Zanzare, sono un reale pericolo per la salute dell’uomo? Rispondono quattro esperti dell’IZS di Teramo

Il 26 giugno 2024 è stato segnalato in Italia, nella provincia di Modena il primo caso autoctono della forma neuroinvasiva di West Nile, un evento che, tuttavia, non ha sorpreso gli esperti. “Non è la prima volta che in Italia si verificano casi di febbre del Nilo Occidentale (WNF) e della forma neuroinvasiva (WNND) durante il mese di giugno – spiega Federica Iapaolo, dirigente del Reparto Diagnostica e sorveglianza delle malattie esotiche IZSAM -.

Anche negli anni precedenti, durante le stagioni epidemiche del 2018 e del 2022, i primi casi di infezione nell’uomo erano stati segnalati a giugno, in quelle occasioni nel Veneto. È importante segnalare che in entrambe le circostanze, le stagioni sono state caratterizzate da un elevato numero di casi umani (618 nel 2018, con 42 decessi, e 588 nel 2022, con 37 decessi).  Lo scorso anno invece sono stati confermati 332 casi nell’uomo, il primo dei quali il 13 luglio 2023, con 27 decessi”. Con i cambiamenti climatici in corso, il quadro della situazione potrebbe ulteriormente peggiorare, di anno in anno. Per evitare che accada, abbiamo interpellato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani. La FNOVI ha coinvolto quattro esperti del IZSAM che, intervistati da Sanità Informazione, partendo da una fotografia dello stato dell’arte, propongono possibili soluzioni da mettere in campo per invertire la rotta.

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Fonte: sanitainformazione.it




Un nuovo modello per capire come si sposteranno le specie marine in relazione al cambiamento climatico

Cambiamenti climaticiPrevedere come si sposteranno le specie marine in diversi scenari di emissione di anidride carbonica è di fondamentale importanza per garantire una gestione adeguata delle risorse ittiche, soprattutto in uno scenario in cui l’oceano si sta rapidamente riscaldando a causa del cambiamento climatico.

Un team di ricerca coordinato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, con il  coinvolgimento dell’Università di Bari, della Fondazione COISPA ETS e dell’Istituto di Oceanografia e Pesca di Split (Croazia), ha applicato un approccio modellistico per rappresentare presente, passato e futuro delle variazioni spaziali di nove specie demersali, ovvero pesci, crostacei e molluschi che nuotano attivamente ma si mantengono in prossimità del fondale. I risultati mostrano una probabile variazione futura della distribuzione e della densità di queste specie nell’area oggetto dello studio, Adriatico e Ionio, in risposta al cambiamento climatico.

L’approccio è stato applicato ai dati di individui sia giovanili che adulti del Mar Adriatico e nel Mar Ionio Occidentale in quattro finestre temporali (1999-2003, 2014-2018, 2031-2035 e 2046-2050). Le nove specie prese in esame sono state il nasello, la triglia, lo scampo, la rana pescatrice, il totano, il sugarello europeo, la seppia, la canocchia e la sogliola comune.

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Fonte: ogs.it




Le buone pratiche in allevamento: primo incontro ASL Salerno e SIMeVeP

muccaIl 28 giugno 2024, nella Sede CReMoPAR in Loc. Cioffi (Eboli), si è svolto il primo incontro con gli allevatori organizzato dall’Unità Operativa Veterinaria 4 di Eboli della ASL Salerno, in collaborazione con la Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva.

Questo incontro con gli allevatori nasce per iniziare un percorso comune di informazione e aggiornamento destinato agli operatori del settore utile per la conduzione di un allevamento secondo buone pratiche, come richiesto per altro dalle specifiche normative di riferimento.

Questo incontro è stato dedicato alla produzione primaria e a nozioni sulla qualità del latte crudo aziendale. Seguiranno altri incontri dedicati ancora alla qualità del latte crudo, e poi una parte dedicata al settore della trasformazione lattiero-casearia finalizzata a fornire strumenti pratici per la gestione delle produzioni più semplice e corretta possibile.

Gli allevatori, in quanto “operatori del settore alimentare”, sono chiamati ad esercitare la loro attività tenendo presenti gli obiettivi di un elevato livello di tutela della salute umana, considerando anche la salute ed il benessere animale e la salvaguardia dell’ambiente.

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Fonte: ruminantia.it




Implicazioni di Sanità Pubblica del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) H5N1

Il 14-15 giugno 2024 il Dott. Maurizio Ferri ha partecipato presso la sede EFSA a Parma al consueto meeting semestrale del Gruppo di discussione degli stakeholders sui rischi emergenti ed ho relazionato sul tema ‘Implicazioni di sanità pubblica del virus di influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1’.

