Piano nazionale di monitoraggio e sorveglianza per Lactococcus garvieae in ambiente marino

Lactococcus garvieae (precedentemente noto come Enterococcus seriolicida) è un importante agente patogeno responsabile di una grave malattia dei pesci, diffusa a livello globale e caratterizzata da rilevanti conseguenze economiche. Colpisce diverse specie ittiche, sia di acqua dolce che salata, e di recente è stato identificato anche come causa di infezioni in orata (Sparus aurata) e branzino (Dicentrarchus labrax). Nel 2024, infatti, ha provocato una delle più gravi epidemie nella storia dell’acquacoltura mediterranea.

Particolarmente colpita è stata l’area del Mar Tirreno (Toscana), dove è concentrata una significativa presenza di allevamenti ittici, circa il 50 % della produzione nazionale di spigola e orata: alla fine del 2024 si sono registrate perdite superiori alle 2.000 tonnellate, con un danno economico stimato in oltre 12 milioni di euro.

Alla luce della gravità del fenomeno, il Ministero della Salute ha attivato un sistema di coordinamento e monitoraggio attraverso l’adozione del Piano nazionale di monitoraggio e sorveglianza per Lactococcus garvieae in ambiente marino, redatto in collaborazione con il Centro di referenza nazionale (CRN) per le malattie dei pesci, molluschi e crostacei dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Il piano è stato elaborato con il supporto scientifico e tecnico dell’Associazione Piscicoltori Italiani (API) e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M. Aleandri”, che ha avviato le attività di monitoraggio a livello regionale nell’aprile 2025.

 

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Fonte: IZS Venezie




La comunicazione: che potente anti-virus!

Il prossimo anno sarà il decimo anniversario. Era Ottobre del 2016 e a Bergamo, durante un convegno con a tema “il cibo che non nutre nessuno”, veniva siglato un protocollo d’intesa tra la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e Fondazione Banco Alimentare ETS. Un accordo importante, che dava il via ad una collaborazione tra le due organizzazioni, per promuovere iniziative concrete che rendessero possibile una maggiore raccolta e distribuzione di eccedenze alimentari e un minor spreco di cibo.

Da allora, abbiamo percorso tanta strada e si sono moltiplicate le occasioni comuni, dove i medici veterinari sono scesi in campo, con la loro professionalità e la loro responsabilità, accanto a Banco Alimentare. Dalla prima, in ordine temporale, legata al recupero di cibo eccedente dalle navi da crociera, al progetto Ri-pescato in Sicilia, finalizzato al recupero e alla lavorazione del pesce sequestrato e alla sua distribuzione alle organizzazioni che sul territorio offrono aiuto alimentare. Al recupero a scopo sociale della carne di bovini vaganti, destinati all’abbattimento in Campania. Al  riconoscimento delle muffe “buone” sui formaggi, la distinzione tra TMC e la SCADENZA di un alimento… fino alla recente costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico, in seno alle attività di Fondazione Banco Alimentare, composto da figure scientifiche competenti in materia igienico sanitaria, di sicurezza alimentare e nutrizione, che svolgono volontariamente un prezioso lavoro di supporto e sostegno a tutte le attività operative di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari di Banco Alimentare.

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Fonte: bancoalimentare.it




VetMare 2025 – Ultimi posti!

Ultime posti disponibili per le iscrizione al corso One Health: sfide e opportunità per un futuro sostenibile”.

Vetmare 2025 si terrà in Puglia ad Otranto (Le), presso l’Hotel “Basiliani” dal 30 giugno al 5 luglio.

Il corso dal titolo: “One Health: sfide e opportunità per un futuro sostenibile”  è composto da 2 moduli:

  • I Modulo dal titolo “La sostenibilità della prevenzione e delle produzioni” – 1/2 luglio 2025 – 10 Crediti ECM
  • II Modulo dal titolo  “Benvenuti nel Plastocene” – 3/4 luglio 2025 – 10 Crediti ECM

Il corso è aperto a 100 partecipanti tra Medici Veterinari, Biologi, Medici Chirurghi (Malattie infettive; Igiene degli alimenti e della nutrizione; Igiene, epidemiologia e sanità pubblica) e Tecnici della Prevenzione.

  • La quota di iscrizione per chi si iscrive ad entrambi gli eventi ECM è di € 300,00. Per gli iscritti alla SIMeVeP/FVM/Fespa SIVEMP la quota è di € 150,00.
  • La quota di iscrizione per chi si iscrive ad 1 singolo evento è di € 150,00. Per gli iscritti alla SIMeVeP/FVM/Fespa SIVEMP la quota è di € 100,00.

