Il sequenziamento dell’intero genoma promettente nella lotta contro l’antibiotico resistenza

dnaL’uso della tecnica del sequenziamento dell’intero genoma può migliorare il modo in cui si controlla l’antibiotico-resistenza (AMR in breve) in cibi e animali, annuncia l’EFSA in un nuovo rapporto pubblicato quest’oggi. In attesa della revisione della legislazione sul monitoraggio dell’AMR, che entrerà in vigore nel 2021, l’EFSA suggerisce che tale metodica potrebbe essere introdotta progressivamente nelle attività di monitoraggio degli Stati membri.

Utilizzando il sequenziamento dell’intero genoma gli esperti sono in grado di individuare i geni resistenti nei batteri, diversamente da quanto accade con gli attuali metodi fenotipici, che testano la resistenza dei batteri ad antibiotici specifici. Tale approccio non solo ha il potenziale di prevedere l’AMR in modo più efficace, ma permette anche di generare una grande quantità di dati che possono essere usati per altri studi o analisi di tipo epidemiologico.

Il rapporto dell’EFSA sottolinea poi la necessità di monit

L’uso della tecnica del sequenziamento dell’intero genoma può migliorare il modo in cui si controlla l’antibiotico-resistenza (AMR in breve) in cibi e animali, annuncia l’EFSA in un nuovo rapporto pubblicato quest’oggi. In attesa della revisione della legislazione sul monitoraggio dell’AMR, che entrerà in vigore nel 2021, l’EFSA suggerisce che tale metodica potrebbe essere introdotta progressivamente nelle attività di monitoraggio degli Stati membri.

Utilizzando il sequenziamento dell’intero genoma gli esperti sono in grado di individuare i geni resistenti nei batteri, diversamente da quanto accade con gli attuali metodi fenotipici, che testano la resistenza dei batteri ad antibiotici specifici. Tale approccio non solo ha il potenziale di prevedere l’AMR in modo più efficace, ma permette anche di generare una grande quantità di dati che possono essere usati per altri studi o analisi di tipo epidemiologico.

Il rapporto dell’EFSA sottolinea poi la necessità di monitorare l’antibiotico-resistenza nei frutti di mare, fenomeno su cui si sa poco, vista la recente espansione della produzione in acquacoltura e l’incremento dell’importazione di tali prodotti nell’UE.

Gli esperti sottolineano poi quanto sia importante comprendere come l’AMR insorga e si diffonda nell’ambiente in cui gli alimenti vengono prodotti o trasformati, un aspetto che richiede maggiori studi e su cui l’EFSA inizierà presto a lavorare.

Infine il rapporto fornisce raccomandazioni sulle dimensioni dei campioni e suggerisce il monitoraggio della resistenza a quegli antibiotici diventati importanti per la salute pubblica ma che non sono ancora sottoposti a monitoraggio. Ciò consentirà di individuare meglio eventuali nuovi meccanismi di resistenza. Il monitoraggio è una componente essenziale della lotta all’AMR e una delle priorità del piano d’azione dell’UE per contrastare l’antibiotico-resistenza.

L’EFSA ha analizzato il modo in cui il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza è attualmente condotto nell’UE tenendo conto degli ultimi sviluppi scientifici e tecnologici.

Note informative

Nel 2017 la Commissione ha adottato un nuovo piano d’azione europeo contro l’AMR nel quadro dell’approccio “per un’unica salute”. Il piano si prefigge di ridurre l’insorgenza e la diffusione dell’AMR e rendere disponibili antimicrobici nuovi ed efficaci dentro e fuori l’UE. Nell’ambito di tale piano la Commissione si è impegnata a rivedere entro il 2021 la decisione di attuazione 2013/652/ UE relativa al monitoraggio e alla notifica di antibiotico-resistenza in alimenti e animali.

Fonte: EFSA




Giulia Grillo: “l’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”

“L’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”, ha detto il Ministro della Salute Giulia Grillo in occasione della I Giornata Mondiale della sicurezza degli alimenti celebrata il 7 giugno 2019.

