Adottato il testo unificato sui farmaci veterinari – Accolte le proposte SIMeVeP

La Commissione Igiene e sanità del Senato ha adottato il 25 maggio il testo unificato per i disegni di Legge n. 499, 540 “Misure concernenti la commercializzazione dei medicinali veterinari”.

Sui due precedenti ddl, che intendevano modificare l’articolo 10 del D.Lgs. 193/2006, il Presidente SIMeVeP, chiamato in audizione, aveva presentato alcune considerazioni e proposte di modifica, elaborate dal gruppo di lavoro sul farmaco veterinario della SIMeVeP.

Come anticipato dai Componenti della Commissione in quell’occasione, alcune di queste proposte – ad esempio quelle sulle modalità di confezionamento dei farmaci veterinari e sulla possibilità di vendita/cessione frazionata dei farmaci da parte di farmacisti e veterinari – risultano accolte nel testo unificato.

Il testo unificato adottato




Approda a Roma il corso per medici e veterinari formatori

logo simevepHa preso il via ieri a Roma la II edizione del corso “Gestione delle eccedenze alimentari e contrasto allo spreco” organizzato congiuntamente da Ministero della salute, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana e SIMeVeP – Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.

Il corso intende formare veterinari e medici del Servizio sanitario nazionale, per preparare a loro volta gli operatori alimentari degli enti caritatevoli o d’altre associazioni affini che, secondo la Legge 166/2016 “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” (cd Legge Gadda) devono essere adeguatamente formati per la corretta manipolazione e utilizzo degli alimenti.

La SIMeVeP segue con attenzione il tema dello spreco alimentare a partire dai lavori preparatori per Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita!” e ha concretizzato il proprio impegno anche attraverso una serie di iniziative formative per favorire la conoscenza e l’applicazione della legge 166/16 e per giungere a superare definitivamente il concetto di “spreco” sostituendolo con quello di “eccedenze”, ricco di possibilità e potenzialità, nell’ottica della collaborazione e sinergia con tutti gli attori coinvolti” ha detto in apertura Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP.

Il coordinamento fra le varie componenti che intervengono nel recupero delle eccedenze rappresenta un “effetto moltiplicatore” nella gestione delle eccedenze alimentari ed è un risultato meno visibile, ma non per questo meno importante, della Legge Gadda- ha detto nel suo intervento Marco Lucchini Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare – in questo senso poter contare sulla competenza dei Veterinari di Medicina Preventiva ci aiuta a far si che tutti i soggetti della filiera agroalimentare possano diventare protagonisti di vera responsabilità sociale, portando anche a nuove forme d’innovazione nel campo del recupero di cibo, collaborando a un reale welfare di comunità“.

Mettendo a disposizione la propria professionalità e competenza, in particolare sulle corrette prassi igienico-sanitarie, i veterinari di sanità pubblica favoriscono l’incontro fra domanda e offerta di alimenti in eccedenza, assicurando la salubrità degli alimenti recuperati e donati” ha ribadito Sorice. “In questo modo contribuiamo a trasformare gli sprechi in risorse, grazie al paradosso illuminato dell’economia circolare, che rappresenta l’unica strada sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale per affrontare il tema della disponibilità alimentare” ha concluso.

L’applicazione concreta e quotidiana della legge 166 cd antisprechi passa da collaborazioni come quella tra Banco alimentare e SIMeVeP. La formazione degli operatori della sanità pubblica, e anche degli enti del terzo settore, ha un ruolo molto importante dal punto di vista della prevenzione così come del rispetto delle corrette prassi operative, che garantiscono in questo modo la dignità della persona. La legge si pone infatti l’obiettivo ambizioso di recuperare generi alimentari buoni e sicuri, che attraverso una filiera strutturata ed efficiente del dono possono essere destinati a persone in condizioni di bisogno. Sono davvero contenta che la legge ad un anno dalla sua entrata in vigore, abbia stimolato collaborazioni positive tra imprese, volontariato e ordini professionali, producendo risultati importanti dal punto di vista quantitativo e qualitativo” ha commentato l’on.le Maria Chiara Gadda.

