AMATRICE – K9 SAR CAMP – 2019, Emervet presente all’esercitazione di protezione civile internazionale

unità cinofile soccorsoIn concomitanza con la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, si è aperta il 13 ottobre la prima Settimana nazionale della protezione civile  istituita dal Governo il 1 aprile 2019  per diffondere la conoscenza e la cultura di protezione civile, allo scopo di promuovere e accrescere la resilienza delle comunità attraverso l’adozione di comportamenti consapevoli e misure di autoprotezione da parte dei cittadini, nonche’ favorire l’informazione alle popolazioni sugli scenari di rischio e le relative nuove norme di comportamento, nonche’ quelle inerenti la moderna pianificazione di protezione civile.

Nell’ambito delle tante iniziative nazionali è territoriali si è svolto il 12 e 13 ottobre “AMATRICE – K9 SAR CAMP – 2019”, un’esercitazione sul campo 24 ore su 24, quindi anche nello scenario notturno, per la ricerca di persone disperse sotto le macerie con unità cinofile, con la particolarità di svolgersi nei luoghi che effettivamente sono stati lo scenario del terremoto del centro Italia nel 2016 e che ha visto riuniti oltre 150 volontari italiani, croati e svizzeri fra cui medici e psicologi e undici gruppi cinofili per un totale di circa quaranta unita’cinofile.

Molta la tecnologia utilizzata durante le fasi operative: dalla termografia all’utilizzo di due droni, uno per illuminazione notturna del territori, l’altro per supporto ad infrarossi.

Emervet ha partecipato per il secondo anno consecutivo all’evento attraverso la partecipazione del medico veterinario Alessio Ciriani che si è occupato del primo intervento veterinario  degli animali impiegati che possono incorrere in incidenti durante le attività e procurarsi ferite da taglio, lacerazioni e contusioni degli arti.

Tenuto conto che le unita’cinofile da soccorso in situazioni di calamita’naturali sono le prime ad intervenire con i vigili del fuoco, prima ancora delle colonne mobili regionali, la presenza del veterinario si rivela quindi molto importante perchè consente di dare consigli sullo stato di salute dell’animale chiamato a intervenire e un soccorso immediato all’animale stesso qualora fosse necessario.

 




Il veterinario di medicina pubblica: una professionalità dalle tante facce

veterinario“La settimana veterinaria” dedica un approfondimento agli ambiti professionali e al ruolo nella tutela della salute pubblica del medico veterinario di medicina pubblica.

Il Dossier è composto anche da 3 interviste: a Vitantonio Perrone – Vice Presidente SIMeVeP, ad Aldo Grasselli – Segretario Nazionale SIVeMP, e Vittorio Sala – Professore Ordinario, Dipartimento di Medicina Veterinaria, Università degli studi di Milano.

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Latte fresco, una battaglia anti-spreco contro la scadenza a 6 giorni. Sorice: spero in tavolo interministeriale

scadenza latte frescoOggi i trattamenti termici sono più evoluti e non ci sarebbero problemi ad estendere la scadenza anche a 8 giorni. Due giorni in più sugli scaffali non sono un’inezia: quelle 48 ore eviterebbero di sprecare moltissimo latte. La mia speranza è che possa partire un tavolo tra tutti i ministeri competenti per superare questa legge”. E’ il parere del Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, a proposito della scadenza del latte fresco ascoltato da repubblica.it sul tema riaperto ai primi di luglio da Granarolo nel corso di un convegno sulle politiche di sostenibilità al quale è intervenuto anche il Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio.

La durata del latte fresco è definita da una normativa di 30 anni fa che è diventata obsoleta perché non tiene conto dei miglioramenti in stalla e nella trasformazione. Prima delle vacanze voglio incontrare al Mipaaft interlocutori competenti per ragionare sulla shelf-life degli alimenti, a partire da quello del latte, nell’ambito delle politiche contro lo spreco alimentare e a favore della competitività delle imprese e del Made in Italy. Obiettivo è aprire una finestra per aumentare lo shelf-life dei prodotti alimentari e far sì che il cibo non venga buttato via” ha detto Centinaio nell’occasione.

 

 

 

 




La comunicazione in Sanità Pubblica Veterinaria, come rendere visibile e comprensibile il lavoro del medico veterinario

La comunicazione è un processo che ricopre un ruolo fondamentale non solo nei rapporti interpersonali, ma anche in ogni realtà lavorativa, per questo è necessario essere a conoscenza di tecniche, strategie e strumenti affinché sia efficace e sortisca l’effetto desiderato.