L’Italia è all’avanguardia nel mondo nella sicurezza alimentare. Il nostro sistema di controlli dispone di eccellenti professionalità e delle regole più avanzate“, ha dichiarato sul sito istituzionale. “Siamo un punto di riferimento internazionale e se i nostri prodotti sono i migliori al mondo è anche grazie al contributo di qualità del sistema salute, che si avvale del preziosissimo supporto dei Carabinieri del Nas che ringrazio perché assicurano controlli costanti e una vigilanza attiva. Il ministero della Salute e i Nas sono ogni giorno dalla parte dei cittadini perché la filiera del cibo sia sempre sicura dalla produzione a quando arriva nelle nostre case, ma anche nei ristoranti, nelle mense e in tutte le esportazioni”.

Il ministro ha ricordato le diverse articolazioni che nel nostro paese costituiscono l’organizzazione a garanzia della sicurezza degli alimenti lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola e della salute dei cittadini italiani, europei e dei Paesi destinatari delle numerose esportazioni nel settore agro-alimentare:  ministero della Salute, Regioni, Aziende sanitarie locali, con i servizi veterinari e di igiene degli alimenti. Attività potenziata dall’attività dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che contrastano e reprimono i reati contro la salute pubblica, tra cui anche quelli alimentari.

Le attività del Servizio Sanitario Nazionale

Nel 2017:
circa 849mila ispezioni effettuate presso gli stabilimenti di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, vendita al consumatore finale e somministrazione
oltre 100mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti prelevati e analizzati
oltre 400mila analisi effettuate (compresa la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari, come ad esempio pesticidi e antiparassitari)
circa 195mila partite di alimenti di origine animale e vegetale controllate all’importazione in Italia.

Nel 2018:
l’Italia ha trasmesso, attraverso il sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 398 notifiche di rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti e mangimi.

Le attività dei Carabinieri NAS

La lotta alle frodi, sofisticazioni e contraffazioni nel settore dell’alimentazione è una delle attività di controllo e contrasto di fenomeni illeciti che possono ledere la salute dei cittadini eseguite dal Comando per la Tutela della Salute (NAS), d’intesa con il ministero della Salute e con il supporto specialistico degli organi dipendenti dal Dicastero (Istituto Superiore di Sanità, Uffici periferici e doganali, Istituti Zooprofilattici Sperimentali).

In particolare, in tema di sicurezza alimentare, ecco i principali risultati delle attività dei Carabinieri NAS nel 2018:
31.479 controlli (nel 34% dei casi è stato registrato un esito non conforme)
18.529 illeciti amministrativi e 2.137 illeciti penali
13 persone arrestate, 1.605 denunciate all’Autorità giudiziaria e 10.006 segnalate all’Autorità amministrativa
1.652 strutture sequestrate e 24mila tonnellate di alimenti
elevate sanzioni per un totale di 16 milioni di euro.

 

A cura della segreteria SIMeVeP




Ristorazione, il rapporto 2018

E’ stato presentato ieri dalla FIPE  – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, il Rapporto Ristorazione 2018 con i dati strutturali del settore e con un approfondito focus sul cambiamento degli stili alimentari degli italiani, compreso il ruolo del food delivery.

All’evento di presentazione ha partecipato il Ministro della Salute Giulia Grillo che ha fatto il punto sul valore del cibo come fonte di benessere e salute.

E’ importante mangiare bene e nutrirsi bene. Se c’e’ una cosa sulla quale non si deve risparmiare assolutamente e’ il cibo. Naturalmente il costo alto non e’ sempre sinonimo di alta qualita’. Noi insistiamo molto sull’etichettatura, sulla filiera, sulla provenienza dei cibi. Bisogna avere conoscenza e consapevolezza e in questo senso l’informazione conta moltissimo” ha detto Grillo che ha aggiunto “Abbiamo anche firmato un’intesa con il Miur per diffondere informazioni relative alla salute nelle scuole. L’equilibrio e’ fondamentale: non essere ‘esaltati’ sulla salubrita’ dei cibi, ma essere moderati nel consumo di alimenti potenzialmente nocivi“.

L’edizione di quest’anno fa il punto anche sulla lotta allo spreco alimentare nella ristorazione collettiva.

