Sviluppato un metodo per autenticare l’origine botanica di un miele monofloreale in meno di 6 secondi
Per contrastare le frodi commerciali nel mercato dei mieli monofloreali, ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno messo a punto una metodica di laboratorio sperimentale in grado di identificare in modo rapido ed economico l’origine botanica di un miele.
L’apicoltura europea può contare su un patrimonio di mieli monoflorali unico al mondo; ma nonostante gli ottimi livelli qualitativi e gli elevati valori nutrizionali, i prodotti locali europei vengono immessi sul mercato a prezzi bassi a causa della concorrenza sleale dei mieli importati. Inoltre, i cambiamenti climatici hanno modificato significativamente i cicli delle piante e quello degli insetti impollinatori, determinando un disallineamento temporale che ha portato ad una drastica riduzione della produzione annua di miele monoflorale. Per questi motivi i mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione.
I mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione. Per contrastare questo fenomeno i ricercatori dell’IZSVe hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale.
Per contrastare questo fenomeno i ricercatori del Laboratorio di chimica sperimentale (SCS8) dell’IZSVe, finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF)*, hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale. Lo studio che ha permesso di sviluppare questo metodo analitico è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale Food Control.
Fonte: IZS Venezie

Un nido di Vespa velutina è stato ritrovato in provincia di Firenze, nel comune di San Casciano Val di Pesa, sulle colline del Chianti fiorentino.
Come si è visto già negli ultimi anni, in Europa caldo estremo, siccità, incendi boschivi e inondazioni sono destinati ad acuirsi anche in base agli scenari più ottimistici in materia di riscaldamento globale e a incidere sulle condizioni di vita in tutto il continente. L’AEA ha pubblicato i risultati della prima
Nel dicembre 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme relativo al forte incremento dei casi di dengue nel mondo, sottolineando come il rischio globale per questa malattia debba ora considerarsi elevato. La diffusione della dengue non ha lasciato indenne l’Europa, e men che meno il nostro paese. In Italia nel 2023 si sono registrati 362 casi e un decesso, il numero più elevato mai osservato.
Il 12 aprile 2024 si terrà Montesilvano (PE) un corso ECM dal titolo: RUOLO, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ DEL DIRIGENTE VETERINARIO NELL’AMBITO DELLA NORMATIVA SUL PUBBLICO IMPIEGO. Il corso è aperto a Medici Veterinari per un totale di 100 partecipanti.
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Il prossimo 7 marzo alle ore 10,00, presso l’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della salute, Lungotevere Ripa, 1 – Roma, si terrà l’evento dal titolo “Farmaco accessibile: novità legislative”.
Dei 186 lupi trovati morti in Italia tra il 2018 e il 2022, ben 115 (il 62%) sono risultati positivi al test per la presenza di Anticoagulanti Rodenticidi (ARs) di seconda generazione. Nella maggior parte dei casi i lupi sono deceduti per altre cause (soprattutto trauma da investimento), ma il dato – riportato su
PAIR (PAndemic Information to support rapid Response) è un progetto quinquennale