Brochure

Programma scientifico

Scheda Iscrizione ECM I Modulo

Scheda Iscrizione ECM II Modulo

Scheda per la prenotazione alberghiera

Programma_sociale

 




ECM Autorità competente Marche: ultimi posti disponibili!

imparareUltimi posti disponibili per le iscrizioni per il corso dal titolo “Autorità competenti e organismi di controllo: ruoli, competenze e responsabilità” che si terrà a Porto San Giorgio (FE) il 26 giugno.

Al corso sono stati assegnati 7 crediti ECM.  Il corso è aperto a 100 partecipanti tra Medici Veterinari, Medici Chirurghi (Malattie infettive; igiene degli alimenti e della nutrizione; igiene, epidemiologia e sanità pubblica; Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro), Biologi e Tecnici della Prevenzione.

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Programma scientifico

Scheda di iscrizione




Peste suina africana, è arrivata in Europa da quasi vent’anni

suinoLa peste suina africana (PSA) non è arrivata in Europa di recente dall’Africa: il virus che la causa è presente nel continente almeno dal 2007. Lo rivela uno studio pubblicato su Genome Biology and Evolution, la prestigiosa rivista dell’Oxford University Press, che si basa su nuove sequenze genomiche del virus isolate in Lituania. Il virus della peste suina africana provoca una malattia emorragica acuta nei suini domestici e nei cinghiali selvatici, con mortalità altissima.

I danni economici

Secondo l’Organizzazione mondiale per la salute animale, solo nel 2022 l’Europa ha perso oltre un milione di capi suini a causa della malattia, con un impatto che si fa sentire non solo sui bilanci ma anche sull’equilibrio degli ecosistemi. Andando a ritroso, è stato stimato che dal 2007 ad oggi, i danni economici causati dall’epidemia hanno superato i 2,1 miliardi di dollari, un peso insostenibile per la filiera agricola europea. Nonostante questo, non esiste ancora un vaccino efficace disponibile su larga scala.
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Fonte: sanitaeinformazione.it



EVA, una virologia per una sola salute

L’Istituto Zooprofilattico ha collaborato alla creazione e ha aderito alla associazione internazionale EVA(European Virus Archive)-AISBL (Associazione Internazionale Senza fini di Lucro). E’ una associazione composta da 14 membri che offrono competenze scientifiche elevate e diversificate in virologia, e un’infrastruttura di ricerca sostenibile a lungo termine, al servizio della leadership europea nella ricerca virologica e in grado di facilitare la preparazione e la risposta alle pandemie globali.

IZSLER partecipa all’associazione con la Biobanca, già WOAH Collaborating Centre for Veterinary Biologicals Biobank.

EVA-AISBL (https://www.european-virus-archive.com/), una risorsa unica per la ricerca virologica, è l’unica infrastruttura di ricerca al mondo dedicata alla raccolta, caratterizzazione, produzione e distribuzione di risorse virali di riferimento a supporto della ricerca virologica, secondo il concetto di “One Virology”, dal 2008.

Mentre “One Health” affronta l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, “One Virology” si concentra sullo studio dei virus come attori chiave all’interno di questi sistemi, rendendo la virologia fondamentale per affrontare le sfide di “One Health” come le malattie zoonotiche, la biodiversità virale e la salute degli ecosistemi.

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Fonte: IZS Lombardia ed Emilia Romagna




Relazione sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali negli animali destinati alla produzione

Pubblicata dal Ministero della Salute la relazione sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali negli animali destinati alla produzione di alimenti e nelle carni derivate.

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Fonte: Ministero della Salute




Scadenza Ecm. Monaco (Cogeaps): “Partite comunicazioni per gli Ordini su chi non è in regola”

EcmMancano pochi mesi alla fine del triennio formativo ECM 2023-2025 e la corsa all’adempimento dei crediti formativi si fa sempre più serrata. A tracciare un primo bilancio è Roberto Monaco, presidente del Cogeaps, il consorzio che coordina il sistema ECM a livello nazionale, e segretario FNOMCeO. “Rispetto ai trienni precedenti, la consapevolezza tra i professionisti è decisamente cresciuta”, afferma. Tuttavia, non tutti sono in regola: “Rimane una quota, distribuita in tutte le professioni sanitarie, che non ha ancora completato il proprio fabbisogno formativo. Su questo bisognerà riflettere per il futuro: la formazione è un elemento fondamentale per la nostra professione”.

Comunicazioni dirette agli iscritti: la stretta degli ordini
Nel frattempo, la macchina organizzativa si attiva per informare puntualmente i professionisti. “Come Cogeaps stiamo inviando a tutte le Federazioni, che poi invieranno a tutti gli Ordini professionali, la loro situazione. Quindi ogni ordine avrà la possibilità di capire quali sono i professionisti che non hanno raggiunto il loro fabbisogno formativo e verranno inviate delle lettere specifiche dove viene richiesto di adeguarsi alla legge”.