Riassunto

  • Il virus di influenza aviaria A H5N1 clade 2.3.4.4b con la loro ampia portata geografica e la gamma diversificata di ospiti rappresenta una sfida multiforme per la sanità pubblica e animale
  • il clade 2.3.4.4b mostra un elevato potenziale di deriva antigenica e data la circolazione e la distribuzione globali dei virus di influenza aviaria sono altamente probabili ulteriori eventi di riassortimento
  • la capacità di adattamento del virus ai mammiferi segnala l’importanza di una collaborazione intersettoriale proattiva e un approccio multidisciplinare per mitigarne l’impatto e salvaguardare la salute tra le specie
  • il clade 2.3.4.4b H5N1 richiede vigilanza continua, ricerca,  cooperazione internazionale, essenziali per preparare e rispondere efficacemente alle future epidemie animali e umane.

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Maurizio Ferri
Coordinatore scientifico SIMeVeP




Consumo di prodotti ittici: causa di un’epidemia di Listeria in più paesi

Listeria monocytogenesTra il 2012 e il 2024, un’epidemia prolungata di 73 casi di infezioni da L. monocytogenes ST173 (“cluster My2“) è stata identificata in Belgio (5), Repubblica Ceca (1), Germania (39), Finlandia (2), Italia (1), Paesi Bassi (20) e Regno Unito (UK) (5). I decessi sono stati in totale quattordici.

Uomini di età superiore ai 60 anni rappresentano il gruppo di popolazione più colpito. La maggior parte dei pazienti, alle interviste, riporta di aver consumato vari prodotti ittici prima dell’insorgenza dei sintomi. Tra i 73 casi, inoltre, è stato identificato un “sotto-cluster My2 – 1” con 38 casi segnalati in sei paesi dell’UE e nel Regno Unito.

Il sotto-cluster My2 1 include anche 83 isolati non umani, di cui 48 sono isolati alimentari e sei sono isolati ambientali con dati di tracciabilità corrispondenti a 37 prodotti ittici (di diverse tipologie) e 12 produttori di pesce (situati in sei paesi dell’UE e in un paese terzo).

Non è stato possibile identificare un unico punto di origine comune o operatore economico responsabile della tracciabilità di tutti i prodotti, a causa dell’assenza di dati epidemiologici e di tracciabilità. Cinque paesi hanno segnalato l’implementazione di misure di controllo.

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Fonte: IZS Teramo




ECM in Sicilia – Animali da compagnia e servizio sanitario Pubblico

animali d'affezioneSi terrà il 19 luglio a Caltanissetta il corso dal titolo: “ANIMALI DA COMPAGNIA E SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO: LE RAGIONI DEL CAMBIAMENTO”.

Al corso sono stati attribuiti 5 crediti ECM ed è aperto ai Medici Veterinari e Tecnici della Prevenzione.

Da un’indagine condotta nel 2023, il 44 % dei cittadini dell’Unione possiede animali da compagnia, le stime sono pari a 72,7 milioni di cani e 83,6 milioni di gatti.

Il loro commercio risulta quindi estremamente redditizio, con un valore annuo stimato per l’UE di 1,3 miliardi di Euro, attraente per gli operatori disposti a intraprendere pratiche commerciali sleali o addirittura illecite, con allevamenti e negozi che vendono cuccioli di cani e gatti di tutte le età.

Molti cani e gatti sono oggetto di commerci e trasporti illegali, anche da paesi terzi.

Deve essere sottolineato che la mancanza di tracciabilità e di un’adeguata copertura vaccinale comporta gravi rischi di trasmissione di zoonosi (rabbia, echinococcosi) con un rischio complessivo per la salute pubblica nell’Unione.

Le carenze alimentari associate a bassi livelli di igiene indeboliscono i sistemi immunitari degli animali e spesso determinano un maggior uso di antimicrobici, che influiscono sullo sviluppo di infezioni resistenti agli antibiotici nell’uomo.

Implementare misure relative alle visite veterinarie, ai requisiti minimi in materia di alimentazione, stabulazione, salute ed esigenze comportamentali, risulta necessario per proteggere la salute degli animali e per tutelare la salute pubblica. Un’adeguata attenzione agli aspetti comportamentali ed alla socializzazione risulta fondamentale, infatti, tali aspetti possono determinare problemi che col tempo conducono a sviluppare comportamenti aggressivi con gravi riflessi sulla sicurezza pubblica.

La Regione Siciliana, in attuazione dei principi di cui alla legge 15 del 3 agosto 2022 tutela gli animali in quanto esseri senzienti, al fine di assicurare loro un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche e condanna gli atti di crudeltà verso gli animali e il loro abbandono.

Programma del corso

Scheda di iscrizione




Abbattimento di pecore e capre nell’allevamento: individuati problemi di benessere animale

Se non vengono storditi in modo efficace, i piccoli ruminanti come le pecore e le capre possono provare forte dolore e paura durante l’abbattimento. Secondo l’ultimo parere dell’EFSA sul benessere degli animali questa procedura può essere migliorata in modo da diminuire dolore e paura.