I Servizi Veterinari delle ASL si sono trovati spesso a dover fronteggiare situazioni in cui la comunicazione non è stata all’altezza dell’ottimo lavoro svolto. La crisi BSE, la diossina nei polli, il fipronil nelle uova, sono solo alcune delle crisi sanitarie che negli ultimi 10 –15 anni hanno messo in allarme la popolazione, hanno catturato in maniera prepotente l’attenzione dei mass-media e hanno avuto ripercussioni più o meno pesanti nei relativi settori produttivi. Elemento comune degli esempi citati è la quasi totale mancanza di visibilità del lavoro del medico veterinario di sanità pubblica.

Nella realtà attuale, per continuare ad esistere e essere rilevanti non è necessario solamente operare bene e con competenza, proteggere il patrimonio zootecnico e i cittadini da malattie infettive e zoonosi, fornire garanzie sanitarie alle diverse filiere insomma, “fare i numeri”ma, discrimine e elemento di sopravvivenza è comunicare ciò che si fa attraverso i giusti canali e il giusto linguaggio.

Su questo tema la SIMeVeP  ha organizzato il corso Ecm “La comunicazione in Sanita’ Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare: obiettivi, principali strategie e tecniche” che si è tenuto all’Università di perugia il 15 novembre scorso con l’obiettivo di affinare e potenziare le capacità di comunicazione del veterinario di sanità pubblica e renderlo consapevole su come valorizzare, rendere visibile e comprensibile al mondo esterno il costante lavoro di prevenzione fatto in “tempo di pace”e al contempo porre le basi per acquisire capacità nel gestire, senza farsi travolgere, le emergenze sanitarie, ossia il “tempo di guerra”, come ha affermato anche il Segretario Regionale del SIVeMP Umbria, Giovanni Lovaglio intervistato dal TG Regionale




Convegno Spreco alimentare a Firenze, un nuovo punto di partenza

Prosegue l’attività formativa SIMeVeP nell’ambito del progetto “Spreco alimentare” che mira ad allargare la sensibilizzazione sul tema e a superare un concetto passivo come quello di “spreco” sostituendolo con quello di “eccedenza”, più ricco di possibilità e potenzialità.

L’ultimo convegno “Da spreco a risorsa: utilizzo solidale delle ‘eccedenze’ alimentari”, fortemente voluto dal Presidente SIMeVeP Antonio Sorice e dal Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Firenze Enrico Loretti, si è svolto il 3 ottobre 2019 nella suggestiva cornice di Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza del Presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli, dell’Assessore alla Sanità della Regione Toscana Stefania Saccardi e dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze, Cecilia Del Re.

In apertura dei lavori Enrico Loretti  ha illustrato gli obiettivi del corso ECM rivolto ai Dirigenti Veterinari del SSN che hanno avuto modo di acquisire conoscenze sul significato di spreco (che comprende sia le perdite che si verificano durante la produzione e trasformazione degli alimenti, sia quelle che avvengono nell’ultima parte della catena alimentare e cioè nel momento della distribuzione, vendita e consumo finale) e shelf life dei prodotti alimentari e sugli aggiornamenti normativi in materia, conseguendo competenze sulle molteplici possibilità di applicare, nel corso della loro attività professionale, i processi di food saving.

Ha poi introdotto gli interventi degli Assessori presenti ringraziandole per la disponibilità ad accogliere l’invito della SIMeVeP.

L’Assessore comunale Del Re ha apprezzato la scelta di Firenze per un evento di questa natura che si inserisce e amplia l’impegno del Comune di Firenze in favore della sostenibilità ambientatale.
L’Assessore Regionale Saccardi,  sensibilizzata sul ruolo della sanità pubblica veterinaria nel recupero delle derrate alimentari per garantire la distribuzione di cibo salubre, si è resa disponibile a promuovere iniziative in collaborazione con SIMeVeP sul territorio Toscano.

Particolarmente coinvolgente è stato l’intervento di Monica Tola, Coordinatrice Nazionale Tavolo Aiuti Alimentari Caritas che ha raccontato le reali difficoltà che quotidianamente vivono tante persone nel nostro paese e ha proposto alla SIMeVeP una collaborazione costante e un continuo rapporto tra le 250 Caritas diocesane presenti sul territorio e i servizi veterinari territoriali.

