Farmaci essenziali per animali Dpa, da Wva il primo elenco mondiale

Ispirandosi all’elenco dei farmaci essenziali per la medicina umana redatto dalla Who e a quello equivalente per Pet di Wsava, l’Associazione mondiale dei medici veterinari (Wva) con il contributo di Brooke, un’organizzazione globale per il benessere degli animali, ha pubblicato il primo elenco mondiale di farmaci veterinari essenziali per gli animali destinati alla produzione di alimenti (Dpa).

Il nuovo elenco
In molte regioni del mondo, i farmaci essenziali non sono facilmente disponibili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) stima che circa due miliardi di persone non ne abbiano accesso e che il problema sia ancora più grave per le popolazioni animali. In un sondaggio tra medici veterinari condotto dai fondatori della lista, l’80% degli intervistati ritiene che difficoltà nell’accesso ai farmaci veterinari limitino la capacità di occuparsi della salute e del benessere degli animali.
L’elenco dei farmaci veterinari essenziali per gli animali dpa vuole contribuire a migliorare l’accesso a farmaci e vaccini sicuri ed efficaci per i veterinari di tutto il mondo. È uno strumento prezioso per contribuire a rispondere alla minaccia globale della resistenza antimicrobica (Amr) e per sostenere i piani di preparazione alla prevenzione della pandemia in fase di sviluppo.
L’elenco contiene farmaci e vaccini fondamentali, selezionati in base alla loro pertinenza ed efficacia, anche in termini di costi, da un gruppo di esperti. Nella prima fase del progetto, che si è appena conclusa, sono stati analizzati i medicinali essenziali per equidi, grandi ruminanti, maiali, capre e pecore. Ora è iniziata la fase 2, che si concentra su pollame e conigli, mentre seguirà la fase 3 con l’analisi dei medicinali per acquacoltura e api.

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Fonte: vet33




ECDC: in caso di future pandemie si dovrebbero applicare misure restrittive per contenere i contagi.

 In un rapporto pubblicato oggi, l’Ecdc delinea le principali considerazioni strategiche e operative per informare la pianificazione della preparazione alla progettazione e all’attuazione di misure sanitarie e sociali pubbliche (PHSM) nell’UE/SEE per le emergenze sanitarie e le pandemie.

I PHSM si riferiscono a misure non farmacologiche attuate in contesti comunitari per ridurre la diffusione di malattie infettive. Hanno costituito la risposta primaria della sanità pubblica durante le fasi iniziali della pandemia Covid, in particolare prima che le contromisure mediche, compresi i vaccini, diventassero ampiamente disponibili. Nelle future pandemie i PHSM potrebbero essere nuovamente utilizzati per ridurre la trasmissione delle malattie e attenuare gli impatti negativi sulla salute.

L’obiettivo di sanità pubblica di ridurre i danni complessivi alla salute della popolazione dovrebbe continuare ad applicarsi in situazioni di crisi. Un principio generale dovrebbe essere che le misure con il più alto livello di accettabilità/fattibilità e con le minori conseguenze negative potrebbero essere introdotte per prime e rimosse per ultime, notando anche che l’attuazione tempestiva di alcune misure produrrà la massima efficacia.

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Fonte: quoridianosanita.it




La profezia di Ilaria Capua: “Ci sarà un’altra pandemia”

Una nuova pandemia? Arriverà. Non si sa quando, ma arriverà. La Storia lo insegna, l’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) manda un messaggio globale parlando di malattia X e Ilaria Capua, virologa di fama mondiale, sette anni negli Stati Uniti dove ha diretto lo One Health Center in Florida e ora alla John Hopkins University di Bologna, lo conferma.

Lei afferma che un’altra pandemia è inevitabile. L’Oms parla di malattia X. Perché?

“Io continuo a dire che facciamo parte di un sistema complesso. Le pandemie avvengono a cadenza regolare nel tempo. Mi dispiace dirlo, ma non è che perché abbiamo avuto quella da Covid siamo a posto per i prossimi duecento anni. Purtroppo non funziona così. La malattia X di cui parla l’Oms è un termine per dire che qualcosa, prima o poi, arriverà. Non si sa che cosa, ma succederà. E potrebbe essere ancora più aggressivo del Covid”.

Come si può reagire a questo scenario?

“Serve una capacità di risposta a queste emergenze che sia ragionata, consapevole e studiata anche sulla base del territorio”.

Cosa è rimasto di positivo dall’esperienza della pandemia?

“Certamente una consapevolezza di vulnerabilità. E questo è un bene. Mi piacerebbe, però, vedere più attenzione nel mettere in atto comportamenti che siano preventivi per il contagio da qualunque patogeno, quindi lavarsi le mani, se si ha la tosse o non si esce oppure si indossa la mascherina. Adesso abbiamo capito moltissimo su come circolano le malattie infettive. Certo, vedo anche che c’è una sorta di amnesia collettiva. Le persone, essendo stato così brutto quel periodo, non vogliono più pensarci. Però questo non va bene. Il virus del Covid è ancora qui con noi”.