La III edizione del corso si svolgerà a Napoli il 16 e 17 novembre. Visto il grande interesse suscitato tra i veterinari di sanità pubblica e i medici igienisti del SSN si prevedono ulteriori edizioni in altre città d’Italia.




Sorice partecipa al Convegno: Firenze la citta’ degli animali

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, interverrà il 31 maggio al convegno “Firenze la citta’ degli animali, esperienze di gestione animali in ambito urbano”, organizzato dal Comune di Firenze con il patrocinio della SIMeVeP, Ordine Medici Veterinati delle Province di Firenze e Prato, IZS Lazio e Toscana, Azienda Sanitaria Firenze

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Sorice al convegno SIVAR: avviare tavolo di lavoro con tutte le componenti della Veterinaria

logo SIMeVePAttivare un tavolo con tutte le componenti della veterinaria finalizzato all’elaborazione di proposte innovative sulle questioni legate alla protezione e benessere degli animali, biosicurezza, antibioticoresistenza, che abbiano al centro il ruolo del medico veterinario.

Con questa proposta il presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, è intervenuto alla sessione professionale “Quale certificazione per il benessere animale?” organizzata dalla SIVAR – Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito, nell’ambito del proprio Congresso internazionale che si è tenuto il 12 maggio a Cremona.

Sorice ha rinnovato inoltre la disponibilità della SIMeVeP alla collaborazione pubblico/privato che ha dato, nelle occasioni in cui si è attivata, risultati soddisfacenti per tutta la categoria, accantonando definitivamente contrapposizioni antiche e anacronistiche.

La SIVAR ha manifestato condivisione e adesione alle proposte del Presidente Sorice.




Pubblicazione atti-Emergenze non epidemiche: aspetti normativi e organizzativi

Pubblicati gli atti

Sono pubblicati gli atti del corso “Emergenze non epidemiche: aspetti normativi e organizzativi” svoltosi a Fossano (CN) il 15 settembre 2017.




Nasce EMERVET

logo simevepNasce Emervet, Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile finalizzata all’intervento dei veterinari di sanità pubblica nelle emergenze non epidemiche.

Emervet è un’organizzazione nazionale di volontariato che rappresenta il “braccio operativo” di SIMeVeP che, con SIVeMP, è socio costitutivo fondatore.

La sua missione è quella di creare una rete per mettere a disposizione, in tutto il territorio nazionale, le esperienze e competenze professionali in sussidio di colleghi che sono attivi nei centri operativi attivati dal livello istituzionale.

L’attività inizia con la formazione che sarà effettuata in collaborazione con il dipartimento nazionale e SIVeMP.

L’associazione è aperta a tutti i coloro che condividono l’idea e hanno intenzione di mettersi in gioco.

Scheda di iscrizione

Statuto

 




Miele ai neonati? No grazie!

Il miele ha tante proprietà benefiche e curative, ma se somministrato ai bambini sotto l’anno di età può causare il cosiddetto “botulismo infantile”.

Intervento del Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, su Sanità Informazione




Incontro con il Prof. Robert Paxton

Si terrà a Lazise, VR, il 7 ottobre l’incontro con il Prof. Robert Paxton “Recenti ricerche sulle infezioni virali delle api con particolare riferimento alle varianti del virus delle ali deformi (DWV)“.

L’evento è organizzato, con il patrocinio SIMeVeP, nell’ambito de “I giorni del Miele“.

Il Prof. Robert Paxton, è un ricercatore di fama mondiale, membro di molte società scientifiche (Beedoc, Coloss. Super-B), autore di numerose ricerche e pubblicazioni scientifiche in campo apistico, attualmente in forza all’Università di Halle, ma per molto tempo colonna portante della Queen’s University di Belfast, di Uppsala, di Tubingen.

Sarà disponibile traduzione inglese italiano.