Marco Lucchini, Segretario Generale Banco Alimentare, a distanza di 3 anni dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa con la SIMeVeP, ha sottolineato i sorprendenti risultati conseguiti in questi anni grazie alla collaborazione con i veterinari di sanità pubblica che si sono rivelati “i nostri più inaspettati alleati nella lotta contro lo spreco alimentare” e si è detto certo che, grazie al supporto dei veterinari, molti altri importanti traguardi potranno essere raggiunti.

SoriceIl Presidente SIMeVeP Antonio Sorice ha illustrato i costi dello spreco alimentare in termini sociali (1 milione di «pasti» buttati a fronte di 5milioni di poveri nel nostro paese), economici (12,6 miliardi di euro persi in costo di produzione) e ambientali (13 milioni di tonnellate di C02 equivalente) a fronte di una produzione che in generale supera le necessità di consumo e i dati del recupero e distribuzione delle eccedenze che grazie alla collaborazione tra Servizi Veterinari delle ASL, Associazioni di volontariato, Grande distribuzione e filiere dell’agroalimentare è possibile mettere in atto. Ha inoltre ricordato l’importanza della sensibilizzazione e dell’informazione nei confronti dei consumatori sulla corretta gestione degli alimenti come ad esempio la differenza tra data di scadenza e e data di conservazione.
Ha nuovamente richiamato l’attenzione delle istituzioni della Regione Toscana, una delle regioni con la maggior presenza di popolazioni animali selvatiche, a ottimizzare, anche ai fini della ridistribuzione, l’utilizzo delle carni di selvaggina cacciata anche attraverso la collaborazione con il progetto “Selvatici e Buoni” della Fondazione Una a cui la SIMeVeP aderisce attivamente.

Le conclusioni sono state affidate al Presidente Onorario Aldo Grasselli che ha sottolineato il ruolo sociale del veterinario di sanità pubblica e ha indicato la SIMeVeP come importante intercettatore di bisogni, riconoscendole la capacità di farsi promotrice di politiche sociali, ambientali ed economiche sostenibili e di proporre importanti nuovi spazi di professionalità per i medici veterinari come ad esempio quello di mediatori e facilitatori dell’incontro tra domanda e offerta nel campo delle eccedenze alimentari assicurando la salubrità degli alimenti recuperati e donati.

Ogni iniziativa SIMeVeP sullo spreco alimentare non è che un punto di partenza, per questo in chiusura il Segretario Regionale SIVeMP, Camilo Duque, raccogliendo le numerose sfide presentate e gli stimoli proposti nel corso della giornata, ha offerto il proprio impegno a promuovere la collaborazione dei colleghi per sviluppare di progetti sul territorio.

Gli atti del convegno sono pubblicati nell’apposita sezione del nostro sito

Nel corso della giornata sono stati assegnati i premi di laurea SIMeVeP 2018




Due vincitori ex aequo per il premio di Laurea 2018

premio di laurea simevepLa Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva ha assegnato il VI premio per la miglior tesi di laurea in Sanità pubblica veterinaria presentata durante l’anno 2018 da laureandi in Medicina veterinaria.

Il premio è stato istituito con l’intento di stimolare, promuovere e incentivare l’approfondimento delle tematiche relative alla SPV e alla Sicurezza Alimentare già durante il percorso formativo accademico.

Quest’anno sono stati due i lavori ritenuti più rispondenti ai requisiti previsti dal bando per tanto la commissione giudicatrice, composta dai componenti del Consiglio Direttivo della SIMeVeP, ha stabilito di assegnare due premi ex equo al dott. Michele Luca D’Errico per la tesi: “Valutazione dell’antibiotico-resistenza al meropenem in microrganismi di origine umana, suina e bovina“, relatrice la Prof.ssa Silvia Bonardi, Università di Parma e al dott.  Domenico Sciota per la tesi: “Ricerca della PrPsc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie“, relatore il Prof. Giovanni Di Guardo, Università di Teramo.

