Lo spreco alimentare in Italia è in risalita

Risale lo spreco alimentare in Italia e la crisi sociale generata dall’inflazione comporta l’acquisizione di nuove abitudini alimentari, fra cui l’acquisto di cibo low cost. Un consumatore su 2 (49%) dichiara di potenziare l’acquisto del cibo online e 4 consumatori su 10 (39%) fanno la spesa cercando solo i prodotti alimentari in promozione. A fotografare lo stato dello spreco alimentare in Italia è, in occasione della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio, è il Rapporto “Il caso Italia” dell’Osservatorio Waste Watcher International.
“Se in un primo momento l’effetto inflazione ha portato a misurare con decisione gli sprechi, prolungata nel tempo ha costretto i cittadini all’adozione di nuove abitudini low cost per fronteggiare la crisi”, spiega il professore di economia circolare e politiche per lo sviluppo sostenibile Andrea Segrè.

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Fonte: foodandtech.com




Test antibiotici. Censimento nazionale dei laboratori

laboratorio di ricercaAttraverso un questionario online, Accredia su incarico della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (Dgsaf) del Ministero della Salute, ha attivato il censimento di tutti i laboratori di analisi nazionali che eseguono prove di isolamento e identificazione di microrganismi e relativa sensibilità agli antibiotici (test di sensibilità). Con una nota, Fnovi invita tutti gli interessati a compilare tale questionario.
Il censimento
Accredia, all’interno del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2022-2025, sotto il capitolo “La sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in ambito umano e veterinario”, ha inserito l’azione “Censimento dei laboratori pubblici (anche quelli diversi dagli IZS) e/o privati che eseguono test di sensibilità agli antibiotici per i batteri patogeni nelle principali specie zootecniche e da compagnia”.
Il censimento viene effettuato attraverso un questionario online disponibile fino al 30 giugno 2024. Il suo obiettivo è individuare quanti sono i laboratori effettivamente coinvolti nella sorveglianza nazionale della resistenza agli antibiotici per il settore veterinario e condividere con loro gli orientamenti più recenti, uniformi e ottimizzati, sui requisiti per l’esecuzione di test di sensibilità. I dati raccolti verranno quindi trattati e trasmessi al Ministero della Salute, al Centro di Referenza Nazionale per l’Antibioticoresistenza/Laboratorio Nazionale di Riferimento per l’Antibioticoresistenza (Crab) e alle Regioni e Province autonome.

Fonte: vet33




L’allarme morbillo fa il paio con quello verso altre malattie infettive, COVID-19 in primis!

Il drammatico crollo delle vaccinazioni di massa della popolazione pediatrica nei confronti del morbillo, registratosi in piena pandemia da COVID-19 in Italia cosi come in Europa e nel resto del mondo, ha gia provocato nel 2022, rispetto all’anno precedente, un incremento pari al 18% dei casi e al 43% delle morti conseguenti alla malattia. Al di la’ delle fin troppo ovvie ricadute che ciò esercita sul controllo di una malattia che causa ancora, a tutt’oggi, non meno di 100.000 decessi su scala globale, andrebbe adeguatamente sottolineato che le vaccinazioni di massa nei confronti del morbillo avrebbero scongiurato, fra il 2000 e il 2021, ben 57 milioni di decessi (Minta et al., 2023)!

Ciò premesso, ai quantomai deleteri e drammatici effetti di cui sopra se ne aggiungerebbero altri di consistente impatto in ambito di sanità pubblica.

In un interessante lavoro pubblicato alcuni anni fa su Science e’ stata chiaramente dimostrata, a tal proposito, una riduzione della risposta anticorpale nei confronti di svariati agenti patogeni in individui infetti ad opera del virus del morbillo (Mina et al., 2019).