Al via la nuova Ecm per il triennio 2017-2019

Con la sottoscrizione dell’accordo “La formazione continua nel settore salute” tra Governo, Regioni e Provincie autonome, lo scorso 2 febbraio si è concluso l’ultimo atto per la definizione dell’ECM 2017- 2019.

Questo passaggio si è reso necessario per raccogliere e rendere organiche e uniformi, su tutto il territorio nazionale, le regole contenute nei precedenti Accordi in materia di formazione continua; infatti, già nei mesi scorsi, la Commissione nazionale ECM ha approvato importanti provvedimenti che definiscono e disciplinano le regole per il sistema ECM.

Diverse le novità in programma che riguardano il recupero dei crediti del triennio precedente, la premialità, le nuove opportunità per acquisire crediti, l’acquisizione flessibile dei crediti.

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Il documento finale di SItI, SIMeVeP e SNOP

I direttori dei Dipartimenti di Prevenzione (DP) delle Aziende Sanitarie d’Italia, riuniti in Convention a Senigallia (AN) il giorno 31 marzo 2017, ribadiscono il ruolo imprescindibile ed infungibile dei Dipartimenti di Prevenzione per la tutela della salute e la promozione del benessere dei cittadini e dei lavoratori e per assicurare la piena ed omogenea erogazione delle funzioni, dei servizi e delle prestazioni previsti dal I LEA.

La grave e perdurante crisi economica che minaccia direttamente la salute dei cittadini, ha indirettamente contribuito alla progressiva erosione delle risorse destinate al SSN e in particolare
alla prevenzione.

Permangono importanti criticità e aspetti irrisolti che ostacolano un’affermazione sufficientemente omogenea nel paese della prevenzione collettiva.

Da un lato si pone la questione delle diseguaglianze, dell’emarginazione di milioni di persone (questione ovviamente planetaria), della salute che non è alla portata di tutti, dell’attesa di vita diversa a seconda del territorio o persino del quartiere in cui si vive, del lavoro che non c’è per tutti, e che comunque vede anche tra i lavoratori profonde e drammatiche differenze di diritti.

Dall’altro non si possono sottacere i ritardi nella costruzione di un efficiente ed efficace sistema nazionale della prevenzione, a cui Stato e Regioni dovrebbero concorrere armoniosamente. In molti dipartimenti e servizi anni di blocco del turnover hanno comportato il progressivo impoverimento delle dotazioni organiche, spesso scese sotto il livello minimo indispensabile a garantire il completo assolvimento del mandato istituzionale.

La rinuncia, in favore di visioni meramente contabili, a programmare e gestire il necessario ricambio, ha altresì generato vistose ed ingiustificabili disomogeneità delle dotazioni di personale tra Regione e Regione, ma anche tra Azienda e Azienda, con inique e intollerabili diseguaglianze nel livello di erogazione dei servizi, a cominciare dalle vaccinazioni.

Alcune leggi di riordino dei servizi sanitari adottate da varie regioni interferiscono negativamente con i livelli di governo dei Dipartimenti di Prevenzione.

Si prospettano o si sono già realizzate fusioni tra aziende sanitarie con la conseguenza di creare DP talora di dimensioni tali da ostacolare la funzionalità del sistema.

Il progressivo allontanamento dal (o aumento delle dimensioni del) territorio può attenuare il rapporto con le amministrazioni locali ed in particolare con i sindaci e ne ostacola la stessa ragion d’essere, vale a dire l’integrazione a livello locale dei vari settori della prevenzione al fine di affrontare globalmente e capillarmente i problemi di salute.

La stessa funzione di governance prevista dal Piano Nazionale della Prevenzione potrebbe risultarne indebolita, per la separazione della direzione strategica dalle interfacce territoriali di riferimento.

Anche su questo aspetto è peraltro in atto un percorso disomogeneo, con la progressiva formazione nelle regioni di ASL che contano quasi due milioni di abitanti a fianco di altre con meno
di 200.000.

