plenaria ha respinto la proposto di risoluzione della Commissione ENVI (Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare) che si opponeva al regolamento delegato della Commissione Europea del 26 maggio 2021 sui criteri per la designazione degli antibiotici da riservare al trattamento di alcune infezioni nell’uomo che integra il Regolamento Ue 2019/6..

La mozione respinta a larga maggioranza  – 450 voti contrari, 204 a favore e 32 astenuti  – anche grazie all’opera di informazione e pressione svolta da tutta la professione veterinaria, europea  e italiana, proponeva di inserire tutti gli antimicrobici di importanza critica con priorità più alta (colistina, macrolidi, fluorochinoloni e cefalosporine di 3a e 4a generazione) dell’elenco OMS nell’elenco riservato per uso umano vietandone dunque l’uso negli animali, e disconoscendo il parere scientifico dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA), dell’EFSA, dell’OIE e dell’OMS stesso.

L’impegno della SIMeVeP in collaborazione con le altre associazioni della medicina veterinaria ha dato i suoi frutti per giungere a questo importante risultato – ha dichiarato il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice – La scienza ha prevalso sugli ideologismi e sulle fake news.

Ringraziamo tutti gli europarlamentari che hanno votato contro la mozione ed in particolare le Eurodeputate Simona Bonafe e Alessandra Moretti per averci dato l’opportunità di un confronto per esporre le nostre “ragioni del No” e per la loro capacità di ascolto.

Sottolineiamo ancora una volta come gli antimicrobici – somministrati solo quando necessario e dopo aver preso in considerazione tutte le strategie alternative – rimangano un presidio indispensabile per assicurare la sanità e benessere degli animali, in quanto anche in condizioni ottimali di allevamento gli animali possono ammalarsi e necessitano di essere trattati per evitare sofferenze e ciò risponde all’imperativo sancito dal Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti e capaci di soffrire”.

Entrarà ora in vigore il regolamento delegato della Commissione UE




Spillover e contenimento popolazioni animali, 2 articoli SIMeVeP per Repubblica

Lo spillover all’origine della pandemia COVID19 e  il contenimento demografico delle popolazioni animali sono i temi al centro di due articoli usciti su La Repubblica (ed. Roma e Centro sud) del 30 aprile 2020 a cura rispettivamente di Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP e Maurizio Ferri, Coordinatore Scientifico SIMeVeP e di Vitantonio Perrone, Vice Presidente SIMeVeP.

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Gli strumenti diagnostici nella strategia di sorveglianza epidemiologica di COVID-19

Maurizio ferri, Coordinatore Scientifico SIMeVeP, analizza gli strumenti diagnostici oggi disponibili all’interno dei programmi di sorveglianza per COVID-19, come la loro scelta dipenda dal contesto epidemiologico, l’accuratezza degli stessi e l’ effetto delle varianti su test diagnostici e vaccinazioni.

E’ chiaro – sostiene Ferri in conclusione – che per garantire in futuro l’accuratezza dei test diagnostici (molecolare ed antigenico) è di fondamentale importanza portare avanti i programmi di vaccinazione il più rapidamente possibile, catalogare gli obiettivi genomici della diagnostica SARS-CoV-2 e sequenziare in maniera regolare e diffuso i campioni clinici”.

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The contribution of veterinary public health to the management of the COVID-19 pandemic from a One Health perspective

E’ pubblicato sulla rivistaopen access One Health Journal  l’articolo “The contribution of veterinary public health to the management of the COVID-19 pandemic from a One Health perspective” a cura di  Maurizio Ferri, coordinatore scientifico SIMeVeP e Meredith Lloyd-Evans, rappresentante dell’Association of Veterinary Consultants on the European Food Safety Agency’s Stakeholder Advisory Group on Emerging Risks, Founder of BioBridge Ltd, Cambridge, UK.

Grazie alle conoscenze veterinarie sul potenziale serbatoio animale, l’origine e la via di trasmissione delle infezioni umane Covid-19; le conoscenze maturate nel condurre la sorveglianza epidemiologica veterinaria della fauna selvatica dei coronavirus emergenti per prevenire e ridurre al minimo potenziali minacce pandemiche emergenti, le esperienze acquisite sui metodi di controllo e sorveglianza delle epidemie animali per la gestione dei focolai Covid-19 in una prospettiva One Health, la professione veterinaria può contribuire notevolemente, dando concretezza all’approccio One Health, alla gestione della pandemia in atto, nell’ambito di interventi concertati congiuntamente in ambito veterinario e medico.

La professione veterinaria ha ontologicamente con un forte accento One Health e tutte le relative preziose conoscenze possono essere adeguatamente integrate all’interno di task force multidisciplinari centralizzate, istituite a livello nazionale e internazionale, con un rinnovato ruolo nelle strutture di gestione e monitoraggio necessarie per la gestione del Pandemia di covid19.

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Coronavirus, uomo e animali: chi contagia chi?

Con il documento “Coronavirus, uomo e animali: chi contagia chi? ” il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice e il Coordinatore scientifico SIMeVeP , Maurizio Ferri, propongono un’analisi della potenziale suscettibilità di SARS-COV-2 nella gamma degli ospiti animali  e delle strategie di prevenzione  e gestione del rischio SARS-CoV-2 negli animali.

Considerato l’ampio spettro di animali recettivi a SARS-CoV-2 ed il potenziale rischio zoonotico, appare sempre più necessaria l’adozione di comportamenti precauzionali nei contatti diretti o indiretti con animali domestici o da compagnia. A riguardo sono disponibili linee guida finalizzate a limitare la diffusione di SARS-CoV-2 sia per gli animali da compagnia che di allevamento. Alla luce dei recenti eventi di antroponosi inversa e della deriva genetica/antigenica del SARS-CoV-2 negli allevamenti di visoni, successiva all’introduzione da parte dell’uomo, non si può escludere che eventi simili possano verificarsi con altre specie animali all’interno della gamma degli ospiti recettivi a SARS-CoV-2, e che la potenziale formazione di un serbatoio non umano di SARS-CoV-2 possa estendersi ai mustelidi in cattività o altri animali selvatici da cui il virus potrebbe ritornare all’uomo

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