Sintesi del rapporto

Il rapporto integrale

A cura della segreteria SIMeVeP




Gli europei si pronunciano sulle questioni alimentari: indagine in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare

Due europei su cinque s’interessano attivamente alla sicurezza degli alimenti e solo uno su cinque afferma di ritenerla la preoccupazione principale nello scegliere il cibo. Per la maggior parte degli europei è solo uno dei tanti fattori che, insieme al prezzo, al gusto, alla componente nutrizionale e all’origine dell’alimento, influenzano le abitudini e scelte alimentari.

Sono queste alcune delle tante informazioni emerse da un nuovo sondaggio Eurobarometro curato dall’EFSA, i cui risultati vengono pubblicati in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare.

Secondo le Nazioni Unite, la Giornata mondiale della sicurezza alimentare offre “ai consumatori, produttori e governi la possibilità di riflettere su un aspetto dato spesso per scontato”. I risultati della nostra indagine indicano che la maggior parte degli europei (il 55%) ha un alto livello di conoscenza dei temi che riguardano la sicurezza alimentare e due terzi ha cambiato il proprio comportamento dopo aver ricevuto informazioni su argomenti di sicurezza alimentare.

La prima indagine UE sulla sicurezza alimentare dal 2010

Sono lieto che ci sia finalmente una giornata in cui si celebra l’importanza della sicurezza alimentare e si riconosce il lavoro prezioso di donne e uomini, agricoltori, veterinari, agronomi, cuochi e molti altri, che ogni giorno lavorano sodo per garantire che il cibo che finisce nei nostri piatti sia sicuro“, ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare. “I risultati di questo studio dimostrano che gli europei hanno un alto livello di conoscenze sui temi di sicurezza alimentare e ci tengono a ciò che mangiano. Ciò ci motiva ancora di più a proseguire nella nostra opera di garantire che i nostri elevati standard siano mantenuti e cercare di raggiungere modelli produttivi e di consumo più sostenibili“.

Ha dichiarato al proposito Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA: “Sono passati quasi 10 anni dall’ultimo sondaggio a dimensione europea condotto su questo tema. In questo lasso di tempo la società è molto cambiata e si è evoluto anche il modo in cui produciamo e consumiamo cibo“.

Il sondaggio del 2019 è stato sviluppato in collaborazione con gli Stati membri dell’UE per recepire nuovi punti di vista e garantire un contatto più ravvicinato con i cittadini. Permette tuttora alcuni utili raffronti con i sondaggi precedenti.

È rassicurante vedere che gli europei non si preoccupano troppo dei cibi nel loro piatto. Credo che ciò non sia un caso, ma avvenga piuttosto grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, che hanno contribuito a migliorare gli standard alimentari e le pratiche igieniche“, ha aggiunto il dottor Url.

In termini di salubrità nessuna preoccupazione prevalente

Quando la sicurezza alimentare è un dato di fatto, non vi è una singola preoccupazione che predomina in tutti i Paesi dell’UE. Tuttavia vi sono tre questioni che emergono con maggiore frequenza in 20 o più Stati membri dell’UE: l’uso improprio degli antibiotici, ormoni e steroidi negli animali da allevamento (44%), residui di pesticidi negli alimenti (39%) e additivi alimentari (36%).

Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dall’Eurobarometro del 2010 sulla sicurezza alimentare. Tuttavia gli europei sembrano meno preoccupati di prima su questioni come gli OGM mentre questioni nuove come le microplastiche appaiono per la prima volta sul radar della sicurezza alimentare.

Informazione e credibilità

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, le agenzie delle Nazioni Unite hanno sottolineato la fiducia che i cittadini ripongono in governi e produttori nel garantire la sicurezza degli alimenti.

In Europa, gli scienziati (l’82%, con un aumento rispetto al 73% del 2010), le organizzazioni dei consumatori (il 79%) e gli agricoltori (il 69%) godono tra gli europei dei più alti livelli di credito per quanto riguarda l’informazione sui rischi da alimenti.

La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell’Unione europea (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia però che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell’UE.

Come nel 2010 è la televisione la principale fonte di informazioni sui rischi da alimenti per sette su dieci europei. Tuttavia, mentre un maggior numero di giovani si rivolge ai social media dopo la televisione (45% di quelli tra i 15 e i 24 anni), gli anziani scelgono fonti tradizionali come i giornali (46%) e la radio (30%).

