I microbi resistenti agli antibiotici potrebbero uccidere quasi 40 milioni di persone entro il 2050, lo studio

AntibioticoresistenzaI microrganismi resistenti agli antibiotici potrebbero rappresentare entro pochi anni una crisi sanitaria di portata globale, causando quasi 40 milioni di decessi tra il 2025 e il 2050: un aumento di quasi il 70 per cento. E’ quanto previsto da uno studio pubblicato ieri dalla rivista “The Lancet”, che punta a prevedere l’evoluzione di un fenomeno già definito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) “una delle principali minacce alla salute pubblica e allo sviluppo globali”.

La moltiplicazione degli agenti patogeni resistenti agli antibiotici è dovuta soprattutto all’abuso e all’uso eccessivo di questi farmaci in esseri umani, animali e piante, al punto che batteri e altri organismi riescono a sviluppare una resistenza. Stando allo studio, i microrganismi resistenti agli antibiotici costituiscono un rischio crescente soprattutto tra la popolazione anziana: tra il 1990 e il 2021, i decessi causati da questi agenti patogeni tra i bambini di età inferiore a cinque anni sono calati di oltre il 50 per cento, mentre i decessi tra gli adulti ultra-70enni sono aumentati di oltre l’80 per cento.
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Fonte: agenzianova.com



Investiamo sul futuro, i risultati dei primi due anni di INF-ACT

Una grande produzione scientifica, per numero e qualità, l’attrazione di moltissimi giovani, la creazione di una nuova generazione di ricercatori, la capacità di interagire tra gruppi con competenze diverse a livello locale e internazionale hanno portato la ricerca italiana sulle malattie infettive a un livello di assoluto rilievo tra i partner europei. Un risultato che, al di là dei tanti, singoli successi dei nodi di ricerca del Partenariato Esteso MUR-PNRR INF-ACT rende bene l’idea del positivo clima emersa dal meeting di Pavia, 10-12 settembre 2024.

I due anni di lavoro del Partenariato Esteso INF-ACT ha portato successi su molti fronti, frutto del lavoro di oltre 700 ricercatori impegnati su 5 macro-temi di ricerca e distribuiti in 25 enti e oltre 40 istituzioni partner ospitanti,

Un enorme gruppo di lavoro composito al cui interno figura anche la rete dei 10 Istituti Zooprofilattici Sperimentali, rappresentata dall’Associazione AIZS, che gioca un ruolo di rilievo nell’affrontare efficacemente la sfida creata da potenziali malattie infettive emergenti.

Il progetto INF-ACT è stato pensato per coprire l’intera “filiera” della ricerca in ambito sanitario dedicata alle possibili epidemie emergenti e in questi primi due anni la ricerca degli IZS si è concentrata su alcuni nodi di ricerca.

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Fonte: IZS Venezie




ECM Nuovo CCNL Area Sanità 2019 – 2021 – Perugia

 

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Sono aperte le iscrizioni per il corso “IL NUOVO CCNL AREA SANITA’ 2019 – 2021 – PRIMI ASPETTI APPLICATIVI PRATICI”, che si terrà a Foligno (PG) i giorni 10 e 11 ottobre 2024.

Al corso sono stati assegnati 9 crediti ECM ed è aperto a Medici Veterinari, Biologi e Medici Chirurghi (Igiene epidemiologia e sanità pubblica/Igiene degli alimenti e nutrizione/Medicina del lavoro/Malattie infettive).

Il corso ha l’obiettivo di fornire una conoscenza specialistica sull’assetto regolativo del sistema delle fonti contrattuali collettive e di formare alla conoscenza dei diversi livelli di contrattazione, dei soggetti legittimati a stipularli e dei contenuti che in esso possono essere regolati. In particolare, la parte principale sarà dedicata alla corretta applicazione dei vincoli normativi previsti per la contrattazione collettiva decentrata.

Programma del corso

Scheda di iscrizione




Veterinaria, Salute e Produzioni. Il contributo della Veterinaria alla sostenibilità globale

In occasione del G7 Salute, il Comune di Ancona ha programmato nel mese di ottobre un palinsesto di eventi che accompagnerà gli appuntamenti istituzionali.