A titolo di riconoscimento per il lavoro svolto, riportiamo (in ordine alfabetico) il nome degli altri partecipanti:

ANNA ALBERTETTI
Impiego degli additivi alimentari nelle microimprese che trasformano carni: luci e ombre – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO

BARBARA MARIA BIELLA
Studio retrospettivo del procedimento amministrativo nelle attività di controllo congiunte del servizio veterinario e della capitaneria di porto negli anni 2013-2015 sul territorio bergamasco – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO

DARIO PASQUALIN
Il pesce spada come causa di istaminosi: studio dei rapporti causa/effetto tra muscolo del pesce e flora enterica istaminogena – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA

FEDERICA LATINI
Illicit drug residues in animal productions: results in umbria and marche in a five-year period (2012-2016) – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA

ANDREA MANESCHI
revisione dei casi di intossicazione da tetrodotossina (ttx) in seguito a consumo di prodotti della pesca a livello mondiale – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA

ELEONORA MARTI
monitoraggio dell’antimicrobico-resistenza in batteri appartenenti alla famiglis delle enterobacteriaceae isolati da apis mellifera ligustica – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA

NICOLETTA ROSSELLINI
Controlli ispettivi in prodotti a base di aringa (clupea harengus) commercializzati sul mercato italiano: presenza e distribuzione di larve di anisakis spp. – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA

CESARE TANSINI
Ruolo del cinghiale in sanità pubblica veterinaria quale portatore di salmonella spp. e yersinia enterocolitica – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA

La SIMEVeP si congratula con tutti i colleghi neolaureati ai quali vanno i migliori e sinceri auguri di un proficuo futuro professionale.

Fino al 31 gennaio 2020 è possibile partecipare alla VII edizione del Premio che sarà conferito alla migliore tesi di laurea in tema di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare discussa nel corso del 2019.

 




Giornata europea degli antibiotici: i dati dell’ISS sull’antibioticoresistenza in Italia

antibioticoresistenzaIn Italia, nel 2018, le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli otto patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species) si mantengono più alte rispetto alla media europea, pur nell’ambito di un trend in calo rispetto agli anni precedenti.

Inoltre, gli oltre 2.000 casi diagnosticati nel 2018 – anche questo un dato costante – di infezioni nel sangue causate da enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), ovvero di enzimi che distruggono i carbapenemi (una classe di antibiotici ad ampio spettro) evidenziano la larga diffusione nel nostro Paese di tali batteriemie. Sono questi i dati aggiornati, pubblicati in vista dell’imminente European Antibiotic Awareness Day (18 novembre 2019) e della World Antibiotic Awareness Week (18–24 novembre 2019), della Sorveglianza Nazionale dell’antibiotico-resistenza (AR-ISS) e della Sorveglianza delle CPE, coordinate entrambe dall’Istituto Superiore di Sanità.

“Purtroppo, il nostro Paese detiene il triste primato, nel contesto europeo, della mortalità per antibiotico-resistenza – dichiara Annalisa Pantosti, Responsabile della Sorveglianza AR-ISS – Infatti, dei 33.000 decessi che avvengono in Europa ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, oltre 10.000 succedono in Italia”.

Gli ultimi dati disponibili – continua l’esperta – mostrano che i livelli di antibiotico-resistenza e di multi-resistenza delle specie batteriche sotto sorveglianza sono ancora molto alti, nonostante gli sforzi notevoli messi in campo finora, come la promozione di un uso appropriato degli antibiotici e di interventi per il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria. In questo contesto, il “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020”, rappresenta un’occasione per migliorare e rendere più incisive le attività di contrasto del fenomeno a livello nazionale, regionale e locale”.

Patogeni super resistenti

Le percentuali di resistenza alle cefalosporine di terza generazione (29%) e ai fluorochinoloni (42%) in Escherichia coli si sono confermate di gran lunga maggiori rispetto alla media europea, anche se in leggero calo rispetto agli ultimi anni.

Si è osservata una diminuzione significativa nella percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi, che sono passati dal 37% nel 2016 al 30% nel 2018, mentre per E. coli, anche se il valore si è confermato molto basso (0,6%), è risultato in leggero aumento rispetto agli anni precedenti. La resistenza ai carbapenemi è risultata frequente, anche se in diminuzione, nelle specie Pseudomonas aeruginosa (16%) e Acinetobacter (82%).

Per Staphylococcus aureus, la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (MRSA) si è mantenuta stabile intorno al 34%, mentre incrementi significativi si sono riscontrati nella percentuale di isolati di Enterococcus faecium resistenti alla vancomicina, passata dal 6% nel 2012 al 19% nel 2018. Per Streptococcus pneumoniae si è osservata una tendenza alla diminuzione sia per la percentuale di isolati resistenti alla penicillina che per quelli resistenti all’eritromicina.

