Valorizzazione della selvaggina cacciata – Pubblicati gli atti del Convegno di Bagno Vignoni

Pubblicati gli atti del Convegno di Bagno Vignoni (SI) “Valorizzazione della selvaggina cacciata – Una scelta buona, sana e sostenibile – Da problema a opportunita’”.

In tutto il territorio nazionale, in particolare in Regione Toscana, negli ultimi decenni, si registra  la presenza di popolazioni di selvatici in progressivo e costante aumento, in particolare il cinghiale e a seguire capriolo, cervo, daino.

Questo comporta la necessità di conoscere e di gestire gli aspetti critici dell’equilibrio territorio/uomo/animali in relazione ai problemi di natura faunistica, sanitaria e di sicurezza alimentare.

In questo senso recentemente la Regione Toscana ha sentito la necessità di produrre una norma specifica, la L.R.T. n.10/2016 per ridurre il numero degli ungulati sul territorio e quindi il loro impatto sull’ambiente, su tutte le attività antropiche, sull’economia rurale e sulla sicurezza stradale.

Le norme che regolano la Filiera della Carne di Selvaggina sono di competenza di diversi settori di gestione delle risorse pubbliche quali Sanità, Ambiente, Agricoltura, Caccia, Pubblica Sicurezza.

Scopo del corso è approfondire le conoscenze/competenze necessarie per delineare una rete di operatività  nella quale i medici veterinari attivino strategie di lavoro per la gestione sanitaria della fauna selvatica e per la sicurezza delle carni di selvaggina cacciabile attraverso tutti gli strumenti del Controllo Ufficiale; così da trasformare un problema – la sovrappopolazione di ungulati – in una risorsa economica del settore agroalimentare Toscano.




Intelligenza artificiale per contare i pesci del mare

Banco di pesceIn un recente articolo, pubblicato sulla rivista Scientific Report, un team internazionale di ricercatori
coordinato dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imar), in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Università Politecnica della Catalogna ed il Consiglio superiore di ricerca scientifica spagnolo (Csic), dimostra come la computer vision e l’intelligenza artificiale siano in grado di cambiare il modo in cui valutiamo l’abbondanza delle specie ittiche e le sue variazioni temporali.

“La tecnica messa a punto si basa su una metodologia di apprendimento automatico supervisionato,
ovvero un insieme di processi matematici che permettono ai computer di imparare a riconoscere e
contare in modo automatico individui fotografati nel loro ambiente naturale o i n prossimità di
strutture artificiali di osservazione”, spiega Simone Marini di Cnr -Ismar, coordinatore del team internazionale. “L’applicazione di questi algoritmi su migliaia di immagini dimostra come il
metodo possa essere utilizzato per tracciare in maniera affidabile le variazioni temporali di
abbondanza di pesci in diverse condizioni operative“.

Questa nuova metodica rappresenta un importante avanzamento per lo studio delle risorse e delle sue
variazioni, applicabile ad una grande varietà di ambienti come: le aree marine protette, le zone
costiere, le aree di mare aperto, sino alle zone più profonde degli oceani. La tecnologia si rivela di
particolare importanza anche per monitorare gli impatti antropici e le rapide conseguenze del
cambiamento climatico

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Master SPVIA edizione 2018/2019 – Perugia 31 maggio 2019

Il giorno 31 maggio 2019 si svolgerà  il Master SPVIA edizione 2018/2019 dal titolo “Macellazione inconsapevole, telecamere nei macelli e carni halal. Come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione”. Il Master si terrà presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Perugia con il patrocinio della SIMeVeP.

Le recenti notizie sul pronunciamento dei giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea per cui le carni halal non possono avere la certificazione biologica e sulle ipotesi di dotare i macelli di sistemi di videosorveglianza hanno aperto il dibattito su come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione.La macellazione rituale islamica, autorizzata per garantire la libertà religiosa, non prevede lo stordimento prima dell’abbattimento dell’animale. Per questo secondo i giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea le carni così ottenute non possono avere la certificazione biologica. La sentenza mette fine a un contenzioso nato in Francia nel 2012, quando l’Oaba (Oeuvre d’Assistance aux Bêtes d’Abattoirs), un’associazione animalista, aveva chiesto al ministero dell’Agricoltura di vietare la dicitura ‘agricoltura biologica’ sulle pubblicità e sulle confezioni di hamburger di carne bovina certificati halal e provenienti da animali macellati senza stordimento.