C’è ancora lavoro da fare

Il dr Url ha poi aggiunto: “I risultati positivi ci sono, ma non dobbiamo riposare sugli allori. Dobbiamo tenere il passo con le preoccupazioni e i comportamenti degli europei, come previsto dalla recente riforma della legislazione alimentare generale. Non dobbiamo dare per scontata la loro fiducia.

“Il fatto che ci sia un’elevata fiducia negli scienziati è incoraggiante. Potremo aumentare ulteriormente la fiducia degli europei nei prodotti alimentari se ascoltiamo meglio le loro preoccupazioni e incrementiamo le opportunità di dialogo, in modo che essi possano comprendere meglio il contributo che la scienza apporta al sistema UE“.

N.B. Lo studio ha rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell’UE, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri dell’UE in apposite schede informative (disponibili in inglese e nelle lingue locali).

Eurobarometro 91.3: Rapporto sulla sicurezza alimentare nell’UE
Schede informativa per Paese
Mappe delle preoccupazioni in tema di sicurezza alimentare nei Paesi dell’UE
WFSD 2019: “La sicurezza degli alimenti riguarda tutti”

Risultati scelti dal sondaggio Eurobarometro (per la media dell’UE):

    • I fattori più importanti per gli europei nell’acquisto degli alimenti sono la provenienza (53%), il costo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Il contenuto nutrizionale è leggermente meno importante (44%), mentre etica e convinzioni personali sono al posto più basso (19%). Nel complesso il 41% degli intervistati dichiara di essere “interessato in prima persona al tema della sicurezza alimentare”. Solo appena più di un quinto degli europei (il 22%) afferma che la sicurezza è la sua principale preoccupazione nella scelta degli alimenti.
    • Due terzi degli europei (il 66%) ha cambiato le proprie abitudini di consumo dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare. Per il 33% la variazione è stata permanente; per il restante 33% solo per un po’ di tempo.
    • I cambiamenti nelle abitudini di consumo sono più comuni tra le donne, nelle fasce di mezza età e nei soggetti con livelli di istruzione più elevati.
    • e preoccupazioni più frequentemente citate sono “residui di antibiotici, ormoni o steroidi nelle carni” (44%), “residui di pesticidi negli alimenti” (39%), “inquinanti ambientali nel pesce, nella carne o nei latticini” (37%) e “additivi come coloranti, conservanti o aromi utilizzati in alimenti o bevande” (36%).
    • a fiducia è risposta in massimo grado negli scienziati (82%) e nelle organizzazioni dei consumatori (79%) per le informazioni sui rischi legati agli alimenti, seguiti dagli agricoltori (69%), dalle autorità nazionali (60%), dalle istituzioni dell’UE (58%), dalle ONG (56%) e dai giornalisti (50%). Meno persone hanno fiducia in supermercati e ristoranti (43%), industrie alimentari (36%) e celebrità, blogger e influencer (19%).
    • Poco più di 2 intervistati su 5 (il 43%) affermano che “ci sono regolamenti in vigore per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro”. Tre persone su dieci (il 28%) sanno che “per decidere quanto possa essere rischioso mangiare un determinato alimento, l’UE si affida alla consulenza di esperti scientifici”.

Fonte: EFSA




Marchiatura uova, nella risoluzione finale accolta la proposta di sgravi fiscali

uovaLa Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, dopo un ciclo di audizioni a cui hanno preso parte SIVeMP e SIMeVeP, ha approvato ieri una risoluzione unitaria su “Iniziative in materia di marchiatura delle uova”, come sintesi delle 3 diverse risoluzioni presentate in partenza e delle istanze proposte dagli intervenuti in audizione.

SIVeMP e SIMeVeP esprimono soddisfazione in particolare per l’accoglimento della previsione di sgravi fiscali per l’acquisto di macchinari adibiti alla timbratura, almeno per alcune tipologie di allevatori con aziende di piccola e media dimensione, proposta che ha il fine di agevolare e incentivare le piccole imprese delle realtà rurali all’adozione di misure atte a garantire la tracciabilità delle loro produzioni.