Le batteriemie

Secondo i dati della Sorveglianza Nazionale dedicata alle batteriemie causate da Enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), gli oltre 2.000 casi diagnosticati e segnalati nel 2018 evidenziano la larga diffusione in Italia delle CPE, soprattutto in pazienti ospedalizzati. In particolare:

  • nel periodo 2016-2018, l’incidenza dei casi segnalati è costante;
  • l’Italia centrale è l’area con maggiore incidenza di casi segnalati ed è l’unica ad aver mostrato un aumento del tasso di incidenza rispetto al 2017: 4,4 casi su 100.000 residenti (nel 2017 erano 3,8 su 100.000), seguita dal Sud e dalle Isole (3,1 su 100.000 residenti) e dal Nord (2,8 su 100.000 residenti). Nel Centro, la Regione con la più alta incidenza è il Lazio (5,9 su 100.000 residenti), nel Sud e Isole la Puglia (6 su 100.000 residenti) e nel Nord l’Emilia-Romagna (5,2 su 100.000 residenti).
  • i soggetti maggiormente coinvolti sono maschi (65,2%), in una fascia di età compresa tra 60 e 79 anni (48,5%), ospedalizzati (86,1%) e, tra questi, la maggioranza si trova nei reparti di terapia intensiva (38,3%);
  • il patogeno maggiormente diffuso è Klebsiella pneumoniae (97,7%) con enzima KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi); a fine 2018, si osserva però un aumento di altri enzimi, in particolare NDM (New Delhi metallo beta lattamasi).

 La Sorveglianza AR-ISS

Hanno partecipato alla Sorveglianza Nazionale AR-ISS 98 laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale (erano 55 nel 2017). Rispetto all’anno precedente è aumentata la copertura nazionale (dal 21% al 36%).

Dai dati di copertura per Regione, emerge che la Sicilia è l’unica ad avere una copertura ancora molto bassa. Sei Regioni (Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania) e le Province Autonome di Bolzano e Trento hanno partecipato alla sorveglianza con le proprie reti regionali.

Il 99% dei patogeni è stato ottenuto da sangue e l’1% da liquor. Nella maggiore parte degli isolati è stato isolato E. coli (38,3%), seguito da S. aureus (19,9%), K. pneumoniae (13,7%), E. faecalis (9,7%), P. aeruginosa (7,1%), E. faecium (5,4%), Acinetobacter spp. (3,2%) e S. pneumoniae (2,7%).

La Sorveglianza delle CPE

La Sorveglianza delle batteriemie da enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), istituita nel 2013, raccoglie e analizza le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi da tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di monitorare la diffusione e l’evoluzione di queste infezioni e sviluppare strategie di contenimento adeguate. I dati analizzati si basano sulle segnalazioni anonime e individuali inviate dagli Ospedali/Aziende ospedaliere e dalle Unità sanitarie locali al Ministero della Salute e all’ISS, dove vengono raccolte, registrate in un database dedicato e analizzate dal Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS.

Nel 2018 sono state inviate segnalazioni da 19 Regioni/Province Autonome. Non hanno segnalato casi il Molise e la Basilicata che, insieme alla Valle d’Aosta, non avevano segnalato casi neanche nel 2017. Complessivamente le segnalazioni sono giunte da 209 Ospedali/Aziende sanitarie/Unità sanitarie locali.

Fonte: ISS




Premiati i vincitori del Premio di laurea 2018

Nell’ambito del Convegno “Da spreco a risorsa: utilizzo solidale delle ‘eccedenze’ alimentari” che si è tenuto a Firenze il 3 ottobre, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio tesi di laurea 2018 che ha visto, per la prima volta l’assegnazione di due premi ex equo.

Domenico Sciota e il relatore il Prof. Giovanni Di Guardo

 

Alla presenza del Presidente Onorario SIMeVeP, Dott. Aldo Grasselli e del Presidente SIMeVeP Dott. Antonio Sorice, nel corso della cerimonia sono stati premiati i vincitori dott. Michele Luca D’Errico per la tesi: “Valutazione dell’antibiotico-resistenza al meropenem in microrganismi di origine umana, suina e bovina“, relatrice la Prof.ssa Silvia Bonardi, Università di Parma e il dott. Domenico Sciota per la tesi: “Ricerca della PrPsc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie“, relatore il Prof. Giovanni Di Guardo, Università di Teramo.

Michele Luca D’Errico e la relatrice Prof. Silvia Bonardi

Ricordiamo che fino al 31 gennaio 2020 è possibile partecipare all’edizione 2019 del Premio, istituito per promuovere e incentivare lo studio delle tematiche legate alla Sanità Pubblica Veterinaria e alla Sicurezza Alimentare e sostenere quegli studenti di veterinaria che decidono di approfondirle.