Dopo diversi passaggi, la Corte d’Appello amministrativa di Versailles si è rivolta alla Corte di Giustizia per dirimere la questione. La suprema corte ha quindi bocciato il logo di produzione biologica per le carni halal.Nel nostro Paese la pubblicazione dell’audit sulla valutazione dei controlli sul benessere degli animali effettuati durante la macellazione e le operazioni correlate condotto nel 2014 dall’Ufficio alimentare e veterinario (UAV) della Direzione Generale Salute e Consumatori della Commissione europea ha evidenziato che la macellazione di animali senza dolori o sofferenze inutili non è sempre garantita rilevando diverse criticità.Per porre rimedio a questa situazione, molti Stati hanno installato un sistema di videosorveglianza nei macelli e in alcuni Paesi l’installazione è obbligatoria come: in Israele, dal 2016. Nel Regno Unito sono state installate volontariamente telecamere nei macelli – nel 53% dei macelli di carne rossa e nel 71% di macelli di carne bianca – e anche nei Paesi Bassi, soprattutto nei macelli di pollame e suini.
Oltre alle istanze etiche, la protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento è una questione di interesse pubblico che incide sull’atteggiamento del consumatore per cui un’elevata protezione degli animali durante la macellazione contribuisce a migliorare la qualità̀ della carne e indirettamente produce un impatto positivo sulla sicurezza del lavoro nei macelli.
Allo stato attuale, in Italia, la normativa di riferimento è costituita da:-) Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio del 24 settembre 2009 relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento. In base a questo, poiché l’abbattimento degli animali può provocare dolore, ansia, paura o sofferenze di altro tipo agli animali anche nelle migliori condizioni tecniche, è opportuno che gli operatori o il personale addetto adottino i provvedimenti necessari a evitare e a ridurre al minimo l’ansia e la sofferenza degli animali durante il processo di macellazione o abbattimento, tenendo conto delle migliori pratiche nel settore e dei metodi consentiti dal regolamento; se gli operatori o il personale addetto all’abbattimento violano una delle disposizioni del regolamento 1099/2009 o ricorrono alle pratiche consentite senza applicare i metodi più avanzati, procurando per negligenza o intenzionalmente dolore, ansia o sofferenza agli animali, verranno puniti in base al d.lgs. 131/2013, con delle sanzioni amministrative pecuniarie.-) Art. 544 ter del codice penale, rubricato “Maltrattamento di animali”; la Corte di Cassazione ha sancito la responsabilità penale in capo agli operatori o al personale del macello che cagionano sofferenze psicofisiche in animali destinati alla macellazione.
Nel corso ECM saranno quindi affrontati gli aspetti medico-veterinari, etici e sociali del benessere animale congiuntamente a quelli di tutela della privacy.

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CNSA, un errore nel bando?

La SIMeVeP ha inviato una lettera al  Ministro della Salute in relazione al bando per la manifestazione di interesse per l’incarico di esperto negli organi collegiali del Ministero, fra cui Comitato tecnico sanitario e Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (CNSA).

Il bando, per un probabile errore materiale, individua correttamente, il Medico Veterinario specializzato in sanità animale/benessere animale per quanto riguarda la salute, il benessere degli animali e per il settore degli additivi e prodotti e sostanze usate nei mangimi, ma non prevede il Medico Veterinario specializzato in igiene degli alimenti di origine animale per ciò che riguarda i settori dei pericoli biologici, contaminanti della catena alimentare e degli additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici e materiali a  contatto con gli alimenti.

Il Presidente, dott. Antonio Sorice,  chiede che nella costituzione del CNSA venga quindi prevista la presenza della figura professionale del Medico veterinario specialista in igiene e  controlli degli alimenti di origine animale e cioè di una figura professionale del SSN che si occupa quotidianamente di sicurezza alimentare e esplica la sua attività professionale nel controllo di tutte le filiere produttive degli alimenti di origine animale a garanzia dei consumatori, e che, di conseguenza, siano riaperti i termini  di presentazione della “manifestazione di interesse”.

 




Contaminanti e Produzioni Zootecniche, pubblicati gli atti

Pubblicati gli atti del Convegno dal titolo “Contaminanti e Produzioni Zootecniche” che si è tenuto ad Olbia (OT) il giorno 8 giugno 2018.

L’inquinamento ambientale nel senso più ampio del termine rappresenta uno dei più grossi fattori di rischio per la sicurezza alimentare e un fattore prioritario per la salvaguardia della stessa vita umana sulla Terra.