La risoluzione impegna il Governo:

  • ad adottare iniziative affinché sulle confezioni di uova poste in vendita al consumatore finale sia evidenziato in maniera esplicita l’indicazione del Paese di origine delle uova;
  • a modificare il decreto ministeriale 11 dicembre 2009 al fine di escludere, per le uova di categoria B, la deroga alla timbratura prevista dall’articolo 2, comma 2, e di escludere l’esenzione dagli obblighi di timbratura accordata dall’articolo 3, agli operatori che effettuano consegne dal sito di produzione direttamente all’industria alimentare;
  • a modificare l’articolo 11, comma 7, del decreto ministeriale 11 dicembre 2009, nel senso di disporre l’obbligo di timbratura con il codice del produttore presso l’azienda di produzione, ferma restando l’esenzione da tale obbligo nei casi di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto in parola;
  • ad assumere iniziative nelle opportune sedi dell’Unione europea al fine di modificare la normativa in materia di commercializzazione delle uova nel senso di introdurre l’obbligo di timbratura presso l’azienda di produzione per tutte le uova a qualsiasi uso destinate, mantenendo l’esonero da questo obbligo per i soli casi di vendite di uova effettuate direttamente dal produttore al consumatore presso la propria azienda, indipendentemente dal numero di galline presenti in allevamento, di vendite di uova effettuate porta a porta direttamente dal produttore, nella regione di produzione, indipendentemente dal numero di galline presenti in allevamento e di vendite di uova effettuate direttamente dal produttore nella regione di produzione presso un mercato pubblico locale con allevamenti fino a 50 galline ovaiole;
  • ad incrementare i controlli, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di evitare che le uova provenienti da Paesi terzi siano commercializzate in Italia come uova italiane;
  • a valutare la possibilità di introdurre sgravi fiscali o contributi per l’acquisto di macchinari adibiti alla timbratura, almeno per alcune tipologie di allevatori con aziende di piccola e media dimensione;
  • a valutare la possibilità di favorire ogni intervento finanziario e strutturale utile per incrementare la competitività della filiera avicola e il percorso di qualità già ampiamente intrapreso dalle aziende del settore;
  • a sensibilizzare la Commissione europea affinché promuova un monitoraggio volto a verificare le condizioni di produzione e di lavoro degli operatori del settore avicolo nei paesi extra europei e il rispetto, nei medesimi, delle norme europee sul benessere animale.

Il testo integrale della risoluzione

Il documento SIVeMP SIVeMP depositato in audizione




Se non è sicuro, non è cibo. Oggi la prima Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti

Giornata mondiale sicurezza sanitaria degli alimentiSi celebra oggi la prima Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti, proclamata da una risoluzione delle Nazioni Unite approvata il 20 dicembre 2018 che che ha espressamente riconosciuto che “non c’è sicurezza alimentare senza alimenti sicuri dal punto di vista igienico sanitario”, come ricordato con soddisfazione la Fao.

Il cibo non sicuro causa nel mondo più di 200 malattie, comprese alcune forme di cancro, evidenziando come la sicurezza alimentare e la battaglia per sradicare la fame si estenda ben oltre i problemi di produzione e distribuzione.

Le malattie di origine alimentare colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone e rappresentano un grave onere per la salute umana, in particolare per i bambini e le persone che vivono in regioni a basso reddito. Inoltre, gli alimenti sicuri contribuiscono positivamente al commercio, all’occupazione e alla riduzione della povertà.

Solo nella regione Europa ogni minuto 44 persone – più di 23 milioni l’anno – si ammalano e 4700 persone l’anno perdono la vita per aver mangiato cibo non salubre.

“Le malattie trasmesse dagli alimenti sono completamente prevenibili”, ha affermato recentemente OMS Europa diffondendo il rapporto “Il carico delle malattie di origine alimentare nella regione Europea

Le cifre contenute nel rapporto evidenziano la necessità di rafforzare la prevenzione, la sorveglianza e la gestione delle malattie alimentari  compresa la comunicazione del rischio, la sensibilizzazione e l’educazione dei consumatori sulla sicurezza alimentare.

Il cibo non sicuro è una minaccia per la salute e l’economia umana, che colpisce in modo sproporzionato persone vulnerabili ed emarginate, in particolare donne e bambini. Inoltre danneggia il commercio globale portando a ulteriori sprechi alimentari, che non possono più essere tollerati. Noi Veterinari ci occupiamo tutti i giorni di sicurezza alimentare… dal campo alla tavola… perché il cibo se non è sicuro non è cibo!” ha affermato il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice nell’occasione.