Rischi concreti: dalle sanzioni disciplinari alla copertura assicurativa

Fonte: quotidianosanita.it



Il cibo se non è sicuro, non è cibo

Il 7 Giugno, si celebra la Giornata mondiale della sicurezza alimentare (World Food Safety Day), un tema strategico anche per Banco Alimentare e su cui abbiamo costruito partnership indispensabili per il nostro lavoro quotidiano. Ne abbiamo parlato insieme al dott. Antonio Sorice, presidente della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e membro del Comitato Tecnico Scientifico di Fondazione Banco Alimentare ETS, che ringraziamo per la disponibilità e per il prezioso lavoro portato avanti in Italia, insieme a tanti colleghi.

  1. Qual è il ruolo della medicina veterinaria preventiva nel garantire un’alimentazione sicura, nel sistema alimentare (dal “forcone alla forchetta”), con uno sguardo anche alle fasce più fragili della popolazione?

La sicurezza alimentare è un diritto universale, ma le fasce più vulnerabili della popolazione, bambini, anziani, persone con malattie croniche, individui con basso reddito,  sono spesso le più esposte ai rischi legati a cibi insicuri o di scarsa qualità.

Il veterinario pubblico è presente in tutte le fasi della filiera produttiva degli alimenti di origine animale, garantendo che i prodotti rispettino elevati standard di sicurezza attraverso il controllo delle condizioni igieniche, delle procedure di lavorazione, conservazione e trasformazione di carne, latte, uova, prodotti della pesca e miele, e la verifica delle “informazioni sulla catena alimentare”, che tracciano la storia sanitaria degli alimenti.

Garantendo la qualità e la sicurezza degli alimenti, la medicina veterinaria pubblica contribuisce a rendere disponibile cibo sano e nutriente anche per coloro che hanno un accesso limitato a risorse alimentari diversificate o che dipendono maggiormente da canali di distribuzione a basso costo.

  1. In Italia, esistono disuguaglianze nell’accesso al cibo sano e sicuro. Chi ha poca disponibilità economica spesso scende a compromessi sulla qualità del cibo e sulla sua sicurezza (contaminazioni, frodi, alimenti di bassa qualità, circuiti di approvvigionamento non ufficiali, ecc) come può il sistema di controllo veterinario contribuire a ridurre queste disuguaglianze?

Le frodi spesso colpiscono i prodotti a basso costo, ingannando i consumatori sulla qualità o sulla provenienza; i veterinari pubblici, attraverso controlli mirati e analisi di laboratorio, identificano e combattono queste pratiche, tutelando anche chi non può permettersi di “scegliere”, a parità di prezzo.

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Fonte: bancoalimentare.it




Encefalite da zecche: una minaccia che si diffonde con il clima

L’encefalite da zecche fa parte delle malattie trasmesse da vettori, dette arbovirosi, che rappresentano oltre il 17% di tutte le malattie infettive sono responsabili della morte di oltre mezzo milione di persone ogni anno.

La TBE (Tick-borne encephalitis) è una malattia virale trasmessa all’uomo principalmente dal morso di zecche infette del genere Ixodes. In alcuni casi, la trasmissione può avvenire anche attraverso il consumo di latte crudo non pastorizzato di animali infetti. Sebbene queste ultime rimangano le principali responsabili della trasmissione della TBE, recenti ricerche hanno svelato una trasmissione alternativa del virus attraverso gli alimenti, in particolare attraverso il latte materno, o quando si consumano latte e latticini crudi, in particolare quelli provenienti da pecore e capre viremiche.

Uno dei meccanismi più insidiosi è il cosiddetto co-feeding: la trasmissione del virus tra zecche che si alimentano simultaneamente sullo stesso ospite, anche in assenza di viremia sistemica.

Sintomi, decorso e trattamento

L’agente patogeno è il virus TBEV, appartenente al genere Flavivirus, la stessa famiglia del virus della dengue e della febbre gialla. Dopo un periodo di incubazione di 7–14 giorni nel 70% dei casi si presentano solo sintomi lievi, che possono includere febbre, malessere e passare inosservati e durare 2-4 giorni. Ma solo nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo asintomatico di 8-20 giorni, si verifica una seconda fase con disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida con esito fatale nell’1% dei casi). Nei bambini e nei soggetti più giovani, la TBE mostra generalmente un decorso più lieve, con un progressivo aumento della gravità con l’avanzare dell’età. Non esiste un trattamento specifico: la terapia è solo di supporto. Ne abbiamo parlato in questo articolo con Maurizio Ferrimedico veterinario esperto di malattie zoonotiche, membro di Stakeholders Discussion Group on Emerging Risk dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e coordinatore Scientifico di SIMeVEP.

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Fonte: beesanitamagazine.it