Un gran numero di sostanze chimiche ma anche sostanze e agenti di origine biologica possono essere annoverati tra i contaminanti di acqua, aria , terreno, alimenti e mangimi:  residui di pesticidi nelle produzioni foraggere, aflatossine nelle granaglie utilizzate nell’alimentazione degli animali da reddito, antibiotici in dosi sub -terapeutiche, anabolizzanti utilizzati nelle pratiche zootecniche, metalli pesanti e composti chimici residuati dall’industria civile e militare, elementi radioattivi  da attività belliche e industriali ed altro ancora.

Il corso ha permesso di discutere e chiarire il ruolo delle buone pratiche veterinarie nella sicurezza delle produzioni animali e della sicurezza alimentare in generale.

Tutti i giorni i veterinari con la loro attività di gestione del farmaco, applicazione dei piani di monitoraggio e di controllo ufficiale su mangimi, animali e derrate alimentari, nonché con l’attività di educazione e formazione dell’OSA  possono incidere notevolmente sui meccanismi che legano la disponibilità e l’uso di alimenti sani e sicuri per gli animali e le produzioni derivate che diventeranno cibo per l’uomo.




Itinerari innovativi in Medicina Veterinaria Preventiva: le sfide che attendono la professionalità veterinaria

Ecm

La SIMeVeP ha concesso il patrocinio al corso “Itinerari innovativi in medicina veterinaria preventiva: le sfide che attendono la professionalità veterinaria, protagonista nei sistemi di allevamento ed in igiene urbana animale” che si svolgerà tra maggio e giugno presso il Comune di Sommacampagna, Verona.

L’intervento multidisciplinare del veterinario pubblico lungo tutta la filiera delle produzioni alimentari e le competenze espresse nei confronti della gestione degli animali da compagnia necessitano di continue stimoli e confronti con il mondo scientifico, in un processo evolutivo di conoscenze che devono
poi tramutarsi in risposte pratiche all’utenza, al mondo imprenditoriale e produttivo, al consumatore

Ecco dunque la necessità di una occasione di arricchimento culturale e tecnico per medici veterinari e tecnici della prevenzione, in un’ottica di crescita professionale e di arricchimento delle competenze, che
spazi da uno sguardo sul futuro della veterinaria in senso lato, per arrivare al farmaco veterinario, al traffico illecito di animali da compagnia, alla cura ed al benessere degli animali confinati.

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La velutina è alle porte: allerta in Liguria e Toscana

Un esemplare di calabrone asiatico è stato trovato oggi in un apiario di Ameglia in Liguria, alla bocca del fiume Magra. Siamo solo a qualche chilometro dal confine con la Toscana. La segnalazione è arrivata al polo toscano di StopVelutina con due messaggi contemporanei all’Università di Firenze e a quella di Pisa. Che chiedono al mondo dell’apicoltura toscana di tenere alto il livello di guardia.

La velutina di Ameglia (SP) si trovava in un apiario. L’apicoltore, Paolo Bardine, l’ha vista mentre stava lottando con un calabrone europeo (Vespa crabro). Il punto di avvistamento è quello più vicino alla Toscana avvenuto nel 2018.

StopVelutina chiede a tutti gli apicoltori della Toscana di controllare attentamente i propri apiari in modo da trovare per tempo nuove infiltrazioni del calabrone asiatico nella regione.

Già nell’agosto 2017 la velutina era stata trovata a La Spezia, allertando i tanti apicoltori liguri e toscani dell’area. Ora, a un anno di distanza, le velutine sono tornate. Troppe, per non far pensare all’esistenza di più nidi nella zona.

Le prime velutine del 2018 in questa zona sono cadute nelle trappole della rete di monitoraggio a fine maggio, alzando immediatamente il livello di allarme. Poi gli apicoltori hanno cominciato a vedersele volare davanti agli alveari. La prima cattura è avvenuta il 19 agosto nel piccolo abitato di Pomara (SP). Poi, da quella data i luoghi in cui sono state avvistate le velutine sono diventati 9, molto distanziati (vedi mappa: le icone viola si riferiscono agli avvistamenti 2018, quelle azzurre al 2017).