Inoltre, per favorire l’avvicinamento degli studenti alle attività di sanità pubblica, la SIMeVeP offre l’iscrizione gratuita agli studenti di Medicina Veterinaria.




Da spreco a risorsa: utilizzo solidale delle “eccedenze” alimentari – Firenze 3 ottobre 2019

Spreco alimentareLa SIMeVeP organizza il corso ECM “Da spreco a risorsa: utilizzo solidale delle “eccedenze” alimentari” che si terrà a Firenze il 3 ottobre 2019, rivolto ai medici veterinari in qualità di protagonisti nel recupero delle eccedenze e il contrasto allo spreco alimentare

I partecipanti avranno l’opportunità di acquisire conoscenze relative al significato di spreco lungo la catena alimentare e della shelf life dei prodotti, nonché aggiornamenti sulla normativa in materia, conseguendo competenze sulle molteplici possibilità di applicare, nel corso della loro attività professionale, processi di food saving al fine di poter  trasformare “lo spreco” in una risorsa.

Programma e scheda di iscrizione saranno a disponibili a breve




Microplastiche: brevettato a Catania brevetto per quantificarle

Microplastiche al microscopio

Microplastiche al microscopio

Da oggi sarà possibile, per la prima volta al mondo, determinare e quantificare le microplastiche inferiori a 10 micrometri con una elevata sensibilità.

L’invenzione, già brevettata in Italia, frutto della ricerca dal titolo “Metodo per l’estrazione e la determinazione di microplastiche in campioni a matrici organiche e inorganiche”, porta la firma del Laboratorio di Igiene Ambientale e degli Alimenti dell’Università di Catania.

La ricerca – già pubblicata su riviste scientifiche internazionali come la prestigiosa “Water Research” (Elsevier) e presentata in diversi congressi internazionali – è stata condotta dal direttore del LIAA Laboratorio di Igiene Ambientale e degli Alimenti, prof.ssa Margherita Ferrante, dalla ricercatrice prof.ssa Gea Oliveri Conti e dal PhD Pietro Zuccarello.

L’originalità e l’inventività di questa metodologia – che permette la reale quantificazione delle microplastiche inferiori a 10 micron fino alle nano per quasi tutte le tipologie di plastica – è stata accettata per tutte e dieci le rivendicazioni depositate nella domanda di brevetto. Le attuali metodologie pubblicate in ambito internazionale, infatti, come ad esempio la tecnica µFTIR e µRAMAN mostrano numerose limitazioni nell’identificazione e determinazione delle particelle plastiche inferiori ai 10 micrometri. Prima di questa invenzione tutte le metodologie di estrazione di microplastiche ad oggi internazionalmente accettate prevedono un processo di filtrazione per la raccolta delle microparticelle e microfibre plastiche. Un processo selettivo dimensionale, quello adottato fino ad oggi, che però non consentiva di riconoscere le particelle con diametro inferiore al poro del filtro utilizzato con conseguente perdita irrimediabile delle micro- e nanoplastiche.
L’Università di Catania, inoltre, nel marzo scorso ha depositato la domanda di estensione del Brevetto Internazionale (PCT/IB2019/051838) al fine di proteggere l’invenzione in moltissimi paesi tra cui tutti quelli comunitari, ma anche Russia, Cina, Giappone, Korea, Taiwan, Canada, Usa e Australia.

Il brevetto – che ha reso il LIAA l’unico laboratorio in grado di determinare le microplastiche con dimensione inferiore ai 10 µm a livello mondiale – ha permesso all’ateneo di Catania di siglare diverse collaborazioni scientifiche con vari atenei del territorio nazionale, ma anche con centri di ricerca in Tunisia, Austria e a breve con la Columbia University negli Stati Uniti.
Il LIAA, inoltre, sta sviluppando applicazioni del brevetto in campo ambientale, alimentare e medico al fine di meglio comprendere le interazioni ad oggi sconosciute tra microplastica e cellule nell’ottica di chiarire la relazione tra microplastiche ambientali e salute.

Exposure to microplastics (<10 μm) associated to plastic bottles mineral water consumption: The first quantitative study
Reply for comment on “Exposure to microplastics (<10 μm) associated to plastic bottles mineral water consumption: The first quantitative study by Zuccarello et al. [Water Research 157 (2019) 365–371]”

Fonte: Università degli Studi di Catania