Va da sé che ciò potrebbe valere anche per il betacoronavirus SARS-CoV-2, responsabile della drammatica pandemia da COVID-19, minando ulteriormente in tal modo i grandi successi ottenuti grazie alle campagne di immunizzazione di massa della popolazione globale. Sappiamo bene, infatti, che numerose varianti di SARS-CoV-2 sarebbero pienamente in grado di eludere l’immunità conferita dell’infezione naturale, così come dalla vaccinazione (Di Guardo, 2021).

Ne deriva, pertanto, che le campagne di vaccinazione di massa della popolazione pediatrica nei confronti del morbillo dovrebbero essere perseguite ed incoraggiate in maniera quanto più capillare e diffusa.

Bibliografia di riferimento 

1).Di Guardo, G. COVID-19: Measles and Antibiotic Resistance Are a Matter of Concern. Pathogens 2021; 10, 449. https://doi.org/10.3390/pathogens10040449.

2).Mina, M.J., Kula, T., Leng, Y., et al. Measles virus infection diminishes preexisting antibodies that offer protection from other pathogens. Science 2019; 366, 599-606.

3) Minta, A.A., Ferrari, M., Antoni, S., et al. Progress Toward Measles Elimination – Worldwide, 2000-2022. MMWR Morb.  Mortal. Wkly. Rep. 2023; 72:1262-1268. DOI: http://dx.doi.org/10.15585/mmwr.mm7246a3.

Giovanni Di Guardo, DVM, Dipl. ECVP,
Già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo

 




Mangimi più circolari riducono il consumo di acqua e di suolo

Mangimi più circolari aiutano a proteggere le risorse naturali, salvaguardando suolo e acqua. È il risultato dello studio “Preservare la terra e le risorse idriche globali attraverso la sostituzione delle colture per l’alimentazione del bestiame con sottoprodotti agricoli“. Pubblicato in copertina da Nature Food, è il frutto della collaborazione tra il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano e mette in luce come un maggior utilizzo di sottoprodotti nel settore mangimistico, in un’ottica circolare, possa portare a un significativo risparmio dell’uso di suolo e di risorse idriche e, pertanto, a una maggior sostenibilità dei sistemi agroalimentari.

“L’impiego di sottoprodotti agricoli nelle diete animali diminuirebbe la competizione tra i settori e la pressione sulle risorse, rendendo maggiore la disponibilità di calorie per l’uomo e potrebbe raggiungere anche il risultato di far aumentare la sicurezza alimentare in diversi Paesi, con scelte alimentari più salutari oltre che più sostenibili”. Sceglie parole nette Camilla Govoni, ricercatrice del Politecnico di Milano, che ha condotto lo studio con Maria Cristina Rulli del Politecnico di Milano, Paolo D’Odorico della University of California at Berkeley e Luciano Pinotti dell’Università degli Studi di Milano, per commentare lo studio realizzato dal team interdisciplinare.

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Fonte: economiacircolare.it




Giornata mondiale delle malattie tropicali neglette

Unirsi e ad agire per affrontare le disuguaglianze che causano le malattie tropicali trascurate (NTD) e a fare investimenti coraggiosi e sostenibili per liberare circa 1,62 miliardi di persone, nelle comunità più vulnerabili del mondo, da un circolo vizioso di malattie e povertà”.

Questo l’invito dell’Oms ai leader dei Governi e alle comunità lanciato in occasione della Giornata mondiale delle malattie tropicali neglette 2024. Un gruppo di malattie prevenibili e curabili che colpiscono circa 1,65 miliardi di persone in tutto il mondo,

Lo scopo della Giornata è quindi quello di elevare il profilo delle malattie tropicali trascurate e di raccogliere sostegno per il loro controllo, eliminazione ed eradicazione, in linea con gli obiettivi programmatici stabiliti nella road map NTD 2021-2030 e gli impegni della Dichiarazione di Kigali

Dalla Dengue e chikungunya alla Leishmaniosi e alla Malattia di Chagas fino alla lebbra, sono solo alcune delle malattie tropicali neglette ricordate dall’Oms.

