Sindrome da Febbre Grave con Piastrinopenia: un’altra malattia infettiva trasmesse da zecche
La Sindrome da Febbre Grave con Piastrinopenia
(Severe Fever with Thrombocytopenia Syndrome – SFTS) è una malattia infettiva trasmessa dalle zecche, causata dal virus SFTS (SFTSV), noto anche come Dabie bandavirus, dell’ordine Bunyavirales. È stata identificata per la prima volta nelle aree rurali della Cina nel 2009 e da allora è stata segnalata in altri paesi dell’Asia orientale come la Corea del Sud, il Giappone, il Vietnam e il Myanmar.
La SFTS è motivo di costante preoccupazione per la sanità pubblica nelle regioni colpite, e la ricerca è in continua evoluzione per comprenderne meglio la patogenesi, sviluppare trattamenti efficaci e implementare misure di controllo. Sebbene si diffonda principalmente tramite il morso della zecca Haemaphysalis longicornis, la SFTS può anche essere trasmessa all’uomo attraverso il contatto con il sangue, la saliva, il vomito o le feci di animali infetti, in particolare di cani e gatti. La continua scoperta di ospiti del virus suggerisce che possa avere un raggio di trasmissione più ampio e il potenziale di incrociare le specie.
Un recente revisione sistematica e meta-analisi pubblicata nel 2024 su Lancet, presenta l’ultimo rapporto globale sulla SFTS. In termini di infezioni umane, i tassi di notifica e i tassi di mortalità per notifica sono in aumento, mentre il tasso di mortalità è diminuito significativamente molto probabilmente per l’efficacia dei trattamenti terapeutici. Sono stati scoperti più ospiti animali del virus SFTS rispetto al passato, in particolare tra gli uccelli, il che indica un potenziale raggio di trasmissione più ampio per il virus SFTS. Questi risultati forniscono informazioni cruciali per la prevenzione e il controllo della SFTS su scala globale.
La principale modalità di trasmissione all’uomo è attraverso il morso di zecche. È stata segnalata anche la trasmissione da persona a persona, che avviene tramite contatto diretto con il sangue o le mucose di una persona infetta. Ma anche animali, come cani e gatti possono anch’essi essere infetti e, in rari casi, tramettere l’infezione all’uomo.
Il quadro clinico umano è tipico di una malattia febbrile acuta con un periodo di incubazione di 5-14 giorni. I sintomi tipicamente includono, febbre spesso elevata, piastrinopenia (un segno distintivo della sindrome), leucopenia, nausea, vomito, diarrea (feci nere), perdita di appetito. Altri sintomi sono affaticamento, mal di testa, dolori muscolari (mialgia), linfonodi ingrossati (linfoadenopatia) e talvolta sanguinamento (emorragia). Nei casi gravi, la SFTS può portare a insufficienza multiorgano e ha un tasso di mortalità che varia dal 12% a un massimo del 30% in alcune aree, e può raggiungere il 60% nei gatti.
Distribuzione Geografica
La SFTS, è principalmente endemica in Cina, specialmente nelle aree rurali centrali, orientali e nord-orientali, Corea del Sud, Giappone, Vietnam e Myanmar. Preoccupa la potenziale diffusione in altre regioni, in particolare con la dispersione globale del principale vettore, la zecca Haemaphysalis longicornis attraverso la migrazione degli uccelli migratori. Questa zecca è stata anche segnalata in Australia, Nuova Zelanda negli Stati Uniti, con il rischio di trasmissione algi animale e all’uomo del virus SFTSV
Non esistono vaccini per SFTS e per la cura, ad oggi non esiste un trattamento antivirale specifico ma principalmente di supporto che può includere: gestione dei fluidi, trasfusioni di sangue (per piastrinopenia grave o sanguinamento), gestione della disfunzione d’organo, antibiotici se si sospettano infezioni batteriche secondarie. Farmaci antivirali come ribavirina e favipiravir sono stati studiati, ma la loro efficacia nel ridurre la mortalità nei pazienti con SFTS rimane controversa e non è stata conclusivamente provata negli studi clinici.
Pertanto risulta fondamentale la prevenzione che si concentra sull’evitare i morsi di zecca e sull’adozione di comportamenti e misure come: utilizzo di indumenti protettivi quando ci si trova in aree infestate dalle zecche e di repellenti per insetti, controlli approfonditi per le zecche dopo attività all’aperto, rimozione rapida e corretta della zecche attaccate.
Il Caso Studio: Decesso di un veterinario in Giappone
Dal 2013, il Giappone ha riportato 1.071 casi umani di SFTS e 117 decessi (dati aggiornati ad aprile 2025), con una tendenza crescente di oltre 100 nuovi casi all’anno. Tra il 2018 e aprile 2025, undici veterinari sono stati infettati tramite esposizione animale. Di recente un veterinario è tragicamente deceduto a seguito dell’infezione da SFTS, probabilmente contratta dopo aver curato un gatto infetto. Questo evento segna la prima fatalità registrata in Giappone tra i veterinari a causa di SFTS trasmessa da animali, e ha portato ad un avviso nazionale per la comunità dei veterinari. Ai fini preventivi e per mitigare ulteriori rischi il governo giapponese ha pubblicato manuali di sicurezza per gli operatori e veterinari e linee guida per la comunicazione con i proprietari di animali domestici specie per quelli che occasionalmente escono all’aperto. La prevenzione per i veterinari va attuata nelle aree ad alto rischio adottando misure come l’utilizzo di guanti mascherine e camici nel corso della visita di cani e gatti. Mentre i proprietari di animali domestici nelle regioni interessate dovrebbero evitare il contatto diretto con gatti randagi o visibilmente malati e utilizzare sempre guanti o un’accurata igienizzazione delle mani, se il contatto è inevitabile.