Se questi dati da un lato testimoniano la straordinaria attenzione che il locale mondo dell’apicoltura – rappresentato dalle associazioni Toscana Miele APA, Apiliguria e ALPA Miele – sta dando alla diffusione del calabrone asiatico, dall’altro la situazione non può che preoccupare. Una così alta presenza di individui adulti di velutina non può essere semplicemente attribuita ad un trasporto passivo dell’insetto. Si tratta piuttosto di una presenza di più nidi nella zona. Le squadre e i mezzi del progetto Life STOPVESPA e la rete StopVelutina stanno valutando in queste ore come intervenire.

Fonte: stopvelutina.it




Studio sulla distribuzione di ceppi di Brucella isolati da animali da reddito, fauna selvatica e uomo in Italia nel periodo 2007-2015

La brucellosi è una zoonosi diffusa in molte comunità di tutto il mondo che richiede un’attenzione proattiva. Riportiamo qui di seguito un estratto di uno studio eseguito sulla base delle analisi di tipizzazione di ceppi di Brucella isolati da varie specie animale, ovvero bovini, bufali, ovini, caprini, suini, cinghiali, cavalli, delfini e uomo, condotte presso l’IZS dell’Abruzzo e del Molise. L’estratto si concentra sui risultati per le specie bovina, bufalina, ovina e caprina. L’importanza degli output ottenuti con questa ricerca risiede nell’aver fornito elementi che possono essere cruciali per formulare politiche e strategie per il controllo della brucellosi nelle popolazioni animali, proteggendo così la salute umana.

Fonte: Ruminantia.it – Leggi l’approfondimento




ONE HEALTH e antimicrobico resistenza: la sottile linea rossa che lega ambiente, animale e uomo.

Uomo Animale AmbienteSi terrà a Siracusa i giorni 30 novembre e 1 dicembre 2018 il corso dal titolo: “ONE HEALTH e antimicrobico resistenza: la sottile linea rossa che lega ambiente, animale e uomo”.

Il fenomeno per il quale alcuni microrganismi batterici non vengono più inibiti nella loro crescita o uccisi da antibiotici a cui erano prima sensibili, rappresenta oggi un tema fondamentale di salute pubblica, l’AMR (Antimicrobial Resistance).

Questo fenomeno rappresenta un evento naturale, ma nell’ultimo decennio la sua diffusione si è particolarmente accentuata risultando fonte di preoccupazione per le sue implicazioni sulla salute umana e animale.

A fronte di una rapida crescita della resistenza microbica agli antibiotici, con importanti effetti negativi sulla salute, lo sviluppo di nuovi antibiotici si è significativamente ridotto.

Una delle cause che hanno determinato la diffusione della resistenza batterica agli antimicrobici è stata individuata nell’impiego non sempre oculato dei farmaci ad azione antibatterica, sia in medicina umana che veterinaria.

L’uso degli antibiotici in veterinaria, negli allevamenti e in agricoltura ha significativamente contribuito al fenomeno, e pone domande anche in relazione al contesto più ampio della protezione del sistema alimentare.

In particolare, ambienti caratterizzati da elevate densità ed elevata pressione selettiva, ovvero da un uso elevato e continuativo di antimicrobici sono esposti all’insorgenza di geni di resistenza batterica e alla loro rapida diffusione ambientale.

È sempre più evidente, ed è ormai considerato un concetto acquisito, che la resistenza batterica agli antimicrobici rappresenta un problema globale che va affrontato in una logica collaborativa ispirata al concetto di “One-Health”, secondo il quale la salute umana e/o animale vanno tutelate senza settorialismi e senza prescindere dal contesto ambientale.




Benessere del suino, dal Ministero della Salute circolare di aggiornamenti su controlli ufficiali, Piano nazionale benessere animale 2019 e valutazione del rischio

Con una nota il Ministero ha comunicato ai Servizi veterinari delle Regioni e P.A. la disponibilità di nuove check list da utilizzare per i controlli da effettuare per accertare l’osservanza alle misure stabilite dal d.lgs. 122/2011.

Il 19 aprile scorso, il Direttore Generale Silvio Borrello, rileva che l’adozione delle nuove check list – che “presentano notevoli innovazioni rispetto a quelli preesistenti” – “si è resa necessaria nell’ambito di un percorso triennale, intrapreso a partire dall’anno 2018, che si propone di migliorare complessivamente le condizioni di benessere negli allevamenti suini del territorio nazionale, utilizzando, per la categorizzazione degli allevamenti, strumenti omogenei nell’ambito di autocontrollo e controllo ufficiale, inquadrati all’interno del sistema Classyfarm”.

BENESSERE SUINI Nota 19 aprile del Ministero della Salute