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Fonte: ilrestodelcarlino.it




Convocazione Assemblea Soci SIMeVeP 2024

SIMeVePL’Assemblea dei Soci della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva è convocata il giorno 11 aprile 2024 alle ore 06.30 in prima convocazione e il giorno 11 aprile 2024 alle ore 16.00 in seconda convocazione e si svolgerà presso la sede della SIMeVeP in Via Nizza 11 a Roma, per gli adempimenti statutari e  l’analisi della programmazione delle attività SIMeVeP.

Per motivi organizzativi è necessario iscriversi tramite email da inviare a segreteria@veterinariapreventiva.it entro il 3 aprile 2024.




Sviluppato un metodo per autenticare l’origine botanica di un miele monofloreale in meno di 6 secondi

Per contrastare le frodi commerciali nel mercato dei mieli monofloreali, ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno messo a punto una metodica di laboratorio sperimentale in grado di identificare in modo rapido ed economico l’origine botanica di un miele.

L’apicoltura europea può contare su un patrimonio di mieli monoflorali unico al mondo; ma nonostante gli ottimi livelli qualitativi e gli elevati valori nutrizionali, i prodotti locali europei vengono immessi sul mercato a prezzi bassi a causa della concorrenza sleale dei mieli importati. Inoltre, i cambiamenti climatici hanno modificato significativamente i cicli delle piante e quello degli insetti impollinatori, determinando un disallineamento temporale che ha portato ad una drastica riduzione della produzione annua di miele monoflorale. Per questi motivi i mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione.

I mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione. Per contrastare questo fenomeno i ricercatori dell’IZSVe hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale.

Per contrastare questo fenomeno i ricercatori del Laboratorio di chimica sperimentale (SCS8) dell’IZSVe, finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF)*, hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale. Lo studio che ha permesso di sviluppare questo metodo analitico è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale Food Control.

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Fonte: IZS Venezie




Un premio per le ricerche sulle 3 R

EPAA (The European Partnership for Alternative Approaches to Animal Testing) è una organizzazione internazionale che mira a promuovere lo sviluppo, la convalida e l’accettazione degli approcci alternativi 3R (sostituzione, riduzione e perfezionamento della sperimentazione sugli animali).

Ogni due anni viene assegnato il premio scientifico 3R a uno scienziato che ha contribuito in modo eccezionale alle 3R al fine di promuovere contributi positivi da parte dell’industria o del mondo accademico e incoraggiare più scienziati a concentrare la propria ricerca sugli obiettivi delle 3R. Possono presentare domanda per il premio gli scienziati che lavorano sui metodi per i test normativi (ad esempio sicurezza, efficacia, test in batch) che portino un progresso significativo all’uso delle 3R nella materia. Una commissione giudicatrice (composta da membri dell’EPAA e rappresentanti dell’EPAA Mirror Group) valuterà le candidature, fornirà al comitato direttivo dell’EPAA i risultati della valutazione stabilendo una graduatoria. il Comitato Direttivo selezionerà il vincitore, al quale verrà assegnato il premio di 10.000 euro. Il premio sarà assegnato all’istituzione del vincitore che sarà annunciato alla Conferenza annuale EPAA, il 13 novembre 2024. Il vincitore avrà l’opportunità di presentare il proprio lavoro alla Conferenza annuale EPAA 2024, che riunisce le parti interessate del settore, rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della società civile.

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Fonte: IZS Lombardia Emilia Romagna




Vespa velutina, primo nido a Firenze

vespa velutinaUn nido di Vespa velutina è stato ritrovato in provincia di Firenze, nel comune di San Casciano Val di Pesa, sulle colline del Chianti fiorentino.

La notizia è stata data alcuni giorni fa, dopo che la rete StopVelutina, gestita dal Crea Agricoltura e Ambiente, ha verificato la segnalazione.

Il nido è stato individuato il primo di marzo da alcuni pescatori a Bargino, una piccola località del comune di San Casciano Val di Pesa, che lo hanno notato tra i rami spogli di un albero.

Sono quindi intervenuti i tecnici dell’Arpat, l’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani, che hanno provveduto ad effettuare la segnalazione alla rete StopVelutina che ha poi confermato l’identificazione.

Nella stessa zona lo scorso anno erano stati osservati alcuni esemplari di calabrone asiatico in caccia davanti ad un apiario.

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Fonte: agronotizie.it




Europa impreparata ad affrontare la rapida evoluzione dei rischi climatici

Cambiamenti climaticiCome si è visto già negli ultimi anni, in Europa caldo estremo, siccità, incendi boschivi e inondazioni sono destinati ad acuirsi anche in base agli scenari più ottimistici in materia di riscaldamento globale e a incidere sulle condizioni di vita in tutto il continente. L’AEA ha pubblicato i risultati della prima European Climate Risk Assessment (EUCRA) (valutazione europea dei rischi climatici) mai effettuata quale contributo all’individuazione delle priorità politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e in supporto ai settori sensibili al clima.