Nel calendario “Extra Salute G7” è previsto un convegno promosso dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani in collaborazione con ENPAV, FNOVI, SIVeMP e Ordine dei Medici Veterinari di Ancona dal titolo “Veterinaria, Salute e Produzioni. Il sistema veterinario italiano per la sostenibilità globale” che si svolgerà martedì 8 ottobre dalle 9 alle 13.

Il Presidente della SIMeVeP, dott. Antonio Sorice, parteciperà alla prima sessione “Il Contesto nazionale”

L’ingresso è gratuito.

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Scoperto virus trasmesso da zecche che attacca cervello

Per la prima volta è stato scoperto nell’uomo un nuovo virus trasmesso dalle zecche che può scatenare infezioni cerebrali mortali. Come riportato sul New England Journal of Medic, si ritiene che l’uomo non identificato, proveniente dalla Cina, sia stato infettato dopo essere stato morso dalle zecche durante la visita a un parco in Mongolia. Diffusa dalle zecche e dagli animali da allevamento, l’infezione potenzialmente fatale si aggiunge a una lunga serie di malattie trasmesse da piccoli parassiti, come la malattia di Lyme e la malaria. L’infezione è stata individuata per la prima volta in un paziente ospedaliero di 61 anni, in cura a Jinzhou nel 2019. Ma i medici hanno reso noto il rapporto solo questo mese.

Diffusa dalle zecche e dagli animali da allevamento, l’infezione potenzialmente mortale si aggiunge a una lunga serie di malattie trasmesse da piccoli parassiti, come la malattia di Lyme e la malaria.

I sintomi riportati dal paziente, che includevano febbre, mal di testa, vomito, scarso appetito e linfonodi ingrossati, si sono sviluppati cinque giorni dopo la visita e gli sono stati prescritti antibiotici. Solo quando i sintomi non si sono attenuati, i medici hanno capito che l’uomo era affetto da un’infezione virale piuttosto che batterica. Gli esami del sangue hanno quindi identificato un orthonairovirus precedentemente sconosciuto, un gruppo di virus correlati, molti dei quali sono trasmessi dalle zecche. La febbre emorragica di Crimea-Congo, CCHF, uno degli orthonairovirus più noti, può rivelarsi fatale fino al 40% dei casi. Le persone si infettano dopo il contatto con il sangue o i tessuti del bestiame infetto. Può anche diffondersi tra gli esseri umani attraverso i fluidi corporei o tra i pazienti degli ospedali se le attrezzature mediche non sono adeguatamente sterilizzate. In seguito a questa scoperta, i ricercatori hanno raccolto circa 14.600 zecche in tutta la Cina settentrionale e hanno scoperto che cinque diverse specie di zecche potevano trasportare il virus. Ma, la zecca Haemaphysalis concinna era la più comune.

Dopo aver analizzato i pazienti di un ospedale che avevano sviluppato una febbre simile a quella del sessantunenne non identificato, entro un mese dal morso della zecca, hanno scoperto che 20 erano positivi al virus. Le persone infettate dal WELV soffrono soprattutto di vertigini, mal di testa, mal di schiena, nausea e diarrea, ma i test hanno anche dimostrato che il virus può causare danni ai tessuti e problemi di coagulazione del sangue. Un paziente infetto da WELV è entrato in coma e ha mostrato un alto livello di globuli bianchi intorno al cervello e al midollo spinale. Tuttavia, secondo i ricercatori, tutti i pazienti si sono ripresi dopo il trattamento e sono stati dimessi entro quattro o 15 giorni. Esperimenti di laboratorio sui topi hanno poi dimostrato che il WELV può causare infezioni gravi, spesso fatali, che colpiscono più organi, tra cui il cervello e il sistema nervoso. Ciò suggerisce che, sebbene il virus possa essere lieve in alcuni casi, potrebbe causare problemi di salute più gravi nei pazienti più vulnerabili. “Nel complesso, questi dati suggeriscono che un orthonairovirus di recente scoperta, il WELV, è patogeno per gli esseri umani e circola tra gli esseri umani, le zecche e vari animali nel nord-est della Cina”, hanno dichiarato i ricercatori. E hanno suggerito. “Migliorare la sorveglianza e l’individuazione degli orthonairovirus emergenti consentirà di comprendere meglio l’effetto di questi virus sulla salute umana”.