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Fonte: quotidianosanita.it




Persistenza dei pericoli microbiologici negli ambienti di produzione e lavorazione di alimenti e mangimi

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha chiesto al Gruppo di Esperti scientifici sui Pericoli Biologici (BIOHAZ) di formulare un parere scientifico sulla persistenza dei pericoli microbiologici negli ambienti di produzione e trasformazione di alimenti e mangimi, esclusa la produzione primaria. Nell’ambito di questo mandato, la “persistenza” microbica è stata definita come la capacità di un determinato organismo di stabilirsi in nicchie (o siti di rifugio) all’interno degli ambienti di produzione e trasformazione di alimenti e mangimi per un lungo periodo, nonostante la frequente applicazione di pulizia e disinfezione.

La persistenza richiede un’esistenza prolungata (che si estende per mesi o anni) di solito con moltiplicazione del microrganismo. Gli ambienti per la produzione di mangimi sono stati limitati agli ambienti degli impianti di produzione e lavorazione di mangimi per animali destinati alla produzione di alimenti.

Gli ambienti di produzione alimentare comprendono quelli in cui gli alimenti di origine animale o non animale sono prodotti o trasformati industrialmente. I settori considerati sono stati: (i) mangimi per la produzione animale, (ii) carne (compresi i macelli e gli impianti di trasformazione), (iii) pesce e frutti di mare, (iv) prodotti lattiero-caseari, (v) uova e ovoprodotti, (vi) frutta e verdura (comprese le erbe aromatiche) e (vii) alimenti a bassa umidità.

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Fonte: Ruminantia




Lista Rossa degli ecosistemi d’Italia

albero, proteggereL’approccio ecosistemico rappresenta la strategia più efficace per la conservazione della piena efficienza strutturale e funzionale del capitale naturale, in accordo con quanto sancito a livello internazionale dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (Nazioni Unite, 1992) e come ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica.

La Lista Rossa degli Ecosistemi italiani, come tutte le Liste Rosse,  presenta il percorso metodologico seguito e i risultati della valutazione del rischio di collasso degli ecosistemi in Italia nell’ambito del progetto che la Società Botanica Italiana ha svolto sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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Fonte: IUCN




Un nuovo approccio diagnostico per la Brucellosi canina

La brucellosi canina, una malattia infettiva causata dal batterio Brucella canis , rappresenta una crescente preoccupazione, non solo per gli amanti dei cani e per il mondo degli allevamenti di questi animali, ma potenzialmente anche per la salute umana. Individuare rapidamente i casi e verificare l’evoluzione delle infezioni diventa così un passo cruciale per conoscere meglio la patologia e il microrganismo che ne è responsabile.

La diagnosi certa di brucellosi canina si ha solo con l’isolamento del batterio (il cosidetto “gold standard”) nel sangue dell’animale che si sospetta sia infettato. Ma individuare direttamente il microrganismo significa utilizzare tecniche batteriologiche e molecolari piuttosto complesse, che richiedono tempo e che sono poco adatte quando si ha a che fare con una popolazione numerosa di cani, come ad esempio un allevamento. Esistono anche metodi indiretti, i cosiddetti sierologici, che mirano ad individuare gli anticorpi contro il batterio nel sangue dell’animale. Un team di ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo (IZS-TE) ha ora condotto uno studio che punta a rendere più rapida ed efficiente la diagnosi di questa malattia, che da molto tempo rappresenta una vera sfida per i veterinari e gli operatori della salute animale in genere, sviluppando un protocollo diagnostico che prevede la combinazione di tre test sierologici.

