ECM Montesilvano (PE) L’allevamento degli insetti: opportunità, prospettive, contesto normativo e Novel Food – 24 ottobre
Il 24 ottobre si terrà a Montesilvano (Pe)il corso dal titolo “L’allevamento degli insetti: opportunità, prospettive, contesto normativo e Novel Food”.
Il corso è aperto a 100 partecipanti tra Medici veterinari, Medici Chirurghi (Igiene degli alimenti e della Nutrizione) e Tecnici della Prevenzione. Al corso saranno assegnati 5 crediti ECM.
L’allevamento degli insetti, al momento non molto conosciuto, potrebbe rappresentare una valida alternativa sostenibile sia nella produzione di mangime per gli animali d’allevamento, che di cibo per l’uomo. Al contempo una nuova fonte di reddito in un mercato ancora inesplorato. Grandi opportunità sono rappresentate, inoltre, dalla produzione di pet food, di energia alternativa (biogas) e fertilizzanti agricoli.
Studi recenti hanno valutano la capacità di alcune larve di trasformare le micotossine o addirittura le microplastiche. Nel 2012 la FAO ha considerato gli insetti come potenziale fonte di cibo per l’uomo e per gli animali e dal 2015, in Europa, gli insetti edibili e i prodotti che li contengono sono considerati Novel Food (Reg UE 2015/2283). Diverse sono le ragioni che rendono questo allevamento più sostenibile rispetto agli allevamenti di animali tradizionali: dal riutilizzo di scarti e sottoprodotti organici soprattutto di origine vegetale che vengono così riciclati e convertiti con una efficienza di conversione molto alta, all’utilizzo di pochissima acqua per il loro allevamento, all’emissione di molti meno gas serra. Una valutazione di Life cycle assessment (Lca), ovvero di impatto ambientale associato a tutti gli stadi di vita di un prodotto, risulta estremamente inferiore a quella delle proteine ottenute da allevamenti di animali.
Ma a fronte di tutti questi aspetti positivi, quali altri elementi vanno esaminati da un punto di vista sanitario e di sicurezza alimentare?
L’evento, quindi, oltre a fare il punto sulla ricerca applicata nella produzione di insetti in Italia, intende fornire informazioni sugli aspetti igienico sanitari e normativi relativi a questa produzione.

Il settore sanitario, motore di salute pubblica, è anche un importante contributore alle emissioni di gas serra. Il nuovo rapporto OCSE “Decarbonising Health Systems Across OECD Countries” stima che in media il 4,4% delle emissioni complessive nei Paesi membri nel 2018 sia attribuibile a ospedali, ambulatori, farmaci, dispositivi e servizi sanitari. Una quota che supera settori tradizionalmente percepiti come inquinanti (vedi l’aviazione), ma che finora aveva ricevuto scarsa attenzione.
Ogni cittadino italiano spreca in media 555,8 grammi di cibo ogni settimana (-18,7% rispetto al 2024), ovvero oltre 28,9 kg l’anno. Il dato, in calo di 95 grammi rispetto al 2015 , mantiene però l’Italia sopra la media europea e lontana dal traguardo di 369,7 grammi settimanali fissato per il 2030. La proposta di revisione della Direttiva europea rifiuti – in fase di definizione legislativa – prevede infatti la riduzione del 30% degli sprechi nella ristorazione, nel commercio e nei nuclei familiari e del 10% nell’industria alimentare rispetto alla media 2021-2023.
Da una decina di anni i ricercatori dell’università di Wageningen stanno studiando gli effetti delle farine di larve di insetti introdotte nelle diete di polli e suinetti. In particolare, sono stati individuate le proprietà positive dovute ai seguenti quattro componenti funzionali delle larve: chitina, chitosano, acido laurico e alcuni peptidi antimicrobici.
L’acquacoltura globale si trova di fronte a un potenziale cambio di paradigma: la vaccinazione orale nei pesci sta emergendo come alternativa concreta alle tradizionali iniezioni, con la promessa di rendere gli allevamenti più sostenibili, etici ed efficienti.
La presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) negli alimenti resta sotto la lente dell’Unione europea. Dopo un’interrogazione presentata dall’eurodeputato Günther Sidl (S&D), la Commissione ha chiarito lo stato del monitoraggio avviato con la Raccomandazione (UE) 2022/1431, che invita gli Stati membri a raccogliere dati su un’ampia gamma di prodotti alimentari.
Il 24 ottobre si terrà a Brescia il corso dal titolo “ONE HEALTH: malattie emergenti dalla Fauna selvatica all’uomo”.
Le api, sia selvatiche che allevate, svolgono un ruolo fondamentale per la biodiversità e la sicurezza alimentare, grazie alla loro attività di impollinazione, da cui dipende circa il 75% delle colture mondiali. Sebbene l’apicoltura gestita rappresenti un prezioso supporto per l’agricoltura, alcuni studi stanno approfondendo le possibili interazioni con le popolazioni di api selvatiche, al fine di garantire un equilibrio sostenibile tra esigenze produttive e tutela degli ecosistemi. La questione è complessa: le api mellifere sono un elemento chiave per l’impollinazione agricola, ma recenti studi stanno valutando come possano interagire con le api selvatiche in termini di condivisione di risorse.