Maurizio Ferri – Coordinatore Scientifico SIMeVeP

Da patologo veterinario oltre che da docente universitario che ha dedicato 35 anni della propria vita professionale allo studio delle malattie infettive, con particolare riferimento a quelle trasmissibili dagli animali all’uomo – alias zoonosi -, sono stato molto colpito dalla narrazione mediatica che si sta svolgendo in questi giorni a seguito del decesso, in provincia di Latina, di una donna ultraottantenne affetta da “West Nile”. Stiamo parlando di una malattia sostenuta da un flavivirus neurotropo trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex, la cui sempre più diffusa presenza a latitudini via via più settentrionali rappresenterebbe una diretta conseguenza del riscaldamento globale. E’ bene chiarire, al riguardo, che le zanzare virus-infette costituirebbero una piccolissima frazione di quelle presenti nell’ambiente (1 su circa 30.000) ed è pure bene precisare che la West Nile e’ una zoonosi, il cui agente causale può anche essere trasmesso sia per via materno-fetale sia con il latte materno. E’ bene sottolineare, infine, che il virus della West Nile, caratterizzato dal piu’ ampio spettro d’ospite finora descritto in natura, sarebbe capace d’infettare centinaia di vertebrati domestici e selvatici, ivi compresi mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi.
Vegezio Renato, uno scrittore militare romano che visse fra il IV e il V secolo d.C. Coerentemente con tale premessa, Donald Trump di recente ha chiesto e ottenuto dai Paesi della Nato l’impegno ad investire, entro il 2035, il 5% del PIL in spese militari. Stiamo parlando di colui che, a sole 24 ore di distanza dall’avvio del secondo mandato presidenziale lo scorso 20 Gennaio, avrebbe fatto cessare, a suo dire, i sanguinosi conflitti in atto nel mondo! Sono passati ben 6 mesi da allora, senza che le armi degli eserciti russo e israeliano abbiano taciuto sia nella martoriata Ucraina sia nell’altrettanto martoriata Gaza! E questo signore, che nel frattempo ha ritirato gli USA dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, azzoppando al contempo il virtuoso sistema della ricerca di prestigiosi atenei come Harvard, continua imperterrito a strizzare l’occhio a Benjamin Netanyahu, legittimandone le disumane e folli azioni di guerra, che parimenti si svolgono nella pressoché totale inerzia da parte dell’ONU e dell’Europa intera! Come si sdebita il Presidente israeliano? Candidando Donald Trump al Premio Nobel per la Pace, uno scandalo senza precedenti!
Da oggi è possibile scaricare le presentazioni del Convegno “One Health: sfide e opportunità per un futuro sostenibile” che si è svolto ad Otranto dal 1 al 4 luglio 2025.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il gruppo di esperti SAGO (Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens), ha pubblicato un’attesa relazione indipendente sull’origine del virus SARS-CoV-2. A oltre cinque anni dalla comparsa dei primi casi a Wuhan, in Cina, il report non fornisce ancora una risposta definitiva, ma offre un’analisi scientifica articolata delle evidenze disponibili, delineando due principali ipotesi in esame e le lacune che ancora impediscono una conclusione certa.
A tutela del benessere dei vitelli e a seguito dei risultati emersi da progetti di ricerca condotti dal Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale in collaborazione con altri IIZZSS (IZS del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, IZS del Mezzogiorno e IZS delle Venezie) e con la ATS di Brescia, il Ministero della Salute ha ritenuto necessario richiedere specifiche Linee Guida sulla corretta colostratura del vitello, sia bovino che bufalino, destinate ai Veterinari ufficiali, ai liberi professionisti e agli allevatori. L’obiettivo è fornire uno strumento tecnico operativo di supporto all’applicazione del D.Lgs 126/2011 e delle recenti ordinanze emesse dal Ministero (0008590-25/03/2025-DGSAF-MDS-P e 0014259- DGSAF-MDS-P) sui controlli Ufficiali per la tutela del benessere dei vitelli nel primo mese di vita in allevamenti da latte e centri di raccolta.
Il prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto si arricchisce quest’anno di un evento di grande rilevanza sociale e scientifica: il convegno “Cibo che Unisce: Recupero e Ridistribuzione Alimentare per la Solidarietà verso una Comunità Antispreco”. Una presenza, quella della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP), fortemente voluta dal suo presidente, il Dott. Antonio Sorice, che testimonia l’impegno concreto dell’associazione nella lotta allo spreco alimentare e nella promozione di pratiche virtuose per la sostenibilità e la solidarietà.