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Fonte: IZS Teramo




1ª segnalazione in Italia di un’epidemia di mastite ovina causata da S. ruminantium

Veterinary Research, una delle riviste più prestigiose nell’ambito della veterinaria, ha pubblicato lo scorso mese di dicembre un lavoro a cura dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna dal titolo “Streptococcus ruminantium-associated sheep mastitis outbreak detected in Italy is distinct from bovine isolates”. La ricerca è stata proposta come “featured article”(articolo in evidenza) nella Homepage della rivista.
Veterinary Research è fra le prime 10 riviste veterinarie secondo il Journal Citation Repot (JCR) di Clarivate Analytics con quartile Q1. Dal 12 dicembre 2023, a distanza di oltre un mese, l’articolo è ancora fra i più visionati.

Il lavoro segnala, per la prima volta in Italia, la presenza dello Streptococcus ruminantium come agente responsabile di mastite negli ovini

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Approvato il Programma Nazionale Ecm 2023-2025

EcmArrivato il via libera dalla Commissione nazionale formazione continua dell’Agenas. La Fad ha visto una crescita pari al 40% nei due anni coincidenti con il periodo emergenziale. In diminuzione la formazione residenziale

La Commissione Nazionale Formazione Continua di Agenas, nella seduta del 17 gennaio scorso, ha approvato il Programma Nazionale Ecm 2023-2025. Il documento “collocandosi all’inizio del mandato triennale della nuova Commissione nazionale, intende fornire quel richiamato sistema di pianificazione pluriennale delle attività della Cnfc previsto dall’Accordo Stato Regioni e, al contempo, specificare le priorità da attuare già a partire dal 2024” precisa l’Agenas che sottolinea come il nuovo Programma “persegue l’obiettivo di spingere l’intero impianto ad un ammodernamento complessivo, garantendo la migliore formazione possibile a tutte le professioni sanitarie e, in ultima istanza, la migliore tutela della salute del cittadino”. Allo stato, il sistema Ecm “si caratterizza per numeri imponenti se relazionati al settore di pertinenza. Basti pensare che solo a livello nazionale sono attualmente accreditati 1.043 provider. Nei singoli sistemi regionali sono poi accreditati numerosi altri provider rappresentati per lo più dalle aziende
sanitarie pubbliche”.

Il documento evidenzia come la pandemia da Sars-Cov-2 ha acceso i riflettori sull’opportunità di una riflessione sul sistema di formazione Ecm. “In tale solco, i lavori della Commissione, nel triennio 2020-2022, sono stati orientati – spiega l’Agenzia – al ripensamento sia in termini di contenuto, con l’introduzione di tematiche di interesse nazionale legate all’emergenza, sia in termini di metodologie formative, con l’incremento della formazione a distanza e la previsione di tipologie formative ibride (residenziali ed a distanza).
Si è infatti assistito ad un aumento del 532% degli accreditamenti degli eventi Fad tra il 2019 e il 2020 e del 788% tra il 2019 e 2021. In termini generali, la Fad ha visto una crescita pari al 40% nei due anni coincidenti con il periodo emergenziale (2020-2021). Nello specifico, gli eventi Fad erogati nel triennio 2020/2022 sono stati: 15.058 per l’anno 2020, 10.034 per l’anno 2021, 10.787 per l’anno 2022.

Quanto invece alla formazione residenziale (Res), durante la pandemia, le disposizioni governative hanno portato a una significativa riduzione degli eventi di tale tipologia di formazione pari al 180%. Nello specifico, la formazione Res è passata da 32.638 eventi per l’anno 2019, a 8.118 eventi per l’anno 2020 aumentando a 11.665 eventi per l’anno 2021, fino ad arrivare a 22.141 nel 2022. Da ultimo, in riferimento alla formazione sul campo (Fsc), che si svolge in “contesti lavorativi qualificati”, si rileva una diminuzione del 30% degli eventi inseriti a sistema nel 2020 rispetto a quelli erogati nell’anno 2019 con 520 eventi registrati. Nell’anno 2021, si è registrata una ripresa della Fsc con un aumento del 19% degli eventi rispetto a quelli del 2019 ovvero 1237 eventi registrati. Questo trend positivo è proseguito nel 2022 con 1.773 eventi di Fsc registrati.