Lo studio

Fonte: AGI

 




Intervista a Ferri: quanto devono preoccupare i Vibrio nei prodotti ittici?

Il 23 luglio 2024 l’EFSA ha pubblicato un parere scientifico sui rischi di sanità pubblica di Vibrio spp. correlati al consumo di prodotti ittici nell’UE.

Il parere del gruppo di esperti scientifici EFSA BIOHAZ sui pericoli biologici mette in “allerta” relativamente ad un potenziale crescente rischio di batteri del genere Vibrio (vibrioni) nei prodotti ittici europei ed extraeuropei, a causa dei cambiamenti climatici e soprattutto in acque a bassa salinità o salmastre.

L’EFSA invita il mondo della ricerca e le Autorità deputate a questo settore ad implementare la ricerca in merito a quanto emerso dal parere in oggetto e tenere alto il livello di attenzione in merito ai batteri del genere Vibrio nei prodotti ittici.

Ritengo dunque affrontare nel Blog il tema dei Vibrio con un breve ripasso delle loro caratteristiche e aggiornandovi più nel dettaglio sul parere EFSA grazie all’autorevole contributo del Dott. M. Ferri, Medico Veterinario, Responsabile Scientifico S.I.Me.Ve.P. 

Vibrio in sintesi: cause, effetti e sistemi di controllo

I vibrioni, in generale, sono batteri che vivono principalmente in acque marine costiere e zone salmastre (dove i fiumi si mescolano col mare) prosperando in acque temperate o calde a salinità moderata. Possono causare gastroenteriti o infezioni gravi nell’uomo  associati al consumo di  prodotti ittici o molluschi crudi o poco cotti come le ostriche. Il contatto con l’acqua contenente vibrioni può anche causare ferite e infezioni alle orecchie.

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Fonte: infor-mare.it




ECM Bergamo – Farmacosorveglianza veterinaria, nuova normativa e controllo ufficiale

imparareSono aperte le iscrizioni per il corso “Farmacosorveglianza veterinaria, nuova normativa e controllo ufficiale”, che si terrà a Bergamo l’11 ottobre 2024.

Il corso ha ottenuto 8 crediti ECM  è aperto a Medici Veterinari e Medici Chirurghi (Igiene epidemiologia e sanità pubblica/Igiene degli alimenti e nutrizione/Medicina del lavoro/Malattie infettive).

Il decreto legislativo 7 dicembre 2023, n. 218 ha adeguato l’ordinamento nazionale al regolamento (UE) 2019/6 sui medicinali veterinari portando inevitabili ricadute anche sul controllo ufficiale di farmacosorveglianza, controllo già profondamente modificato con l’introduzione dei diversi dispositivi informatici (Ricetta Elettronica Veterinaria e Classyfarm). Oggi, il medico veterinario pubblico, oltre ad avere una profonda conoscenza della normativa, è tenuto ad avere dimestichezza e competenza anche su questi dispositivi.

Il contesto emergenziale che coinvolge la veterinaria pubblica, assediata dalle diverse emergenze epidemiologiche, peste suina, blue tongue e influenza aviaria, non consente di abbassare la guardia su queste emergenze, ma nel contempo non si deve dimenticare il compito al quale è chiamato ad assolvere il veterinario pubblico: la salute a 360 gradi; non è quindi possibile immaginare una sicurezza alimentare senza un efficace controllo del farmaco veterinario; l’aggiornamento, la formazione e il confronto sono elementi fondamentali per mantenere un’elevata professionalità soprattutto in questo campo, notevolmente mutato negli ultimi anni, e nel quale si giocano diverse partite relative alla salute degli animali e dell’uomo e alle quali saremmo immediatamente chiamati a giocare non appena l’emergenza sarà conclusa come se nulla fosse successo.

L’evento formativo si propone di fornire ai dirigenti veterinari del SSN la specifica formazione scientifica, tecnica e normativa inerente all’attività di controllo del farmaco veterinario.

Programma corso

Scheda di iscrizione




Microrganismi patogeni e geni di resistenza negli ammendanti agricoli derivanti da rifiuti

pesticidiAlcuni ammendanti agricoli, ovvero sostanze utilizzate in agricoltura per migliorare la fertilità del suolo, possono diventare veicoli di diffusione di microrganismi patogeni altamente resistenti agli antibiotici, tra cui Salmonella e Listeria. È quanto emerge da uno studio che ha indagato i rischi nascosti degli ammendanti derivati da rifiuti biologici e fanghi di depurazione, pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale Journal of Hazardous Materials.