Ne emerge che in Europa le politiche e gli interventi di adattamento non tengono il ritmo con la rapida evoluzione dei suddetti rischi. In molti casi, un adattamento incrementale non sarà sufficiente. Inoltre, poiché numerose misure volte a migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici richiedono molto tempo, possono essere necessari interventi urgenti anche per rischi non ancora critici.

Alcune regioni d’Europa sono aree in cui si concentrano rischi climatici multipli. L’Europa meridionale è particolarmente a rischio a causa degli incendi boschivi nonché degli effetti delle ondate di calore e della scarsità di acqua sulla produzione agricola, sul lavoro all’aria aperta e sulla salute umana. Le inondazioni, l’erosione e l’infiltrazione di acqua salata minacciano le regioni costiere europee a bassa quota, comprese molte città densamente popolate.

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Fonte: European Environment Agency




La terza transizione epidemiologica

Nel dicembre 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme relativo al forte incremento dei casi di dengue nel mondo, sottolineando come il rischio globale per questa malattia debba ora considerarsi elevato. La diffusione della dengue non ha lasciato indenne l’Europa, e men che meno il nostro paese. In Italia nel 2023 si sono registrati 362 casi e un decesso, il numero più elevato mai osservato.

L’Antropocene (1), l’epoca geologica nella quale siamo recentemente entrati, viene descritta come un’epoca in cui i processi e le condizioni geologiche planetarie sono fortemente influenzati dalle attività umane. I fenomeni associati all’Antropocene includono: marcate perturbazioni dei cicli di elementi quali carbonio, azoto, fosforo e vari metalli che hanno a loro volta determinato cambiamenti ambientali tra cui il riscaldamento globale, l’innalzamento del livello dei mari, l’acidificazione degli oceani; rapidi cambiamenti nella biosfera, con distruzione di habitat, perdita di biodiversità, espansione di specie invasive; proliferazione e dispersione globale di nuovi “minerali” e “rocce” tra cui cemento, ceneri volanti e plastica. Molti di questi cambiamenti persisteranno per millenni o più e stanno alterando il “sistema Terra”. Molti di questi fenomeni inoltre contribuiscono a plasmare e rideterminare i processi di salute e malattia, la cui traiettoria si sta modificando e dispiegando in quella che può essere definita “la terza transizione epidemiologica” (2).

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Fonte: saluteinternazionale.info




Continua la formazione ECM SIMeVeP a Montesilvano: ruolo del Dirigente Veterinario

imparareIl 12 aprile 2024 si terrà Montesilvano (PE) un corso ECM dal titolo: RUOLO, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ DEL DIRIGENTE VETERINARIO NELL’AMBITO DELLA NORMATIVA SUL PUBBLICO IMPIEGO. Il corso è aperto a Medici Veterinari per un totale di 100 partecipanti.

Il profondo cambiamento del quadro normativo che disciplina le modalità di funzionamento della pubblica amministrazione aggiunge complessità al peculiare e delicato ruolo del Medico Veterinario che opera nell’ambito di organizzazioni complesse, quali le Aziende Sanitarie Locali, a cui la normativa cogente ha attribuito le funzioni di Autorità Competente. Ed invero, dopo l’istituzione del SSN (legge 833/78) ed il primo inquadramento del personale delle Unità Sanitarie Locali, è iniziato con la razionalizzazione e la revisione delle discipline in materia di Sanità,
pubblico impiego, di previdenza e di finanza pubblica (Legge delega n° 421/92,) un percorso di trasformazione mai sopito, frenetico e anzi, oggi più che mai, caratterizzato da un “ossessivo work in progress”.

Il Medico veterinario, già alle prese con una intrigata normativa comunitaria che sta producendo una rivoluzione copernicana nell’ambito della sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, per operare conformemente a quanto la Pubblica Amministrazione gli richiede deve avere conoscenza di una molteplicità di altre norme come ad esempio quelle che riguardano l’ordinamento del lavoro alle dipendenze ed in convenzione di aziende pubbliche, la gestione delle risorse umane, le norme in materia di sicurezza sul lavoro, le leggi finanziare al cui interno si calano disposizioni che definiscono materie poco attinenti alla finanza ed infine i CCNL. Un groviglio di norme, insomma, che descrivono un quadro generale piuttosto caotico, spesso ridondante, certamente abbastanza frammentario.

L’obiettivo di questo corso, quindi, è quello di fornire al Medico Veterinario che opera in una Azienda Sanitaria la base necessaria a comprendere i modelli organizzativi della P.A. nonché un arricchimento professionale tale da consentirgli di svolgere in modo adeguato quel ruolo che i diversi assetti istituzionali gli impongono. In ultima analisi il corso si propone di far crescere la consapevolezza che la materia seppur ostica per la sua complessità, debitamente sviscerata, può rappresentare una opportunità di crescita della categoria.

Programma ECM

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