Sui preoccupanti elementi di contesto sommariamente enunciati si innesta positivamente l’auspicata definizione dei Nuovi LEA, con il DPCM 12 marzo 2017, che rinnovano e ampliano il mandato istituzionale, fornendo una più precisa e puntuale declinazione di attività, funzioni e prestazioni, imponendo ai dipartimenti di prevenzione un ulteriore impegno ed una vera e propria sfida per garantirne piena e omogenea erogazione su tutto l’ambito nazionale.

Pensiamo che a questa iniziativa debba affiancarsi l’avvio di un momento di confronto sulla definizione di standard relativi ai fabbisogni di strutture, tecnologie e personale necessari, di idonee metodologie, di formazione continua.

Accanto alle varie nuove sfide per la prevenzione rappresentate ad esempio dalla diffusione delle malattie croniche degenerative, che richiedono lo sviluppo di nuove strategie d’intervento e l’utilizzo di strumenti e metodi innovativi, rimane, quale importante bagaglio di responsabilità e impegno, la consolidata e sperimentata attività di vigilanza e controllo su importanti e delicati ambiti.

Specifiche normative di settore conferiscono infatti ai servizi del Dipartimento di Prevenzione funzione pubblica autoritativa e regolatoria, anche di supporto all’Autorità Giudiziaria.
Si ricordano a titolo di esempio i compiti di vigilanza e controllo in materia di sicurezza sul lavoro, le importanti incombenze relative agli aspetti sanitari dell’inquinamento ambientale, le funzioni di autorità competente per la sicurezza alimentare, la vigilanza sulle strutture sanitarie, il controllo in ambito di sanità animale.

Emerge altresì l’esigenza di esplorare nuovi ambiti e nuove modalità di intervento, rafforzando tra l’altro un’efficace comunicazione. Una delle criticità che spesso si manifesta è rappresentata dalla scarsa o quasi assente visibilità all’esterno delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione: da un lato vanno migliorati i siti web ufficiali dei DP nel comunicare programmi, attività, iniziative specifiche, obiettivi raggiunti, nuovi obiettivi emergenti, dati quantificati di outcomes nonché valutazioni di economicità indotta dagli interventi (costsaving), d’altro lato occorre presidiare i social network, spesso sedi di disinformazione sugli opportuni interventi preventivi.

La letteratura scientifica e le principali istituzioni di sanità pubblica maggiormente accreditate a livello nazionale e internazionale sono concordi nell’affermare che il potenziamento delle attività di prevenzione rappresenti un ottimo investimento, particolarmente nei momenti di grave crisi economico-finanziaria.

Va dunque ripensata una deriva accentratrice, comprensibile per le funzioni amministrative di supporto ma in contrasto clamoroso con l’operatività quotidiana dei DP, mentre è del tutto
auspicabile l’attuazione di un centro regolatore e di indirizzo e coordinamento, che concorra al definitivo decollo di un Sistema nazionale basato su funzioni, compiti e congruità di risorse in tutti i territori.

Problemi di salute vecchi e nuovi, in un mondo ed in una società che sotto vari profili sono in tumultuosa trasformazione, dovrebbero imporre non già un regresso ma al contrario un rilancio delle attività di prevenzione in tutti i settori che afferiscono ai dipartimenti: in termini strategici e di politica sanitaria appare dunque ingiustificata qualunque decisione di non rafforzare, quando
non addirittura di indebolire, tali attività.

Emerge pertanto l’esigenza prioritaria di potenziare a livello nazionale e regionale la collaborazione tra le Società scientifiche (SItI, SNOP, SIMeVeP) riunite a Senigallia, con ‘elaborazione di una proposta unitaria sui temi di fondo dell’attività di prevenzione (oltre che su parametri e standard di riferimento sulle dimensioni minime e massime dei DP in termini di targets e di territorio, e su standard di strutture, tecnologie e personale necessari ad assicurare il I LEA). Una proposta su cui si auspica di poter attivare confronto e dialogo con le istituzioni competenti di livello nazionale e regionale.

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