Al di fuori dei macelli, gli animali possono essere uccisi per scopi diversi dal consumo umano se, ad esempio, sono improduttivi, feriti o malati terminali. Possono anche essere abbattuti su larga scala per il controllo delle malattie o la gestione di emergenze. Nella prima fase del processo gli animali vengono presi e trasferiti sul luogo dell’abbattimento, mentre nella seconda fase vengono immobilizzati e uccisi.

I nostri esperti hanno osservato che entrambe le fasi possono causare problemi al benessere e hanno dunque sottolineato la necessità di stordire adeguatamente gli animali in modo che non riprendano conoscenza prima dell’abbattimento. Hanno inoltre formulato una serie di raccomandazioni sull’uso corretto dei metodi di uccisione per ridurre al minimo la paura e il dolore.

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Fonte: EFSA




Primo caso di febbre di Oropouche in Italia: una nuova sfida per la sanità pubblica

È stato recentemente diagnosticato in Veneto il primo caso europeo di febbre Oropouche, La febbre di Oropouche, una malattia virale trasmessa da insetti vettori, è endemica in alcune regioni dell’America Latina, ma mai prima d’ora era stata diagnosticata in Italia.

Il paziente, un uomo di 45 anni, con una recente storia di viaggi nella regione tropicale caraibica, ha presentato sintomi influenzali tra cui febbre alta, mal di testa intenso, dolori muscolari e articolari. Il caso è stato confermato dal Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (Verona) e prontamente segnalato alle autorità sanitarie e all’ASL di competenza della Regione Veneto, nonché ai servizi di informazione e monitoraggio internazionali. La diagnosi effettuata nei laboratori BSL3 è stata confermata tramite test di laboratorio specifici, che hanno individuato la presenza del virus Oropouche nel sangue del paziente. Attualmente, il paziente è sotto stretto monitoraggio medico e le sue condizioni sono stabili.

La febbre di Oropouche è causata da un virus del genere Orthobunyavirus, Il virus oropouche è trasmesso all’uomo da insetti mordaci del genere Culicoides e nello specifico da Culicoides paraensis, presente nell’America meridionale e centrale e nei Caraibi.

La trasmissione del virus oropouche avviene in due cicli: selvaggio e urbano-epidemico

Nel ciclo selvaggio, il bacino per il virus Oropouche è la fauna selvatica (primati, bradipi, certi artropodi). Nel ciclo urbano-epidemico, gli esseri umani sono il principale serbatoio e il ciclo di infezione è da uomo a uomo attraverso il Culicoides come vettore.

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Fonte: IZS Teramo




La fenomica del latte: usare le tecnologie dell’infrarosso per valutare lo stato nutrizionale e di salute degli animali

Negli ultimi decenni le Scienze Zootecniche si sono concentrate nel ricercare il perfezionamento delle prestazioni e attitudini produttive degli animali da allevamento. Tuttavia, questa specializzazione ha presentato anche degli effetti negativi sugli animali in alcune fasi della loro vita. Un recente studio ha esaminato come l’analisi a infrarossi del latte possa aiutare a prevenire le problematiche di salute degli animali allevati e migliorarne il benessere e le capacità produttive. Di seguito l’approfondimento.

Negli ultimi decenni, la gestione e le prestazioni produttive del bestiame si sono trasformate e sviluppate drasticamente, soprattutto nel settore dei bovini da latte. Negli ultimi 40 anni la produzione di latte per vacca è più che raddoppiata nelle razze specializzate, come la Holstein, ed è ora circa sei volte superiore a quella di 100 anni fa. Le vacche ad alta produzione oggi possono facilmente fornire 12.000 kg di latte all’anno.

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 Fonte: Assaspa.it



Aperte le iscrizioni ai corsi di VetMare!

SIMeVePSono aperte le iscrizioni al corso dal titolo: “Controlli ufficiali e spreco alimentare:  le attività’ in Sanita’ Pubblica Veterinaria” si terrà presso l’Hotel Torre Oliva a Policastro – Bussentino (SA), dal 31/08/2024 – 07/09/2024.

Il corso è composto da 3 moduli:

  • I Modulo – Il Benessere Animale e l’igiene zootecnica 1/2 settembre 2024- 10 crediti ECM  – Scheda di iscrizione
  • II Modulo – Area igiene alimenti di origine animale 3/4 settembre 2024 – 10 crediti ECM – Scheda di iscrizione
  • III Modulo – Sanità Animale – 5/6 settembre 2024 – 10 crediti ECM – Scheda di iscrizione

Prenotazione alberghiera entro il 30 giugno 2024 – Scheda prenotazione alberghiera

Il corso è in fase di accreditamento.

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