Lo studio, coordinato dal Laboratorio di ecologia microbica e genomica dei microrganismi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), è stato realizzato con la collaborazione del Istituto di Ricerca Sulle Acque (IRSA) del CNR e il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Padova.

Il team di ricerca ha utilizzato un approccio innovativo, che combina metodi tradizionali di microbiologia con le più avanzate tecniche di sequenziamento genomico, per analizzare diverse tipologie di ammendanti del suolo. Grazie al metodo impiegato sono stati individuati alcuni patogeni trasportati dagli ammendanti, oltre a geni di resistenza agli antibiotici di terza generazione e di tolleranza ai metalli pesanti.

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Fonte: IZS Venezie




UE: uno studio per migliorare il trasporto dei vitelli

I vitelli non svezzati destinati alla produzione di carne bovina vengono trasportati su lunghe distanze nelle prime settimane di vita. Questo li espone a manipolazioni stressanti, privazione di cibo e acqua e sbalzi di temperatura. Un nuovo studio sostenuto dal progetto HoloRuminant esamina alcuni dei modi in cui queste sfide vengono affrontate al momento, delineando i potenziali benefici sia per il benessere dei vitelli che per la produttività del settore. Nell’industria lattiero-casearia, i vitelli vengono separati dalle madri poco dopo la nascita.

I vitelli che non saranno allevati come vacche da latte – noti come vitelli da latte non sostitutivi – possono essere allevati per la produzione di carne di vitello o di manzo. Qui inizia il lungo viaggio di questi vitelli non svezzati, che vengono raccolti da diversi allevamenti e trasportati in un centro di accoglienza e poi in strutture di ingrasso. A causa del tratto gastrointestinale e del sistema immunitario poco sviluppati, questi vitelli sono di conseguenza più suscettibili alle malattie. Un estratto, pubblicato dal Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (CSIC), partner del progetto HoloRuminant, riferisce: «Sebbene i requisiti di benessere degli animali legati al trasporto siano regolamentati dall’UE, possono ancora verificarsi pratiche di basso livello. Il monitoraggio della risposta ematologica dei vitelli al trasporto può fornire informazioni preziose per migliorare la gestione degli animali e le condizioni di trasporto, nonché per identificare precocemente i vitelli a maggior rischio di insorgenza di malattie. Questo, a sua volta, può mitigare il rischio di scarse prestazioni nelle strutture di ingrasso».

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Fonte: Commissione Europea




Il battito della natura selvaggia: intervista a David Quammen

albero, proteggereNon è sicuramente facile parlare di temi come la perdita di biodiversità, la comparsa di nuovi virus, l’evoluzione o il rapporto con animali pericolosi tenendo i lettori incollati al libro con tomi di quattrocento e più pagine, ma David Quammen ci riesce splendidamente. Complici i suoi viaggi avventurosi, lo stile ironico, tagliente e molto diretto dei suoi scritti, la capacità documentaristica di descrivere luoghi, situazioni e persone. È uscito la scorsa settimana per Adelphi Il cuore selvaggio della natura, che Quammen ha presentato alla ventottesima edizione del Festival Letteratura di Mantova.

L’ho incontrato nella splendida cornice di palazzo Castiglioni, cuore della città animata dalla kermesse letteraria, in una giornata rinfrescata da continui scrosci temporaleschi. Quammen è gentile, sorridente e disponibile, ascolta fissandomi attentamente con i suoi occhi chiari dietro gli occhiali dalla montatura leggera; ripesca dalla memoria i mille aneddoti della sua vita avventurosa e sceglie con molta cura le parole con cui rispondere; chiacchierando scopriamo anche di avere conoscenze in comune nel mondo della conservazione. Dopo la presentazione al festival ripartirà alla volta del Mozambico, dove lo attende un workshop sulle foreste, e poi si sposterà in Tasmania, per raccogliere storie per il suo prossimo libro, che tratterà del cancro e della sua evoluzione.

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Fonte: scienzainrete.it