Per maggiori informazioni sulla Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti:

ONU – World Food Safety Day – 7 June
https://www.un.org/en/events/foodsafetyday/

FAO – 7 June 2019 – World Food Safety Day
http://www.fao.org/fao-who-codexalimentarius/WFSD/en/

OMS – World Food Safety Day – 7 June 2019
https://www.who.int/foodsafety/en/

EFSA – World Food Safety Day 2019
https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/190607-0

A cura della segreteria SIMeVeP




Ennesima aggressione a medici veterinari, la misura è colma!

intimidazioniLa misura è colma… un’altra aggressione ai danni di una Veterinaria …stavolta in Sardegna!!” E’ il commento del Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice alla notizia dell’ennesimo episodio di aggressione a un veterinario ufficiale impegnato a garantire la sicurezza alimentare e tutelare il benessere animale.

A farne le spese questa volta è stata una giovane collega, minacciata con un coltello puntato al collo mentre operava in un macello dopo che la veterinaria, a tutela della protezione animale durante la macellazione, aveva ripreso l’operatore che trascinava brutalmente una capra.

Dove sono i giornalisti cosi bravi a fare servizi entrando di nascosto negli allevamenti?!?… Dove sono i falsi moralisti pronti a mettere alla gogna i Veterinari Ufficiali che fanno i controlli?!?…
Dove sono le istituzioni che dovrebbero tutelare i propri servitori?!?… DOVE SONO?!?!?”  ha affermato Sorice inviando “un abbraccio e tutta la nostra solidarietà alla collega aggredita!!!”

 




Valutazione e comunicazione del rischio alimentare, le relazioni

Rischio alimentareIl Ministero della salute rende disponibili le relazioni del workshop “La valutazione e la comunicazione del rischio nella catena alimentare: l’EFSA e le Autorità nazionali europee. Modelli di collaborazione”, organizzato dalla Direzione Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute (DGOCTS), quale autorità nazionale di riferimento di EFSA, e che che si è tenuto a Roma il 10 dicembre 2018

Durante l’evento sono state illustrare le attività di EFSA e di alcuni Paesi dell’UE in relazione alla valutazione e comunicazione del rischio nella catena alimentare, i rapporti con l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare e alcuni esempi di collaborazione fra Istituti di ricerca nazionali e comunitari.




Legge 281/91: perché non ricorrere alla sterilizzazione farmacologica?

Sterilizzazione farmacologicaLa SIMeVeP torna a sottolineare un aspetto della Legge 281/91 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” che, pur risultando davvero innovativo, non è stato mai seriamente preso in considerazione, e cioè l’esplicita previsione nell’articolo 2, comma 1, secondo cui “il controllo della popolazioni dei cani e dei gatti mediante la limitazione delle nascite viene effettuato, tenuto conto del progresso scientifico, presso i Servizi veterinari delle unità sanitarie locali”.

Questa previsione davvero lungimirante intendeva dire che il contenimento demografico dei cani poteva/doveva essere operato non solo ed esclusivamente con la sterilizzazione chirurgica, ma anche con strumenti farmacologici che la ricerca scientifica poteva mettere man mano a disposizione degli operatori sanitari.

Leggi il contributo pubblicato su La Settimana Veterinaria




Francia: tossinfezione alimentare causata da Salmonella poona

Il Ministero della salute comunica che attraverso il sistema di allerta RASFF è stata comunicata una tossinfezione alimentare avvenuta in Francia causata da Salmonella poona probabilmente correlata dal consumo di latte di riso per la prima infanzia a marchio Modilac, prodotto in Spagna.

Sebbene non risulta allo stato attuale l’esistenza di lotti spediti verso il nostro Paese, il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha comunque già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati.

Benché, allo stato attuale le Autorità francesi non abbiano indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari dei lotti contaminati, il Ministero comunica, per eventuali verifiche da parte delle autorità territoriali e per una completa informazione ai consumatori, anche in caso di eventuali acquisti online, gli elenchi di tutti i prodotti e i lotti ritirati dal mercato dall’azienda Modilac.

Gli elenchi dei prodotti richiamati in via precauzionale sono riportati anche nel sito del Ministero della Salute francese.